Anteprima
Vedrai una selezione di 3 pagine su 10
Riassunto esame Pedagogia generale, Prof. Amadani Monica, libro consigliato Il desiderio che educa, Monica Amadini  Pag. 1 Riassunto esame Pedagogia generale, Prof. Amadani Monica, libro consigliato Il desiderio che educa, Monica Amadini  Pag. 2
Anteprima di 3 pagg. su 10.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Pedagogia generale, Prof. Amadani Monica, libro consigliato Il desiderio che educa, Monica Amadini  Pag. 6
1 su 10
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

PERCHÉ LA PAROLA DESIDERIO CONTIENE LA PAROLA STELLA

Il vocabolario desiderio trae origine dal latino de-sidera, termine legato alle stelle (sideribus). Fin dall'antichità gli uomini hanno abbinato la parola desiderio alla parola stella. Le stelle sono quindi le immagini dei desideri. In realtà, la parola desiderio compare per la prima volta nel "De Bello Gallico" di Giulio Cesare. A un certo punto, mentre racconta le battaglie, compare per la prima volta nella storia della letteratura questo termine: "DESIDERANTES". Erano i soldati: lui usa questa parola per indicare i soldati che guardano le stelle alla sera dopo un giorno di battaglia di guerra, mentre aspettano di vedere se i loro compagni tornano vivi dalla battaglia. Quindi la parola desiderio viene usata per la prima volta per definire quelle persone che sono in attesa. Però non un'attesa di possesso, una attesa fiduciosa, cioè sperano che i compagni tornino vivi e di non. E quindi guardano alle stelle con fiducia.Quindi i desiderantes sono morire il giorno dopo. L'immagine delle fiducia ma anche della protezione perché mentre guardano le stelle pregano che i loro compagni tornano vivi e di non morire loro stessi il giorno dopo. Quindi i desiderantes rappresentano tutti noi. Perché tutti noi nella vita aspettiamo qualcosa e non abbiamo subito pronto. I desiderantes ci insegnano che il desiderio è attesa. Le stelle così lontane un po' ci proteggono questo ci insegnano i desiderantes. Ma ci insegnano anche un'altra cosa: cioè di guardare in alto: il desiderio è anche guardare in alto, affidarsi a qualcosa che è lontano. Le stelle sono le cose che di più lontano c'è rispetto a noi. Ma il desiderio non è solo fiducia o guardare in alto... Davanti a sidera c'è questo de che ha funzione privativa. De-sidera non vuol dire solo cercare le stelle (attesa fiduciosa) vuol dire anche quando veniamo privati.demoni interiori che possono influenzare i nostri desideri e le nostre scelte. Ma nonostante ciò, il desiderio è una forza potente che ci spinge a cercare la luce, a cercare la realizzazione di noi stessi. Il desiderio è un motore che ci spinge ad andare avanti, a superare le difficoltà e a perseguire i nostri obiettivi. È un'energia che ci dà speranza e ci fa sentire vivi. Ma è anche un sentimento complesso, che può portare con sé frustrazione, insoddisfazione e dolore. Tuttavia, è proprio attraverso l'esperienza del buio che possiamo apprezzare la luce. È quando ci troviamo nel buio più profondo che impariamo a cercare le stelle, a desiderare la loro luce. E quando finalmente riusciamo a vedere una stella, anche se solo per un istante, sentiamo una gioia profonda e un senso di realizzazione. Quindi, non dobbiamo temere il buio o le ombre che ci accompagnano nel nostro cammino. Dobbiamo abbracciare anche le parti oscure di noi stessi e dei nostri desideri, perché solo così possiamo veramente apprezzare la luce e la bellezza delle stelle.

Nostri dubbi, le nostre paure. E infatti quando si vede il buio è li che viene voglia di vedere le stelle. Il buio ci fa sentire la mancanza dell luce e allora questa parol de sidera (mancanza delle-stelle) ci fa capire che nella vita servono anche dei momenti di oscurità per renderci conto di quanto sono importanti le stelle e quindi anche il buio ha un suo valore perché ci fa guardare dentro e ci insegna a non dare per scontato l’esistenza della luce e quindi delle stelle.

Applichiamo ora al presente questo tema: viviamo in un momento storico dove soprattutto durante il lockdown c’è stato tolto tanto. La fatica esistenziale di vivere un buio profondo come quello che abbiamo vissuto, la paura, la fragilità, la precarietà, il disinganno, la fatica esistenziale. Sono sentimenti molto pensanti che affaticano molto. Però è importante per chi ha vissuto questo credere nei desideri. È importante ripartire dal desiderio. (un video)

cheIl paragrafo due e il paragrafo tre anziché spiegarceli lo fa attraverso un video (nasce da un progetto che ha ispirato questo libro). Sono stati QUESTI RAGAZZI a raccontare quello che poi andremo a leggere nel paragrafo due del nostro libro. È un progetto sui desideri in epoca di pandemia e sulla fragilità, cioè su cosa significa essere fragili. Nel momento più buio della sua vita lui ha scoperto la sua ragione di vita: LA MUSICA, quindi i desideri e il senso della vita non sempre nascono quando tutto è chiaro, tutto va bene e tutto funziona. L'incontro con se stessi e con il senso della vita spesso accade quando c'è l'ombra. Quando si vive l'inquietudine perché sono quei momenti in cui scavi, in cui entri nel profondo. E questo è il messaggio: PENSARE CHE NON BISOGNA AVERE PAURA DELLE FRAGILITÀ MA BISOGNA RIPARTIRE DALLE FRAGILITÀ. Non pensiamo che gli aspetti in cui siamo

più vulnerabili siano la parte peggiore di noi e nemmeno pensare che i momenti bui della vita siano solo momenti senza senso.

