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3-I PERCORSI DI IEFP E LA SFIDA CULTURALE

Un occhio volto al passato e uno al presente, s'intende trovare l'orgine del pregiudizio e capire

con quali armi viene affrontato dagli iefp. Con un occhio volto al futuro si intende attribuire un

compito etico-educativo ai percorsi per rispolverare il senso personale dell'attività lavorativa.

La genesi del pregiudizio

Si deve tornare alla Grecia antica, prima non avveniva il deprezzamento del lavoro manuale,

infatti una volta la civilità era priva di studi, scuola , non si sapeva cos'era il tempo dedicato alla

cultura, alle belle arti ecc ecc.. la situazione muta con il sorgere della riflessione filosofica

veicolata da Platone ed Aristotele, grazie ai loro documenti si concretizza una svalutazione

della dimensione manuale-operativa e si impone una nuova concezione aristocratica connessa

con un'idea di un uomo superiore curvata sulla coltivazione di corpo e anima affidata alla

scholè. Questo periodo che va da Platone ad Aristotele, cioè dal 5-4 secolo a.C. al 4 secolo

a.C. si contraddistingue per una serie di fattori: l'abbattimento di regimi monarchici, lo

spostamento del potere ad una piattaforma più allargata, ed oltre alle varie colonie nasce la

filosofia e con essa una nuova classe sociale creando una distanza tra libero per privilegio

ereditario e lavoratori, servi, schiavi. La condizione sociale cominciò a separare i tipi d'uomo ,

è interessante notare che questa separazione sta alla base della gerarchizzazione italiana

post-unitaria tra istruzione e formazione.

Il termine scholè verrà poi tradotto nel mondo romano con otium (che indica attività spirituali e

intellettuali) e sarà contrapposto a negotium (attività manuali), anche qui la dicotomia non è

frutto di un'invenzione teoretica ma emersa da una realtà e rafforzata dall'ideologia che vede

protagonisti Cicerne, Seneca.

La sintesi biblico-cristiana ha invece offerto una visione del lavoro opposta a quella greca-

ellenistico-romana, infatti qui il lavoro è visto come connaturato dall'uomo, attraverso di esso

l'uomo si fa simile a Dio ed è chiamato a completare la sua opera. Ma il passo della Genesi in

cui la maledizione divina si abbatte sull'oggetto del lavoro ("Con dolore trattai il cibo, con

sudore del tuo volto mangerai il pane") ha infuenzato l'opinione pubblica trovando un alleato

nella prospettiva greco-romana.

Resistenza e palingenesi del pregiudizio

Il pregiudizio non basta a spiegare la resistenza entro i confini nazionali, esso ha trovato

affinità di interessi in una società italiana ancora altamente gerarchica e con ruoli socio-

professionali blindati, inoltre ciò che ha rafforzato la discriminazione sono state: la riforma

Gentile che pensa l'otium come unica via d'ingresso nella classe dirigente, l'industrializzazione

che instaura una divisione di lavoro e di clase, il tylorismo --> la ripetizione di gesti e movimenti

sempre uguali nei confronti di una piccola parte del prodotto, l'impossibilità di intrattenere

relazioni umane significative, la cronometrazione dei tempi, l'addestramento a cui vengono

sottoposti gli operai sono aspetti che consegnano un'immagine efficientistica del lavoro. (Taylor

non voleva sfruttare, ma progredire scientificamente). Questo lavoro dava man forte a chi

voleva eternare la polarizzazione sociale dei saperi e mantenere separate l'istruzione dalla

formazione, la scuola dal luogo di lavoro, infatti il successo del modello taylor-fordista sta

nell'aver soddisfatto il bisogno di contare su braccia non acculturate e aver esaudito il sogno

della borghesia di legittimarsi come nuova guida del popolo.

Ed ecco il ritorno della distinzione in tipi d'uomo, il primo inferiore poichè ignorante, e il

secondo superiore per il sapere scientifico. Ciò che il lavoratore tylor-fordista non riesce a fare

è proprio vedere la progettazione che sta a monte, oltre quel pezzo su cui si concentra

quotidianamente, non ha l'opportunità di vedere il senso e il significato di ciò che lui stesso fa.

Ecco che un altro rinforzo ha aiutato il pregidizio ad incidersi nella storia.

*fordismo= Sistema di organizzazione e politica industriale, attuato a partire dal 1913 da H.

Ford nella sua fabbrica di automobili. Basato sui principi del taylorismo, mirava ad accrescere

l'efficienza produttiva attraverso una rigorosa pianificazione delle singole operazioni e fasi di

produzione, l'uso generalizzato della catena di montaggio, un complesso di incentivi alla

manodopera

Contro il pregiudizio: l'eredità della pedagogia del lavoro

Chiariamo ora il legame tra percorsi di Iefp e lezioni di pedagogia del lavoro del passato: una

volta si trattava di una pedagogia a carattere religioso e rieducativo, che offriva un destino

sociale ai meno fortunati per poi estendere la sua visuale nell'abbattimento della gerarchia

otium-negotium. Il concetto di cultura generale specifica sottende il rigetto di un'istruzione

ancorata ad una cultura generale ed incita una conciliazione tra la stessa culturale e la

formazione professionale per soddisfare i giovani ad un'integrale concezione del mondo; In

questo modo il lavoro praticato a scuola, la formazione al lavoro, e il sapere che viene dal

fare sono posti al medesimo livello , con il fine di un'educazione totale.

