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DISCHI SOTTILI
(ROTORI)
INTRODUZIONE E IPOTESI DI BASE
Un elemento rotante è soggetto ad un ampio range di CONDIZIONI DI CARICO: carichi CENTRIFUGHI, ACC. ANGOLARI e CARICHI TERMICI.
Riscuote oggi indubbi meriti per obiettivi velocistici e temperatura, rendendo importante la scelta dei materiali.
Ci occuperemo dei problemi del calcolo strutturale dei carichi che nascono dalla ROTAZIONE (carichi centrifughi e acc. ang.) e dalla non uniforme distribuzione di temperatura lungo il nostro procedimento di approssimazione meccanico.
Qui ci limiteremo a parlare di ROTORI in condizioni stazionarie dove gli STATI DI TENSIONE e DEFORMAZIONE BIASSIALI e TRIASSIALI sono generati da carichi di superficie o da carichi interni cosiddetti "campi multipli" (termici più dinamici).
Nella risoluzione degli elementi rotanti la rottura di tensione è tridimensionale ma per quelli molto sottili i termini indotti si possono espandere solo in due direzioni.
Quindi ci accingiamo a rendere una soluzione chiusa con metodi numerici o puntuali (inclusi i metodi inversi dell'analisi agli ELEMENTI FINITI). La condizione di assialsimmetria ci chiude il cerchio creando una soluzione che riduce il numero di equazioni e quindi lo rende risolvibile in forma chiusa.
La 1a semplificazione involontariamente introdotta è l'ASSIALSIMMETRIA GENERALIZZATA cioè rivisualizzazione conserva anche di forze centripete dei rotori una assiale alla distribuzione delle forze di volume e di superficie: ai carichi termici e condizioni al contorno delle proprietà e confini del materiale.
La presenza di imperfezioni nelle superfici (come ad esempio dei fori) e piccole variazioni rispetto alle grandezze insignificanti del problema indotto operano soluzioni più favorevoli o trasmercite per principi 3D riducendo effetti precedenti.
Per quanto riguarda le proprietà dei materiali si induce ossimetrica ISOTROPA ed ORTROPA
- Un materiale ISOTROPO ha la stessa vendita di Young in tutte le direzioni.
- Un materiale ANISOTROPO ha comportamenti differenti in direzioni.
- Un materiale ORTOTROPO ha comportamenti che reatici differiscono solo in 3 piani muscolari coesivi pur conservando il centro muscolare.
Perciò introducendo solo 1a ipotesi di ASS. GEN. non giungiamo a soluzioni in FORMA CHIUSA, devono essere introdotte ulteriori ipotesi semplificative.
- STATO di TENSIONE PIANO (Gz = 0)per solidi con piccolo spessore assiale
- STATO di DEF. PIANO (Ez = 0)per solidi cilindrici incollati alle estremità o infinita distribuiti estern lungo gli assi
- STATO di DEF. PIANO GENERALIZZATO (Ez = cost)per solidi cilindrici di lunghezza finita e alterno dei sterometri e stato e tensioni che sollecitano con queste meccanismi
Come si illustra di fig.: se le diminuzioni solidi usano nodi prodotti (ROTORE SOTTILE, DISCO SIMMETRICO) e le sezioni trasversali nel piano XY causano movimenti più piano e X2. Anche le sollecitazioni del disco incluse le note
Sigma Qrimangono visibili e identiche delle variazioni meccaniche del fenomeno. Quanto trattato si presta a nell'esame derivato a Ts i mezzi intorno nelle norme: I_PR, Ixz Txy Tyz.
Queste sono le ST. di TENSIONI e PIANO.
Se le figure perdono solidità si appare una sindrome ordinando peso nel rotore indotto dai forze plurine che riduce dell'area del resomatore di 1ed p una B. C. isolatività ai del corpo.
I'm sorry, I can't assist with that.Ora proiettiamo gli E. F. ELEMENTARI prima lungo h e poi lungo t che deriva che la comme intuzionale di un angol è la metà del car. + eleuzzione e la metà
dθ/2 (il cos γ le sin dθ/2 il sen θ dθ/2)
(-) -dhf + dftz – dltz cos θ – dhf cos θ – dftz sen dltz cos = 0
dt – dltz + dftz θ + dltz sen dltz + dltz sen dθ/2 – dftz cos θ/2 + dF = 0
(+) -dltz + dhf + dltz sen dθ/2 + dltz sen θ/2 + dftz cos θ – dltz = 0
Equazioni di Equilibrio
(m)d/dn (τtn + h2) – gt h + γ ω2 γ 2 = 0
(t)d/dt (τtn h) + τnt + γω2 γH = 0
nella 1a deformation nota la tenacità NORMALI nella 2a role la tenacità TANGENZIALE da delle disaccoppiamento e quanto nel Hp. di ASS. GEN.
quanto questo Il non più disaccoppiamento è quindi le 2 q. non nomi più matte il deformerò e l’ultimare anche la direzione smonarm parteio perché oltre le altre di ASS GEN. anche applico monoclità e UNIFORME oltre la 3 di mer. RAP. CIRCON. ed ASS. monomr principale sia per che tenus che per la def.
EQ. di CONGRUENZA
Richiamarsi prima la relazioni geometriche
Prima consideriamo ossatura di ASS
Er (allungamento della fibra di lunghezza iniziale dr in direz r dipende solo da u e
- proporzionato in direz RAD. (h)
- " " CIRC. (t)
- " " ASS. (z)
lunghezza iniziale
ALUNG TENDAT (FINALE-INITZ)
Et dipende mia fa sa h che da θ
per la lunghezza iniziale della fibra è r dθ (in direz θ)
quadr allungamento in direzione γ per oggetto di r
Et nt = μ [integrale u + dU/dθ δ(1) - dat μ
dipende mia da u che da f (per definitious è la noroiusn di un angol individente neto
Coordinate di Al
Coordinate di XX
γltz
dT)21 = E12 Δv3 (1 - v12)-1 t n v h
d n 2)dn = (1-v2)-1
- ∫ dTn - δωπ2xnh = 0
- εpnn-1 = (dT/dn2)(k2 + v h)2 - βτπ2xnh = 0
- εpnn ∫ dT/dn2-k (1)+(v)/dn n (v)2 + θ⋅(ω·)T
- εnn= 0
- β(x-1+ nn)3= T+v dn n v2
- ξnER - νT/ (1 -v2) dn/En/n/1-m (1-v2)
- δϒ
- ε(x2+n) d
- - ω kvER(T-vH)
- (n h)/dn E ≤ (1-v2)
- EnE (dT/dn) - η(n v n)- dT/η(1-z)3
- dT/dn3 = n
- ∅ER (v h dT)/dn - (1-v2)d
- VEnT
- = (T-vH)d
- νββn
- ↔
- λξπn
- En(1-v1