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LA RIVOLUZIONE FRANCESE
La rivoluzione francese, dal punto di vista della periodizzazione, è il principale
processo di mutamento/trasformazione radicale sul piano politico e istituzionale, che
segna il passaggio dalla società d’antico regime all’epoca contemporanea.
Ricorda: il concetto stesso di RIVOLUZIONE POLITICA è sinonimo di
MUTAMENTO RADICALE, di punto di non ritorno.
ESORDIO DELL’ETÀ CONTEMPORANEA: Rivoluzione francese e periodo
napoleonico. Quali sono questi momenti di esordio? Le esperienze della seconda metà
del ‘700 vedono concretizzarsi tre principali rivoluzioni=> -RIVOLUZIONE
INDUSTRIALE; -RIVOLUZIONE AMERICANA; - RIVOLUZIONE FRANCESE.
Eric J. Hobsbawn, non a caso, intitolerà un suo famoso libro L’età delle
rivoluzioni. Quest’opera storiografca tratterà il periodo storico che va dal 1786 al
1848.
1789: la rivoluzione francese diventa una sorta di “modello” di molte altre
rivoluzioni politiche successive. Quando parliamo di rivoluzione ci riferiamo a un
mutamento che ha come attore un soggetto collettivo (un movimento, un partito, una
parte della popolazione). Dunque non bisogna confondere le rivoluzioni con altri
sommovimenti, ad esempio il COLPO DI STATO o le cosiddette “Rivoluzioni di
palazzo”. Queste ultime sono diverse perché vengono coinvolti i governanti e i leader
ma non modifcano gli assetti sostanziali, mentre la rivoluzione ha un progetto e un
programma. Per farti un altro esempio: le FONTI ci raccontano di frequenti rivolte
durante la Storia; queste possono essere di diverso tipo (rivolte popolari, contadine e
degli eserciti) ma non possono essere defnite rivoluzioni perché sono prive di un’
IDEOLOGIA. PAROLA CHIAVE: cos’è un’ideologia? È una visone del mondo, dei
rapporti sociali, di un’idea di giustizia/potere che si trasforma in PROGETTO
POLITICO. • Il progetto politico si deve incarnare in un SOGGETTO POLITICO che ha
sua volta trasforma l’idea in una realtà. Chi elabora le ideologie? Gli intellettuali,
ovvero quelle fgure sociali legate all’istruzione che, con il progressivo aumentare del
sapere, articolano il loro ruolo di ricerca. Sono quindi le fgure chiave del processo di
trasformazione culturale del XIX° e XX° secolo. Nasce quindi un rapporto tra
intellettuali e le masse.
Sono anche gli anni in cui muta l’idea del concetto stesso di STORIA; si forma
l’idea del PROGRESSO della civiltà umana.
14 luglio: Presa della Bastiglia. Successivamente questa data diverrà festa
nazionale francese. La fase moderata della rivoluzione amplia l’ambito della politica
e dei suoi attori. La POLITICA fno a quel momento era rigorosamente gerarchica e si
può riassumere nella formula Arcana Imperii, ovvero la politica è segreta=> è un
SEGRETO DI STATO. Ecco perché nel XVIII° secolo, durante i regimi assoluti, non
abbiamo vera libertà d’espressione e tanto meno esiste una vera opinione pubblica.
Quindi la decisione politica fno a quel momento è presa nelle segrete stanze del
sovrano. Infatti la società d’antico regime era composta da tre Stati, ognuno dei quali
rappresentava un determinato ceto sociale: il Primo Stato (clero); il Secondo Stato
(nobiltà); il Terzo Stato (popolo).
La rivoluzione francese aferma un PRINCIPIO GIURIDICO; il principio
dell’esistenza dei cosiddetti “diritti civili”. Quali sono questi diritti civili? - I diritti di
opinione; - libertà di stampa; - il diritto di culto. Giusto per citarne alcuni.
N.B Compare il concetto di NAZIONE composta non più da SUDDITI ma da
CITTADINI. Questi ultimi non sono più sottoposti solo a doveri ma hanno anche i
DIRITTI CIVILI. Quindi vi è una diferenza molto importante tra il suddito obbediente
e il cittadino responsabile! Compare sostanzialmente l’idea – che poi si svilupperà nel
corso dell’Ottocento – di uno Stato liberale che riconosce i diritti e che si basa nella
divisione dei poteri. Il potere è diviso in una tripartizione canonica: - POTERE
ESECUTIVO (governo); - POTERE LEGISLATIVO (parlamento che rappresenta i
cittadini); - POTERE GIUDIZIARIO.
• PARTITO POLITICO: usiamo molto spesso questo termine; possiamo parlare
di partito politico anche nella Roma repubblicana per esempio. Ma ci riferiamo a
qualcosa di diverso quando parliamo di un PARTITO POLITICO MODERNO, ovvero a
un soggetto politico collettivo organizzato che emerge nell’età contemporanea.
Quindi i partiti moderni traggono le loro origini dall’attività rivoluzionaria.
Ricorda: la rivoluzione vera, generalmente parlando, trasforma l’economia e la
società. Qual’è la più radicale delle trasformazioni economico-sociali che la
rivoluzione del 1789 produrrà? - Una radicale trasformazione degli assetti
proprietari, soprattutto proprietà agricole => il 10% delle terre della Chiesa e il 30%
delle terre dei nobili vengono ceduti ad una nuova forma di proprietà borghese.
