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FATTORI AMBIENTALI

• : livello socioeconomico, affollamento, carenza idrica, inquinamento

fecale.

Le malattie possono manifestarsi in vari modi:

Epidemia

• : un gruppo di casi in un luogo ed aventi la stessa origine esso è un fenomeno

limitato nel tempo e nello spazio (influenza stagionale in Italia). Ci sono due tipi di

epidemie; quelle a carattere esplosivo, che sono quelle determinate da alimenti; le malattie a

diffusione a macchia ad olio, che è tipica dell’influenza (comincia uno e poi un altro).

Pandemia

• : epidemia estesa anche all’intero globo, fenomeno limitato nel tempo ma non

nello spazio (influenza spagnola nel 1918, influenza asiatica nel 1957, influenza di

Hong Kong nel 1968, l'HIV….).

Endemia

• : succedersi costante e continuo di casi in un certo luogo, fenomeno illimitato nel

tempo ma non nello spazio (in certe zone asiatiche e africane la malaria è endemica)

Sporadicitá

• : presenza di casi in un luogo, ma non legati dalla stessa origine.

TIFO e PARATIFO o febbre Tifoide o febbre Paratifoide

La febbre tifoide è una malattia contagiosa caratterizzata da una sintomatologia complessa

comprendente febbre disturbi del sensorio e dalla possibile insorgenza di complicanze a volte

letali. La febbre paratifoide presenta una sintomatologia simile, anche se il decorso è più

Salmonella typhi Salmonella

benigno. L’agente causale è la per la febbre tifoide,

paratyphi A, B, C per la febbre paratifoide. Appartengono al genere Salmonella, costituito da

batteri di forma bastoncellare, asporigeni, Gram negativi ed in genere mobili. Nella loro

antigeni somatici O

struttura si distinguono tre tipi di antigeni principali : (di natura

antigene Vi antigeni flaggellati H

polissaccaridica), e gli (di natura proteica). la sorgente di

infezione è rappresentata esclusivamente dall’uomo, sia malato che portatore. Dal punto di

vista epidemiologico il malato non è molto pericoloso, poiché se la malattia viene

diagnosticata prontamente, sarà circondato da tutte quelle misure profilattiche atte a non

diffondere il contagio. Molto più pericoloso è il portatore cronico e il portatore sano. Lo stato di

portatore cronico è raro nei soggetti di età inferiore a 20 anni ed è di più comune riscontro nei

pazienti di mezza età. I bacilli del tifo, penetrati per via orale, superano la barriera gastrica e

fegato,

raggiungono i vasi linfatici intestinali. Per via ematica raggiungono vari organi (

milza, midollo ). Dal fegato, per via biliare invadono nuovamente i linfonodi intestinali dove

elaborano una tossina che provoca infiammazione e necrosi, che sono alla base delle

perforazione intestinale

complicazioni che si presentano nella febbre tifoide ( ). La febbre

tifoide e paratifoide insorgono in modo graduale dopo un periodo di incubazione che di solito

oscilla da 1 a 3 settimane. La malattia decorre classicamente in quattro settenari :

Primo Settenario: periodo prodromico caratterizzato da: cefalea, astenia, febbre, epato

splenomegalia. Secondo Settenario: caratterizzato da diarrea, comparsa della

roseola stuporoso.

con accentuazione della febbre dal suo calare, comparsa dello stato

Terzo Settenario: continuano i sintomi del II° settenario e possono comparire le

complicazioni enterorragiche.

Quarto Settenario: attenuazione della sintomatologia generale e la caduta della febbre,

guarigione. endemo – epidemica

Epidemologia: Il tifo è una infezione diffusa in tutto il mondo.

Generalmente è più diffusa nei paesi a clima caldo e temperato ed è indice di uno scarso

livello igienico e sanitario. In Italia, dagli anni Settanta agli anni Novanta la febbre tifoide ha

avuto un evidente declino, passando da più di 6600 casi nel 1976 a 662 del 1998. Nel 2000 i

tassi di incidenza più elevati della malattia si sono registrati in Puglia, Campania, Basilicata e

Lazio. In particolare in Campania, come già in passato, la febbre tifoide è più frequente che nel

resto d’Italia. La diffusione della malattia nella Regione è comunque in diminuzione e negli

ultimi anni non sono stati segnalati particolari focolai epidemici. Non è osservabile alcun

incremento della malattia in relazione alla recente emergenza dei rifiuti. In Europa il tasso

d’incidenza della febbre tifoide è in rapido declino dal 1995. Nel 2005 i casi di febbre tifoide e

paratifoide riportati in 26 Paesi sono stati 1364; il tasso più alto è stato registrato in Norvegia:

0,87 ogni 100.000 abitanti. L’incidenza media registrata negli ultimi anni è molto bassa ed è

pari a 0,03 ogni 100.000 abitanti. Non si sono registrate differenze di genere nell’incidenza

della malattia, ma si indica una maggiore diffusione della febbre tifoide nei bambini più piccoli

(sotto i 4 anni. I dati disponibili mostrano anche una stagionalità della malattia, che ha un

picco in agosto e settembre e un aumento più leggero in marzo e aprile. Si pensa che in

Europa occidentale la maggior parte dei casi siano dovuti a contagi avvenuti all’estero.

