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Poesia come frutto dell’otium, non vi è impegno civile o politico, ma al contrario
sentimenti privati, indagine della sfera personale. Il precedente di questa nuova
poetica è rintracciabile nella poesia nugatoria (esponente Lutazio Catulo),
sviluppatasi negli ultimi decenni del II sec. a.C.; ma la poesia neoterica possiede
una ben diversa qualità e consapevolezza. La rivoluzione del gusto letterario si
inserisce all’interno di una più grande rivolta di carattere etico: nuove esigenze
nascono dalla crisi del mos maiorum, ci si allontana dalla vita politica ripiegandosi
sulla propria dimensione privata. Contributo dell’epicureismo ---> unica differenza
importante fra epicurei e neoterici: per gli epicurei l’eros è una malattia fonte di
angoscia e dolore, mentre per i neoterici è il sentimento centrale della vita e il tema
principe della poesia. Modello diretto: Callimaco; stessi principi guida: eleganza,
brevitas, labor limae, irrisione dell’epica pomposa. Generi prediletti: epigramma,
epillio.
Catullo ( prob. 84 - 54 a.C. )
Nasce a Verona, famiglia agiata. A Roma conosce e frequenta personaggi di
spicco, relazione amorosa con Clodia, moglie di Metello. Probabilmente nel 57
andò in Bitinia come membro dell’entourage di Gaio Memmio.
Opere:
- Liber: raccolta di 116 carmi; si suole dividerla in tre sezioni: 1. Nugae:
componimenti brevi, leggeri, metri vari (polimetri); 2. Carmina docta: maggiore
estensione e impegno; 3. Epigrammi: in distici elegiaci; probabilmente il Liber è
stato ordinato e approntato dopo la morte dell’autore, il “Libellus” dedicato a
Nepote ne costituisce solo una parte
1. Nugae + epigrammi (carmi brevi): piccolo universo privato: poesia del tutto
individuale; temi: occasioni e avvenimenti della vita quotidiana; ma non bisogna
credere che sia una poesia “spontanea”, dietro quest’apparenza vi è un enorme
lavoro di lima e un ricco patrimonio di dottrina; destinatari: membri di una cerchia
colta e raffinata, in grado di cogliere i molti riferimenti letterari; sfondo: ambiente
letterario e mondano di Roma; figura principale: Lesbia, l’indiscussa protagonista
della poesia di Catullo ----> amore per lei: esperienza totalizzante, l’eros passa
dai margini al centro della letteratura e della vita; di contro, la politica e la società
passano dal centro ai margini; rapporto con Lesbia: nato come adulterio, via via
che procede Catullo lo vive sempre di più come un vincolo matrimoniale --->
foedus d’amore, che verrà violato da Lesbia; i valori cardinali dell’ideologia e
dell’ordinamento sociale romani, fides e pietas, vengono trasposti sul piano
amoroso
2. Carmina docta (carmi lunghi): dottrina e impegno stilistico evidenti; epillio:
poemetto mitologico breve, permette rifinitura stilistica e sfoggio della dottrina
(es. carme 64); epitalamio / canto nuziale: genere letterario di origine greca,
Catullo opera una romanizzazione degli epitalami saffici (carmi 61 e 62);
traduzione di Callimaco: carme 66, Chioma di Berenice, tratta la vicenda del
catasterismo del ricciolo di Berenice; carme 68: riassume tutti i temi della poetica
catulliana: amore, amicizia, fides, pietas, Roma
Caratteristiche generali:
- stile: combinazione linguaggio letterario + sermo familiaris (es. diminutivi; ma non
va interpretato come tratto popolare!); ampia gamma di modalità espressive
L’età di Augusto
- età augustea: 43 a.C. (morte di Cicerone) - 17 d.C. (morte di Ovidio)
- tra 44 a.C. e 31 a.C. : eccessi disumani della guerra civile, i poeti ripongono le
loro speranze nel “pacificatore” Augusto
- dopo il 31 a.C. : stabilizzazione del potere di Ottaviano = periodo di concordia e
ricostruzione; dal punto di vista letterario, stagione di capolavori, densità di grandi
opere letterarie; volontà di competere con i modelli greci, ma il rapporto di
aemulatio si fa più libero e complesso di prima: trasformazione e attualizzazione
del modello; a Roma non vi era ancora stata una codificazione dei generi letterari,
che invece in Grecia esisteva da tempo: saranno i poeti augustei a prendersi la
responsabilità di una prima codificazione di generi; essi si distinguono dagli
alessandrini e dagli “imitatori” neoterici perchè si presentano come cantori ispirati,
vates, interpreti di una cultura e di un sentire comune, e quindi aventi un ruolo
fondamentale all’interno della società
- sviluppo della dimensione privata nel passaggio repubblica - principato --->
slancio del genere elegiaco, Tibullo e Properzio cantori dell’amore e dei sentimenti
privati
- ultima fase del regno di Augusto: più tempestosa, Ovidio ne è il principale
esponente; dopo Virgilio, divaricazione: o poesia celebrativa o poesia
disimpegnata, no vie di mezzo; quando muore Mecenate, non c’è più tramite tra
poesia e potere
- letterati minori (1) + intellettuali della capitale (2) : tessuto connettivo di
quest’epoca
(1)
* Cornelio Gallo: tra morte di Cesare e battaglia di Azio; poesia elegiaca
* Vario Rufo: uomo fondamentale nel programma culturale promosso da Augusto;
pubblicò l’Eneide dopo la morte di Virgilio; sicuramente compose una tragedia, fu
di gusti epicurei ---> “De morte”, ce ne restano pochi frammenti
(2)
