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Tipi di movimenti

Rivendicativi (imporre mutamenti nelle norme) politici (incidere sulle modalità di accesso ai canali di partecipazione politica) di classe (sconvolgere i rapporti di classe); i movimenti si possono trasformare.

Il le dimensioni dell'ambiente politico e le sue modalità di funzionamento incoraggiano o scoraggiano il coinvolgimento in azioni collettive; teoria delle aspettative crescenti.

Il rendimento della partecipazione politica (alcuni, insoddisfatti, rientrano nella sfera del privato; per molti questa fase viene superata per un nuovo ciclo di coinvolgimento; influenza dei cittadini (solo i più attivi influiscono sulle decisioni, la selezione del leader rifletterà le esigenze di quel dato gruppo; organizzazioni si preoccupano di mobilitare individui di status inferiore, tuttavia la mobilitazione può essere pilotata da coloro che controllano l'organizzazione); ricettività dei leader (maggiore dove sia più alto).

livello di partecipazione politica, in tal caso è rivolta anche ai cittadini meno attivi che in tal caso fungono da free riders). Elezioni e i sistemi elettorali

Elezioni libere (competitive, scadenze prestabilite, significative) e non libere; modo democratico (universale, libero, uguale, diretto, segreto, significativo); elementi da regolamentare delle campagne elettorali (denaro a disposizione di candidati ai partiti, quantità è modalità di accesso alla propaganda televisiva (par condicio)); astensionismo (governanti poco rappresentativi, emarginazione delle preferenze).

Elezioni (procedure istituzionalizzate per la scelta di rappresentanti selezionati tra alcuni o tutti i membri riconosciuti di una organizzazione) elezione delle cariche monocratiche (capi degli esecutivi; diretta o indiretta; maggioranza assoluta; ballottaggio fra due candidati; altre formule per eleggere cariche monocratiche) sistemi elettorali (maggioritari a un turno in collegi uninominali

(plurality); maggioritari a doppio turno in collegi uninominali(majority); rappresentanza proporzionale) Sistemi maggioritari a turno unico (numero dei candidati che si presentano dipende dal numero dei partiti e dallastrutturazione del sistema partitico; con molti candidati la vittoria avviene con percentuali relativamente basse di voti; di fattoin ciascun collegio si sviluppa una competizione bipolare con due candidati in grado di conquistare il seggio; sistemabipartitico e minoranze; partito con maggioranza dei seggi forma di governo e leader diventa primo ministro). Sistemi maggioritari a doppio turno (primo turno vince chi ha la maggioranza assoluta, se non raggiunga secondo turnoin cui vince chi ottiene più voti; doppio turno aperto (ammissione di tutti i candidati del primo turno o anche di nuovi; poidiventerebbe plurality ma più strategico (votare meglio, rinunciare per favorire la formazione di alleanza di governo) edoppio turno chiuso (ammissione al secondo turno

dei primi due candidati (ballottaggio); obbliga i partiti a stringere alleanze preventive; penalizza partiti piccoli e che non trovano alleati; funziona bene per le cariche monocratiche mentre è troppo costrittivo in caso di assemblea rappresentativa; soglia elevata per l'accesso al secondo turno (contenere frammentazione, incentivare coalizioni di partiti) desistenza (un candidato piazzato rinuncia al secondo turno per favorire la convergenza dei voti sul candidato che ha maggiore possibilità di vincere); critiche (una coalizione può conquistare una maggioranza schiacciante con una quota di voti parecchio inferiore a 50%); criteri alternativi (consentire l'accesso al secondo turno ai primi tre candidati oppure a coloro in grado di superare una soglia alta; sistemi elettorali misti (sindaci italiani)). Sistemi di rappresentanza proporzionale (strumenti per ridurre la frammentazione (dimensione delle circoscrizioni (numero dei seggi che si attribuiscono in quella

