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La lirica e il romanzo
La lirica e il romanzo sono i due generi principali del periodo. Nel romanzo storico e nel romanzo sociale si sviluppa la modalità storico-realistica mentre nella lirica la modalità esistenziale-ontologica dell'immaginario romantico. È a partire dall'età romantica che la poesia lirica tende a diventare sinonimo di poesia, infatti ancora oggi quando si parla genericamente di poesia non si pensa certo alla poesia epica o satirica, bensì al canto lirico. Ed è sempre nel romanticismo che il romanzo s'identifica con il romanzo storico-contemporaneo in cui vengono rappresentati fatti e avvenimenti del presente.
Si assiste alla scomparsa d'alcuni generi letterari come il poema epico e la tragedia. Nella poesia, eccetto nella lirica pura, compaiono caratteri epico-narrativi nella ballata e del tutto narrativi nella novella in versi. Vengono contaminati la ballata e la novella. I romantici preferiscono il dramma.
storico alla tragedia ispirandosi a Shakespeare.
Classici Romantici
Bello eterno Bello storico
Autori greci e latini Autori moderni e stranieri
Imitazione Originalità
Temi mitologici Temi cristiani e attuali
Pubblico d'eruditi Pubblico borghese
Lingua aulica e dotta Lingua comune e "popolare"
No al dialetto Sì al dialetto
TRIONFO ROMANZO = TRIONFO BORGHESIA
Il romanzo presuppone la società di massa, un pubblico ampio di lettori, a cui rivolgersi con linguaggio medio.
Mira a coinvolger il lettore in un patto narrativo: contratto stipulato tra autore e lettore allo scopo di garantirequalsiasi decodifica narrativa.
TENDENZA AL CANTO LIRICO
Per quanto riguarda la forma, il componimento poetico tende a divenire breve e a sottrarsi alle forme chiuse tradizionali che caratterizzano invece le "Odi civili" e gli "Inni Sacri" di Manzoni. Leopardi sceglie la forma breve e adotta l'endecasillabo sciolto, già adottato da Foscolo, o l'alternanza.
nella canzone, tra endecasillabo esettenario.
AFFERMAZIONE DI UN NUOVO CANONE
Gli autori canonici cessano di essere Virgilio per il poema epico, Orazio per la satira, Petrarca per la lirica, Racine per la tragedia. Oltre a Shakespeare, al loro composto compaiono anche Omero e Dante rappresentanti di un intero popolo alle sue origini.
AMPLIAMENTO DEL PUBBLICO
I romantici italiani pongono una particolare attenzione a conquistare fasce nuove di lettori proponendo forme di arte realistica e popolare. Si crea per la prima volta in Italia un pubblico di massa: lo testimonia la vendita dei “Promessi sposi”.
La presenza di un pubblico più vasto si nota anche nella critica letteraria: i critici scrivono sui giornali per mediare e influenzare il lettore.
L’attenzione dei lettori si rivolge soprattutto al romanzo storico, alla memorialistica (“Le mie prigioni” di Silvio Pellico), alla novella in versi, alla pamphletistica (scritti a carattere polemico denigratorio).
ma soprattutto al melodramma.
GLI INTELLETTUALI E L'ORGANIZZAZIONE DELLA CULTURA
Dopo la rivoluzione francese si diffonde in Europa la figura del letterato borghese che proviene prevalentemente dalla borghesia e comincia a considerarsi un produttore. I principali luoghi di scambio di idee sono le università e i salotti. Già nel 1700 la diffusione di riviste e giornali, grazie alla stampa, creava un tessuto civile ricco e vario che collegava gli intellettuali all'opinione pubblica.
LA SITUAZIONE LETTERARIA DEL ROMANTICISMO EUROPEO
IL ROMANTICISMO IN GERMANIA
In Germania, la pubblicazione della rivista "Athenaum" rappresentò il punto di partenza per l'affermazione del Romanticismo tedesco nel corso degli anni 1797-98. Ricordiamo in proposito i fratelli Augusto Guglielmo e Federico Schlegel. Il primo, in particolare, ebbe il merito di approfondire i temi già trattati dallo "Sturm Und Drang" (tempesta ed impeto) movimento
Sviluppato in Germania tra il 1770 e il 1790 e che rilanciava tutto ciò che sfugge alla ragione: i sentimenti, le passioni, le emozioni, la fantasia. Schlegel sottolinea inoltre la differenza tra l'uomo antico, sereno ed in armonia con se stesso, e l'inquieto uomo moderno. Secondo i principi romantici, Schlegel ammirava gli artisti che si rifiutavano di imitare i modelli del passato, per riproporre la realtà presente. Per i Romantici infatti l'arte doveva riproporre il continuo fluire della vita, originando contenuti sempre diversi. Schlegel considerava dunque veri scrittori Romantici non solo coloro che non imitavano modelli del passato, ma anche coloro che erano in grado di esprimere il fluire perenne della vita.
IL ROMANTICISMO IN INGHILTERRA
Nello stesso periodo in cui in Germania si pubblicò la rivista Athenaum in Inghilterra apparvero le "ballate liriche" di Wordswath Colridge, pubblicate nel 1880 con una prefazione considerata come il
Manifesto del Romanticismo Inglese.
In essa si sosteneva l'importanza delle tradizioni popolari, e l'importanza della libera creatività, della fantasia e della spontaneità.
