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Mobilitazione delle risorse
Alla base dei movimenti sociali vi deve essere la mobilitazione delle risorse necessarie all'azione collettiva, cioè vi devono essere le condizioni che consentono di trasformare lo scontento in azione. Salisbury elabora una teoria secondo cui nei gruppi di interesse ci devono essere 'imprenditori' dei gruppi che investono risorse promuovendo i gruppi verso potenziali membri e consumatori che aderiscono ai gruppi. Per quel che riguarda gli interessi deboli, saranno altri attori come fondazioni private o istituzioni pubbliche che mettono a disposizione risorse utili a tal fine. L'organizzazione ha un ruolo notevole nel favorire la partecipazione e sopprime quei casi in cui la partecipazione non è supportata da uno status sociale elevato, quindi un gruppo ben organizzato può innalzare il livello della sua attività al di sopra delle possibilità individuali dei propri membri.
compensando l'assenza di risorse (come accade ad esempio in quei paesi dove la classe operaia ha una forte organizzazione). La mobilitazione inoltre è favorita se esistono legami di solidarietà dovuti a rapporti affettivi che si stabiliscono tra persone che condividono credenze e valori diffusi nel gruppo. Ricerche empiriche mostrano come gli attivisti dei movimenti sociali spesso sono persone già attive ed integrate nella società. L'adesione al movimento è favorita dall'inserimento degli attivisti in altre organizzazioni formali che spesso operano come canali di reclutamento. Molti individui che partecipano ai gruppi hanno certe caratteristiche simili e identiche relazioni sociali, come ad esempio accade per gli operai che trascorrono assieme il lavoro ed il tempo libero in quanto abitano tutti vicino alle fabbriche, per cui relazioni sociali intense li portano a cooperare ed a riconoscere di avere interessi in comune rafforzando quella che Marxchiamò lacoscienza di classe. Lo sviluppo tecnologico ha accresciuto la capacità di organizzazione dei movimenti con la diffusione di nuovi mezzi di comunicazione che riduce i costi di coordinamento, inoltre il progresso economico e la diffusione dell’istruzione hanno effetti positivi sulla propensione ad associarsi.
7. Le opportunità politiche. Non solo il processo di democratizzazione con il progressivo allargamento dei diritti civili, politici, sociali ha aumentato le opportunità di partecipazione ai movimenti sociali, ma anche altri fattori come il decentramento territoriale dei poteri che dà ai singoli movimenti maggiori possibilità di accesso nel sistema decisionale. Così il decentramento dei poteri dello Stato alle regioni, da queste alle città, e dalle città ai quartieri viene considerata un’ apertura del sistema politico alle spinte provenienti dal basso. Un altro fattore che contribuisce alla crescita dei
movimenti sociali è l'accentuarsi della separazione dei poteri esecutivo, legislativo e in particolare la maggiore autonomia del potere giudiziario, che consente più punti di accesso ai movimenti, si pensi alle controversie tra istituzioni e movimenti decise dalla magistratura. Le strategie prevalenti degli Stati verso i movimenti sono state esclusive vale a dire repressione dei conflitti o inclusive cioè orientate ad accogliere le nuove domande. In quei paesi dal passato assolutista e dalla ritardata introduzione del suffragio universale hanno prevalso strategie esclusive di divisione del movimento operaio (come in Francia e Germania ad es.) a differenza di altri paesi che non hanno avuto tali esperienze come Gran Bretagna e paesi scandinavi che hanno adottato strategie inclusive ed il movimento operaio è stato unito e moderato. I paesi con strategie esclusive sarebbero inoltre più chiusi verso le nuove domande così ad es. in Italia la
La durezza dellarepressione della contestazione studentesca degli anni '60 contribuì a radicalizzare la protesta che sfociò nel terrorismo, i regimi più inclusivi sono invece aperti a nuove domande. I movimenti sociali interagiscono con vari attori della società civile venendo in contatto con alleati cioè attori politici che li sostengono e altri attori con i quali entrano in conflitto. I movimenti possono sfruttare momenti di instabilità elettorale o divisioni nelle elite per mobilitarsi sfruttando l'occasione propizia o se hanno alleati all'interno delle istituzioni o del governo possono moderare le loro richieste, mentre il ricompattarsi delle elite al potere tende a radicalizzare i movimenti.
Pluralismo e neocorporativismo
Elementi per una definizione
La struttura di rappresentanza degli interessi è stata definita pluralista, prevede associazioni multiple, volontarie, concorrenti e non gerarchiche, non sono né
create dallo Stato né da esso controllate. La loro attività comprende contatti con i partiti, il lobbying parlamentare, le campagne per mobilitare l'opinione pubblica e a volte azioni di protesta. A partire dagli anni '70 si inizia ad analizzare un modello di rappresentanza degli interessi tipico ad esempio dei paesi scandinavi detto di tipo neocorporativo che si differenzia dal corporativismo autoritario degli anni tra le due guerre e che designa un sistema di rappresentanza degli interessi costituito da singole unità, l'adesione è obbligatoria e con un coordinamento gerarchico, esse sono riconosciute, sovvenzionate e controllate dallo Stato, i contatti con il governo sono frequenti ed efficaci (v sch. p. 119). Un sistema pluralista ha una struttura frammentata e con poche risorse e ha difficoltà a sviluppare programmi di lungo periodo, il sistema neocorporativo ha poche e forti associazioni di grandi dimensioni.
