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B) COSTI DELLA PRODUZIONE

Differenza A-B

C) PROVENTI E ONERI FINANZIARI

Totale proventi e oneri finanziari

D) RETTIFICHE DI VALORE DI ATTIVITA’ E PASSIVITA’ FINANZIARIE

Totale delle rettifiche

Risultato prima delle imposte (A-B +/- C +/- D)

20) IMPOSTE SUL REDDITO, CORRENTI, DIFFERITE E ANTICIPATE

21) UTILE (PERDITA) D’ESERCIZIO

La struttura scalare consente di evidenziare i risultati parziali rappresentati dalla differenza A-B e il risultato

prima delle imposte. Dopo quest’ultima voce devono essere indicate separatamente le imposte sul reddito che

precedono l’utile o la perdita d’esercizio. Anche per il conto economico valgono le possibilità e gli obblighi di

modifica dello schema formale contenuti nell’articolo 2423 ter (guarda SP).

Con le classi A e B si confrontano i componenti positivi e negativi, relativi alla gestione caratteristica e alla

gestione extra-caratteristica, che costituiscono il valore della produzione e i costi della produzione classificati per

natura, sulla base del fattore produttivo. La differenza A-B pertanto finisce per rappresentare un risultato

operativo globale, che include non solo la gestione caratteristica ma anche l’eventuale gestione accessoria.

Va notato che nella classe A non si trovano soltanto i ricavi derivanti da vendite di beni e servizi, ma anche dalle

variazioni delle rimanenze di magazzino di prodotti finiti, prodotti e commesse in corso di lavorazione e le

capitalizzazioni, ossia gli incrementi di immobilizzazioni a seguito di processi produttivi interni. In questo modo la

classe A contiene sia valori che hanno già avuto manifestazione finanziaria (ricavi di vendita), sia ricavi intesi

come aumento della produzione interna, che non si è ancora tradotta in cessione al mercato (variazioni di

rimanenze) o per la quale non è neppure previsto un realizzo diretto, ma un realizzo indiretto tramite la

partecipazione ai processi interni (le capitalizzazioni).

In sostanza lo schema del conto economico adotta una concezione del ricavo come output tecnico del processo

produttivo, a prescindere dal suo realizzo con atti di scambio.

Tra i costi della produzione appaiono tutti i costi che hanno contribuito ad ottenere quegli output produttivi e infatti

si parla di una struttura a costi e ricavi integrali.

Le voci della classe A e B sono rilevate al netto di resi, sconti, abbuoni e premi, nonché delle imposte

direttamente connesse con la vendita dei prodotti e la prestazione dei servizi (articolo 2425-bis,comma 1).

N.B. Sia entro la classe A e B vi sono due voci residuali, rispettivamente in A.5 altri ricavi e proventi, e in B.14

oneri diversi di gestione, per i quali il codice non fornisce ulteriori indicazioni in merito al loro contenuto a 4

differenza dell’OIC n.12. Il documento afferma che la voce comprende tutti i componenti positivi di reddito non

finanziari riguardanti l’attività accessoria. Nella voce A.5. sono inclusi:

 Ricavi derivanti dalle gestioni accessorie (di tipo immobiliare)

 Plusvalenze da alienazione di beni strumentali

 Sopravvenienze attive relative a valori stimati

 Ricavi e proventi diversi di natura non finanziaria come i rimborsi spese o i risarcimenti assicurativi

 Componenti reddituali positivi derivanti da certificati ambientali

Nella voce B.14 sono inclusi:

 Minusvalenze da alienazione di beni strumentali

 Sopravvenienze passive relative a valori stimati

 Imposte indirette, tasse e contributi (IVA indetraibile)

 Costi e oneri diversi di natura non finanziaria come i contributi ad associazioni sindacali, articoli promozionali

e costi per deposito bilancio

La classe C include i componenti reddituali relativi alla gestione dei finanziamenti e delle attività finanziarie che

possedute dall’azienda il cui saldo può assumere segno positivo o negativo a seconda della prevalenza dei ricavi sui

costi. La classe D, invece, comprende i comp0onenti reddituali che non riflettono costi e ricavi derivanti da

operazioni con terzi ma dipendenti da rilevazioni di assestamento, quali svalutazioni e rivalutazioni, ottenute

applicando i criteri di valutazione delle attività finanziarie. Dal 1° gennaio 2016 non esiste più un’area

straordinaria contrassegnata con la lettera E.

A e B GESTIONE CARATTERISTICA con la presenza di alcuni oneri e proventi delle gestione extra-

caratteristica

C e D GESTIONE FINANZIARIA

A, B, C e D GESTIONE ORDINARIA

I COMPONENTI STRAORDINARI DI REDDITO

La direttiva n. 2013/34/UE prevede l’eliminazione della macroclasse E relativa ai proventi e agli oneri

straordinari. Il D. Lgs 139/2015 impone che a partire dai bilanci del 2016, i componenti straordinari di reddito

dovranno essere riclassificati nella altre voci di costo e di ricavo. Tali proventi e oneri andranno indicati in nota

integrativa quando il loro ammontare è entità o incidenza eccezionale. In riferimento alla dottrina economico-

aziendale, pur se non coincide con quella civilistica o dei principi contabili nazionali, si presentano 4 situazioni

che:

1. Derivano da eventi fortuiti, casuali, indipendenti dalla volontà aziendale.

2. Derivano da eventi occasionali, cioè non riferibili alla gestione tipica e che si manifestano sporadicamente.

3. Derivano da “eredità” di esercizi precedenti nel senso che la loro competenza economica si riferisce a esercizi

ormai trascorsi, ma ai quali, per decorso del tempo, non è più possibile attribuirli.