MADAME DE STAEL
"Dovrebbero a mio avviso gli Italiani tradurre diligentemente assai delle recenti poesie inglesi e tedesche; ondemostrare qualche novità ai loro cittadini, i quali per lo più stanno contenti all'antica mitologia: né pensano che quelle favole sono da un pezzo anticate, anzi il resto d'Europa le ha gia dimenticate e abbandonate. Perciò gli intelletti della bella Italia, se amano di non giacere oziosi, rivolgano spesso l'attenzione di là dall'Alpi , non dico per vestire le foggie straniere, ma per conoscerle; non per diventare imitatori , ma per uscire da quelle usanze viete, le quali durano nella letteratura come nelle compagnie i complimenti...."
Nel suo articolo prende di mira il gusto dell'erudizione e
L'amore per la mitologia del mondo classicista italiano, la scarsa conoscenza degli autori stranieri, l'estraneità dell'Italia al dibattito letterario europeo.
IL ROMANTICISMO IN FRANCIA
Le nuove tendenze romantiche trovarono la loro espressione con Rosseau. L'inizio di questo movimento si può datare con la pubblicazione del famoso libro "De l'Allemagne" ad opera di Madame Stael. La maggiore rappresentante è Germana Necker de Stael che pose l'accento sul carattere popolare e sociale della creazione artistica. Victor Hugo diede piena espressione alle tendenze artistiche e culturali del romanticismo francese: sentimento della natura, tendenza alla satira e alla polemica politica, aspirazioni sociali.
IL ROMANTICISMO IN ITALIA
In Italia il Romanticismo si affermò a partire dal 1816, in seguito alla disputa classico-romantica. Colpisce lo sbalzo cronologico di non pochi anni tra l'affermazione del Romanticismo in
Germania ed in Inghilterra (1798-1800) e in Francia ed in Italia (1813-1816). Il motivo è da ricondurre nel fatto che il Romanticismo ha potuto affermarsi prima in quelle realtà geo-culturali dove era stata meno incisiva l’azione del Neoclassicismo e più determinante quella del pre-romanticismo.
Il romanticismo italiano è un fenomeno che ha tratti caratteristici diversi dal romanticismo europeo. Le tensioni mistiche sono del tutto assenti, così come è assente quel gusto per il tenebroso e l’orrido che caratterizza molto romanticismo nordico. Queste diversità hanno fatto ritenere che l’Italia non abbia avuto una vera e propria arte romantica ma solo una imitazione del vero romanticismo nordico. Se la questione appare oggi superata, ciò che interessa è capire in che cosa si può individuare un’esperienza romantica nell’arte italiana dell’Ottocento.
Gli influssi del Romanticismo giungono alla
cultura italiana, soprattutto grazie all'intervento di Madame Stael che pubblica nel 1813 l'Allemagne, e soprattutto nel 1816 la famosa lettera "Sulla maniera e l'utilità delle Traduzioni". Nella lettera, la scrittrice francese, esortava i letterati italiani a rinnovarsi e prendere spunto dalle letterature straniere e a tradurre un maggior numero di opere. La risposta determinò reazioni opposte: i CLASSICISTI, convinti sostenitori della nostra traduzione letteraria, lo considerano poco meno di un'offesa; i ROMANTICI, contrari all'imitazione dei classici e favorevoli all'introduzione di nuovi temi, lo considerano uno stimolo a rinnovare la nostra letteratura. GIACOMO LEOPARDI Il Sistema Filosofico Leopardi Il problema dell'infelicità In una prima fase del suo pensiero l'infelicità non dipende dalla natura, che viene considerata un'entità positiva e benefica, almeno perché daAll'uomo delle illusioni che lo rendono capace di virtù e grandezza. È la civiltà umana la vera causa dell'infelicità perché ha distrutto le illusioni che rendevano la vita sopportabile e ha mostrato all'uomo l'arido vero della condizione sulla terra. L'uomo non era destinato ad essere felice sulla terra ma le illusioni lo proteggevano dal rendersene conto, facendogli credere che la felicità fosse raggiungibile.
Il pessimismo storico. L'infelicità dell'uomo non è dunque un dato esistenziale e costitutivo ma storico: gli antichi erano ancora capaci di grandi illusioni, mentre i moderni le hanno perdute quasi completamente. In questa prima fase del suo pensiero si parla di pessimismo storico perché l'infelicità umana è ritenuta il frutto di una condizione storica.
L'azione e l'eroismo. Vi sono ancora tuttavia, per i moderni, dei margini per recuperare le illusioni.
degli antichi. Questo è possibile attraverso l'azione e l'eroismo e in particolare attraverso il rischio e il disprezzo della vita in nome di una sfida del destino che serve a misurare il valore delle cose: si assiste alla fiducia nella ricuperabilità dei grandi valori del mondo antico. Il pessimismo cosmico Nella seconda fase del suo pensiero non sono più le condizioni storiche a essere indicate quale causa dell'infelicità, ma le condizioni esistenziali dell'uomo. Si parla perciò di pessimismo cosmico: è infatti la vita stessa, nella sua organizzazione universale, ad essere orientata solamente alla perturbazione dell'esistenza, senza che il desiderio di piacere degli individui venga tenuto in alcuna considerazione. LA POETICA Nel 1816 scrisse una lettera ai Compilatori della Biblioteca Italiana, con cui il poeta intervenne nella polemica classico-romantica. Leopardi rivendicava il fine dilettevole della poesia, che sigoli rispetto alla prosa, in quanto la poesia è in grado di catturare l'essenza della natura in modo più profondo ed evocativo. La poesia utilizza una serie di tecniche linguistiche, come la rima, il ritmo e le figure retoriche, per creare immagini vivide e suggestive che richiamano la bellezza e la grandezza della natura. Inoltre, la poesia è in grado di esprimere emozioni e sentimenti in modo più intenso e poetico rispetto alla prosa. La poesia può essere considerata come un'arte che imita la natura, ma allo stesso tempo la supera, creando un'esperienza estetica unica e indimenticabile.