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N.B. I valori devono sempre essere espressi anche in termini di incidenza % sul totale di

sezione.

Questo schema riclassificato permette di analizzare, dal lato dell’attivo, la situazione

patrimoniale da un punto di vista finanziario e consente quindi di cogliere come sono

composti gli investimenti, a quali fonti di finanziamento ha attinto l’impresa e se c’è

correlazione fra impieghi e fonti.

La composizione degli investimenti permette di cogliere, per esempio, il grado di rigidità

o elasticità degli investimenti stessi: tanto più è elevata la percentuale di attivo

immobilizzato rispetto al totale dell’attivo tanto più l’azienda è rigida. Ovviamente la

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composizione dell’attivo dipende dal settore in cui opera l’impresa; un’impresa

industriale avrà una composizione dell’attivo più rigida rispetto a un’azienda di tipo

commerciale, in quanto la prima ha bisogno di una struttura produttiva che rileva

maggiormente rispetto a un’azienda commerciale. Questo grado di rigidità della gestione

aumenta il rischio dell’impresa in quanto farà fatica ad adeguarsi ad eventuali mutamenti

nell’ambiente in cui opera. Per diminuire questo rischio, e quindi diminuire la rigidità,

l’impresa può dare in outsourcing alcune lavorazioni.

Inoltre, sempre riguardo a un’impresa industriale che opera nel settore siderurgico, con

un attivo immobilizzato molto più basso dell’attivo corrente ( = impresa elastica) bisogna

capire se è dovuto a una scelta di dare parte delle lavorazioni a terzi oppure se ha una

struttura obsoleta e quindi l’attivo immobilizzato è ridotto in quanto quasi completamente

ammortizzato.

Per quanto riguarda il passivo andiamo a capire, in prima battuta, a quali fonti di

finanziamento ha attinto l’impresa e quindi si può dire che tanto più è la quota di

patrimonio netto rispetto al totale delle fonti tanto più l’azienda è solida e non dipende da

terzi. Quindi più bassa è la percentuale di patrimonio netto più l’azienda è a rischio

finanziario. Dopodiché si analizza la composizione dei debiti e, se la maggior parte

dell’indebitamento dipende da uno scoperto di conto corrente, l’azienda è fortemente a

rischio in quanto lo scoperto è la fonte più costosa dal punto di vista finanziario. Dopo di

che vado a cogliere la correlazione temporale che c’è tra investimenti e finanziamenti.

Per fare questo vado ad utilizzare degli indicatori che danno informazioni sull’equilibrio

strutturale e patrimoniale dell’impresa:

a. CCN (Capitale Circolante Netto) = Attivo Corrente - Passivo Corrente

Il CCN pone a confronto l’attivo corrente, quindi gli investimenti che sono liquidabili entro

l’esercizio, con il passivo corrente, che sono tutti i debiti che scadono entro l’esercizio

successivo. Questo indicatore stabilisce quindi se l’impresa è in grado di avere i mezzi

liquidi per fronteggiare a quelle uscite e, se l’attivo corrente è maggiore del passivo

corrente, allora si può fronteggiare ai debiti di breve periodo. Quanto è maggiore il CCN

tanto è meglio per l’azienda.

b. Margine di Struttura = Capitale Netto - Attivo Immobilizzato

Il margine di struttura indica se c’è un’ottima correlazione tra fonti e impieghi. Le fonti più

rischiose sono coperte dalle fonti più sicure, come il patrimonio netto. Un ottimo

equilibrio sarebbe il caso in cui le fonti di lungo periodo (passivo consolidato e

patrimonio netto) coprono gli impieghi di lungo periodo.

c. Margine di Tesoreria = (Liquidità Immediate + Liquidità Differite) - Passivo Corrente

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Ragioneria Generale e Applicata

Ragioneria Generale e Applicata

STATO PATRIMONIALE riclassificato

STATO PATRIMONIALE riclassificato

secondo il “criterio della pertinenza gestionale” o

secondo il “criterio della pertinenza gestionale” o

“criterio funzionale”

“criterio funzionale” NETTA

CCN NETTA

CARATTERISTICA CCN

operativo

NETTO CARATTERISTICA operativo

NETTO FINANZIARIA

(commerciale) FINANZIARIA

(commerciale)

(1) P.F.N.

INVESTITO (1)

NETTO P.F.N.

INVESTITO (4)

NETTO (4) POSIZIONE

GESTIONE

INVESTITO POSIZIONE

CAPITALE GESTIONE

INVESTITO attività

CAPITALE attività

immobilizz.

immobilizz.

nette

DI

CAPITALE nette

DI (2)

CAPITALE PROPRIO

(2) PROPRIO

capitale

capitale

Attività nette netto CAPITALE

Attività nette netto

extra-caratt. CAPITALE

extra-caratt.

