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MEZZI DI COMUNICAZIONE

I mezzi di comunicazione sono fatti in modo per permettere ai pochi di sorvegliare, controllare e

comandare i molti.

I mezzi di comunicazione modificano gli spazi dell’interazione e ne aprono di nuovi. Si creano nuovi contesti

di comunicazione.

I mezzi di comunicazione sono essenziali per la realtà sociale, essi stessi creano una loro realtà con modalità

e contesti sempre diversi e mutevoli tra loro.

Non è il contenuto, è il contesto e la cornice cognitiva che si crea all’interno di essa (che quando siamo al

cinema ci provoca le emozioni). I mezzi ed i meccanismi di comunicazione creano vari livelli di realtà. Ci

sono diverse aree: in primis quelle della realtà quotidiana e poi varie esperienze che si sommano a quelle

della realtà quotidiana ed assumono cornici e dettagli diversi che comportano vari significati. Le parole in sé

17

per sé così come le azioni non significano nulla e non sono né buoni né cattivi, è l’interpretazione a dare un

significato. Il contesto è importante, il significato finale della frase dipende anche dalla pronuncia o dal

luogo. Il contenuto da solo non ha significato lo comincia ad avere solo a partire dal contesto e dalla cornice

che ha.

GREGORY BATESON

Gregory Bateson è un antropologo inglese. Egli cerca di capire il contesto ed il significato della parola

“cornice”. Noi incorniciamo i momenti e le azioni per dare loro significato. Come facciamo a distinguere che

l’abbraccio ed un bacio abbiano un significato di saluto e non di approccio sessuale così come la pacca sulla

spalla non abbia significato di lotta. L’interpretazione non sta nelle modalità di esecuzione ma nelle

modalità di incorniciamento. Bisogna sempre decifrare i contesti.

ERVING GOFFMAN

Goffman, chiamo il contesto: contesto di “messa in chiave”. Le nostre azioni sono come delle note e a

seconda delle azioni che mettiamo in mostra, le note cambiano. Cambiano anche a seconda della chiave

che utilizziamo. Prendendo ad esempio i dipendenti della Folletto puliscono il tuo tappeto, una cosa

normalmente usuale ma che diventa in questo caso inusuale ed inserita in una cornice differente. Il

marketing non fa altro che associare dei prodotti a dei contesti di comunicazione che danno un

determinato significato.

MEZZI DI COMUNICAZIONE NEI REGIMI TOTALITARI

Durante una trasmissione radio (Radio Days W Alert) Wells annunciò lo sbarco degli alieni sulla terra. Wells

era solito tenere delle trasmissioni (la guerra dei mondi) in cui si parlava di alieni. Una volta quando disse

alla radio che gli alieni stavano sbarcando provocò una fuga di massa delle persone che cominciarono a

riversarsi nelle strade o a rifugiarsi per paura di un’invasione.

Ciò avvenne perchè i mezzi di comunicazione hanno un impatto fortissimo sulla popolazione, la quale segue

molto ciò che gli viene comunicato.

I paesi europei all’inizio del 900 hanno un forte aumento di popolazione (urbanizzazione, industrializzazione

e grandi correnti migratorie). Fenomeni come questi comportavano disorganizzazione sociale.

Durkheim, Spencer, Comte si occuparono di questi aspetti.

L’urbanizzazione ha portato a creare una società diversa: la società di massa, non è una società costituita da

più individui ma un tipo particolare di società che è costituita da una grande massa di individui che non ha

rapporto tra loro, come atomi, una massa specializzata e separata nel suo intento.

Durante il nazismo, un popolo interno veniva convogliato a sollevarsi contro un altro popolo. Per fare

questo serve un collante ed un legame sociale, una forza che metta insieme queste persone e le convinca

verso una sola opinione. I mezzi di comunicazione e la propaganda sono i metodi per permettere tutto ciò.

Per questo quando Wells fa il suo discorso tutti quanti fuggono e credono alle sue parole. In un regime

totalitario l’individualità è ridotta e il popolo crede nello Stato. Gli strumenti di propaganda continuano a

mantenere, ad elogiare e ad aumentare l’ammirazione verso il regime.

HEROLD LASSWELL: “la propaganda è l’incudine ed il martello della solidarietà sociale”.

La scuola di Chicago, riprese il concetto di individuo ma applicandolo ad una società che era divisa tra vari

clan e quartieri, quindi elimina il concetto di una società con individui tutti uguali tra loro e senza rapporti.

Un messaggio ha effetto solo quando provoca un’attenzione focalizzata dell’individuo.

L’attenzione per un messaggio può dipendere da vari fattori ad esempio dalla comunità culturale da cui

proveniamo. Una comunità religiosa seguirà gli avvenimenti della propria cultura. 18

L’appartenenza è dunque importante ma anche le influenze relazionali provocano un’influenza. Si può fare

un esempio di un gruppo di colleghi la cui maggior parte segue il calcio, per avere un argomento di dialogo

anche chi non lo seguiva potrebbe cominciare a farlo. Non è da escludere la variabile psicologica poiché il

nostro cervello è facilmente influenzabile.

I processi di inculturazione, aculturazione, socializzazione ecc. sono processi che ci influenzano fin da

bambino e creano la nostra strada.

LAZARSFELD

TEORIA DELLA COMUNICAZIONE A 2 STADI:

1. Prima fase: i mezzi di comunicazione inviano dei messaggi ad un pubblico.

2. Seconda fase: il pubblico riceve, interpreta per poi divulgare il messaggio parlandone con altri.

Il massimo esempio di questa situazione è data dalla propaganda politica poiché la maggior parte delle

persone riceve dei dati, li elabora e li diffonde, magari seguendo una sola fonte.