L’ascesa di questa nuova classe sociale sarà una costante dell’intero sistema
economico-sociale francese. Quindi si assiste all’abolizione dell’intero sistema
giuridico feudale => non c’è più il sistema servile, si aferma l’idea di un libero
mercato del lavoro e della libertà d’impresa, garantita da quei testi che poi verranno
solidifcati nel codice civile napoleonico del 1804, che si basa sul principio
dell’intoccabilità della proprietà privata. N.B Questo processo è molto importante
perché ha molta attinenza con la rivoluzione industriale (fenomeno che procede
parallelamente alla rivoluzione francese). Certe dinamiche di trasformazione
economica basata sulle capacità imprenditoriali di inventare nuovi prodotti e creare
nuovi mercati deve avere alle spalle una “cornice istituzionale di garanzia”, cioè delle
leggi che garantiscono gli investimenti di ogni individuo, che appunto si afermano
con la rivoluzione francese.
Qual’è la scintilla che innesca la rivoluzione francese? Sono i tragici problemi
fnanziari del regno. Ci sono dei gravissimi problemi di debito che la corona francese
aveva contratto=> i forzieri della corona sono vuoti. La società rurale francese era
una società d’ancien régime che era sottoposta ai duri colpi delle carestie, delle
epidemie e delle guerre => dal 1750, il Terzo Stato aveva visto crescere
l’insoddisfazione che si manifestava in insurrezioni popolari sempre più frequenti
dovute soprattutto alla fame. Queste necessità fscale del regno era dovuta al
mantenimento dell’esercito che era in guerra con l’Inghilterra (Guerra dei Sette anni)
e all’amministrazione dei vasti territori coloniali francesi. Sia il clero che
l’aristocrazia si oppongono a re Luigi XVI° rifutandosi di contribuire al pagamento
delle tasse. Quindi: I° Stato e II° Stato=> RIFIUTO DEL CONTRIBUTO FISCALE.
La fgura del re francese merita un approfondimento: egli conservava delle
caratteristiche molto precise. Marc Bloch approfondisce questi argomenti nella sua
opera I re taumaturghi. Questa monografa si basa su studi sul carattere
sovrannaturale attribuito alla potenza dei re francesi durante l’epoca moderna.
Infatti, i re francesi del passato acquisivano la loro investitura direttamente da Dio,
ovvero divenivano sovrani per “volontà divina”. Quindi la fgura del monarca, agli
occhi della popolazione, veniva sacralizzata.
La nobiltà e il clero resistono alle richieste della monarchia e non rinunciano ai
loro privilegi. Cosa sono i privilegi? Sono delle esenzioni fscali. Quindi, dove
ricadeva il peso fscale? La corona andava a prelevare le tasse direttamente dal Terzo
Stato e dalle masse rurali (contadini). Il Terzo Stato era il terzo strato sociale della
società d’antico regime che comprendeva la maggior parte della popolazione (98%
della popolazione francese nel 1789)=> era composto da grandi e piccoli artigiani,
imprenditori, borghesi, piccoli proprietari, intellettuali. Quindi NON sono
aristocratici né tanto meno il clero; sono sopratutto la POPOLAZIONE URBANA.
Ricorda: durante la rivoluzione francese e per tutto il XIX° secolo il fulcro
dell’attività rivoluzionaria sarà quasi sempre PARIGI più che la Francia. - La Francia
(prevalentemente contadina) molto spesso subisce la rivoluzione; a volte si ribella
(rivolta della Vandea). Infatti vi è una forte contrapposizione tra Parigi
rivoluzionaria e le campagne conservatrici.
Il Terzo Stato è considerato un ordine inferiore. A un certo punto, per mettere
ordine a questi problemi di natura fscale, Luigi XVI° decide di convocare gli STATI
GENERALI (8 agosto 1788). Gli Stati generali erano una sorta rudimentale di
rappresentanza dove c’erano i rappresentanti dell’aristocrazia, del clero e del Terzo
Stato. I contadini invece erano servi e dunque privi di rappresentanza. A questi Stati
generali potevano essere presentate delle rimostranze/lamentele/proteste. Cosa
succede? Si apre un PROBLEMA PROCEDURALE che avrà una valenza politica
decisiva per il corso degli eventi. Come funzionavano questi Stati generali? Questi
funzionavano non in base ai singoli rappresentanti (un voto per ogni membro), ma in
base agli ordini. In questo modo clero e nobiltà potevano coalizzarsi contro il Terzo
Stato e vincere sistematicamente ogni volta. Il Terzo Stato si ribella e decide che non
si doveva più votare per ordine ma per testa, cioè dare un voto per ogni deputato.
Questo è il primo passo di cambiamento: è una proposta sovversiva dell’ordine
costituito.
• Luigi XVI° non ci pensa minimamente ad accettare la proposta del Terzo
Stato=> quest’ultimo cerca e trova l’alleanza con alcuni NOBILI LIBERALI e con
alcuni rappresentanti del BASSO CLERO. Così, il 9 luglio 1789 proclamano
un’assemblea costituente (parola strategica per tutto il periodo successivo) e
propongono una vera e propria riforma dello Stato su una base fondamentale:
l’uguaglianza giuridica dei cittadini. La conseguenza di questa azione sposta il
problema=> gli Stati generali si erano riuniti per discutere la questione fscale e
fniscono per discutere la struttura dello Stato.
Ricorda: per la peculiarità del termine RIVOLUZIONE, la cosa decisiva è
l’appoggio popolare. Nel caso della rivoluzione francese l’appoggio popolare si fa
sentire, cioè il popolo di Parigi si fa sentire. Il 14 luglio 1789 il popolo parigino
scende in piazza. Perché assale la Bastiglia ? Perché proprio quell’edifcio in
particolare? La Bastiglia era un fortezza e una prigione dove eran