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Storia della letteratura agiografica
Fino al 1500 assistiamo ad una preoccupazione ridotta verso i dati delle agiografie, ma con la riforma luterana la chiesa cattolica si trova a dover rispondere alle critiche mosse da Lutero.
Lutero negava valore ai santi perché essendo l'uomo peccatore solo Dio poteva salvarlo.
Probabilmente, però, in Lutero aveva agito anche una ragione "letteraria": molte agiografie erano, infatti, lontane da ogni credibilità storica. Quindi decide di affidarsi solo alle agiografie dei martiri che riportavano (più o meno) fedelmente i testi dei processi.
La Chiesa cattolica risponde con due iniziatori dello studio moderno dell'agiografia e con la scuola Bollandista.
Luigi Lippomano- veneziano,- vescovo di Verona- pubblica nel 1551 "Vite degli antichi santi padri" e poi altri 7 volumi.
Insieme di testi che vengono stampati con lo scopo di "combattere il morbo dell'eresia"
Privilegia le
Agiografie più antiche ma non si comporta da studioso moderno perché non da testi completi, ma li taglia qua e là tralasciando luoghi o aggiustando miracoli.
Lorenzo Surio - prima di diventare certosino a Colonia era un seguace di Lutero - pubblica tra il 1570 e il 1575 "Le storie approvate (dalla Chiesa) dei santi" opera in 6 volumi - i testi sono disposti secondo l'ordine del calendario (date delle feste dei santi) - ha dato spazio a più santi rispetto al Lippomano, ma nel tradurre i testi li ha corretti commettendo degli errori.
H.Rosweyde e la scuola Bollandista - 1549-1629 - è il primo che comprende l'utilità di un lavoro storiografico sui santi che permettesse di eliminare i testi non autentici o contrari alla fede - sente l'esigenza di rispondere alle critiche del mondo protestante in maniera scientifica - la prima opera che pubblica si intitola "I fasti sanctorum" (1607); un calendario di santi in cui erano presenti una
Serie di agiografie da lui conosciute. Secondo il suo programma tutte le agiografie dovevano essere sottoposte ad un'attenta valutazione critica, ricopiate nella forma originale e senza subire modifiche. Prima di essere inserite nell'opera che voleva creare, dovevano essere state pubblicate con le note che richiedevano (come problemi e difficoltà poste dal singolo testo). Non ebbe però approvazione da parte della Chiesa cattolica che nella persona del cardinale Bellarmino affermò che questi testi così come erano avrebbero suscitato ilarità e incredulità in chi si apprestava a leggerle. Il cardinale suggeriva un lavoro di pubblicazione di storie di santi che non erano compresi nelle raccolte del tempo (come quelle del Lippomano e del Surio). Rosweyde non accettò il suggerimento e rispose ribadendo i criteri di lavoro e ricerca che lui voleva usare, mostrando il rigore critico che lo avrebbe portato ad una serie di rivisitazioni dei testi.Di morire pubblica il “Martirologio romano” e delle vite di santimonaci vissuti in oriente nel deserto che aveva come titolo “Vitae Patrum”. (sarà la base per gli Acta Sanctorum)
La scuola Bollandista comincia, quindi, negli anni della riforma luterana con lecritiche mosse al culto dei santi e all’agiografia da Lutero e anche come rispostaal Lippomano e al Surio.
I Bollandisti si occupano di Agiografia studiandola come scienza storica.
I Bollandisti sono un gruppo di gesuiti belgi che devono il loro nome a JeanBolland (che non è iul fondatore, ma uno dei massimi esponenti). Jean Bolland e G.Henskens diedero inizio alla pubblicazione degli Acta Sanctorum.
Acta sanctorum: 67 volumi. Opera fondamentale che raccoglie le agiografie deisanti disposte secondo l’ordine del calendario, come i manoscritti leggendari. Oltre a pubblicare i testi delle agiografie che cercano in tutte le chiesesegnalano sempre in fondo al testo cosa è reale.
Corretto per far si che tutto sia controllato. Aggiungono anche dati sul agiografo. Nel 1643 J.Bolland pubblica i primi due volumi del mese di gennaio con all'interno della prefazione una precisazione sul piano dell'opera ideato dal loro fondatore Rosweyde. Gli AA.SS. terminano di essere pubblicati nel 1940.
Secondo i Bollandisti cercare la verità storica non significava rifiutare il culto dei santi, come vennero criticati dai certosini in questi anni, ma dargli un fondamento più solido, difendendo il patrimonio religioso della Chiesa.
La storia dei Bollandisti arriva fino ai giorni nostri ed è bene ricordare altre loro pubblicazioni:
Analecta Bollandiana (AB): rivista pubblicata dal 1882, dopo la pausa e il trasloco da Anversa a Bruxelles che i Gesuiti dovettero fare. Gli articoli o i saggi sono scritti nella lingua dell'autore e hanno lo scopo di aggiornamento. È una pubblicazione annuale e il numero del 2007 è il 125.