con molte risorse, capaci di sviluppare programmi di lungo periodo. Mentre il sistema pluralista esercita pressione attraverso le lobby, il sistema neocorporativo si avvale della concertazione tra interessi organizzati e istituzioni pubbliche per elaborare assieme le decisioni.8.2 Cause e conseguenze
Da studi che hanno comparato nei diversi paesi indici di neocorporativismo e pluralismo emerge che livelli più alti di neocorporativismo sono presenti in Austria, paesi scandinavi, bassi livelli e quindi alti livelli di pluralismo in Italia, GB, SU. Le condizioni che favoriscono lo sviluppo di modelli neocorporativi sono le piccole dimensioni dei paesi, economie molto integrate sul piano internazionale e quindi più vulnerabili, forti partiti socialisti e forti organizzazioni degli interessi che hanno determinato un crescente ricorso alla contrattazione centralizzata. Viceversa la frammentazione delle organizzazioni di rappresentanza degli interessi ha ostacolato lo sviluppo dei
modelli neocorporativi. Diverse ragioni nei modelli pluralisti tengono divisi i sindacati ad es. ideologiche in Italia e Francia, etniche in Spagna, per categorie occupazionali in GB. Il modello pluralista è stato criticato per l'eccesso di domanda che genera, mentre il modello neocorporativo per la discriminazione verso i deboli, per la prevalenza delle categorie economicamente più forti come quelle produttive, sulle altre categorie come consumatori, disoccupati, studenti, ecc. Inoltre le burocrazie rappresentative prevalgono rispetto alla base come le gerarchie rispetto alle strutture locali. I vantaggi del neocorporativismo sono la riduzione del conflitto sociale ed il controllo dell'inflazione consentendo di realizzare scambi politici di moderazione salariale nel breve periodo in cambio di politiche sociali e di protezione del lavoro nel lungo periodo, ottenendo così obiettivi economici apparentemente contrastanti come pieno impiego, stabilità dei prezzi.competitività internazionale.Appunti di scienza politica
Capitolo 5. I partiti politici
I partiti: una definizione. Per Weber i partiti sono associazioni fondate su una adesione libera che attribuiscono ai propri capi una posizione di potenza all'interno di un gruppo sociale e ai propri militanti vantaggi personali o possibilità di perseguire propri fini. Il partito è quindi un'associazione orientata ad influenzare il potere. Mentre i ceti attengono all'ordinamento sociale e le classi all'ordinamento economico, i partiti per Weber sono legati alla sfera della potenza sociale. Weber intende la potenza come la possibilità di imporre il proprio volere ad altri soggetti anche contro la loro resistenza. In particolare nelle democrazie occidentali i partiti mirano all'occupazione delle cariche elettive, da cui la definizione di Antony Downs secondo cui i partiti sono compagini di persone che mirano ad ottenere il controllo del governo.
Seguito di regolari elezioni.
Le funzioni dei partiti:
- Innanzitutto i partiti sono mediatori tra lo Stato ed i cittadini (istituzioni pubbliche e società civile). Essi aggregano e rappresentano più interessi individuali a differenza dei gruppi di pressione che rappresentano solo specifici interessi.
- I partiti strutturano il voto incanalando le differenziazioni politiche in pochi principali canali con i quali gli elettori si identificano.
- I partiti svolgono una funzione di socializzazione politica integrando i cittadini nella comunità e a volte inducendoli a sacrificare i propri interessi per quelli della comunità.
- I partiti consentono la funzione democratica di controllo dei governati sui governanti, la presentazione dei candidati alle cariche pubbliche nelle liste dei partiti consente agli elettori di conoscere la loro proposta politica e li responsabilizza verso gli elettori stessi.
- I partiti sono i principali protagonisti della formazione delle
politiche pubbliche, elaborano i programmi, li presentano agli elettori e con essi competono alle elezioni con gli altri partiti.
Alle origini dei partiti. Alle origini delle democrazie parlamentari i partiti erano comitati elettorali organizzati da notabili che si mobilitavano per proteggere singoli interessi. Fino al 19° secolo essi si costituivano attorno a notabili come signori fondiari, avvocati, parroci, insegnanti, cioè a notabili che si occupavano di politica in modo collaterale ma avevano un’altra attività principale e godevano di una certa considerazione sociale che consentiva di attribuire loro uffici. L’elezione consentiva ai signori locali di controllare le risorse provenienti dall’esecutivo per distribuirle in modo clientelare alla propria ristretta cerchia di elettori. I partiti di notabili si attivano nella fase della campagna elettorale come dei comitati costituiti da una dozzina di persone appartenenti ad una elite che è in grado
ri utilizzando tag html. ATTENZIONE: non modificare il testo in altro modo, NON aggiungere commenti, NON utilizzare tag h1; Il testo formattato con tag html sarebbe il seguente:con il proprio status sociale di attrarre altre persone che si allineano sulla posizione politica di questi notabili. Il partito di notabili si basava su una rappresentanza individuale cioè si limitava a rappresentare interessi di gruppi di elettor