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VENANZIO FORTUNATO

Valdobbiadene, ma vissuto in Francia, fu vescovo della città di Poitiers, quando è ancora in Italia, scrive un carme in cui parla della Chiesa di s. Andrea a Ravenna, e descrive le reliquie ivi conservate nominando anche s. Vigilio che fu ucciso da "rustica turba", una turba di contadini (pagani). Subito dopo fa riferimento anche ai santi Sisinio, Martirio e Alessandro, accomunati dalla fede e salvezza che hanno raggiunto.

Secondo gli studiosi questo carme è precedente al 565. Il culto di Sisinio, Martirio e Alessandro ha interessato l'Italia settentrionale, Milano e la regione circostante, a San Zeno, per volontà di Vigilio fu costruita una chiesa.

Le reliquie dei martiri sono state scoperte sotto il duomo di Trento dove era collocata la chiesa cimiteriale. Sono stati li rinvenuti 80 loculi, anche se al tempo sicuramente ve ne erano molti di più.

Tutta questa vicenda ci riporta al periodo in cui nasce la Chiesa di Trento.

(IV secolo), Vigilio è il 3° vescovo di Trento, questo dato lo si ricava dalla passio. Un dato che invece non viene confermato, e che compare in una testimonianza dell'XI secolo, in cui Vigilio viene posto non al 3° posto ma al 18°, il documento è il "Sacramentario Uldariciano". Il sacramentario è un libro liturgico che contiene le preghiere o orazioni che si recitavano durante la messa. In questo sacramentario si trova la series episcoporum in cui Vigilio è collocato al 18° posto. Gli storici hanno appurato che Vigilio è collocato al 18° posto per far arretrare nel tempo l'origine della Chiesa di Trento, per darle maggiore prestigio. Sant'Ermagora - discepolo di San Marco - era venuto ad evangelizzare le terre trentine e sarebbe anche diventato vescovo di Aquileia, consacrato da San Pietro in persona. Si faceva risalire la chiesa di Trento a quel tempo, al tempo degli apostoli, ma secondo gli

storici le Chiese di Trento e Brescia nascono nel IV secolo. Risalgono al III secolo le Chiese di Milano, Aquileia e Verona.

Girolamo Tartarotti nega che Vigilio sia stato il 18° vescovo di Trento e lo riconduce correttamente al 3° posto, riconoscendo che la Chiesa trentina nasce nel IV secolo e non nel III secolo. Al Tartarotti reagisce un francescano di Trento, padre Bonelli, che non è convinto della tesi di Tartarotti, però la storia ha dato ragione a Tartarotti.

Poeta latino compì i suoi studi a Ravenna e divenne vescovo di Poitiers (597). In un carme pronunziato in riferimento alla dedica della Chiesa ravennate di S. Andrea fra 550 e 565 nella quale furono depositate le reliquie Vigilio e dei tre martiri.

Da Udalrico II, vescovo nella 1 metà dell'XI secolo (1022-1055).

Lezione 3

Il fatto che Vigilio è collocato al 18° posto deriva dall'esigenza, dalla preoccupazione di assegnare alla chiesa trentina una origine apostolica.

("corsa alla apostolicità), ma noi sappiamo che la chiesa di Trento nasce nel IV secolo e non prima.

Problema della datazione della Passio

Il contributo di VARESCHI tratta del problema della datazione della passio. L’epoca di composizione della passio è molto discussa, come del resto avviene nei testi agiografici in generale, non abbiamo riferimenti storici. La Passio s. Vigilii è anonima, unico punto fermo, dal punto di vista cronologico, è la data del codice ms. più antico che la trasmette: Il ms. è del IX secolo ed è conservato presso la Biblioteca Capitolare di Verona (ms. n. 95). Questo non significa che la passio sia stata scritta nel IX secolo, ma sicuramente è stata scritta prima del IX secolo.

Gli studiosi hanno fatto delle osservazioni interessanti sulla base degli elementi che ci vengono dal racconto stesso. ROGGERè sostiene che il testo si potrebbe collocare alla fine del sec. VI o inizio sec. VII.

È stato soprattutto importante il suo studio pubblicato in Studi trentini di scienze storiche, a. 1967, n.46 "Scavi e ricerche sotto la cattedrale di Trento". Articolo scritto mentre si stavano compiendo gli scavi sotto il duomo di Trento. Il testo fornisce lo "Status questionis" sulla data di composizione della passio. Secondo R la descrizione di Trento fatta nella passio è corrispondente alla Trento del VI secolo e non al periodo storico in cui visse Vigilio. La passio non è quindi coeva ai fatti narrati nelle lettere di Vigilio. Nella passio ci sono elementi in contraddizione con i documenti coevi a Vigilio. Nella passio si parla della chiesa di Aquileia e non della chiesa di Milano. Nella passio si afferma che Vigilio riceve l'approvazione da parte del vescovo di Aquileia, mentre noi sappiamo che alla fine del IV sec. Vigilio ricevette l'approvazione del vescovo di Milano, s. Ambrogio, come riportato nella lettera scritta da Ambrogio.