Subsidia Hagiographica:
O sussidi agiografici, collana in cui sono pubblicati saggi monografici di vari studiosi che comprende tra gli 87 volumi anche cataloghi come il numero 6 Biblioteca agiographica latina antiqua et mediae aestatis (biblioteca agiografica latina antica e medioevale) (1898 – 1901 ristampe 1911 e 1986) (BHL) contiene un elenco di santi disposti in ordine alfabetico per nome e per ognuno ci sono segnalate tutte le agiografie in latino scritte fino al 1500).
Delehaye- 1859 – 1949- Bollandista - Autore di numerosi saggi tradotti anche in italiano- Tra i suoi interessi principali troviamo l’origine del culto e delle leggende agiografiche che analizza seguendo l’ordine dei suoi predecessori rifiutando ogni traccia di culto di un santo se non è basato sulla storia.- “Le leggende agiografiche” (1905, Bruxelles) a suo giudizio ogni leggenda ha origine nella mentalità popolare, ma la leggenda seppur piena di fascino e meravigliosa confonde date e persone.
Stilò una classifica di testi agiografici basati sulla storicità:- atti dei martiri
- testi che si fondano in maniera certa su testimonianze oculari e degne di fede
- testi sempre meno attendibili, fino a concludere con le leggende, i falsi agiografici, le leggende e le invenzioni.
Stato sepolto e la data della sepoltura (mese e giorno). Questi semplici elementi sono necessari per determinare se il santo è realmente esistito e per distinguerlo da omonimi.
Dal secondo dopoguerra cambia ancora il modo di approcciarsi e orientarsi all'agiografia. Oggi si legge con strumenti della storiografia ed è importante per capire meglio:
- il rapporto tra il santo e l'ambiente
- la società
- il riflesso della mentalità
- il rapporto con i centri di potere
- modello di santità
- società e testo
Ricordiamo alcuni autori e repertori:
- enciclopedie:
- "Biblioteca sanctorum": enciclopedia di 13 volumi, più vari indici e supplementi. Pubblicato a Roma in italiano negli anni 1968-70. Santi in ordine alfabetico e per ogni santo una voce che narra la storia del determinato santo. Notizie sul culto e la bibliografia.
- il grande libro dei santi: dizionario enciclopedico, edizioni sanPaolo curato da C.Leonardi, A.Riccardi
eG.Zarri.manuali: - “manuale di agiologia” di E. Greogire (1987 – 1996 in italiano unicomanuale oltre alsaggio della Gajano)saggi: -“ la santità” di S.Boesch GajanoIconografici : - “ santi nell’arte italiana” di G.Kafthal e F.Bisogni (1952-63 e1978)metodologici : - “ agiografia alto medioevale” a cura di S.Boesch Gajano (1976)quest’opera contiene contributi di vari studiosi comeF.Graus (cecoslovacco) : agiografie di età merovingiaA.M.Ortelli (italiano) : santi patroniJ. Le Goff rapporto tra studio, mentalità, cultura egeografia - “la santità nel medioevo” di A.Vauchez (1981)Traduzione di un suo saggio scritto in francese.Storia dei processi di canonizzazione significativi percapire la mentalità ecclesiastica e di come questa possa incontrarsi escontrarsi con quella popolare nel riconoscimento di un santo.- “il culto dei santi” di P.Brown (1981)Storico –
teologico e modelli di santità: "i modelli agiografici" di C.Leonardi Storia della società: - "storia delle società attraverso l'agiografia", P.Golinelli, agiografo emiliano + S.Boesh Gasano (santi laziali) - S.Boesch Gajano saggi su Greogrio Magno e i Dialoghi. Mette in luce le diverse componenti storiche, spirituali e sociali di quest'opera complessa. Storia della santità femminile: - "sante dell'Italia centrale fino al XIV sec." di A.Benvenuti. Sante mistiche dell'Italia centrale poco conosciute - "le sante vive" ed. la terza di G.Zarri (età moderna) Sante italiane del 1500 consigliere dei principi Filone agiografico filologico: - E.Menestò pubblica gli atti di un processo di canonizzazione di S.Chiara da Montefalco (mistica agostiniana umbra del 1300). Atti originali, volume ampio che contiene anche le testimonianze per capire la mentalità delle persone. - G.Philippart(belga) nel 1977 pubblica “imanoscritti agiografici latini” frutto di ricerche in molte biblioteche. Punti di riferimento per chi dopo di lui si è voluto occupare delle tradizioni manoscritte dei testi agiografici.
- F.Dolbeau (francese) ricerche su leggendarilatini e manoscritti francesi e non.
- G.P.Maggioni scrive una critica sul libro di Iacopo da Varazze e la leggenda aurea che sostituisce un edizione del 1800 di T.Graeste. Iacopo da Varazze è un domenicano morto a Genova dopo essere diventato arcivescovo, autore di un testo latino intitolato legenda aurea.
- E.Paoli pubblica un opera su Bartolomeno da Trento rimasta fino ad ora inedita. Bartolomeo è vissuto prima di Iacopo e ha scritto “liber epilogorum in gesta sanctorum”.