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PREVENZIONE:
E possibile identificare 3 strategie di intervento:
• Prevenzione primaria diretta a prevenire l’insorgenza del fenomeno e che si esplica agendo sulla
popolazione mediante educazione sanitaria (sia nelle famiglie che scuole sin dai primi anni di vita).
Altre misure di prevenzione primaria sono: tassazione su bevande alcoliche; vendita solo a
maggiorenni; divieto di fare pubblicità; vendita di bevande alcoliche solo in certe fasce orarie.
•
Prevenzione secondaria rivolta a chi già fa uso di bevande alcoliche e finalizzata ad evitare l’abuso
e gli effetti spesso devastanti ad esso conseguenti. Può essere attuata con interventi di carattere
formativo educativo da svolgere nei luoghi di lavoro, svago (bar, discoteche, ristoranti).
•
Prevenzione terziaria rivolta a chi già è in uno stato di dipendenza psichica e/o fisica dall’alcool ed
è finalizzata alla terapia, riabilitazione e reinserimento sociale di questi soggetti.
ALCOL E DONNE:
La dotazione fisiologica di ADH (alcol deidrogenasi) è la metà nelle donne rispetto agli uomini.
METABOLISMO DELL’ALCOL: una quota di alcol viene subito metabolizzata nello stomaco
assorbimento nel sistema gastro – intestinale circolo sanguigno metabolizzato nel fegato dall’ADH
epatico si diffonde nell’acqua andando a determinare il tasso alcolico.
Le donne hanno diversa composizione corporea, hanno più grasso rispetto all’acqua, diminuita attività ADH
gastrica, minore attività ADH. A pari quantità di alcol, corrisponde un alcolemia maggiore nelle donne,
inoltre impiegano meno tempo a diventare alcoliste, aumentando così il rischio di tumori al seno, rischio di
osteoporosi, influendo anche sulla fertilità.
L’alcol non deve essere affatto consumato in gravidanza, perché arriverebbe direttamente al feto dopo 15
minuti i tassi alcolemici fetali sono simili a quelli della madre, con la differenza che il feto non ha ancora gli
enzimi per metabolizzare l’alcol (effetti cancerogeni sul feto); si può avere cosi una perdita fetale e un ritardo
nella crescita intrauterina, nonché anomalie specifiche come ritardo mentale o ancora testa piccola o al
contrario grande.
ALCOL E SPORT:
L’alcol influenza negativamente la prestazione sportiva e provoca anche alterazioni metaboliche
dell’organismo (acidosi metabolica). Diminuisce il trasporto ematico del fegato ed è tossico verso i
mitocondri; questi fattori compromettono il trasporto di O2 ed ha effetti sul sistema nervoso centrale ed
effetti diuretici (disidrata).
Uno studio ha dimostrato che lo sport riesce ad allontanare i soggetti dal consumo di alcol, lo sport è dunque
da intendersi come prevenzione all’alcol.
TOSSICODIPENDENZE:
Esistono diverse definizioni di droga, tra le quali c’è quella farmacologica che la definisce come “ogni
sostanza chimica, naturale o artificiale che abbia un effetto sul SN ed alteri l’equilibrio psicofisico
dell’organismo”. Tra le droghe, oltre a quelle illegali, rientrano le bevande alcoliche, the, tabacco, caffe e
farmaci psicoattivi.
Classificazione degli utilizzatori di droghe:
• Consumatore di droghe : chi fa uso di una qualsiasi droga, in modo occasionale ma che mantenga
sempre il controllo della situazione e la possibilità di interrompere senza avere conseguenze.
• Farmacodipendente : chi si trova in uno stato di intossicazione prodotta dall’assunzione di una
sostanza naturale o sintetica, ma hanno tendenza di assumere e procurarsi la sostanza, mantenendo
una serie di interessi e legami con la realtà degli altri.
• Tossicomane o tossicodipendente : chi si trova in uno stato di intossicazione prodotta dall’assunzione
di una sostanza naturale o sintetica, con bisogno di continuare ad assumere la sostanza e di
procurarsela a qualsiasi prezzo e con grossolano indebolimento di tutti gli altri interessi e legami con
la realtà.
Effetti dell’uso
Gli effetti possono essere classificati secondo 4 elementi fondamentali:
• TOSSICITA’: danno somatico e/o psichico provocato direttamente dall’assunzione della droga.
La presenza di alcune sostanze immesse nelle droghe per aumentare il peso del prodotto, può
provocare eventi patologici più gravi di quelli indotti dagli effetti tossici della stessa droga.
• TOLLERANZA (assuefazione): gli effetti di una determinata dose di droga diminuiscono dopo un
certo periodo di uso (tolleranza) e di conseguenza si è costretti ad aumentare la dose da
somministrare.
• DIPENDENZA FISICA: incapacità dell’organismo a funzionare senza una sostanza esterna.
La sospensione brusca provoca l’insorgenza di una vera e propria malattia in quanto l’organismo si è
modificato per ricevere quella sostanza estranea.
• DIPENDENZA PSICHICA: può permanere anche quando il fisico è stato disintossicato e consiste
nel desiderio spasmodico della droga.
Classificazioni
Esistono numerose classificazioni, le droghe si distinguono in 5 gruppi:
• STUPEFACENTI e NARCOTICI (oppio e derivati come morfina e eroina)
• STIMOLANTI (cocaina, amfetamine, tabacco, caffe)
• TRANQUILLANTI e IPNOTICI (benzodiazepine e barbiturici)
• INEBRIANTI (etere, alcool)
• ALLUCINOGENI e DERIVATI DALLA CANNABIS (LSD, HASHISH, MARIJUANA)
PREVENZIONE:
Le opere di prevenzione risultano estremamente articolate e complesse in quanto poggia su interventi
orientati in una molteplicità di direzioni, in quanto le cause che portano all’utilizzo di droghe sono
molteplici e soggettive.
