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Il bilancio di previsione

II.1 Il concetto di programmazione finanziaria annuale e pluriennale

Il Capo I del Titolo II del Decreto legislativo 18 Agosto 2000 n°267 – T.U.E.L. – disciplina il processo di formazione della programmazione annuale e pluriennale attraverso lo strumento del bilancio.

Il concetto di programmazione trova il suo primo riferimento normativo nell'art. 165, comma 5, laddove viene indicato che la parte spesa è leggibile anche per programmi dei quali è fatta analitica illustrazione in un apposito quadro di sintesi del bilancio e nella relazione revisionale e programmatica.

Ciò comporta che il bilancio deve essere interpretato come lo strumento per la rappresentazione, la

misurazione e il controllo della programmazione dell'Ente locale. Il processo di formazione della programmazione dovrebbe, pertanto, seguire la seguente impostazione logica e funzionale basata su tre livelli: 1. Bilancio di mandato; 2. Bilancio pluriennale; 3. Bilancio annuale. È di tutta evidenza che, se il bilancio deve rappresentare la programmazione funzionale dell'Ente Locale, la prima fase è costituita dall'individuazione delle linee programmatiche relative alle azioni ed ai progetti da realizzarsi nel corso del proprio mandato. Sul piano normativo l'art. 46 - 5° comma del TUEL dispone che, entro il termine fissato dallo statuto, il Sindaco o il Presidente della provincia, sentita la giunta, presenti al Consiglio le linee programmatiche relative alle azioni ed ai progetti da realizzare nel corso del mandato. Come si evince il Legislatore ha ben chiarito il concetto di programmazione del servizio della gestione dell'Ente Locale e la

La gestione del bilancio deve essere intesa come analisi contabile-amministrativa delle azioni e dei progetti da realizzare. La Giunta deve, pertanto, predisporre il bilancio di mandato ed individuare gli obiettivi e le finalità che intende raggiungere anche in termini di priorità. Sulla base degli obiettivi indicati, la Giunta imposterà la propria politica delle entrate alla luce della normative vigenti, per assicurare il principio del pareggio del bilancio. Il bilancio di mandato verrà sottoposto all’esame ed alla verifica del Consiglio Comunale e provinciale, che assume il ruolo qualificato di indirizzo e di controllo. Ogni modifica degli obiettivi e dei programmi nel corso del mandato dovrà essere comunicata ed approvata dal Consiglio Comunale o Provinciale. Il Bilancio di mandato, approvato dall’organo consiliare, diventa il principale strumento di programmazione dell’Ente locale ed influenza direttamente il processo di formazione dei

bilanci.
La Giunta, sulla scorta delle indicazioni strategiche inserite nel Bilancio di mandato, procederà a rappresentare le azioni e gli obiettivi in termini di bilancio, secondo i principi contabili che verranno analizzati successivamente.
In questa fase è di tutta evidenza che l'unità di rappresentazione dell'agire amministrativo non può essere l'anno solare, in quanto le suddette azioni (si pensi ai settori dell'urbanistica, della cultura, o della scuola) hanno un impatto ultrannuale e dovrebbero essere rappresentate in primis nel bilancio di previsione pluriennale.
Questa riflessione tende a privilegiare l'aspetto programmatorio del bilancio rispetto al quello di rappresentazione contabile dei fatti amministrativi.
In definitiva, il bilancio non deve essere inteso come strumento di obbligo contabile e quindi volto alla verifica degli aspetti autorizzatori e finanziari, ma va considerato come indispensabile momento dirappresentazione contabile degli obiettivi che si intendono raggiungere e delle risorse che si intendono reperire per il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Sulla base del bilancio pluriennale, la Giunta procederà ad estrapolare il bilancio annuale che, in questa visione, individua la politica dell'Ente nella prima annualità, rappresentata nel più ampio quadro di una visione programmatoria. La realtà appare profondamente diversa da tale impostazione; infatti il Legislatore, all'art. 171 del TUEL, dispone che gli Enti locali alleghino al bilancio annuale di previsione un bilancio annuale di competenza non inferiore ai tre anni, con l'osservanza dei principi contabili. Nella prassi il Servizio Finanziario dedica molto tempo alla redazione del bilancio annuale; il bilancio pluriennale, invece, viene redatto spesso in quanto obbligo contabile, e senza alcuna valenza programmatoria. Si ritiene che questa impostazione pragmatica possa e debba essere

modificata seguendo l’iter logico sopra illustrato, che peraltro risulta coerente con il ruolo e con le funzioni dei soggetti che partecipano al processo di formazione dell’agire amministrativo:

  • Il consiglio comunale o provinciale;
  • La Giunta comunale o provinciale;
  • La Dirigenza.

Secondo l’art. 42 del TUEL l’organo consiliare ha competenza in materia di programmi, relazioni revisionali e programmatiche, piani finanziari programmi triennali, bilanci annuali e pluriennali e relative variazioni, privilegiando con tali attività la competenza in materia di programmazione, verifica e controllo dell’agire amministrativo.

Secondo l’art. 48 del TUEL, la giunta collabora con il Sindaco e con il Presidente della Provincia nell’attuazione degli indirizzi generali del consiglio; conseguentemente la giunta è l’organo che attua concretamente le azioni ed i programmi definiti.

Secondo l’art. 49 del TUEL per ogni proposta di deliberazione

( che non sia mero atto di indirizzo) deve essere richiesto il parere, in ordine alla regolarità tecnica, del responsabile del servizio interessato, in quanto si vuole coinvolgere in modo chiaro e preciso la dirigenza nella fase di attuazione dei programmi.

Come si nota, l'impostazione che si intende suggerire privilegia l'Ente Locale come soggetto teso a soddisfare le esigenze dei propri cittadini, e ciò avviene attraverso la fase dell'enunciazione delle scelte strategiche all'organo Consiliare, che si manifesta attraverso la conferma del proprio ruolo di verifica e controllo dell'agire amministrativo.

Il potere gestionale è assegnato alla giunta, confermando in tal modo la totale autonomia nelle azioni da intraprendere, nell'ambito dei limiti fissati in sede programmatoria.

L'apparato deve assicurare, nell'ambito del consolidato binomio autonomia e responsabilità, la corretta gestione delle azioni intraprese.