Vigilio. Perché nella passio si dice che Vigilio viene confermato dal patriarca di Aquileia? Perché in effetti già dal V secolo, poco dopo la morte di Vigilio, la chiesa di Trento entra nell'orbita della chiesa di Aquileia, da quel momento in poi il vescovo di Trento necessita della conferma da parte del vescovo di Aquileia. Secondo il fatto che Vigilio riceve la conferma dal vescovo di Aquileia, attesta che la passio fu scritta in un periodo in cui era ormai svanito il ricordo della appartenenza di Trento alla compagine ecclesiale milanese, ovvero che il vescovo di Trento era Ambrogio da Milano. Altre notizie non attendibili, secondo, sono l'elevazione di Vigilio all'episcopato in età di 20 anni (cosa rara anche allora) e il fatto che nella passio si affermi che Vigilio si sia rivolto ai vescovi di Brescia e Verona per spronarli a combattere il paganesimo e che da loro abbia ricevuto l'autorizzazione a combattere il paganesimo.

nelle loro regioni. Il credito della passio viene così sminuito. Nonostante la presenza di queste notizie, che non hanno alcun fondamento storico, la passio conserva una sua valenza storica. “Sacramentario Uldariciano” (metà XI sec.) testo in cui Vigilio compare quale vescovo di Trento al 18° posto. Nel sec. XI si credeva quindi che occupasse quella posizione. Quando si sia formata questa opinione non si sa, tuttavia si può dire che la passio non è stata scritta oltre il periodo del “Sacramentario Undariciano”, altrimenti questa 18° posizione sarebbe stata recepita anche nel testo della passio. Si osserva che l’immagine della città in cui si inquadra la narrazione della passio non è la Trento altomedievale, ma è un’immagine di Trento tardo romana, che ancora non conosce i cataclismi derivati dalle invasioni barbariche. Altro codice del IX sec. presso Biblioteca Monastero di San Gallo. Nella passio si

Indicazioni topografiche

Hanno precise indicazioni topografiche: ecclesia (chiesa di s. Maria Maggiore) con accanto la residenza del vescovo; basilica, la chiesa cimiteriale, collocata fuori le mura; la porta Veronensis.

Indicazioni topografiche preziose e attendibili che rimandano ad una Trento non ancora messa allo sfacelo dalle invasioni barbariche.

Si potrà forse discutere sul momento più preciso da assegnarsi alla linea di frattura fra la Trento tardo-romana e la desolazione della età barbarica:

  • il 568 segna l'invasione longobarda;
  • il 589 registra la grande inondazione dell'Adige, testimoniata da Paolo Diacono;
  • la fine secolo VI ricorda le devastazioni da parte dei Franchi nelle terre trentine.

Secondo alla passio è possibile assegnare una data che non va oltre i limiti del secolo VI.

ROGGER

Si possono considerare come possibili tre distinti momenti di quell'epoca:

  1. il periodo del dominio ostrogoto che arriva fino al 553
  2. il periodo della breve della restaurazione bizantina
553-568 che in Trentino fu molto travagliato- ma forse preferibilmente il primo periodo di vita del ducato longobardo, dal 568 in poi, periodo che fu per Trento epoca di particolare prestigio civile e ecclesiastico.. ha ripreso questo studio in "Agiografia nel Trentino altomedievale: la passio sanctiM FORLIN PATRUCCOVigilii episcopi" pubblicato negli Atti dell'Accademia roveretana degli Agiati, vol. 25, a. 1985. La parla di una prima età longobarda fine VI, inizio VII secolo, aggiunge alcunePATRUCCOconsiderazioni riguardanti lo sfondo, il contesto in cui potrebbe essere stato scritto il testo della passio. Presenza nel testo della figura di Gregorio Magno († 604), sappiamo che Gregorio Magno guarda con molta attenzione al mondo longobardo, la regina Teodolinda, di fede ariana, fu da lui convertita alcristianesimo. Gregorio Magno sarebbe richiamato non come persona, ma come papa che conduce attività missionaria. Nella parte conclusiva del testo si

Racconta che il papa avesse inviato a Roma le reliquie del santo e il testo della passio e che proprio grazie a questo gesto l'imperatore avrebbe vinto una battaglia contro gli alemanni. "Prendi le gesta di Vigilio affinché ti siano manifestati i suoi poteri". Questo riferimento a Roma, al papa potrebbe richiamare il contesto gregoriano. Tutto questo confermerebbe la datazione di .ROGGER In questo periodo a Trento si colloca una figura importante († 612), un abate che SECONDO DA TRENTO fu anche scrittore, è l'autore di un'opera storiografica che narra la storia dei longobardi, il testo non è giunto fino a noi, però lo si conosce perché citato da (longobardo, monaco a PAOLO DIACONO Montecassino) nella sua opera "Historia Langobardorum". Nelle sue fonti Paolo Diacono utilizzò l'opera di Secondo da Trento. La addirittura ipotizza che possa essere proprio l'autore della passio. PATRUCCO SECONDO DA

TRENTO

Il saggio di J.C. propone una datazione diversa. non si occupato specificatamente di PICARD PICARD, ma in un suo studio sui vescovi dell'Italia settentrionale dal titolo "Il ricordo dei vescovi ..." tit.orig. "Le souvenir des éveques : sépultures, listes épiscopales et culte des éveques en Italie du Nord des origines au Xe siècle", fa cenno a Vigilio. si basa non solo su fonti narrative, ma su situazioni urbanistiche e fonti archeologiche e considera un insieme di testi agiografici: Vitae, Passiones, e fa notare che c'era una abitudine radicata nella sepoltura dei vescovi, la sepoltura veniva fatta nei luoghi in cui erano conservate le reliquie di santi e che fino al VI secolo avveniva fuori dalle mura della città. Solo dopo il VI secolo la sepoltura avrà luogo nella chiesa cattedrale che si trova all'interno delle mura. 8A Trento il ricordo dei vescovi ha anche un altro testimone

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A.A. 2011-2012
21 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/07 Storia del cristianesimo e delle chiese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher summerit di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Agiografia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trento o del prof Degl'Innocenti Antonella.