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LO ZONNING COME DIFESA DEL DIRITTO DI PROPRIETA’
Il giudice Sutherland scrive che la crscita della popolazione comporta la crescita della complessità
sociale, e che questa maggior complessità richiede un intervento dello Stato a protezione della
proprietà. La corte suprema ritiene dunque che il miglior modo per salvaguardare il diritto di
proprietà sia quello di regolarne gli usi e di affidare questo compito ai governi locali.
L’espropriazione per
pubblica utilità è il più
importante fra i
È quindi necessario che ogni proprietario accetti dei limiti al provvedimenti con cui un
pubblico potere, per
libero uso della sua proprietà e che qualche proprietario accetti l’interesse della collettività,
più vincoli di altri, affinché la città ritrovi un suo ordine e il diritto sacrifica un bene o un
di proprietà mantenga nonostante tutto il suo potere. interesse del privato.
In questa prospettiva l’esproprio non è considerato un attentato alla L’espropriazione può dunque
proprietà ma uno strumento che sacrifica parte dei diritti proprietari essere definita come
per mantenere integri gli altri e soprattutto mantenere intatto l’acquisizione forzata di un
l’istituto della proprietà. bene, per motivi di pubblica
utilità, a favore ella pubblica
amministrazione e previa
UN PROBLEMA IRRISOLTO: PIANO LOCALE E PIANO DI LIVELLO corresponsione di una giusta
SUPERIORE indennità al soggetto che ne
viene privato.
Come forme necessarie di costruzione e regolazione del mercato, le
zonizzazioni manifestano diversi limiti. Lo zoning non può
considerare le inefficienze del mercato del suolo la cui origine è
esterna ai confini locali. Simmetricamente, la zonizzazione non può
controllare gli effetti che una decisione può comportate al di fuori dei
suoi confini. In breve, la zonizzazione interviene sulle inefficienze del
mercato che hanno origine ed effetto all’interno dei suoi confini.
La cultura della pianificazione aveva cercato una soluzione al
possibile conflitto proponendo due livelli di pianificazione, il piano
generale e il piano locale: il piano generale avrebbe definito le
strategie Generali d’uso del suolo che il piano locale avrebbe dovuto
interpretare e specificare.
Il rapporto tra piano locale e progetti individuali, e il rapporto tra
piano locale e piano generale: entrambi i rapporti possono assumere
un carattere conflittuale. I due conflitti pongono due problemi di
pianificazione di particolare rilievo:
1) Di chi sia il potere di decidere gli usi del suolo, se collettivo o
individuale
2) Quando e come un programma o strategia generale debba
prevalere su un programma o strategia locale.
La risposta della corte suprema statunitense è inequivocabile: decide
la comunità locale e il governo locale è il perno del processo
decisionale che regola gli usi del suolo con le assegnazioni.
CAPITOLO 5 – DUE ARCHETIPI DELLA PIANIFICAZIONE SPAZIALE
TERRA E DIRITTO
L’intervento del potere pubblico è pratica antica quanto le città. Secondo gli scavi archeologici,
Babilonia aveva un impianto a griglia stradale ortogonale ed era a griglia l’impianto di Kahun.
Le prime forme di pianificazione spaziale consistono nella divisione dell’area urbana in zone e nella
destinazione di alcune zone a uso pubblico rispetto alle altre a prevalente uso privato. Le prime
zonizzazioni di cui abbiamo notizia sono il prodotto di un tracciato a griglia, e nei casi di città fondate
su un impianto di questo tipo è evidente la divisione in zone e la distinzione d’uso tra le diverse
zone;
L’impianto a griglia è di particolare interesse in quanto la sua adozione esprime la volontà di
dividere e organizzare lo spazio. Possiamo assumere la griglia come modello originario di
zonizzazione in quanto è la prima divisione dello spazio attraverso cui si compiono due basilari
assegnazioni che distinguono lo spazio collettivo delle strade, delle piazze, degli edifici pubblici e dei
luoghi religiosi.
La griglia era dunque accompagnata da alcuni criteri di zonizzazione. Il primo segnale letterario che
riguarda la pianificazione del suolo è il libro II de la POLITICA di Aristotele dove egli indica Ippodamo
di Mileto come colui che escogitò la divisione delle città in isolati.
Aristotele ci informa che la pianificazione spaziale e politica siano l’interesse di una stessa persona.
Ippodamo propone sia una tecnica di zonizzazione, sia un modello di ordinamento costituzionale
che divide la popolazione in 3 classi e tripartisce la terra. La costituzione di Ippodamo si conforma a
uno schema preordinato, geometrico, regolarissimo.
[la città ideale di Ippodamo ha 10 mila abitanti, ripartriti nelle 3 classi degli artigiani, agricoltori,
guerrieri; il suo territorio + a sua volta suddiviso in 3 parti distinte: una sacra, una pubblica e una
privata]
Greaves sostiene che Ippodamo fu in realtà non l’inventore della griglia, ma della zonizzazione, cioè
della tecnica di suddividere lo spazio per assegnare usi diversi alle diverse parti. L’associazione tra il
tracciare una griglia spaziale e scrivere una costituzione politica non sorprende se si riconosce una
simmetria: come la griglia ippodamea è un piano per la costruzione di una città che ancora non
esiste, così una Costituzione è un piano per la realizzazione di una società che ancora non esiste.
