Rissunto esame Didattica della formazione, Docente Tacconi, Libro consigliato: Il lavoro che educa di D'aniello Fabrizio
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1 -C'era una volta Lisbona
Dagli anni 90 si comincia a discutere il tema della formazione professionale. L'UE con il Trattato di
Maastricht del 7 Febbraio 1992 celebra il valore della conoscenza. Da una parte chiede di
promuovere la professionalità, l'adeguamento formativo ad un'attività lavorativa, quindi facilitare
l'adattamento al mercato de l lavoro, dall'altra di favorire la coesione sociale, la riduzione della
criminalità e migliorare la qualità sul lavoro.-->Missione di risollevare le sorti del sistema
economico per una rinnovata formazione iniziale. Una riesaminazione quindi della formazione
professionale per congiungerla col mondo produttivo.
LIFELONG LEARNING: L'attitudine ad apprendere per tutta la vita.
Libro bianco: testimonianze di associazioni, partiti, ecc..
Il consiglio europeo a Lisbona nel 2000 si pone un obiettivo da raggiungere entro il 2010:
"diventare l'economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo per creare
una crescita economica sostenibile, più posti di lavoro e più coesione sociale", da qui sono seguiti
molti altri consigli europei tra cui Il Processo di Copenaghen che crea la Dichiarazione di
copenaghen: lo scopo era quello di ampliare i confini del mercato, aiutare l'integrazione sociale
degli stranieri, e la fusione di sistemi di apprendimento differenti.
Il Comunicato di Maastrich del 2004 apre la strada all'Eqf e all'Ecvet (sistema di trasferimento di
unità d'apprendimento come l'istruzione che consente di registrare i risultati delle formazioni
svolte)-->facilita la comptabilità tra sistemi.
Nel 2006 la Raccomandazione del parlamento europeo è attinente alle competenze chiave per
l'apprendimento permanente. Illustra 8 competenze:
• Comunicazione nella madrelingua-> interagire in modo creativo sul piano linguistico
• Comunicazione in lingua straniera-> mediazione e comprensione culturale
• Competenza matematica e competenze di base in campo scientifico e tecnologico-
• Competenza digitale->saper utilizzare con spirito critico le nuove tecnologie
• Imparare ad imparare->sormontare gli ostacoli per apprendere in maniera efficace
• Competenze sociali e civiche-> tutte le forme che consentono di partecipare in modo
costruttivo alla vita sociale
• Senso di iniziativa e imprenditorialità-> valori etici e consapevolezza, senso d'autonomia
• Consapevolezza ed espressioni culturali-> idee, esperienze, emozioni, saper usare in
modo adeguato il patrimonio artistico e culturale.
Dopo Lisbona si ha quindi La risoluzione sull'apprendimento del 2002 (riconoscimento
qualifiche), la decisione del parlamento del 2004 (trasparenza qualifiche e competenze),
rapporti di monitoraggio dell 2004 e 2006 su Istruzione e Formazione 2010. Tutto ciò precede
la RACCOMANDAZIONE che sancisce L'EQF.
EQF= collega fra loro i sistemi di qualificazione di paesi diversi, rende le qualifiche più leggibili
tra sistemi europei differenti. -->strumento che rende compatibili qualifiche provenienti da
sistemi diversi, per mobilitare gli studenti e i lavoratori
Le parole chiave che ritraggono al meglio i tratti caratteristici del processo di riforma
della VET:
Diritto alla formazione permanente-accesso semplificato alla conoscenza-
professionalizzazione-adattabilità alle condizioni occupazionali-creatività, problem
finding e problem solving- rivalutazione dell'esperienza e apprendimenti non formali-
efficacia ed efficienza-integrazione-mobilità-competenza-crescita economica e sociale.
Il timore per cui si è fatto l'assunto di Copenaghen è quello di veder sminuire il potere
educativo globale concentrandolo solo nella sfera dell'apprendimento. Le competenze
sembrano restituire una visione più attendibile ma le perplessità rimangono.
Le ultime tappe che vedono protagonista l'impegno comunitario in materia sono: Consiglio
europeo di Bruxelles del 2009 (istruzione e formazone 2010) che da avvio a un quadro
strategico per la cooperazione europea nel settore dell'istruzione e della formazione" ponendo
la prosperità economica e l'occupabilità come mete". Nel 2010 si è aggiornato anche il progetto
di Lisbona che punta sullo sviluppo di un'economia solidale basata su istruzione e formazione
professionale, integrazione sociale, innovazione, occupazione e questioni climatiche ed
energetiche.
