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Y T Y-T
Per spiegare l’introduzione di queste tre curve esiste il teorema di Jakobsson-Fellman-Kakwani:
attraverso un differenziali questi tre economisti sono riusciti a descrivere l’ordinamento delle curve
di Lorenz sopra descritte e hanno sancito l’importanza di una imposta progressiva.
Possiamo vedere come la curva di Lorenz associata ai redditi netti domina le altre due; questo vuol
dire che una opportuna tassazione riduce la disuguaglianza. La tassazione opportuna è quella
progressiva.
Unendo i tre teoremi sopraelencati possiamo concludere che un’imposta progressiva, a parità di
gettito, ottiene una redistribuzione dei redditi preferibile rispetto ad una imposta proporzionale.
Dal grafico possiamo vedere il posizionamento delle tre curve di Lorenz; nel caso in cui avessimo
una imposta proporzionale, le tre curve sarebbero sovrapposte perché nono cambia la valutazione
del benessere sociale facendo variare le osservazioni di un valore proporzionale. 22
L’IRPEF
In Italia sono presenti principalmente tre imposte erariali dirette:
1- IRPEF: imposta personale progressiva.
2- IRES: imposta sui redditi societari.
3- ISOS: imposte sostitutive.
Son state create tre imposte differenti per:
- Una corretta tassazione dei redditi di impresa: essi sono utili non distribuiti e aumentano il
valore patrimoniale dell’impresa senza entrare nella disponibilità dei soci. Questi redditi
devono essere necessariamente tassati considerandoli come redditi presunti o come redditi
da distribuire (IRES).
- Differenziazione fiscale dei redditi delle attività finanziarie percepiti da persone che non
esercitano attività di impresa. In questo caso l’imposta più adeguata è l’ISOS.
La più importante tra le imposte erariali dirette è l’IRPEF: essa è una imposta personale progressiva
a base individuale sul reddito monetario complessivo delle persone fisiche. Analizziamo ora ogni
caratteristica dell’imposta:
a. Imposta personale: non è una imposta reale e quindi non si applica al mero reddito;
dopodiché si personalizza al fine di renderla più progressiva.
b. Progressiva: la progressività è ottenibile in tre modi: progressività per scaglioni,
deduzioni e detrazioni. Essendoci progressività possiamo notare un andamento
crescente delle aliquote pagate dagli individui.
c. Reddito monetario complessivo: tutte le forme di reddito sono considerate seppur
con delle correzioni. Anche il fatto che ci sia il termine monetario è importante
perché questo metodo di incasso implica il fiscal drag: all’aumentare dell’inflazione
aumenta anche l’aliquota media.
d. Persone fisiche: semplicemente i soggetti passivi.
La base imponibile è costituita da tutti i redditi dei soggetti facenti parte della popolazione con delle
correzioni. Le esclusioni sono relative a risparmi previdenziali o ad entrate straordinarie.
Il reddito imponibile viene calcolato come reddito complessivo meno le deduzioni; al risultato
vengono applicate le aliquote di competenza e vengono sottratte le detrazioni e così facendo si
ottiene l’imposta netta. All’imposta netta possono essere sottratte le ritenute e così facendo si
ottiene l’imposta da versare, ovvero il valore dell’IRPEF.
All’interno dell’IRPEF abbiamo sei categorie di reddito da cui però sono esclusi:
A. Redditi finanziari.
B. Rediti assoggettati a tassazione separata come il TFR.
C. Altri redditi assoggettati a tassazione separata o sostitutiva in via opzionale.
D. Redditi esenti come le borse di studio. 23
Le sei categorie di reddito ai fini IRPEF sono:
1. Redditi fondiari: essi si dividono in
a. Redditi dei terreni: ovvero rendite fondiarie e profitti di imprenditori agricoli. Essi
sono calcolati sulla base di rendite catastali stabilite dalla legge.
b. Redditi da fabbricati: ovvero redditi figurativi, come abitazioni del proprietario, e
redditi effettivi, come locazioni. I primi sono calcolati sulla base delle rendite
catastali, precisamente attraverso ICI/IMU/TASI; i secondi sono calcolati sulla base
del canone di locazione diminuito del 5%.
2. Redditi da capitale: sono redditi derivanti da impieghi di capitale finanziario. Di fatto però i
maggiori redditi da capitale sono esenti da IRPEF ma soggetti a ISOS.
3. Redditi da lavoro dipendente: sono costituiti dai compensi in denaro e in natura, al netto
dei contributi sociali a carico di lavoratore e datore di lavoro. Non è prevista. Alcuna
deduzione dei costi di produzione del reddito ma sono previste delle detrazioni maggiori
rispetto ad altre tipologie di reddito.
4. Reddito da lavoro autonomo: possono essere classificati in due sottogruppi:
a. Categoria generale: sono redditi derivanti dall’esercizio di arti e professioni. Queste
devono essere abituali e non devono produrre redditi d’impresa.
b. Categorie specifiche: sono redditi derivanti da diritti d’autore, da partecipazioni a
società e partecipazione a utili di promotori e soci fondatori di società di capitali.
5. Redditi di impresa: sono redditi derivanti dall’esercizio di imprese commerciali di
imprenditori individuali o di società. Nel caso delle società, la tassazione avviene in capo al
singolo in proporzione alla quota di partecipazione agli utili.
6. Redditi diversi: sono redditi, generalmente plusvalenze, non riconducibili a categorie
precedenti.