circoscrizione e non il numero degli elettori; sono grandi quelle che leggono più di 15 rappresentanti piccole quelle meno di dieci; circoscrizioni grandi in assoluto occupano l'intero territorio nazionale; più grande è la circoscrizione più facile sarà per i partiti piccoli conquistare seggi; recupero dei voti non utilizzati) clausole di accesso a distribuzione dei seggi (soglie di esclusione (fissate in termini percentuali); numero dei parlamentari da eleggere (minore il numero dei parlamentari minore è la proporzionalità e viceversa; un partito piccolo è poco rappresentativo, un parlamento grande è poco funzionale); formule di traduzione dei voti in seggi (Sainte League modificata; Hondt; Hare)

Meriti e demeriti dei sistemi proporzionali (la proporzionale frammenta il sistema dei partiti; consente di fotografare la configurazione di un sistema partitico e quindi il multipartitismo dove già esiste; consente e

facilita le scissioni; i sistemi proporzionali sono generalmente associate a sistemi multipartitici) sistemi misti (Ungheria, Giappone, Nuova Zelanda, Italia (per tre quarti maggioritario a turno unico in collegi uninominali, per un quadro proporzionale; per la camera (2 voti, uno per il candidato nel collegio uninominale l'altro per la lista di partito) per il senato (voto unico e recupero proporzionale su base regionale di voti che non hanno già portato all'elezione dei senatori)

Partiti e sistemi di partito

Nascono quando i candidati alle cariche sentono la necessità di dare organizzazione alla propria attività elettorale e di allearsi con altri candidati che condividono le loro posizioni; un partito è qualsiasi gruppo politico identificato da etichetta ufficiale che si presenta alle elezioni ed è capace di collocare attraverso queste ultime candidati alle cariche pubbliche; il partito deve avere strutture per consentire la partecipazione dei

Suoi scritti; deve formulare un programma di politiche pubbliche, deve poter durare più di una tornata elettorale; prospettiva genetica (modalità attraverso cui sono nati nel tempo i partiti; cleavages (fratture che danno origine a organizzazioni politiche (fra centro e periferia, fra Stato e Chiesa; fra interessi agrari e industriali e fra interessi dei datori di lavoro e dei lavoratori; collocazione da destra a sinistra; fratture politiche (movimenti fascisti a destra e comunisti a sinistra, facilitati dall'espansione del suffragio) prospettiva strutturale (distinguere i partiti in base alle caratteristiche organizzative; con suffragio limitato si parla di organizzazioni quasi partitiche a base parlamentare; all'ampliarsi del suffragio nascono strutture extraparlamentari; quando il sistema partitico è consolidato eventuale malcontento fa nascere organizzazioni antiparlamentari). Tipi di partiti: secondo l'obiettivo (partiti di notabili (strutture

attivabili solo in occasione elettorale) partiti di massa (basati su struttura permanente in costante attività; si basano sugli iscritti) partiti di quadri (si riuniscono notabili per preparare e dirigere le elezioni, notabili prestigiosi e tecnici); partito di rappresentanza individuale; partito di integrazione sociale (organizzazione estesa permanente aperta alla partecipazione degli iscritti); eccezione di Stati Uniti; kirkenheimer (partiti pigliatutti; ricercano indipendentemente dall'identità tutti i sostenitori ed elettori possibili per espandersi (riduzione del bagaglio ideologico; diminuzione del ruolo del singolo iscritto; minore accentuazione di una specifica classe sociale; apertura a diversi gruppi di interesse); importanza del numero degli iscritti e della rete organizzativa; trasformazioni di leadership, ideologie, attività, struttura; fondatori di partiti come imprenditori politici. Sistemi di partito: duverger (criterio numerico; monopartitici, bipartitici,