2.LA VIA ITALIANA AL NUOVO SISTEMA DI IEFP (Il sistema di istruzione e formazione
professionale )
Il patto per il lavoro tra Governo e parti sociali vuole delineare una politica in grado di risolvere i
problemi occupazionali, per fare questo si affida a varie aree come il rilancio della formazione
secondo la prospettiva lifelong learning. "La qualità del sistema d'istruzione è una leva
fondamentale per la competitività attuale e futura"--> le misure ipotizzate vanno
dall'innalzamento del livello di scolarità all'accessibilità alla formazione permanente,
dall'incremento dell'offerta formativa ad una maggiore permeabilità della scuola nei confronti
del lavoro, fino ad una ridefinzione dei sistemi di formazione quindi rimodernare gli ordinamenti
didattici nell'ambito tencologico. Più volte è necessario rivalutare la formazione professionale
sempre avendo nel mirino i bersagli socio-economici, la L.24 giugno 1997 n 196 riordina il
contratto di formazione , l'apprendistato e la formazione professionale.
La L. 59 conosciuta come RIFORMA BASSANINI spostadeterminate responsabilità dal centro
verso la periferia, cioè la regione, sviluppa un sistema policentrico di enti autonomi autorizzati
ad assolvere compiti di rilevanza pubblica e interesse generale, e a concludere questo
decentramento arriva la riforma del Titolo V della Costituzione del 18 ottobre 2001 --> spetta
alla regione l'intero campo del'istruzione, l'istruzione scolastica non è più soggetto passivo ma
ente dotato di autonomia costituzionalmente riconosciuta. In poche parole l'intenzione
sembra quella di ridisegnare un unico sistema educativo all'interno del quale sia
restituita la dignità e il riconoscimento di parità valoriale e contributiva alla realizzazione
della persona sul piano della formazione, sancendo una netta distinzione sul piano
competenziale tra i due elementi stato-regioni, costringendo il primo a cedere la
sovranità per incontrare le primure dei singoli contesti dove sono più udibili i bisogni
emergenti, e il secondo ad attenersi a linee-guida che non possono differire da regione a
regione. Solo così si comprende il senso dell'arti. 117 che da un lato separa l'istruzione e
l'istruzione-formazione professionale e dall'altra le riunisce seguendo un criterio pedagogico e
culturale che non può fare a meno di entrambi per uno sviluppo completo.
La riforma Moratti
L. 28 Marzo 2003, n 53 prendiamo in considerazione solo i punti che riguardand l'Iefp. Il primo
riferimento chiama in causa l'armonizzazione degli obbiettivi economici e sociali e il pieno
sviluppo della persona, assicurando a tutti il diritto all'istruzione per almeno 12 anni sino al
conseguimento di una qualifica entro i 18 anni. Grazie a questo si ottengono 3 risultati: allunga
i tempi dell'istruzione, anche se è un obbligo rimane sempre un diritto ponendo in luce il
protagonismo del soggetto, facendo apparire l'istruzione fondamentale, e infine con
l'espressione "diritto all'istruzione e alla formazione" si ambisce a riunire realtà a lungo
separate.
Andando avanti sottolinea che l'obiettivo è formare profili educativi, culturali e professionali
nonchè membri di una comunità , vengono inoltre riconosciuti i crediti in caso di passaggi da
una scuola all'altra e/o studi interrotti.
Il d.lgs 17 Ottobre 2005
Abbiamo la trasformazione dal diritto a istruzione formazione al diritto-dovere, inoltre ci sono 3
elementi nuovi da circoscrivere: l'educazione alla convivenza civile, l'ampliamento del sapere,
fare e agire al sapere, saper essere, saper fare e agire, e il più importante che riguarda la pari
dignità tra istruzione e Iefp.
"L'istruzione e la formazione che i giovani incontrano è finalizzata a processo educativo e alla
crescita della persona mediante elaborazione di conoscenze (sapere), acquisizione di abilità
tecniche e professionali (fare) e valorizzazione di comportamenti personali e sociali (agire)."