Costituzione:
è la “legge suprema che
definisce gli organi
In realtà siamo di fronte a qualcosa di più che una simmetria: le due fondamentali di uno stato, e
azioni, tracciare la griglia e scrivere la Costituzione, sono legate da soprattutto i rapporti fra lo
una comune azione, il dividere, che è la parola chiave del passo stato e i suoi cittadini”.
aristotelico. Il cittadino partecipa alle
FORME SPAZIALI, REGOLE E STRATEGIE decisioni e alle sorti della
propria città, vi si sente
Aristotele ritiene che i tracciati tortuosi di u tempo siano più legato, e in essa racchiude la
convenienti perché destinati a confondere eventuali aggressori. Il sua cultura.
confronto tra i due tracciati mette in evidenza come le forme spaziali Le costituzioni esistenti si
non siano indifferenti alle funzioni urbane. distinguono in categorie. Una
Il suggerimento conclusivo di Aristotele è di non costruire tutta la prima distinzione è quella fra
città secondo gli insegnamenti di Ippodamo, ma di mescolare tessuti le costituzioni scritte e non
diversi.. oppure si può anche interpretare così: la griglia è una forma scritte. Una seconda
distinzione è quella fra
artificiale, un ordinamento non spontaneo finalizzato a uno scopo elargite o ottriate (concedere)
politico, oltre che estetico. Al contrario, i vecchi sinuosi tracciati e deliberate o votate. Una
sembrano testimoniare il lento e faticoso formarsi della comunità terza distinzione è quella fra
nello spazio. Al contrario il nuovo tracciato regolare è imposto costituzioni rigide e flessibili.
dall’esterno. In ogni caso l’applicazione della griglia richiede Le prime sono quelle per cui
l’esistenza di un potere che abbia la volontà e la forza di imporla. Le la revisione è richiesta una
motivazioni per scegliere la griglia come impianto urbano sono particolare procedura, le
cambiate nel tempo. seconde quelle che possono
essere modificate con leggi
La griglia è solo uno strumento tecnico che si presta ai fini di chi lo ordinarie.
usa.
Riassumendo, l’archetipo ippodameo suggerisce che:
1) Spazio e diritto sono collegati
2) La storia produce una rete intricata di confini spaziali
3) La griglia disconosce la realtà prodotta nella storia
4) La griglia risponde a un ideale che insieme politico ed
estetico.
La natura della scelta delle forme spaziali è quindi politica, e politici
sono i loro effetti, in quanto le regole che ordinano lo spazio
ordinano anche il modo di abitare lo spazio da parte delle
popolazioni.
Il suddividere la terra è una tecnica, che permette di attuare un
controllo sociale ed economico attraverso il controllo spaziale.
Regole e strategie sono diverse dal momento che una strategia è
una sfida sempre aperta a una possibile sconfitta. Al contrario a una
regola si richiede certezza.
Resta da osservare che una strategia promuove e sollecita, non
ordina e non obbliga. Le strategie possono essere implicite o
esplicite, ma comunque sempre presenti nelle pieghe della regola. POTERE: con potere si
intende la capacità di
influenzare i comportamenti
TERRA CULTURA POTERE di gruppi umani o in altre
parole di ottenere
Il tema del dividere è anche più evidente in un secondo archetipo. obbedienza. Ne discende la
Secondo il mito, Romolo fonda Roma tracciando un segno nella terra: distinzione tra il potere inteso
il cerchio delle mura. come forza o potenza e il
Per Rykwert il solco di Romolo è il segno primordiale. Le linee di potere inteso come consenso.
(La seconda definizione è più
confine avevano un carattere sacro: alterarle in una società primitiva, vicina al punto di vista di
significava commettere sacrilegio. potere come autorità).
Il solco tracciato divide il dentro e il fuori. Nel dividere, il solco nomina Weber considera il potere
ciò che non ha ancora nome. (urbs=città, da urvus=solco). Il solco è politico come il potere
uno strumento per appropriarsi dello spazio attraverso la sovrano; individua altre due
denominazione, ovvero la distinzione di ciò che sta dentro e fuori dal forma rilevanti di potere: il
solco. Ed è lo strumento per distinguere concretamente lo spazio del potere economico e il potere
potere. ideologico. La formazione
degli stati moderni e quindi
Cultura e potere si instaurano attraverso la violenza, con un processo l’affermazione del principio di
di differenziazione che traccia i suoi segni nella terra, si insedia nella democrazia ha fatto sì che le
terra tracciando limiti, confini, reticoli. Il disegno dei reticoli produce relazioni di comando
differenze di diritti e di cittadinanza quindi differenze politiche. obbedienza starebbero
scomparendo. In realtà la
A partire da quel mito si può rappresentare la nascita della violenza può essere
pianificazione spaziale come tecnica di tracciamento dei reticoli di delimitata ma non
confini sulla terra e i pianificatori come gromatici (groma: strumento scomparire. Anche perché gli
degli agrimensori romani per suddividere la terra e tracciare i stati democratici fanno uso
confini). della forza coercitiva per
mantenere l’ordine sociale. Il
ORDINAMENTO SPAZIALE