"L'educazione professionale elementare non conosce altra via per il guadagno del pane

quotidiano se non quella dello sviluppo complessivo di tutte le disposizioni della nostra natura"

dice un pedagogista.

Un altro tedesco desidera che il lavoro entri nella scuola dalla più tenerà età, per tradurre ciò

che è all'interno all'esterno.

Contro il pregiudizio: la centralità della persona

Al di là del superamento del otium-negotium, vi è l'uscita dall'idea del lavoro come mezzo

privilegiato. La riforma moratti e il suo obbligo dell'istruzione ci ricorda che solo mettendo in

primo piano la coltivazione della persona si può avere una formazione rilevante anche sull'altro

versante, la volontà di rendersi migliori fortificando la propria identità può consentire la durata

di una motivazione nel mondo del lavoro. Una formazione professionale che guardi allo

studente per ciò che è e non a ciò che potrebbe servire. Bisogna quindi soddisfare un duplice

interesse: produttivo e personale per non strumentalizzare solo le mani, ma anche la testa e il

cuore, si punta al ripersonalizzare il lavoro. Quello che si domanda ai percorsi Iefp è diffondere

una nuova cultura del lavoro che tenga lontano il rischio del funzionalismo, questo processo

può essere facilitato dalla riabilitazione della cultura operativa post-fordista.

Contro il pregiudizio: la cultura operativa post-fordista

Nel postfordismo viene richiesta al lavoratore una formazione esterna ad alto contenuto

tencologico, maggior capacità di elaborazione concettuale e comunicativa, abilità nel risolvere

problemi nei processi produttivi. Negli anni 70 cresce il rapporto tra qualità lavoro e vita, con un

successivo perfezionamento di sistemi di automazione si rafforza un decentramento gestionale

e di responsabilità concesso a più operatori che vedono allargarsi le proprie mansioni, poi

arriva la globalizzazione, le tecnologie fanno esplodere la comunicazione, costringendo gli

ambienti lavorativi a dover gestire un incremento di complessità-->la conoscenza diventa la

principale forza produttiva. Di fronte un lavoro che fonda il materiale con l'immateriale richiede

una preparazione a 360 riguardo relazioni umani e socio -tecnologiche.

Oggi ci sono aziende fisse su vecchi schemi, che pur percependo l'avanzamento tencologico

sono affezionate a impostazioni tyloristiche.

La configurazione dell'Iefp la cui origine è sollecitata dalla rivoluzione posfordista è andata a

frantumare ogni barriera cognitiva ed ogni ostacolo tra conoscere e fare.

La risposta sociale: L'Iefp alla prova dei numeri

Il pregiudizio sulla formazione professionale è in simbiosi con quello sul lavoro, che ha origini

remote e classiste ed è giunto fino ad oggi, poi la conformazione della società industriale e il

sistema di fabbrica taylorfordiano ha fortificato questo pregiudizio . Infine lo sviluppo della

cultura operativa potrebbe essre la medicina che contrasta il pregiudizio. Restano ancora dei

problemi: c'è il nodo dell'offerta sussidiria che sembra più essere un'offerta sostitutiva.

L'Iefp e la scommessa etico-educativa

Con l'emergere della cultura operativa post-fordista è riemerso l'interesse pedagogico, dagli

anni 70 ci sono stati più studi sull'apprendimento esperienzale, sull'evoluzione delle pratiche

lavorative, questi studi si sono recentemente centrati sul rapporto tra esperienza,

apprendimento e formazione continua, su nozioni di comptetenza, sull'apprendistato cognitivo,

sull'utilizzo di metodologia narrative per l'apprendimento. Lo scopo di tali ricerche è

riappropriarsi del significato del campo formativo adulto indotto da tratti diseducativi del

taylorfordismo, assistere il transisto educativo verso il post-taylorfordismo e rideleneaizzzare la

cultura del lavoro in generale. -->occorre lottare per la riduzione etica dell'economia

"L'economia che piega a sè l'intera attività umana è riduzionista"-->sè isolata dagli altri ambiti

dello spazio umano pretendendo allo stesso tempo di contenere tutto lo spazio umano. Ha

ridimensionato l'etica nella sua globalità. Si ha paura di ricadere nel binomio produttivismo-

consumismo e usare persone e talenti per profitto, serve quinddi una ricomprensione culturale

che intacchi le logiche di potere chiedendo ai percorsi di Iefp nel concorrere a questa svolta

culturale in cui la riscoperta della persona sia reale e non soggetta ai secondi fini .

Smarcarsi dal lato scuro dell'economia attraverso una nuova generatività culturale che includa

una diversa cultura organizzativa e del lavoro: si tende a sostituire la libertà con una parvenza

di libertà poichè il formarsi è collegato ad una maggiore produttività in vista di un maggior

profitto non accorgendosi del confine tra investimento su capitale umano e la sua

strumentalizzazione. Per quanto riguarda il lavoro nelle imprese che hanno salutato il

taylorfordismo sanno che la risorsa umana è materia prima ed è la persona che fa l'azienda

quindi la riduzione diventa naturale, le imprese che invece fanno fatica a distaccarsi dal

modello devono opporvisi e capire che minaccia la salute, la dignità del lavoratore e quindi

l'impresa stessa. Quindi porre accanto al guadagno l'avere cura delle persone

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
11 pagine
13 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giorgia_333 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Didattica della formazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Verona o del prof Tacconi Giuseppe.