Compito del secondo ciclo è trasformare i saperi in un sapere unitario e le prestazioni
in competenze, la competenza è vista come il modo di porsi rispetto alla mansione, non
semplicemente metterla in atto, la meta educativa è dare compimento a se stessi . Ciò
che orienta l'educazione permanente è il lifelong learning che implica un impegno
personale e sociale affinchè oguno riesca ad autoeducarsi. In conclusione il d.lgs. vuole
rimarcare le competenze e il loro guadagno consapevole per rendere lo studente
autonomo nei campi della vita attraverso l'identità, il possesso di strumenti culturali e la
convivenza civile
L'obbligo di istruzione (2000)
L'istruzione per almeno 10 anni è obbligatoria e finalizzata a consentire il conseguimento di un
titolo di studio di scuola secondaria superiore o qualifica professionale entro il 18esimo anno di
età.L'accesso al lavoro passa dai 15 ai 16 anni. C'è chi ha detto che la prescrizione normativa
implica una sorta di scolarizzazione forzata nei Iefp, ma in realtà garantisce una equivalenza
formativa di base tra tutti i diversi ordini, tipi e indirizzi del secondo ciclo e quindi il principio di
pari dignità tra istituzioni. L'obiettivo è infatti l'integrare crescita individuale e sociale, e
l'indebolimento del fenomeno della dispersione scolastica e formativa. Ora si focalizza
l'attenzione sugli assi culturali che consentono di raggiungere le competenze chiave
necessarie per affrontre una vita lavorativa (italia):
-Asse dei linguaggi: padronanza lingua italiana, interazione comunicativa verbale in più
contesti, utilizzare un lingua straniera per principali scopi comunicativi.
-Asse matematico: utilizzare procedure del calcolo aritmetico e algebrico anche sotto forma
grafica, individuare relazion, strategie appropriate epr risolvere problemi, analizzare dati e
interpretarli.
-Asse scientifico-tecnologico: descrivere fenomeni naturali-artificiali, analizzare in modo
quantitativo e qualitativo fenomeni, essere consapevoli del potere della tecnologia nel contesto
stociale.
-Asse storico-sociale: comprendere il cambiamento e la diversità dei tempi storici, collocare
la propria esperienza in un sistema di regole fondato sul riconoscimento dei diritti garantiti dalla
costituzione.
Competenze chiave di cittadinanza:
-Imparare ad imparare: organizzare il proprio apprendimento scegliendo fonti di informazione,
anche in funzione dei tempi disponibili e del proprio metodo di lavoro.
-Progettare: elaborare, realizzare progetti riguardo lo sviluppo delle prorpie attività
-Comunicare: comprendere messaggi di complessità diversa
-Collaborare e partecipare: interagire in gruppo comprendendo diversi punti di vista,
valorizzando le proorpie e altrui capacità, gestendo i conflitto
-Agire in modo autonomo e responsabile: sapersi inserire in modo attivo e consapevole
nella vita sociale, facendo valere al suo intenro i propri diritti e bisogn riconoscendo quelli degli
altri
-Risolvere problemi: affrontare situazioni problematiche costruendo ipotesi, proponendo
soluzioni
-Individuare collegamenti e relazioni: elaborare agomentazioni coerenti tra eventi diversi
-Interpretare la formazione
Queste competenze nutrono la realizzazione personale, è un incontro tra conoscenze ed abilità
tra sapere, fare, e agire.
Il secondo atto destinato ai docenti e si propone di aiutarli nella fase di cambiament del nuovo
obbligo.
Le tappe finali
Ridisegnagno nel 2010 in seguito alla legge finanziara del 2007, il sistema dell'istruzione
secondaria professionale.
L'accordo in conferenza stato-regioni poi integrato l'anno successivo e che definisce le 22
qualifiche professionali possibili acquisire nell'IEFP.
Riflessioni intermedie e indicazioni conclusive
Una cosa chiara in questo lungo itinerario della genesi del sistema italiano Iefp è la
significatività dello spartiacque del Titolo V della Costituzione. "Il lavoratore ha diritto ad una
retribuzione proporzionata alla quantità e alla qualità del suo lavoro" -->rafforza la dimensione
dell'utile, e della posizione professionale. C'è poi una separazione tra istruzione e rapporti
etico-sociali cioè da un lato il bene personale e dall'altro il bene di tutti. "
I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giorgia_333 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Didattica della formazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Verona - Univr o del prof Tacconi Giuseppe.
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