DOBBIAMO QUINDI CREDERE PROFONDAMENTE NEL FATTO CHE IL BUIO SERVE E CHE LE FONTI LUMINOSE COME LE STELLE SI VEDONO MEGLIO QUANDO C’É TANTO BUIO=DIVENTANO PIÙ DESIDERABILI.

Non dobbiamo temere il buio e quindi anche la parte idecifrabile, non controllabile della nostra vita. É un passaggio che ci permette di riscoprire anche i significati più profondi.

Noi educatori dobbiamo aiutare le persone ad attraversare i loro momenti di buio e quindi quella educativa deve essere una relazione che sa attraversare anche l’oscurità delle persone. Noi non dobbiamo aiutare le persone a scappare dai momenti di buio ma le dobbiamo aiutare a viverli.

Pedagogia generale e della comunicazione educativa (lezione 8)

CAPITOLO 3

ABITARE LE INQUIETUDINI, PER OSPITARE DESIDERI

Il compito dell'educazione è accompagnare nella vita le persone e accompagnarle anche nella fatica del crescere, nello sforzo che le persone fanno per continuare a crescere. Il vero compito educativo non è tenere le persone in basso ma dare a loro la possibilità di alzarsi. Quindi l'obiettivo dell'educazione non è quello di semplificare le mete perché per desiderare bisogna guardare in alto. Ci vuole coraggio, volontà, impegno. La sfida di accogliere la vita e di dire il proprio sì alla vita non è una sfida senza ostacoli, anzi gli ostacoli sono ineliminabili fanno parte del nostro accettare la sfida della vita. Bachelard dice "L'UOMO È UNA CREAZIONE DEL DESIDERIO NON DEL BISOGNO". E c'è una grande differenza fra bisogni e desideri. Il bisogno è una necessità: bisogno di nutrirsi, dormire. Quindi il bisogno è proprio una necessità che in quanto tale va risolta.

Quando il bisogno viene risolto finisce. Il desiderio non si risolve con il possesso. Desiderio di realizzarsi è qualcosa che ci accompagna per tutta la vita. Sono più grandi dei bisogni. E quindi quando si hanno dei desideri è normale convivere con un senso di mancanza.

CAPITOLO 4 SOGGETTI DI DESIDERIO. È un tema che si lega al fatto che i desideri non si realizzano mai pienamente. Il desiderio è qualcosa che ci accompagna per tutta la vita perché la vita e quindi anche la nostra vita non si compie mai definitivamente. Uno dei sentimenti che accompagna la vita di tutti è l'inquietudine. Non è un sentimento negativo. L'inquietudine è uno dei sentimenti più generativi che si possa sperimentare nella vita. È normale vivere l'inquietudine, avere dubbi, avere incertezze. Quindi la dinamica del desiderio non è una dinamica fatta di certezze ma di dubbi e inquietudini.

Adolescenza

È pervasa di inquietudini. Quindi l'adolescenza è un'età in cui l'inquietudine non è un problema ma un'occasione per crescere. Quindi non aver paura delle cose inaspettate, delle incertezze, dei rischi perché fanno parte del desiderio. Perché il desiderio è anche fare i conti con le parti difficili e oscure della vita.

Pedagogia generale e della comunicazione educativa (lezione 9)

Il tema della frattura

Questa immagine descrive bene l'esperienza dei desideri - Perché è un'esperienza che non è abitata solo da certezze ma anche da inquietudini/incertezze perché la vita ha degli impatti. È fatta così la vita: non possiamo decidere cosa ci accade, è vita fatta di fratture ossia eventi che interrompono la nostra vita. Capita di fare dei progetti e poi bisogna interromperli. Gli eventi inaspettati della vita interrompono il nostro equilibrio, però possono anche creare qualcosa di

nuovo e quindi ogni evento inaspettato può portare a delle possibilità. Ogni frattura è anche un'apertura di qualcosa di non conosciuto e di nuovo. E questo è anche il motivo per cui è possibile l'educazione. Se non ci fosse questa dinamica e fosse tutto prestabilito non avrebbe senso educare. Invece la nostra vita non è segnata, non è prestabilita, ma vivendo si aprono per noi continuamente nuove possibilità, e i desideri esistono perché esistono queste fratture/possibilità. Il desiderio esiste perché l'uomo può sempre trasformarsi. E allora come si vive la vita se fatta di questi momenti inaspettati? Si vive stando sempre in un atteggiamento di ricerca. Si vive molto poco di certezze e si vive invece più di domande. L'inquietudine quindi è l'origine della nostra vita, rende viva la nostra vitalità. L'inquietudine, cioè il fatto di non avere certezze, inrealtà non sono solo momenti bui ma contengono in se una forza dinamica. Viviamo i nostri momenti di spaccatura come dei momenti che possono avere una forza per portarci altrove. -A volte sono i momenti di maggiore crisi che ci fanno fare dei passi in avanti portano a dei cambiamenti. Di solito non si cambia quando le cose vanno bene. I momenti difficili e le fratture sono i motori dei cambiamenti. E quindi l'inquietudine ha una forza dinamica. Oltre che come frattura il desiderio funziona anche come calamita: 1- frattura: ci spiega che i desideri sono abitati dalle inquietudini 2- calamita: perché i nostri desideri non funzionano come se noi avessimo una spinta. I desideri non ci danno una spinta ma stanno davanti di noi e ci attirano. Come le stelle che stanno in alto e attirano il nostro sguardo. I DESIDERI STANNO DAVANTI DI NOI É QUINDI SONO UNA CAUSA FINALE. Essi
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
10 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sofiaceoletta di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Amadani Monica.