Importante sarà fare una PREVENZIONE PRIMARIA che preveda:
• Attuazione di una politica indirizzata a colpire la produzione di sostanze stupefacenti e
psicotrope.
• Intervenire sulle cause che stanno alla base della richiesta di droghe da parte soprattutto di
• giovani.
• Diffusione dell’informazione attraverso campagne che prevedano il coinvolgimento delle parti
• interessate (sanita, scuola, mondo del lavoro).
L’intervento preventivo nei confronti delle tossicodipendenze trova un suo punto nodale nelle SCUOLE, con
il coinvolgimento però di tutte le altre realtà che circondano il giovane (centri sportivi, famiglia).
L’educazione sanitaria nei confronti delle tossicodipendenze deve però tenere in considerazione delle
caratteristiche peculiari: evitare errori tipici come l’esagerato accento sul problema medico – approccio
informativo paternalistico del tipo maestro alunno.
L’approccio di chi si occupa dell’educazione sanitaria in questo ambito (insegnanti, educatori, famigliari)
non dovrà essere autoritario, con misure consistenti nell’emarginazione o espulsione del soggetto dalla
scuola, bensì di partecipazione al problema del giovane.
TABACCO E TABAGISMO:
Anche il tabacco da assuefazione e dipendenza.
La nicotina è tossica per l’apparato cardiocircolatorio e per quello nervoso ed è la responsabile della
dipendenza. Inoltre il benzodiprene e il catrame hanno effetti cancerogeni; il monossido si azoto e
l’acetaldeide sono irritanti.
EPIDEMIOLOGIA i fumatori nel mondo sono circa un miliardo, nelle società industrializzate questa
percentuale si sta abbassando, mentre nei paesi in via di sviluppo è addirittura in aumento.
L’età media in cui si inizia a fumare è 18 anni, ma con il passare del tempo l’età tende ad abbassare sempre
di più.
La nicotina si lega ai recettori colinergici dopo essere stato attivato il recettore può ritornare allo stato
originale o diventare desensizzato questo è favorito dall’esposizione prolungata effetti della tolleranza
riduzione della capacità dei recettori nicotinici di rispondere nervosismo del fumatore quando non può
fumare.
BILANCIO: entrate (10,48 miliardi) – uscite (7,5 miliardi) = + 2,98 miliardi di euro
Il fumo provoca:
• broncopneumopatia cronica ostruttiva: che è una patologia progressiva ed invalidante che causa
un deterioramento della funzionalità respiratoria ostruzione delle vie aeree irreversibile; viene
diagnosticata quando è i fase avanzata. I fattori di rischio di questa patologia sono INDIVIDUALI
(genetici, infezioni respiratorie) e AMBIENTALI (inquinamento, fumo tabacco sia attivo che
passivo).
• Flogosi polmonare: danneggia i meccanismi difensivi e riparativi (ipersecrezione di muco, fibrosi,
ostruzioni cardiovascolari)
• Tumore al polmone: ci sono oltre 30000 morti all’anno specialmente uomini.
• Fumo passivo nei bambini: Nascita e prima infanzia (basso peso alla nascita, morte improvvisa del
lattante): bambini (asma, bronchite, polmonite).
Il fumo passivo ha causato 603000 decessi nel 2004: tra cui il 40% bambini, 33% uomini non fumatori, 35%
donne non fumatrici. È equivale all’1% della mortalità mondiale.
FUMO E SPORT:
Incide sul trasporto di ossigeno, lo sport induce un aumento del consumo di O2 e più produzione di CO2.
Quando si fuma, aumenta la resistenza polmonare e il dispendio energetico della respirazione, rappresenta
quindi un limite alla possibilità di compiere lavoro.
L’emoglobina si lega al monossido di carbonio e non trasporta O2; la nicotina aumenta la viscosità del
sangue con conseguente rischio coronarico.
Lo sport può sicuramente aiutare chi fuma per quanto riguarda la performance che per le endorfine
VIAGGI E SALUTE
rilasciate.
Negli ultimi anni l’immigrazione è un “problema emergente”, la circolazione di persone e oggetti è molto più
facile e veloce dei tempi passati (questo rappresenta un fattore di rischio molto grande).
Si sono volute cercare delle soluzioni a questo, e lo si è fatto attraverso organizzazioni e accordi
internazionali (ONU, G8).
La velocità di diffusione di nuovi germi patogeni è aumentata (influenza aviaria, Ebola, Zika virus) a
questo si deve contrapporre un’elevata capacità di risposta verso le emergenze su scala mondiale; se ad
esempio prima il virus Zika era confinato a determinati paesi, sappiamo invece che ora anche qui da noi
bisogna prendere le giuste misure preventive.
Al giorni d’oggi si parla sempre più spesso del fenomeno della globalizzazione (ovvero diffusione a livello
mondiale di persone, oggetti, costumi ecc.), e questo è senza dubbio un fattore di rischio. Dove c’è un
mercato globale c’è anche il rischio di una globalizzazione di fattori di rischio in questo senso è opportuna
una cooperazione sanitaria internazionale (ma sappiamo che vi sono diseguaglianze tra nazione ed anche
all’interno di esse).
Un esempio pratico di tutto