multipartitici) a tale criterio va aggiunto quello di rilevanza per spiegare la meccanica dei sistemi di partito (utilità dei partiti nella formazione delle coalizioni di governo (potenziale di coalizione); potenziale di intimidazione (capacità di esercitare influenza sulle politiche); polarizzazione (distanza ideologica tra partiti fascisti e comunisti)); sistemi di partito competitivi (le elezioni sono prefissate e decisive per conferire seggi e potere) e non competitivi; sistemi monopartitici; sistemi con partito egemonico (tollerano altri partiti sapendo che non potranno vincere le elezioni e sostituire il partito egemonico); sistemi a partito predominante (sistema competitivo; ottiene regolarmente molti seggi tali da consentirgli di governare da solo; sono sistemi multipartitici) sistemi bipartitici (sempre due partiti conquistano alternativamente la maggioranza assoluta; il partito vittorioso decide di governare da solo; la rotazione di governo rimane soddisfatta); sistemi

partitici atomizzati (non stabili in cui nessun partito conquista percentuali elevate e dura nel tempo; caratterizzano spesso allo stato nascente)

Linee di trasformazione (duverger):

  • alternanza (movimento periodico pendolare probabile in sistemi bipartitici o adinamica bipolare)
  • divisione stabile (assenza di variazioni importanti nel lungo periodo con scarsa ampiezza di scarti traelezioni e rarità di movimenti di lunga durata)
  • sinistrismo (movimento lento e regolare verso sinistra)
  • continuità
  • cambiamento (non soltanto riguarda i loro attori ma anche le dinamiche di competizione e le regole elettorali)

perché sopravvivono i partiti:

  • sistema dei partiti (contare i partiti che contano: pochi cambiamenti negli ultimi trent'anni tranne eccezioni come Forza Italia)
  • percentuale di elettori che vanno alle urne (declino contenuto ma diffuso negli ultimi trent'anni poiché ora i cittadini hanno altre modalità di partecipazione influente)
  • asse destra -

sinistra; indicatori riguardanti i singoli partiti (gli iscritti e le oscillazioni elettorali (i scritti in declino e oscillazioni come conseguenza dell'incapacità dei partiti di mantenere un seguito stabile) strutturazione del voto (rimasta abbastanza stabile poiché non ci sono state particolari novità nella scena politica) selezione del personale politico governativo (tre quarti dei detentori sono uomini con carriera partitica alle spalle, idem per i parlamentari) formazione dell'agenda politica. La democrazia non è possibile senza partiti politici; i partiti hanno compiti politici che nessuna altra organizzazione sa svolgere (mantengono il consenso, coordinano il personale politico, sondano le opinioni; di movimenti collettivi non riescono a decidere autonomamente ma fungono da interlocutori con cui interagire per il cambiamento.

Parlamenti e rappresentanzaIl parlamento nasce storicamente per limitare il potere dell'esecutivo e del suo capo (re);

e la loro esistenza e funzione in base alla costituzione di ciascun paese). Le camere basse sono generalmente più numerose e rappresentano direttamente il popolo, mentre le camere alte sono solitamente meno numerose e rappresentano interessi specifici come ad esempio le regioni o le classi sociali. Le assemblee legislative hanno il compito di discutere e approvare le leggi, controllare l'operato del governo e rappresentare gli interessi dei cittadini. Possono anche svolgere altre funzioni come l'elezione del capo dello Stato o la ratifica di trattati internazionali. Le camere legislative possono essere composte da membri di diversi partiti politici, che rappresentano le diverse correnti di pensiero presenti nella società. Ogni membro ha il diritto di esprimere la propria opinione e votare sulle questioni in discussione. In conclusione, il parlamento e l'assemblea legislativa sono organi fondamentali della democrazia, che rappresentano il popolo e hanno il compito di legiferare e controllare il governo. La loro composizione e funzione possono variare da paese a paese, ma il loro obiettivo principale è sempre quello di garantire la partecipazione dei cittadini alla vita politica e la tutela dei loro interessi.
Dettagli
Publisher
A.A. 2008-2009
6 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/04 Scienza politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Exxodus di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Scienza politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Pasquino Gianfranco.