(3)

(3)

(1) CCN operativo: attività e passività circolanti di gestione tipica legate al

ciclo commerciale (crediti commerciali + magazzino -

(1) CCN operativo: attività e passività circolanti di gestione tipica legate al

debiti commerciali)

ciclo commerciale (crediti commerciali + magazzino -

(2) Att. imm. nette: attività fisse e passività durevoli di gestione tipica non

debiti commerciali)

legate al ciclo commerciale (TFR, fondi rischi e oneri)

(2) Att. imm. nette: attività fisse e passività durevoli di gestione tipica non

(3) Att. nette extra-caratt.: attività fisse e circolanti di gestione extra-tipica (titoli,

legate al ciclo commerciale (TFR, fondi rischi e oneri)

investimenti immobiliari)

(3) Att. nette extra-caratt.: attività fisse e circolanti di gestione extra-tipica (titoli,

(4) PFN: passività finanziarie - attività finanziarie (liquidità imme-

investimenti immobiliari)

diate, crediti finanziari)

(4) PFN: passività finanziarie - attività finanziarie (liquidità imme-

diate, crediti finanziari)

i valori devono sempre essere espressi anche in termini di

N.B.: 5

incidenza % sul totale di sezione

i valori devono sempre essere espressi anche in termini di

N.B.: 5

incidenza % sul totale di sezione

Il criterio funzionale (o di pertinenza gestionale) prende in considerazione gli

investimenti e li classifica in base all’area di gestione alla quale si riferiscono. Nell’attivo

si ha quindi un’area caratteristica e una accessoria mentre, nel passivo, si ha una

classificazione sempre per area di gestione, con l’evidenziazione del passivo finanziario.

Il totale dell’attivo dello schema riclassificato secondo il criterio funzionale equivale al

capitale investito netto.

Il CCN (Capitale Circolante Netto) operativo sono tutti gli investimenti fatti che

servono allo svolgimento del ciclo operativo dell’impresa (acquisto, produzione e

vendita) e tra questi troviamo quindi tutti i crediti di natura commerciale e le rimanenze,

al netto delle passività gestionali (debiti di natura commerciale che sorgono per effetto

dell’attività operativa + debiti tributari).

Le attività immobilizzate nette comprendono tutti gli investimenti relativi alla struttura

dell’impresa al netto delle fonti derivanti dall’attività (come il TFR o i fondi a lungo

periodo).

L’attività netta extra - caratteristica comprende tutti gli investimenti che l’azienda pone

in essere per avere dei ritorni economici ma che non riguardano e non supportano

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l’attività principale (es. investimento in titoli, in una partecipazione di natura finanziaria,

ecc.).

La P.F.N. (Posizione Finanziaria Netta) comprende tutti i debiti di natura finanziaria

indipendentemente dalla loro durata al netto delle liquidità (cassa, c/c) e dei crediti

finanziari.

Lo scopo di questa riclassificazione è quello di capire in maniera più corretta

l’indebitamento finanziario, e quindi l’effettiva esposizione nei confronti dei finanziatori, e

per capire se gli investimenti fatti dall’impresa rendono e sono sono di supporto

all’attività dell’impresa.

2. RICLASSIFICAZIONE DEL CONTO ECONOMICO

Ragioneria Generale e Applicata

CONTO ECONOMICO

a “ricavi e costo del venduto”

Ricavi netti xxx

- Costo del Venduto xxx

(CdV)

Reddito Operativo della Gest. Caratt. xxx

± Proventi netti di gestione accessoria xxx

Reddito Operativo xxx

(Ebit)

*

- Oneri finanziari xxx

(OF)

Reddito Ordinario xxx

(o Risultato lordo di competenza)

± Componenti straordinari xxx

Reddito prima delle Imposte xxx

(RAI)

- Imposte xxx

Reddito netto xxx

R = R - Oneri Finanziari +/- Proventi e Oneri Straordinari - Imposte

N OPERATIVO Gli OF possono essere espressi sia al netto sia al lordo

*

dei proventi finanziari. In tale ultimo caso, i proventi

La forma scalare del conto economico riclassificato consente di evidenziare il contributo

finanziari sono riclassificati nella gestione accessoria

delle varie aree di gestione alla formazione del reddito.

i valori devono sempre essere espressi anche in

N.B.:

termini di incidenza % sul totale dei ricavi

Le aree gestionali sono:

- 7

l’area di gestione caratteristica (o tipica) dell’impresa è quell’area in cui l’impresa

opera la sua principale attività di investimento (acquisto, produzione e vendita);

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- l’area finanziaria, la quale può essere intesa, in senso stretto, come l’attività che

riguarda il reperimento e la gestione dei finanziamenti da terzi e, quindi, assorbe

redditività a causa degli interessi passivi.

- la gestione straordinaria comprende i componenti di reddito (positivo o negativi) la

cui competenza economica non è di questo esercizio, ma di quelli precedenti (es.

plusvalenze, minusvalenze, sopravvenienze attive, ecc).

- l’area tributaria (o delle imposte), la quale comprende i rapporti con l’Erario e, quindi,

assorbe reddito.

I ricavi netti rappresentano il volume di attività dell’impresa, al netto di resi e abbuoni, e

rappresentano il flusso reddituale dell’impresa. (A.1. del C.E.)

Ai ricavi netti va sottratto il costo del venduto, il quale è dato da tutti i costi operativi

dell’impresa (costi per gli acquisti, per il personale, per i servizi, per le svalutazioni, per

gli ammortamenti, ecc.) - escludendo quelli di natura straordinaria - con l’aggiunta di

tutte le rimanenze iniziali, al netto delle rimanenze finali e delle costruzioni interne. Costo

del venduto = Costi operativi + R.I. - R.F. - Costruzioni in economia.

Il reddito operativo della gestione caratteristica è il primo e più importante traguardo

intermedio in quanto esprime il risultato dell’attività principale dell&rsqu

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A.A. 2016-2017
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher leonardo.fabris2 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Ragioneria generale e applicata e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Verona o del prof Corbella Silvano.