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Il senso di crisi nella produzione poetica e narrativa di Beckett

Il senso di crisi è rintracciabile anche nella produzione poetica (ad esempio il componimento poetico Whoroscope (1930) e l'raccolta Echo's Bones and Other Precipitates (1935)) e in quella narrativa. Quest'ultima è costituita da racconti e romanzi ed è scritta sia in inglese sia in francese. La prima serie di racconti è More Pricks than Kicks (1934), mentre il primo romanzo è Murphy (1938). Queste opere sono già la prima testimonianza che il realismo non riesce più a rappresentare la realtà di un mondo in crisi.

Da una satira iniziale che prende di mira situazioni grottesche, Beckett sviluppa progressivamente la capacità di intessere gli eventi in trame simboliche modulandole in senso parodico. Così in Murphy l'isolamento dell'uomo va a pari passo con i toni tragicomici degli eventi paradossali e sottoposti a stravolgimento parodico (come quando le ceneri di Murphy, suicidatosi dopo che...

Anche l'ultimo rifugio dal mondo, la sua mente, ha ceduto, finiscono per errore sul pavimento di un pub). Seguono i romanzi Mercier et Camier (1946), Watt (1942) e la trilogia in francese Molloy (1951), Malone meurt (Malone Dies, 1951), L'Innomable (The Unnamable, 1953). Con Mercier et Camier Beckett inizia a utilizzare l'espediente di una coppia di personaggi opposti e complementari, che ricorrerà poi nella produzione successiva (Vladimir e Estragon; Pozzo e Lucky; Hamm e Clov). In questo romanzo Beckett azzera la psicologia dei personaggi per dar spazio allo stile esterno, al nonsense (a partire dal fatto che il romanzo è incentrato su un viaggio senza reale interesse per la meta poiché l'accento cade invece sui preparativi tanto assurdi quanto tragicomici) e all'andamento dialogico serrato che anticipa gli sviluppi drammaturgici. È in Watt e nella trilogia che l'insensatezza e il suo modo di rappresentarla trova compimento,

Descrivendo l'inconsistenza dell'io, che risulta essere sempre più scollegato al mondo, diviso, frammentario e alienato, dal mondo e da sé.

Nella trilogia il protagonista, diviso in più identità, tutte labili, è un narratore che corrisponde a tre narratori anziani, e che la vecchiaia costringe progressivamente all'immobilità, la stessa alla quale è destinata la narrativa ormai incapace di comunicare.

Il progredire dei monologhi mostra una voce sempre meno affidabile che cade in continue contraddizioni e si ferma per riflettere su quello che deve dire, o per correggersi.

Le storie raccontate dai monologhi risultano del tutto arbitrarie e insensate, svelando perciò l'impossibilità di narrare, che svela a sua volta l'assenza di fondamento dell'arte in un mondo straziato dagli orrori della guerra e della bassezza dell'uomo (capace di sterminare i suoi simili con i campi di concentramento e.

con la bomba atomica). Molloy consta di due monologhi in prima persona, uno di Molloy che racconta la sua odissea alla ricerca della madre, l'altro di Moran, detective che lo insegue, e di una metamorfosi delle loro identità che finiscono per confondersi una nell'altra. Con la perdita delle coordinate spazio-temporali si perde ogni altro tipo di conoscenza, e anche se Moran esordisce presentandosi senza incertezze, ben presto sarà preda di una confusione che passa dall'avere un'idea multipla di Molloy fino a confondersi con lui. Con il vacillare dell'identità anche le certezze svaniscono. Allo stesso modo, tutte le storie della trilogia sono inconsistenti perché affermano e poi smentiscono. In Malone meurt il protagonista si è trasformato in un moribondo ormai decrepito che attende la morte al chiuso di una stanza e narra storie che sono senza logica o attendibilità, col solo fine di riempire quell'attesa. Ne L'Innomable,

Il protagonista è senza arti, naso, sesso, nome, identità; i personaggi delle sue storie (Basil, Mahood, Worm) sono ridotti a uno stadio pressoché larvale e la loro identità si confonde con la sua.

Teatro

Come la narrativa, anche il teatro è lontano dal naturalismo e rifugge da collocazioni spaziali e temporali definibili o reali. Le scene teatrali sono spoglie e i pochi riferimenti alla realtà vengono resi in maniera grottesca e caricati di valenza iconica. È un teatro che ribadisce senza pietà una visione nichilista senza essere catartico.

In ambito drammaturgico, Beckett si rivela alquanto versatile e aperto a sperimentare altre forme espressive dato che la sua produzione comprende opere teatrali, radiofoniche (radiodrammi come All that Fall, 1956; Embers, 1959; Cascando, 1962), televisive (Eh Joe, 1965; Ghost Trio, 1975) e cinematografiche (Film, 1963).

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
2 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/10 Letteratura inglese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher dario_kat di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura inglese e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Catania o del prof Persico Gemma.