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LETTERA XXII. A EUSTOCHIO
INTRODUZIONE
1. “Ascolta, figlia mia, volgi a me il tuo sguardo ed
il tuo orecchio: dimentica il tuo popolo e la casa di
tuo padre. Allora il Re si invaghirà della tua
1
Sal .
bellezza” [ 44. 11-12]
Come già si era verificato in Abramo che aveva
lasciato la sua terra e i suoi parenti, Dio, nel salmo
44 invita l’anima ad abbandonare i Caldei (parola
che tradotta significa: quasi-demoni) per andare
ad abitare nella regione dei vivi, quella che il
Profeta sospira ardentemente quando dice: “Spero
di vedere i beni del Signore nella terra dei viventi”
Sal
[ 23. 13].
Non basta che ti sia allontanata dalla patria, se poi
non dimentichi il tuo popolo e la casa paterna; non
1 La lettera inizia con un salmo sponsale. Lo scriba di corte offre al re un canto nel giorno delle sue
nozze. La sposa, una principessa straniera, viene introdotta nella reggia ed è invitata a dimenticare il
suo parentado per essere tutta del re. 18
è sufficiente neppure aver disprezzato la carne, se
2
non ti unisci agli amplessi dello Sposo.
La Scrittura dice: “Non guardare indietro, non
fermarti in nessun luogo dei dintorni; salvati sul
Gn
monte, per non essere fatta prigioniera” [ 19.
17].
Posta mano all’aratro non è più il caso di voltarsi
indietro e tornare a casa dal campo; né conviene
scendere dal tetto a prendere un’altra veste, una
Cfr. Mt
volta indossata la tunica di Cristo [ 24. 17-18].
Fatto stranissimo! Un padre esorta sua figlia:
“Dimentica chi ti ha generato!”.
“Voialtri avete per padre il diavolo e volete
Gv 8. 44], è
soddisfare i desideri del padre vostro” [
stato detto dei Giudei; e inoltre: “Chi commette il
1 Gv
peccato viene dal diavolo” [ 3. 8]. Come figli di
un tal padre, nasciamo neri. Ma dopo che ci siamo
pentiti, anche se non abbiamo raggiunto il culmine
della virtù, possiamo esclamare: “Sono nera, ma
Ct
bella, o figlia di Gerusalemme” [ 1. 5].
Ho lasciato la casa dell’infanzia, ho dimenticato
mio padre, sono rinato in Cristo. Che ricompensa
avrò? Lo dice il versetto successivo: “Il Re si
Sal 44. 12]. Si tratta
innamorerà della tua bellezza” [
qui di quel grande mistero, “per cui l’uomo lascerà
il padre e la madre e si unirà alla moglie, e i due
3
Gn
saranno una sola carne” [ 2. 24]?
No, certo, non una sola carne, come lì s’intende,
ma un solo spirito. Il tuo sposo non è prepotente
2 Lo sposo è Cristo, la Sposa è l’anima che si consacra a lui nella verginità. Questo simbolo, per
indicare l’intimità dei rapporti di un’anima consacrata con Dio, è frequente nella tradizione
ecclesiastica.
3 Diventa più insistente il tema sponsale. 19
né orgoglioso: ha preso per moglie una donna
etiopica! Non appena tu vorrai ascoltare la
4
sapienza del vero Salomone , andrai da lui, ed egli
ti manifesterà tutto quello che conosce; poi ti farà
entrare nella sua stanza. Allora il tuo colore si
cambierà per incanto, e a te si adatterà la parola
5
del Profeta : “Chi è costei che avanza tutta
Ct
bianca?” [ 8. 5]. PARTE I
Nessuna adulazione
2. Ho iniziato con questa introduzione, Eustochio,
signora mia (la sposa del mio Signore devo ben
chiamarla signora), perché ti rendessi conto, sin
dall’inizio della lettera, che non intendo in questo
momento intessere le lodi della virginità, che tu
conosci a fondo per esperienza, avendo
6
abbracciato questo stato.
Neppure ho intenzione di elencare i fastidi del
7
matrimonio : il seno che ingrossa, il bimbo che
vagisce, le rivali che ti fanno dannare, le faccende
domestiche che non lasciano un attimo di quiete, e
tutti quei beni che si credono sorgente di felicità,
ma che pensa la morte a portar via. No, perché
anche le maritate hanno un posto nella Chiesa, e
nozze legittime e un letto senza macchia. Ma ora
4 Cristo. Salomone deriva da pace, è l’uomo che porta pace come Cristo.
shalom:
5 Per tutti i testi sapienziali si parla di Profeta.
6 In effetti, nella lettera, più che lodare la verginità, Girolamo mette in guardia dai pericoli.
7 Era classico della retorica dire così, ma alla fine elenca questi fastidi. 20
che tu stai allontanandoti da Gomorra, sappi che
8
Cfr. Gn
hai da temere la sorte di Loth [ 19. 26].
Nessuna adulazione troverai in questo libretto: chi
adula è un nemico anche se è mellifluo; nessun
artificio retorico per collocarti tra gli angeli e per
porre al tuo piede tutto l’universo, celebrando la
bellezza della verginità.
Bisogna temere i nemici della verginità
3. Per la tua consacrazione non devi insuperbirti,
9
ma provar timore.
Avanzi carica d’oro: sta’ attenta ai ladri! Questa
10
vita è uno stadio per noi mortali: qui noi
facciamo la gara; altrove riceveremo la corona.
Nessun cammino tranquillo in mezzo alle vipere e
agli scorpioni.
[…]
Enormi battaglioni di nemici ci circondano, le forze
avverse s’annidano dovunque. E questa nostra
fragile carne, destinata a diventare cenere ben
presto, deve combattere da sola un mucchio di
11
avversari.