TEORIA DEGLI USI E GRATIFICAZIONE:

In questa prospettiva di ricerca si prendono in considerazione gli usi che il pubblico fa dei mezzi di

comunicazione per soddisfare determinati bisogni. Al pubblico dei media viene riconosciuto un ruolo attivo

e dinamico, gli effetti su di esso sono il risultato di molteplici fattori che prendono in considerazione le

interazioni sociali e il contesto in cui si realizza la comunicazione.

"Che cosa fanno i media alle persone" a "cosa fanno le persone con i media". I media non sono efficaci a

prescindere, non è sufficiente la persuasione, lo diventano nel momento in cui il fruitore attribuisce loro

tale efficacia mediante la soddisfazione dei propri bisogni.

Si passa a uno studio più attento dei membri dell'audience, in particolare sui bisogni dei singoli e della

società che vengono soddisfatti attraverso l'uso dei media. Il binomio uso e gratificazione si risolve in una

relazione sinergica e complementare. Il contesto sociale in cui vive il destinatario è importante poiché

influenza bisogni specifici e incentiva determinati usi mediali in relazione ad essi.

La teoria nasce nei primi anni 50, subito dopo la seconda guerra mondiale, cavalcando l’onda di successo

dello struttural-funzionalismo (corrente sociologica). Gli autori sono: Talcott Parsons e Robert Merton.

Secondo questa teoria il soggetto ha una funzione specifica rispetto al sistema. Viene ripresa la teoria

organicistica che prende come metafora l’organismo per spiegare i fenomeni sociali. L’organismo è formato

da vari organi che svolgono delle funzioni specifiche per mantenere efficiente il funzionalismo organico.

Quando tutti gli organi cooperano e svolgono le loro funzioni in maniera efficiente la persona sta bene, le

patologie fisiche invece derivano da dei malfunzionamenti degli organi interni.

La società è un insieme di organi: politica, istruzione, economia, comunicazioni ecc. che svolgono delle

funzioni specifiche. Si ricerca dunque una situazione di equilibrio generale. Ogni parte della società ha una

funzione. Vi è sempre una funzione basilare che anche gli organi più semplici devono svolgere. Ad esempio

mantenere il valore latente ovvero dei valori basilari che si tramutano da generazione in generazione. In

generale si occupa di questo l’organo dell’istruzione. Non sempre le strutture sono le medesime, cambia da

società in società.

L’adattamento ad un ambiente esterno e raggiungimento degli scopi prefissati sono degli obiettivi del

sistema che sono svolti dai vari organi in base alle funzioni.

Che funzioni svolge il sistema di comunicazione? Si può avvicinare all’istruzione per permettere il

mantenimento del modello latente. Ha dunque una funzione di tipo culturale. Se però pensiamo alle

audience come modello attivo ci rendiamo conto che i mezzi di comunicazione hanno una diversa

interpretazione in base al soggetto. Ad esempio la televisione può essere uno strumento di interesse, 19

divertimento, informazione, distrazione o di compagnia. Non sono più i messaggi trasmessi a dare

un’impronta alle persone ma sono gli usi e le interpretazioni dei mezzi di comunicazione.

SCUOLA DI TORONTO

Marshall McLuhan, Jack Gudi, Joshua Merovitz, John Tompson sono le più autorevoli figure di questa scuola

di pensiero.

Essi non sono interessati dai modi dei mezzi di comunicazione o dai messaggi trasmessi. Il loro interesse si

focalizza sugli strumenti come mezzi di comunicazione, come siano strumenti del mutamento e

cambiamento sociale.

KARL MARX era convinto che gli elementi portanti del cambiamento sociale stessero nella condizione

economica e quindi nella composizione della società e dello stato.

I teorici di Toronto riprendono la società sostituendo l’aspetto economico con i mezzi di comunicazione.

Partono dal più basilare ovvero dalla scrittura che è considerata l’aspetto fondamentale del cambiamento

sociale.

Sono i mezzi in sé che modificano comportamenti, relazioni e modi di fare. Il mezzo di comunicazione crea

nuove forme di interazione e dunque non è importante per ciò che veicola ma ciò che fa all’interno delle

organizzazioni sociali.

Vi sono 2 prospettive si oppongono, sono radicalmente, filosoficamente diverse e partono da radici

epistemologiche differenti:

1. SCUOLA DI FRANCOFORTE O TEORIA CRITICA DELLA SOCIETA’

- Teoria critica della società e industria culturale.

- Max Horkheimer; T.W. Adorno; H. Marcuse; W. Benjamin; E. Fromm; G. Rushe; O. Kirchheimer, Leo

Lowental, Jurgen Hoben (ultimi due seconda generazione).

E’ un gruppo che si sviluppa intorno agli anni 20, conosciuti come Scuola di Francoforte o “Teoria

critica della società”.

- Secondo la Scuola di Francoforte: quelli della ricerca amministrativa non dicono nulla rispetto ai

ruoli degli individui o dei mezzi di comunicazione all’interno di un determinato ambito sociale o

economico. Non sono altro che descrizioni o ricerca di trovare piccole leggi ma quasi del tutto

ininfluenti.

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A.A. 2017-2018
25 pagine
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SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher criss. di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia della comunicazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trento o del prof Arnoldi Christian.