* Mecenate: patrocinatore di artisti, stretto rapporto con Augusto, intorno alla sua
figura vero e proprio circolo di intellettuali e letterati; Mecenate intendeva
promettere ai poeti del suo circolo di fare il proprio lavoro senza dover rinunciare
alla propria libertà; promuove una letteratura a forte impegno ideale, volta a
celebrare la grandezza di Roma
* Asinio Pollione: era di parte antoniana prima di Azio, e non rinunciò mai a
esercitare forme di critica al regime; fondò la prima biblioteca pubblica a Roma e
raccolse intorno a sè un gruppo di letterati
* Valerio Messalla: prima di parte sbagliata, poi seppe agganciarsi ad Augusto;
autonomo patronato letterario di cui fece parte Tibullo
[ ideologia augustea: non viene imposta ai poeti dall’alto, essi vi aderiscono
spontaneamente perchè li rispecchia; nelle opere dei poeti augustei equilibrio
classico + dolorose contraddizioni (vd. Eneide)
propaganda augustea: i poeti non ne sono promotori; le Res Gestae scritte da
Augusto stesso ne sono un esempio ]
Virgilio ( 70 a.C. - 19 a.C. )
Nato a Mantova, famiglia di piccoli proprietari terrieri. Forse formazione epicurea a
Napoli (Sirone). 41 a.C. anno di gravi avvenimenti (rievocati nelle Bucoliche): forse
la famiglia di Virgilio perde momentaneamente le proprie terre per poi riacquistarle
forse grazie ad Ottaviano in persona. Quando scrive le Bucoliche, nel 40 a.C.,
Mecenate non c’è, al suo posto Asinio Pollione; con le Georgiche, composte nel 29
a.C., compare Mecenate. La composizione dell’Eneide interessa tutto il resto della
vita di Virgilio, fino alla morte; il poema verrà pubblicato per volere di Augusto che
affiderà il compito a Vario Rufo.
Opere:
- Bucoliche: 40 a.C.; 10 egloghe; Bucolica carmina = canti di bovari ---> tratto
fondamentale di questo genere letterario: sfondo rustico abitato da pastori/poeti;
modello diretto: gli “Idilli” di Teocrito, ancora non sperimentati dai romani ---> novità,
Virgilio è conscio dell’originalità della scelta; non semplice imitazione del modello,
ma rielaborazione complessa che rende l’opera alla pari del modello; in Teocrito
vasta gamma di temi e ambienti, mentre Virgilio si concentra esclusivamente
sull’idealizzato e stilizzato mondo dei pastori: “idillio” da Virgilio in poi significa uno
specifico scenario e una specifica atmosfera; la realtà entra nel mondo bucolico
filtrata dalla mentalità dei pastori; nucleo di esperienza autobiografica: vicenda di
Titiro e Melibeo; IV egloga: avvento di un puer che salverà il mondo: apre la strada
all’interpretazione cristiana della poesia di Virgilio nel Medioevo
- Georgiche: probabilmente terminate nel 29 a.C.; poema epico - didascalico in 4
libri; Virgilio è già entrato nella cerchia di Mecenate e se ne sente l’influenza; I libro:
lavoro nei campi + digressione sulle guerre civili, II libro: arboricultura + lode della
vita agreste, III libro: allevamento + la peste degli animali, IV libro: apicoltura +
storia di Aristeo; accoppiati i libri I - III e i libri II - IV; struttura orientata dal grande al
piccolo; lungo processo compositivo: scalatura di allusioni storiche nell’opera;
precedenti di poesia didascalica: Esiodo, Empedocle, Lucrezio; apparentemente si
inserisce nel filone della letteratura didascalica ellenistica, ma in realtà supera di
molto il modello: rivoluzione di tale genere, con Virgilio diventa il veicolo di
espressione di un messaggio salvifico e di grande portata ---> la bellezza della
forma è funzionale all’intento didascalico, e non viceversa come negli ellenistici;
gusto delle cose minute e quotidiane, di solito escluse dal campo della poesia
(comune sia agli alessandrini sia a Lucrezio, Virgilio lo eredita); dialogo diretto con
Lucrezio, entrambi i messaggi sono di salvazione e saggezza, e incitano a liberarsi
dai condizionamenti negativi per vivere liberi / differenze: Virgilio accoglie la
religiosità tradizionale e guarda più che ai fenomeni cosmici a quelli della vita
quotidiana; Ottaviano: figura che protegge l’appartato mondo agricolo dalla realtà
violenta della storia, alla fine del poema (terminato dopo Azio) appare trionfatore ---
> il princeps garantisce le condizioni di pax che permettono al mondo agricolo di
continuare ad esistere; dedicatari dell’opera: Mecenate ed Augusto, destinatario
“ufficiale” dell’opera: l’agricola, destinatario “reale” dell’opera: il pubblico romano
che conosce la città e la sua crisi; l’eroe del poema è comunque il piccolo
proprietario terriero --> anacronistico perchè la piccola proprietà terriera si è già
estesa nel latifondo e Virgilio non vi fa cenno; ideologia augustea = esaltazione
delle tradizioni dell’Italia contadina; non poema del tutto armonioso, disseminato di
contraddizioni che lo arricchiscono
- Eneide: tutto il mondo letterario aspettava con ansia questo poema; 12 libri;
composto dal 29 a.C. fino alla morte; poema epico in esametri con intenzione
duplice: imitare Omero (1) + lodare Augusto (2); (1) primi 6 libri: parte “odissiaca”
dell’Eneide, narra il travagliato viaggio di Enea da Cartagine alle sponde del Lazio,
con una retrospettiva sulle vicende che lo avevano portato da Troia a Cartagine;
secondi 6 libri: parte “iliadica” dell’Eneide, narra la guerra dei Troiani contro i Latini;
inve