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APEL'APE

Il APEL'APE consiste in un prestito concesso da un soggetto finanziatore (coperto da una polizza assicurativa obbligatoria per il rischio di premorienza) corrisposto a quote mensili per dodici mensilità, da restituire a partire dalla maturazione del diritto alla pensione di vecchiaia con rate mensili per vent'anni. Quindi si può andare in pensione prima, ma si deve accettare una penalizzazione, che corrisponde alla rata del mutuo. Non si tratta di mutui eccessivamente alti; questi vanno ripagati su tutto l'orizzonte di vita attesa.

Possono accedere all'APE i dipendenti pubblici e privati ed i lavoratori autonomi iscritti alla gestione separata, con i seguenti requisiti: 63 anni di età, 20 anni di contributi, al massimo 3 anni e 7 mesi alla maturazione della pensione, che deve essere di importo non inferiore a 1,4 volte il minimo.

APE sociale

L'APE sociale consiste in una indennità, corrisposta fino al conseguimento dei requisiti

pensionistici,a favore di soggetti che si trovino in particolari condizioni: lavoratori disoccupati a seguito dilicenziamento e che abbiano esaurito da almeno tre mesi i trattamenti di disoccupazioneindennizzata; invalidi civili dal 74% in su; lavoratori che al momento della richiesta assistono daalmeno sei mesi coniuge o parenti di primo grado conviventi con handicap grave; lavoratoridipendenti rientranti da almeno sei anni (con 36 di contributi) in una delle professioni usuranti.

L'indennità è pari all'importo della rata mensile della pensione calcolata al momento dell'accesso allaprestazione, non può comunque superare l'importo mensile di 1.500 euro, non è soggetta arivalutazione ed è erogata su dodici mensilità all'anno.

«Opzione donna»La L. 243/2004 aveva introdotto una misura sperimentale (cd. opzione donna) che prevede lapossibilità per le lavoratrici che hanno maturato 35 anni di contributi e

57 anni di età per le lavoratrici dipendenti o 58 anni per le lavoratrici autonome (requisito anagrafico da adeguarsi periodicamente all'aumento della speranza di vita), di accedere anticipatamente al trattamento pensionistico, a condizione che optino per il sistema di calcolo contributivo integrale. Quindi le donne possono andare in pensione prima, ma devono accettare di cambiare il metodo di calcolo della pensione da retributivo a contributivo. Questo trattamento è stato poco utilizzato perché è più generoso il metodo retributivo, che non tiene conto dell'aspettativa di vita. Tale opzione, per anni poco utilizzata, è stata esercitata invece in maniera più consistente dopo la riforma pensionistica realizzata dalla Riforma Fornero, che ha notevolmente incrementato i requisiti anagrafici e contributivi per l'accesso al trattamento pensionistico, consentendo alle lavoratrici di anticipare di parecchi anni l'uscita dal lavoro.soggetti al regime dei lavoratori autonomi; 2. Al compimento dei requisiti anagrafici e contributivi, nel caso di lavoratori che maturano i requisiti successivamente alle date sopra indicate. Si precisa che la pensione anticipata ottenuta con la "quota 100" comporta una riduzione dell'importo della pensione rispetto alla pensione di vecchiaia calcolata con il sistema contributivo. È importante sottolineare che la "quota 100" è stata introdotta in via sperimentale e sarà valida solo per il triennio 2019-2021. Al termine di questo periodo, sarà necessario valutare eventuali proroghe o modifiche al sistema. Inoltre, si ricorda che la pensione anticipata ottenuta con la "quota 100" non è cumulabile con i redditi da lavoro dipendente o autonomo, ad eccezione di quelli da lavoro autonomo occasionale, nel limite di 5.000 euro lordi annui. Per quanto riguarda la decorrenza del trattamento pensionistico, questa sarà fissata al 1° aprile 2019 per i lavoratori privati e al 1° agosto 2019 per i soggetti al regime dei lavoratori autonomi. Nel caso in cui i lavoratori maturino i requisiti successivamente a tali date, la decorrenza sarà fissata al compimento dei requisiti anagrafici e contributivi.

dipendenti pubblici, per coloro che maturano i requisiti entro il 31 dicembre 2018;

Trascorsi tre mesi dalla data di maturazione dei requisiti se lavoratori privati, sei mesi se dipendenti pubblici per coloro che maturano i requisiti dal 1° gennaio 2019.

La previdenza complementare: TFR e FONDI PENSIONE

Il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) è un'indennità, sotto forma di capitale, percepita dal lavoratore ed ha natura privatistica. In altri termini, si parla di liquidazione: il lavoratore lascia l'azienda per andare in pensione e l'azienda gli eroga il suo trattamento di fine rapporto. È il risultato dall'accantonamento di una quota pari al 6,91% del salario annuale lordo per ogni anno di lavoro, effettuata dal datore di lavoro, cui si applica un tasso d'interesse pari all'1,5% maggiorato del 75% del tasso d'inflazione.

Si tratta di un sistema a ripartizione privato: i soldi versati dal lavoratore non restano in un conto

determinata azienda. Questi fondi sono gestiti da un ente previdenziale o da una società di gestione del risparmio e sono disciplinati da un regolamento interno. I fondi collettivi contrattuali sono invece istituiti tramite accordi tra le organizzazioni sindacali e le associazioni datoriali. Possono riguardare una categoria di lavoratori o più categorie e sono gestiti da un ente bilaterale. I fondi collettivi aperti, invece, sono accessibili a tutti i lavoratori che desiderano aderirvi. Sono gestiti da società di gestione del risparmio e sono disciplinati da un regolamento interno. I fondi pensione a contribuzione definita prevedono che il lavoratore versi un contributo periodico, che può essere integrato anche dall'azienda, e che verrà poi utilizzato per finanziare la pensione. La pensione sarà quindi determinata in base al capitale accumulato nel fondo e alla durata del versamento dei contributi. È importante sottolineare che i fondi pensione non sono obbligatori, ma rappresentano una forma di previdenza complementare al sistema pensionistico pubblico. La scelta di aderire a un fondo pensione dipende quindi dalle esigenze e dalle possibilità economiche del lavoratore.