Lezione del 03/12/2018
DEDUZIONI E DETRAZIONI DELL’IRPEF
Le deduzioni e le detrazioni all’interno dell’IRPEF ci permettono di personalizzare l’imposta e di
distinguere i vari soggetti passivi. Le principali deduzioni dell’IRPEF fanno riferimento alle cosiddette
tax expenditures: un esempio sono i figli a carico, la presenza di una pensione di invalidità ecc.
Tagliarle significherebbe tagliare delle spese; non ci permettono di aumentare il gettito ma avranno
una ricaduta negativa sui pagatori. In dettaglio le deduzioni sono:
- Contributi previdenziali e assistenziali obbligatori dei lavoratori autonomi.
- Contributi di previdenza complementare non obbligatori fino a circa 5000€.
- Rendita immobile adibito ad abitazione principale: deduzione al 100%
- Spese mediche, assegni al coniuge, erogazioni liberali ecc.
Le aliquote da applicare hanno subito delle variazioni dal 1974 a oggi. Inizialmente erano 32 scaglioni
con un range che andava dal 10% al 82%, mentre dal 2015 gli scaglioni sono ridotti a 5 con aliquote
sopradescritte (tabella pagina 23). Bisogna però tenere conto di aliquote addizionali riferite alla
regione e al comune: queste possono essere obbligatorie, come le obbligatorie regionali pari a
1,23%, o discrezionali. 24
Le detrazioni, invece, servono ad aumentare la progressività delle imposte, a discriminare
qualitativamente i redditi, a personalizzare l’imposta e ad incentivare i comportamenti meritori.
Esistono cinque tipologie di detrazioni:
a. Detrazioni per fonte di reddito e bonus 80€: sono decrescenti al crescere del reddito
complessivo. Viene definita una no tax area in cui gli individui con un reddito all’interno di
essa, sono esenti dal pagare l’imposta (in questo caso inferiore a 8000€). Queste detrazioni
sono differenziate in base al tipo di persona che ne trae vantaggio: lavoratore dipendente,
pensionato, lavoratore autonomo e pensionato ultra 75enne. Hanno la finalità di
discriminare qualitativamente i soggetti che pagano e contribuiscono al disegno di
progressività.
Il bonus di 80€ è stato introdotto nel 2014 e va a favore dei lavoratori dipendenti. Esso
corrisponde a un aumento di spese fiscali pari a, appunto, 80€.
b. Detrazioni per carichi di famiglia: come la detrazione precedente, anche questa ha un
carattere decrescente. Consiste in una personalizzazione dell’imposta, ovvero si va a
discriminare in base al tipo di famiglia, la presenza di figli e l’età di essi. La detrazione per
figli a carico fa un’ulteriore distinzione: figli maggiori o minori di tre anni e la presenza di più
di tre figli in famiglia.
c. Detrazione per oneri personali: esistono diversi tipi di oneri personali con diverse finalità:
sostanzialmente però permette di detrarre il 19% di spese mediche generiche e
specialistiche considerando però una spesa minima. Inoltre si può detrarre sulle tax
expanditures, ovvero interessi passivi per abitazione principale, assicurazioni sulla vita,
spese scolastiche ecc.
d. Detrazioni per canoni di locazione e mutui per la prima casa: anche questo è un caso di
personalizzazione dell’imposta e permette di detrarre il 19% di interessi passivi per acquisto
e per costruzione dell’abitazione principale, oppure la detrazione totale dei canoni di
locazioni per affittuari.
e. Detrazioni con finalità di incentivazione: sono incentivi per le ristrutturazioni edilizie e per
risparmio energetico.
All’interno dell’imposta IRPEF sono aperte ancora due questioni:
- Fiscal drag: con imposta progressiva il reddito nominale fa si che un aumento nominale della
base imponibile si traduca in un aumento reale del debito di imposta, quindi un aumento
dell’aliquota media a parità di potere d’acquisto. Le soluzioni sono varie: deflazione del
reddito, indicizzazione delle aliquote, deduzioni o detrazioni. Da notare che senza fiscal drag
l’aliquota media dovrebbe essere sempre la stessa.
- Strumenti di accertamento: è lo strumento principale utilizzato e consiste in studi di settore
integrati nel corso del tempo da altri strumenti come redditometro o altri strumenti di
compliance. Hanno il compito di analizzare l’attività economica di un lavoratore autonomo:
ipotizzano il reddito presunto che andrà poi confrontato con quanto dichiarerà il lavoratore.
IVA E ALTRE IMPOSTE ERARIALI INDIRETTE
Prima di descrivere una delle più importanti imposte indirette, classifichiamo amministrativamente
le imposte indirette:
- Imposte sugli affari: si applicano al momento degli scambi di beni e servizi o al compimenti
di cessioni patrimoniali. La stessa imposta è composta da più fattori:
Imposta di registro: è una imposta reale applicata alla registrazione di atti di varia
o natura come la cessione di immobili. 25
Imposte di assicurazione, ipotecarie e catastali: le caratteristiche sono uguali a
o quelle dell’imposta di registro solo che sono applicate a formalità specifiche come
assicurazioni, ipoteche ecc.
Imposta di bollo: si applica agli atti civili e commerciali su scritti, avvisi ecc. Ha la
o caratteristica di poter essere applicata obbligatoriamente o, in alcuni casi, solo in
caso d’uso.
Tassa sulle concessioni governative: si applica ad atti di concessione, autorizzazione
o e permessi che consentono agli interessati l’esercizio di un diritto. Que