L’Europa dell’Est è invece considerata un’area ancora a rischio. La febbre tifoide è diffusa in

tutto il mondo, ma negli gli ultimi dieci anni Asia, Africa e America latina sono diventate aree a

maggior rischio rispetto alle altre. Minore diffusione della malattia si registra nelle regioni

altamente industrializzate come America settentrionale, Australia, Giappone ed Europa

occidentale. Particolarmente a rischio sono considerati i Paesi dell’Africa settentrionale, il Perù

e l’Asia meridionale, ma in generale la febbre tifoide continua a rappresentare una malattia ad

alta morbosità e letalità per la maggior parte dei Paesi tropicali. Gli Stati dove viene registrata

la più alta incidenza di febbre tifoide sono la Papua Nuova Guinea (1.208 casi ogni 100.000

abitanti) e l’Indonesia (più di 1000 casi ogni 100.000 abitanti). Nel maggio del 2003

un’epidemia di febbre tifoide è stata segnalata anche ad Haiti: su 200 casi i decessi registrati

sono stati 40. In tutto il mondo, i casi di febbre tifoide si aggirano intorno ai 21 milioni

all’anno, con circa 200.000 morti.

Modalità di trasmissione: L’uomo ammalato elimina salmonelle durante il decorso della

malattia, attraverso urine, vomito ma soprattutto attraverso le feci. Nei portatori cronici il

germe si localizza nella colecisti e nelle vie biliari intraepatiche ed infetta l’ambiente

esterno attraverso la via fecale in modo più o meno continuo. Dalla sorgente d’infezione il

germe passa all’organismo umano attraverso la via orale per contagio interumano o mediante

veicoli vari. Il contagio interumano si può verificare presso coloro che assistono il malato o

presso coloro che vivono a contatto di un portatore sconosciuto ed avviene attraverso mani

sporche contaminate da materiale fecale o da urine del malato o portatore od a mezzo di

impianti igienici di uso collettivo. Il contagio attraverso veicoli si svolge in due tempi : nel

primo il germe dalla sorgente passa nell’ambiente esterno, nel secondo il soggetto sano viene

l’acqua, i

a contatto con il germe attraverso un veicolo qualunque. I principali veicoli sono :

frutti di mare, le verdure crude, il latte ed i latticini

PROFILASSI

Accertamento:

Emocultura, nel primo settenario

 Sierodiagnosi di Vidal, nel secondo e terzo settenario

 Coprocoltura, nel quarto settenario

La denuncia è obbligatoria pure nel caso del solo sospetto diagnostico. L’isolamento è

obbligatorio, possibilmente ospedaliero per tutta la durata del periodo infettivo, ed è

prolungato dopo la guarigione clinica fin quando tre coprocolture, a non meno di 24 ore di

.

distanza l’una dall’altra, diano risultato negativo La Disinfezione si divide in: continua, di

Terminale

tutti gli oggetti contaminati dal malato oppure del locale ove ha soggiornato il

paziente.

IMMUNIZZAZIONE ATTIVA: Vaccinazione

La è obbligatoria per gli addetti ai servizi di

cucina, disinfezione, lavanderia, pulizia degli ospedali e case di cura in genere, servizi di

approvvigionamento idrico, raccolta e smercio del latte. La vaccinazione antitifica e combinata

a quella tetanica è praticata nelle reclute. Sono stati utilizzati in passato vaccini ottenuti con

germi uccisi somministrati per via orale o parenterale di scarsa efficienza, e vaccini a germi

attenuati mediante calore o formolo, anche essi a bassa efficienza rispetto a quelli ottenuti

per attenuazione da acetone (capace di non alterare la parte antigenica). Attualmente sono

stati preparati dei vaccini a base di germi vivi attenuati ( NEO TIF ) che si somministrano per

via orale successivamente all’ingestione di una pillola di bicarbonato che neutralizzando i

succhi gastrici permette la non digestione dei germi e quindi la loro capacità di generare una

infezione controllata.

IMMUNIZZAZIONE PASSIVA

Sieroprofilassi : Il siero antitifico, ottenuto dal cavallo,è stato utilizzato in passato come

provvedimento di urgenza in casi di epidemie, oggi, per prevenire le patologie da siero, in

Immunoglobuline umane specifiche

questi casi si utilizzano le .

Il tetano clostridium

È una tossinfezione dovuta alla tossina elaborata da un microorganismo , il

tetani clostridium tetani

sporigeno ed anaerobio. Il rimane localizzato nel punto di ingresso.

Nella maggior parte dei casi le spore tetaniche vengono fagocitate e distrutte. In alcuni casi,

invece si trasformano in forma vegetativa che è in grado di produrre una tossina, la

tetanospasmina che raggiunge il sistema nervoso centrale e si localizza a livello delle corna

anteriori del midollo spinale e dei nuclei motori del tronco dell’encefalo, provocando una

ipertonia e spasmo dei muscoli scheletrici.

Tetanospasmina

E’ una proteina che viene distrutta dagli enzimi proteolitici ed è quindi inattivata se

 somministrata per via orale.

Ha una notevolissima tossicità inferiore solo a quella della tossina botulinica.

 Ha uno spiccato tropismo per il tessuto nervoso ( corna anteriori midollo e nuclei motori

 del tronco encefalico) dove si fissa in modo irreversibile.

Gli anticorpi antitossici non superano la barriera ematoencefalica e non neutralizzano

 la tossina fissata sul tessuto nervoso ma solo quella libera nel focolaio di infezione.

Cenni clinici

periodo di incubazione molto variabile da poche ore ad alcune settimane ad alcuni mesi

 (in media 4-15 giorni).

Primi sintomi : malessere , cefalea, rigidità dei muscoli masticatori (trisma) , del collo e

 del dorso.

Se sono interessati i muscoli respiratori e laringei si può avere la morte per asfissia da

 paralisi respiratoria.

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
38 pagine
1 download
SSD Scienze mediche MED/42 Igiene generale e applicata

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher raffy_moda di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Igiene e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Salerno o del prof Capunzo Mario.