Determinata azienda; i fondi collettivi aperti, invece, sono accessibili da chiunque. Con decorrenza al 1 gennaio 2007, tutti i lavoratori dipendenti privati e gli autonomi dovevano scegliere se mantenere il TFR in azienda (scelta reversibile) o se destinarlo a una fondo pensione (scelta irreversibile). In caso di mancanza di scelta (silenzio assenso), il TFR è dirottato verso un fondo pensione.

Possibilità di scelta:

  • Mantenere il proprio TFR presso l'impresa. Se l'impresa ha più di 50 dipendenti, essa versa tale somma presso un apposito fondo dell'INPS; se ne ha di meno, lo mantiene in azienda;
  • Aderire a un nuovo Fpc;
  • Trasferire queste risorse a un fondo esistente.

TEORIA DELL'IMPOSTA: DEFINIZIONI

Vedremo che cos'è un'imposta e cosa la differenzia dalle altre entrate pubbliche (differenza tra tassa e imposta), gli elementi costitutivi di un'imposta, gli elementi che distinguono un'imposta dall'altra (come

si classificano le imposte), con quali finalità viene prelevata l'imposta e secondo quali criteri deve essere ripartito il carico tributario (in base a cosa decidiamo quanto deve pagare una persona e quanto deve pagare un'altra persona, sono criteri teorici) e nelle prossime lezioni analizzeremo gli effetti economici e distorsivi delle imposte. Nel dettaglio: 1. Il finanziamento della spesa pubblica 2. Elementi costitutivi d'imposta 3. Tipi di imposta in base alle loro caratteristiche 4. Finalità del prelievo fiscale 5. Criteri di ripartizione del carico tributario 1. Il finanziamento della spesa pubblica Il finanziamento della spesa pubblica avviene attraverso la raccolta di risorse all'interno della popolazione. Questa raccolta di risorse può avvenire: 1. Per beni destinati alla vendita 2. Per beni non destinati alla vendita 1. Per beni destinati alla vendita da parte dello Stato Quando lo Stato vende beni privati sul mercato, allora raccoglierisorse attraverso il cosiddetto "prezzo privato" (allocazione sul mercato di beni privati puri) ovvero il prezzo di vendita che si può ottenere sul mercato privato. Più interessanti sono i metodi di finanziamento denominati "tariffe" che si dividono in prezzo pubblico e in prezzo politico: Prezzo pubblico: Si tratta di un prezzo stabilito a un livello inferiore rispetto a quello privato. Solitamente è utilizzato per la vendita di beni la cui tecnologia di produzione è caratterizzata dai monopoli naturali, quindi per evitare appropriazioni di rendite da parte di operatori privati. Lo Stato interviene per imporre un prezzo diverso da quello del prezzo di mercato. Il prezzo pubblico prevede una copertura totale dei costi, quindi questo dovrebbe essere almeno uguale al costo medio di produzione. È possibile differenziare i prezzi, ad esempio prevedendo tariffe diverse per giovani, anziani, ecc. Prezzo politico: Il prezzo puòessere stabilito a un livello ancora inferiore quando, oltre ad evitare appropriazioni di rendite da parte di operatori privati, si vuole agevolare la domanda di alcuni servizi. Il prezzo politico è caratterizzato da una copertura solo parziale dei costi. La vendita di tali beni/servizi prevede una forma (almeno parziale) di redistribuzione: i costi di questi beni/servizi devono essere coperti da altre forme d'entrata. 2. Poi ci sono le forme di entrata per beni che non sono destinati alla vendita. Tasse: Le tasse sono forme di entrate volte a finanziare servizi a domanda collettiva che implicano esternalità. È prevista una copertura parziale dei costi. Tipicamente, si parla di esternalità positive: l'idea è che uno paghi la tassa quando deve acquistare un servizio a domanda collettiva, come ad esempio l'istruzione. Il beneficio che il singolo ha dall'istruzione ricevuta non è solo privato, ma è anche della

collettività (la collettività beneficia del fatto che vi siano più laureati). Chi riceve l'esternalità positiva dovrebbe compensare chi crea l'esternalità.

Contributi sociali: pagati per finanziare le prestazioni sociali (contributi sanitari e previdenziali).

Contributi speciali: pagati per finanziare opere a vantaggio di una popolazione limitata.

Imposte: Sono prelievi obbligatori e coattivi, senza vincoli di destinazione (anche extrafiscali). Le imposte servono principalmente per coprire i costi di tutti quei servizi finanziati da prezzi politici o da tasse, che prevedono una copertura parziale dei costi; servono a finanziare tutti gli altri servizi offerti gratuitamente; infine, servono ai fini della redistribuzione.

2. Elementi costitutivi dell'imposta

Le imposte sono dunque prelievi obbligatori che non hanno vincolo di destinazione.

Presupposto: Va spiegato alla popolazione qual è la ragione per cui si paga l'imposta,

O più tecnicamente, qual è la situazione di fatto cui la legge ricollega l'obbligo di pagare l'imposta.

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Publisher
A.A. 2020-2021
221 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/03 Scienza delle finanze

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher nicoletta0597 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Scienza delle finanze e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Balduzzi Paolo.