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BILANCIO DELLE COMPETENZE:
La competenza è una caratteristica intrinseca dell'individuo causalmente
collegata ad una performance eccellente in una mansione. I suoi fattori
costitutivi sono: motivazione, tratti, immagine di sé, ruoli sociali, conoscenze
ed abilità. Queste vengono valutate oggettivamente tramite comportamenti
osservabili. Esistono 3 tipi di competenze: GENERALI, TECNICO-SPECIALISTICHE
e TRASVERSALI. Il bilancio delle competenze ha l'obiettivo di valutare il livello
attuale di competenze ed il potenziale dell'individuo per poi elaborare un
progetto di sviluppo formativo più professionale, in seguito ad una sua presa di
coscienza delle sue abilità.
Si riconoscono tre fasi: 1) fase d'accoglienza: consulente e beneficiario
s'incontrano e stipulato un contratto formativo, viene svolto un colloquio; 2)
fase d'investigazione: test, autoanalisi, autovalutazione delle proprie capacità;
3) fase conclusiva: si discute su quanto emerso dalle precedenti due fasi e
s'organizzano un piano di formazione ed un progetto professionale,
assecondando le aspirazioni del cliente.
DIVERSITY MANAGEMENT Il DM è un approccio delle HR che, partendo dal
concetto di UGUAGLIANZA (dei diritti) e dalla COSAPEVOLEZZA +
VALORIZZAZIONE delle DIFFERENZE individuali (qualità, ritmi, competenze)
rende disponibili a qualunque dipendente le stesse opportunità adattandole
alle esigenze di ognuno di essi, con il fine di arrivare ad un risultato finale
uguale per tutti, in termini di RICONOSCIMENTO + RENDIMENTO. L'adozione di
questo approccio fu ritenuta necessaria nello scenario multiculturale
statunitense da cui ha origine. All'inizio degli ANNI'80 l'attenzione fu riportata
unicamente su -donne -portatori di handicap, per poi ricoprire
successivamente anche altri gruppi, racchiudibili in due macrocategorie
DIFFERENZE PRIMARIE: patrimonio innato dell'individuo, non modificabile (età,
genere, etnia, capacità/caratteristiche mentali/fisiche, orientamento sessuale)
SECONDARIE: acquistate nel tempo, modificabili (background educativo, situaz.
familiare, esperienza, religione, reddito..) Il DM garantisce quindi la creazione
di un clima aziendale più sano, motivante, equo, portando all'intera azienda
vantaggi quali maggiori marigini di profitto, una maggione vicinanza ad una
clientela eterogenea e una più alta reputazione dell'azienda stessa. In Italia, la
differenza più preponderante è quella di genere. Un errore commesso
non di rado consiste nel collocare ogni individuo sullo stesso piano, invece di
riconoscere e valorizzare al meglio le sue caratteristiche. Quelle che in genere
sono associate alla Mascolinità sono: aggressività, competitività,
dominanza, propensione al successo materiale; Femminilità: soft skills,
intuitività, capacità di ascolto, orientamento alla qualità della vita. Per meglio
valorizzare ed ottimizzare le differenze individuali, le aziende maggiori
s'impegnano nella conciliazione vita-lavoro (work-life balance), con
l'istituzione di asili aziendali e nursery interne alle imprese per i dipendenti
neogenitori, congedi di maternità, paternità e parentali, struttura di cura ed
accoglienza per gli anziani, flessibilità degli orari di lavoro, convenzioni ed aiuti
nelle spese (tasse, bollette, attività bancarie, spostamenti..), ma anche tramite
l'inserimento di palestre aziendali e centri benessere. I vantaggi che l'azienda
ne trae riguardano il benessere psicofisico del lavoratore il quale, essendo più
motivato, ridurrà sensibilmente i tempi di lavoro aumentandone la qualità.
CONTRATTO PSICOLOGICO: Tipologie + Vantaggi (1) Il contratto psicologico si
definisce come una disposizione interiore ad adempiere ad un'obbligazione
con spirito di collaborazione, fiducia ed impegno affinché le aspettative
implicite ed esplicite, formali ed informali di organizzazione e dipendente,
vengano soddisfatte/trovino un riscontro positivo nella realtà. Il C.P. è
caratterizzato da una natura molto fluida, adattandosi al contesto
d'appartenenza ed evolvendosi nel tempo in risposta ai cambiamenti sociali e
culturali, a differenza del più rigido contratto giuridico, il quale definisce i diritti
e i doveri delle parti e stabilisce una serie di norme a cui il datore di lavoro da
una parte ed il lavoratore dall'altra dovranno attenersi. Entrambi i contraenti
s'impegneranno quindi di garantire il rispetto delle aspettative altrui, quali
disponibilità, apertura al cambiamento, crescita professionale, presa di
responsabilità, riconoscimento della performance, affidabilità e sicurezza.
Questo atteggiamento contribuisce alla creazione di un ambiente più
motivante, la riduzione dell'insicurezza organizzativa, favorisce il
miglioramento del commitment potenziando i legami tra azienda e lavoratore
ed aumentando il senso della propria influenza su ciò che accade all'interno
dell'organizzazione. Gli aspetti del c.p. Vengono discussi e negoziati sin dal
primo colloquio, momento in cui l'azienda ha la possibilità di comprendere se
la persona è adatta al ruolo, e quest'ultima, a seconda dell'esperienza avuta
con i rappresentanti, se si troverà a proprio agio in quell'ambiente.