completamento della verifica dei soggetti attivi dell'Ente locale si accenna, infine, al ruolo del Collegio dei revisori che ha l'insostituibile compito di collaborazione con il Consiglio dell'Ente in materia di controllo ed analisi dell'agire amministrativo. La più alta espressione di intervento dell'organo di revisione è correlata ai pareri sulla proposta di bilancio di previsione, sui documenti allegati e sulle variazioni di bilancio. II.2 L'ambito della programmazione per i Comuni e le Province Come si è chiarito, tutta l'attività dell'Ente locale deve essere orientata dalla programmazione nell'ambito delle funzioni assegnate e disciplinate dalla normativa vigente. Secondo l'art. 13 del TUEL spettano al Comune tutte le funzioni amministrative che riguardano la popolazione ed il territorio e sono riferite ai seguenti ambiti: - Servizi alla persona e alla comunità; - Assetto ed utilizzazionedel territorio;  Sviluppo economico del territorio. Il successivo art. 14 del TUEL disciplina i compiti del Comune per i servizi di competenza statale che riguardano:  I servizi elettorali, di stato civile;  I servizi di anagrafe, di leva militare e di statistica. Il Legislatore ha, pertanto, individuato le funzioni correlate all'attività dei Comuni e che devono trovare precisa espressione nella programmazione dell'Ente Locale. Il principio generale dispone che le competenze assegnate al Comune concernono tutte le funzioni amministrative che riguardano la popolazione ed il territorio comunale, individuando in tale maniera l'ambito di intervento dell'Ente locale. La funzione è meramente amministrativa ed è riferita a tutte le attività tese al raggiungimento di obiettivi riferiti al territorio ed alla popolazione. Ma il Legislatore ha inteso meglio disciplinare le funzioni assegnate, individuando le funzioni organiche di intervento semprenell'ambito soggettivo della popolazione ed oggettivo del territorio. In particolare gli interventi debbono avvenire nell'ambito dei:
  1. Servizi alla persona e alla comunità e quindi servizi rivolti agli interventi nel campo della scuola, del sostegno agli anziani, delle attività culturali, delle attività sportive ecc.
  2. Assetto ed utilizzazione del territorio e quindi servizi riferiti alle attività nel campo dell'urbanistica, dell'edilizia, della protezione civile ecc.
  3. Sviluppo economico del territorio e quindi servizi rivolti a tutti gli interventi tesi ad incentivare lo sviluppo economico, utilizzando strumenti giuridici specifici quali l'acquisizione di partecipazioni societarie, la costituzione di Consorzi o Società, la stipulazione di specifiche convenzioni.
Tenuto conto degli ambiti di intervento previsti dal Legislatore, la Giunta del Comune deve procedere alla delicata fase della programmazione, individuando gliimportante in cui l'Ente valuta le risorse disponibili per realizzare gli obiettivi prefissati. Si analizzano le risorse finanziarie, umane e materiali a disposizione, al fine di pianificare in modo efficace le azioni da intraprendere. d) Pianificazione delle azioni : in questa fase vengono definite le azioni concrete da mettere in atto per raggiungere gli obiettivi. Si stabiliscono le tempistiche, le modalità di realizzazione e si individuano le figure responsabili dell'attuazione delle azioni. e) Monitoraggio e valutazione : una volta avviate le azioni, è fondamentale monitorare costantemente il loro svolgimento e valutarne i risultati. Si effettuano controlli periodici per verificare se gli obiettivi sono stati raggiunti e se le azioni intraprese sono state efficaci. f) Revisione e aggiornamento : se durante il monitoraggio si evidenziano criticità o necessità di modifiche, si procede alla revisione e all'aggiornamento del piano. Si apportano eventuali correzioni o si modificano gli obiettivi in base alle nuove esigenze emerse. g) Comunicazione e coinvolgimento : durante tutto il processo, è importante coinvolgere e comunicare con i cittadini e gli stakeholder interessati. Si promuove la partecipazione attiva e si informa costantemente sulle azioni intraprese e sui risultati ottenuti. h) Rendicontazione : infine, l'Ente deve rendicontare in modo trasparente e chiaro le azioni intraprese e i risultati ottenuti. Si forniscono report periodici e si rendono disponibili informazioni sulle risorse impiegate e sugli impatti generati. Questo è solo un esempio di come potrebbe essere strutturata la visione "politica" della gestione di un Ente. Ogni Ente potrebbe avere delle specificità e delle caratteristiche proprie, ma i principi di base rimangono gli stessi: analisi, individuazione degli obiettivi, valutazione delle risorse, pianificazione, monitoraggio, revisione, coinvolgimento e rendicontazione.he si hanno a disposizione. In particolare, è fondamentale valutare attentamente le risorse umane, finanziarie e materiali necessarie per raggiungere gli obiettivi prefissati. Per fare ciò, è possibile utilizzare diversi strumenti di analisi, come ad esempio il budget, che permette di valutare le risorse finanziarie disponibili e di pianificare le spese in modo oculato. Inoltre, è importante considerare anche le risorse umane, valutando le competenze e le capacità del personale coinvolto nel progetto. Un altro aspetto da considerare è la disponibilità di risorse materiali, come ad esempio attrezzature, strumenti e tecnologie necessarie per raggiungere gli obiettivi. È importante valutare se le risorse materiali sono adeguate e se è necessario acquisirne di nuove o migliorare quelle già presenti. In conclusione, la gestione delle risorse è un aspetto cruciale per il successo di qualsiasi progetto. È fondamentale valutare attentamente le risorse disponibili e pianificare in modo oculato l'utilizzo di queste risorse per raggiungere gli obiettivi prefissati.
Dettagli
Publisher
A.A. 2009-2010
13 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/03 Scienza delle finanze

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Moses di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Scienza delle finanze e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Salerno o del prof Non --.