4. Derivano da cambiamenti nei criteri di valutazione degli elementi patrimoniali.

Il legislatore tende a offrire un’accezione più ristretta di tali componenti reddituali, attribuendogli un carattere di

estraneità rispetto all’area ordinaria, senza alcun riferimento all’eccezionalità e anormalità dell’evento da cui

scaturiscono.

1. EVENTI FORTUITI (gli incendi, i furti, le distruzioni)

Tali eventi originano dei costi straordinari, generalmente inseriti nel conto “sopravvenienze passive”. Nei confronti

di questi l’impresa può tutelarsi dai rischi in essere procedendo a forme di copertura assicurativa che può essere

esterna, con relativo pagamento di premi assicurativi e il trasferimento del rischio su soggetti esterni, oppure

interna con il relativo accantonamento di apposite quote di costi in specifici fondi rischi.

Le modalità di contabilizzazione differiscono in base al bene interessato, infatti è possibile distinguere i beni in tre

categorie:

1. Denaro e in questo caso l’evento determinerà una variazione finanziaria. 5

2. Rimanenze in magazzino che subiranno una riduzione del loro valore per cause accidentali e ciò non

determina variazioni finanziarie e quindi non ci sarà nessuna rilevazione contabile. Il componente negativo

emergerà a carico dell’esercizio in sede di scritture d’assestamento come minore rimanenza finale di beni

3. Immobilizzazioni in cui vale lo stesso principio delle rimanenze ma sotto il profilo contabile. La riduzione di

valore deve avvenire nel momento stesso in cui si verifica l’evento, nonostante non vi siano delle variazioni

finanziaria, e non in sede d’assestamento.

 Furto di denaro

VE- Sopravvenienze passive

VF- Cassa contanti

 Riduzione del magazzino per incendio

Al momento dell’evento non viene rilevata nessuna variazione

 Storno del fondo ammortamento ed eliminazione dell’immobilizzazione assicurata

VE- F.do amm.to impianti

VE- Sopravvenienze passive

VE Impianti

+

 Liquidazione del risarcimento assicurativo

VF+ Assicurazione c/rimborsi

VE Risarcimenti assicurativi

+ (sopravvenienze attive)

2. EVENTI OCCASIONALI E SPORADICI

 Vendita immobile

VF+ Crediti diversi

VF- Iva a debito

VE Immobili civili

+

 Rilevazione plusvalenza

VF+ Immobili civili

VE Plusvalenza di realizzo

+

3. EVENTI PROVENIENTI DA ESECIZI PASSATI

La determinazione di valori presunti può risultare non perfettamente coincidente con la variazione certa che si

viene a verificare al momento della conclusione dell’operazione economico finanziaria. Questa non coincidenza è

funzione di errori commessi al momento della registrazione originaria che hanno portato all’inesatta stima dei

valori finanziari. La variazione data dall’errore costituisce la correzione della precedente registrazione con segno

inverso. Quando la correzione dell’errore trova collocazione temporale in un diverso esercizio da quello in cui il

fatto originario si è verificato, la rettifica non è più possibile e si determinano delle variazione che per competenza

non si riferiscono all’esercizio in cui si manifestano, ma che, non potendo correggere le grandezze economiche di

esercizio ormai conclusi, trovano comunque collocazione tra le componenti negativi e positivi di reddito

dell’esercizio come fatti straordinari.

Tra i possibili eventi che danno luogo a componenti straordinari connessi ad esercizi precedenti si rilevano:

 Il sorgere d’imposte pregresse

 La rettifica di errori di fatturazione

Imposte pregresse

I debiti per imposte pregresse sorgono in funzione della mancata o inesatta registrazione nell’esercizio di

competenza dell’accantonamento relativo all’imposta successivamente dovuta, per errori di calcolo o per l’errata

considerazione di norme fiscali vincolanti. La variazione finanziaria può essere certa, nel caso in cui il debito sorga

in funzione dell’emissione di una cartella esattoriale o di altro documento comprovante l’accertamento del diverso 6

importo, o presunto, nel caso in cui l’azienda proceda autonomamente a correggere l’importo quando l’errore

fosse diventato apparente per altre ragioni.

 Rilevazione maggiori imposte pregresse

VE- Sopravvenienze passive

VF- Debiti tributari

Errori di fatturazione

Quando questi errori vengono rilevati nel corso dell’esercizio in cui la variazione economica relativa alla

vendita si è verificata, l’operazione contabile prevede la rettifica diretta dell’importo della variazione

registrata. Nel caso in cui questo non sia possibile perché il fatto si riferisce a un esercizio diverso, la variazione

diviene un elemento straordinario nell’esercizio in cui viene rilevata. Per l’IVA, decorso un anno dalla

fatturazione dell’operazione non è possibile effettuare variazioni dell’imposta applicata sulle cessioni.

 Rilevazione errore di fatturazione

VF+ Fornitori di beni

VE Sopravvenienze attive

+

L’errore potrebbe determinarsi anche in sede di scritture di assestamento nella stima delle fatture da ricevere o da

emettere, ma in questo caso, la sopravvenienza avviene al ricevimento o all’emissione della fattura.

4. EVENTI DOVUTI A VARIAZIONI DEI CRITERI DI VALUTAZIONE

Questi possono essere

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
10 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Cogni12 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Ragioneria generale e applicata e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Politecnica delle Marche - Ancona o del prof Montanini Lucia.