Se la moltitudine dei nemici ti mette paura, se
cominci ad ardere sotto l’eccitazione ora d’un vizio
ora d’un altro, se la tua coscienza chiede incerta.
“Che farò?”, Eliseo ti risponde: “Non aver paura;
2 Re
c’è più gente con noi che con loro” [ 6. 16].
8 Tipica contraddizione di Gerolamo: dice di non voler denigrare il matrimonio, ma ne elenca
aspetti negativi e chiama questo stato Gomorra.
9 La consacrazione è il ciò che è posto davanti, il progetto di vita; indica la
sanctum propositum:
consacrazione a Dio nello stato di verginità. Corrisponde all’incirca all’attuale professione religiosa.
10 Luogo di lotta.
11 Sono le passioni, gli istinti disordinati, naturali alleati del demonio per far cadere il giusto. 21
Poi prega dicendo: “Signore, spalanca gli occhi di
Cfr. 2 Re
questa tua figlia perché veda” [ 6. 17]. I
tuoi occhi s’apriranno: vedrai un carro di fuoco che
ti innalzerà come Elia fino alle stelle.
Allora felice canterai: “Come un passero, la nostra
anima è stata liberata dal laccio dei cacciatori: il
Sal
laccio s’è spezzato e noi ci siamo trovati liberi” [
123. 7].
4. Finchè siamo chiusi in questo nostro debole
2
corpo e “portiamo questo tesoro in vasi di creta” [
Cor 4. 7], finchè lo spirito ha desideri opposti alla
carne e la carne allo spirito, la vittoria non è
garantita. Il diavolo, nostro nemico, ci gira attorno
Cfr. 1 Pt
come un leone ruggente in cerca di preda [
12
5. 8].
[…]
5. Se Paolo apostolo, vaso di elezione preparato
per annunciare il Vangelo di Cristo, sentendo il
pungolo della carne e gli allettamenti dei vizi,
tratta duramente il suo corpo e lo rende schiavo,
per non rimanere lui stesso condannato dopo aver
fatto da araldo agli altri; se, malgrado i suoi sforzi,
scorge nelle sue membra un’altra legge che
s’oppone a quella dello spirito e lo sottomette alla
legge del peccato; se, voglio dire, dopo aver patito
nudità, digiuni, fame, prigionia, staffilate, supplizi,
riflettendo su stesso esclama: “Me infelice! Chi mi
Rm
libererà da questo corpo di morte?” [ 7. 24],
come puoi crederti sicura tu?
12 Sarebbe quindi un imperdonabile errore sottovalutare l’azione tentatrice del demonio. 22
Stai ben attente, ti prego! Dio non debba mai dire
di te: “La vergine d’Israele è caduta; non c’è
Am
nessuno per rialzarla!” [ 5. 2]. Arrischio una
frase audace: Dio, che può tutto, non può rialzare
una vergine una volta caduta! Potrà liberarla dal
castigo, ma non potrà darle la corona dopo che s’è
macchiata. Stiamo in guardia che non s’avveri per
noi quella profezia. “Anche le vergini virtuose
Am
vengono meno” [ 8. 13].
E nota bene. Qui dice: “anche le vergini virtuose
vengono meno”, perché ci sono pure le vergini
colpevoli.
“Chi avrà guardato una donna per possederla, ha
già commesso adulterio con lei, in cuor suo”,
Mt
afferma il Vangelo [ 5. 28].
Dunque la verginità si può perdere anche solo col
pensiero. Sono appunto queste le vergini colpevoli,
che posseggono la verginità fisica, ma non quella
del cuore; le vergini stolte, che lo sposo esclude
13
dal banchetto nuziale perché non hanno l’olio .
6. Se a queste vergini, che pur sono vergini, non
basta la verginità fisica per salvarsi, a causa degli
altri peccati, che cosa accadrà a coloro che hanno
prostituito le membra di Cristo ed hanno cambiato
14
il tempio dello Spirito Santo in un postribolo? […]
Meglio assoggettarsi all’uomo nel matrimonio,
camminando per la via piana, che tentare le vette e
piombare negli abissi dell’inferno.
13 Allusione alla parabola delle vergini prudenti e delle vergini stolte (Cfr. 25. 1-12).
Mt
14 Questa dottrina si trova frequentemente in San Paolo: 6. 15-19: 6. 16, ecc.
cfr. 1 Cor 2 Cor 23
Te ne scongiuro: non diventi una città di
prostituzione la fedele Sion; dopo essere stata
dimora della SS. Trinità, non vi danzino i diavoli e
le sirene, né vi facciano i loro cori le istrici. Non sia
15
mai sciolta la fascia pettorale . Appena la passione
ha solleticato sensi, e il dolce fuoco della voluttà ci
pervade col suo piacevole calore, gridiamo subito:
“Signore, tu sei il mio aiuto; non avrò paura degli
Sal .
assalti della carne” [ 117. 6]
Se l’uomo interiore tentenna un po’ fra il vizio e la
virtù, dirai: “Perché ti rattristi, anima mia, e mi
sconvolgi tutto quanto? Spera in Dio! Sì, io lo
glorificherò: egli è la salvezza del mio volto e il mio
Sal 41. 6-7].
Dio” [
Non voglio proprio che lasci aperto il campo ai
16
cattivi pensieri. Nulla di Babilonia e di
disordinato germogli nel tuo cuore. Uccidi il
nemico finchè è piccolo: soffoca la malizia ancora
in germe. Ascolta cosa dice il salmista: “O figlia di
Babilonia, sciagurata; beato colui che ti castiga
come