* Denise Rousseau ha identificato quattro tipologie di contratto psicologico,
suddivise secondo criteri di durata (breve, lungo, indeterminato) e criteri di
performance. -TRANSAZIONALE: basato su uno scambio (transazione) di breve
durata, in cui l'investimento affettivo è minimo per entrambi gli attori e con
assegnazione di compiti ben definiti. -DI TRANSIZIONE: (cosiddetto di nessuna
garanzia) è caratterizzato dall'assenza di impegno da parte di entrambi gli
attori, generalmente dovuto ad una situazione di rottura del contratto o da
situazioni di cambiamento organizzativo, in cui si verifica un conflitto con il
contratto precedente, genera logorio in azienda ed incertezza lavorativa.
-RELAZIONALE: di tempo lungo o indeterminato, minore definizione dei
compiti, il rapporto tra gli attori è generalmente continuo e basato sulla fiducia
e lealtà reciproche, è presente un forte sentimento di appartenenza
all'organizzazione. -BILANCIATO: è a tempo indeterminato ed è caratterizzato
da precisi compiti di performance e dall'idoneità al lavoro esterno.
Studi dimostrano che lo sforzo, la ricompensa ed il mancato equilibrio tra
questi due influenzano la rottura del contratto. Nel caso in cui una delle due
parti dovesse venir meno alle promesse prestabilite, (salario non commisurato
alla qualità della performance, mancanza di responsabilità, mancato rispetto
delle proprie necessità e delle proprie caratteristiche ecc..) si verificherebbe la
rottura del contratto. Il secondo contraente, percepita una perdita della forza
del legame e vedendosi mancare la sicurezza e l'affidabilità precedentemente
presenti, inizierà ad avere un calo del commitment, quindi della performance e
del profitto, terminando in molti casi con ritardi, assenteismo, intenzioni di
turn over e comportamenti di withdrawal (ritiro). La dimensione psicologica
riveste quindi una carica fondamentale, soprattutto nei contratti in cui è
presente un forte legame affettivo.
EMPOWERMENT: Processo di responsabilizzazione del collaboratore
attraverso l'ampliamento della sua sfera d'autonomia. 1) Emp. Individuale +
Organizzativo + Th. Doppio Empowerment. L'E. È un processo di
potenziamento che responsabilizza e dà potere o autorità
ampliando le possibilità di un individuo al fine di raggiungere un obiettivo. L'E.
Psicologico si fonda su 3 concetti: - il controllo da parte dell'individuo sulle
proprie azioni e sugli eventi che lo circondano; - la consapevolezza critica a cui
si arriva in seguito alla valutazione delle proprie caratteristiche; -
partecipazione che mira alla realizzazione di noi stessi, del sé, attraverso la
relazione responsabilizzando ogni individuo rendendolo autonomo. Le variabili
che interagiscono sull'E.P. sono: Autoconsapevolezza – Autostima – Resilienza
– Locus of control – Efficacia sociale – Autoefficacia – Hopefulness. Il modello
del self-empowerment è un investimento personale del singolo che stabilizza
le condizioni che favoriscono l'adozione di comportamenti costruttivi. Potenzia
il sentimento di protagonismo nella gestione della propria vita.A differenza
dell' E. Organizzativo (EO) è, almeno in parte, indipendente dall'ambiente
circostante la persona. Mira ad un utilizzo ottimale delle proprie risorse e
caratteristiche personali oltre a generare un'apertura a nuove possibilità
positive in aggiunta alle precedenti attraverso la costruzione di una nuova
pensabilità positiva (hopefulness). Con l'E.O. l'empowerment si vede invece
esteso a tutti i dipendenti da parte dell'organizzazione, è fondato sulla
creazione di un clima aziendale che valorizzi i collaboratori, ne sostenga la
crescita e lo sviluppo di autostima e senso di responsabilità coinciliando gli
obiettivi aziendali allo sviluppo personale dei lavoratori. Si effettua una
distinzione tra organizzazioni empowering ed empowered. Mentre le prime
promuovono i processi interni di empowerment dei propri membri, le seconde
favoriscono l'empowerment nei confronti di terzi (utenza, popolazioni
svantaggiate/emarginate) e sono impegnate attivamente nell contesto politico
e sociale. Se le organizzazioni empowering non necessitano di essere
empowered, le org. Empowered devono necessariamente essere anche
empowering. E' in questo contesto che nasce la teoria del doppio
empowerment. Per favorire processi di empowerment di terzi, i lavoratori di
organizzazioni empowered hanno bisogno dell'opportunità di un empowering
individuale, organizzativo e comunitario. E' in questo contesto che nasce la
teoria del doppio empowerment, che unifica l'e. Individuale, organizzativo e
comunitario (che fa comunella), l'e. Di soggetti disempowered si costruisce
attraverso il funzionamento organizzativo dell'e. Dei membri
2) Empowerment Psicologico + Coping L'E. un processo di potenziamento che
ネ
responsabilizza e dà potere o autorità ampliando le possibilità di un individuo
al fine di raggiungere un obiettivo. L'E. Psicologico si fonda su 3 concetti: - il
controllo da parte dell'individuo sulle proprie azioni e sugli eventi che lo
circondano; - la consapevolezza critica a cui si arriva in seguito alla valutazione
delle proprie caratteristiche; - partecipazione che mira alla realizzazione di noi
stessi, del sé attraverso la relazione