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LA COSTITUZIONE ITALIANA: I PRINCIPI FONDAMENTALI
La costituzione – principi fondamentali
I principi fondamentali sono quelli contenuti nei primi 12 articoli della costituzione.
La costituzione è suddivisa in 3 parti:
- I primi 12 articoli principi fondamentali
- La seconda parte dal 13 al 54 contengono diritti e doveri dei cittadini
- La terza parte dal 55 al 139 contiene parte relativa all'organizzazione e la disciplina degli organi costituzionali
Entra in vigore a gennaio 1948, da assemblea costituente.
La principale caratteristica è di essere costituzione rigida: per modificarla bisogna approvare legge costituzionale che richiede una doppia deliberazione.
Tra i principi fondamentali, i più importanti sono:
- Principio democratico – art 1: l'Italia è repubblica democratica fondata sul lavoro. È democratica quindi si basa sul consenso dei governati. Si può esprimere o attraverso gli istituti di democrazia indiretta
La democrazia può essere di due tipi: indiretta o rappresentativa, o diretta e partecipativa.
La democrazia indiretta o rappresentativa si basa sul fatto che i governanti esercitano il potere politico attraverso le elezioni politiche, ovvero eleggendo propri rappresentanti in parlamento. Quindi i cittadini non esercitano direttamente il potere ma lo delegano ad altri.
La democrazia diretta e partecipativa si verifica quando i governanti esercitano direttamente il potere politico attraverso strumenti come l'iniziativa legislativa popolare (disegni di legge con almeno 50mila elettori) o il referendum. In entrambi i casi si attua il principio democratico.
Un corollario del principio democratico è la sovranità, come affermato nel secondo comma: la sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della costituzione. Questo carattere democratico dello stato si applica anche attraverso l'attuazione del principio di trasparenza: chi esercita il potere politico deve operare secondo il principio di trasparenza, con gli atti pubblicati.
Il cittadino può accedere all'amministrazione, per far partecipare gli elettori all'attività politica.
Principio personalista: art 2: tutela diritti inviolabili dell'uomo: rispettano alla persona in quanto tale e spettano al cittadino e esprimono un limite invalicabile al pubblico potere nei confronti del cittadino. L'art 2 dice che la repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo. Espressione del principio personalista possono essere gli articoli:
- l'art 13 che dice che la libertà personale è inviolabile. Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell'autorità giudiziaria
- Art 27, che dice che l'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva. Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di
umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato•
Art 32, che dice che La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge.
3) Principio di uguaglianza – art 3: prima parte disciplinata da comma 1: tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge senza alcuna distinzione di sesso, razza, religione, lingua, opinioni politiche, condizioni personali o sociali. Esprime il principio di uguaglianza formale.
Secondo comma - Principio di uguaglianza sostanziale: la repubblica e lo stato deve eliminare tutti gli ostacoli di ordine economico o altro genere che rendono impossibile l'attuazione dell'uguaglianza: riconosce impossibilità di emettere leggi diverse a tutela di situazioni diverse. Sono legittime leggi speciali a tutela di categorie svantaggiate,
perché garantiscono la tutela della collettività e per eliminare ostacoli che impediscono la parità di opportunità e diritti da parte di tutti e quindi il principio di uguaglianza formale.- Principio pluralista – sempre art 2: i diritti inviolabili dell’uomo sono tutelati dalla costituzione che li riconosce sia come singolo che nelle formazioni sociali dove si svolge la sua personalità. La costituzione tutela le forme di organizzazione purché si ispirino a principi legittimi e si esprime anche nel fatto che la legge riconosce in queste organizzazioni una propria autonomia quindi la capacità di darsi un proprio statuto. E quindi di avere proprio ordine interno, proprie regole e autonomia
- Principio lavorista – tutela del lavoro, riconosciuto da art 1 (italia repubblica democratica fondata sul lavoro) e art 4:la repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove tutte le condizioni che riconoscono questo
diritto.Diritto al lavoro è anche un obiettivo e ha come sue applicazioni:
- Art 35: la repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme e le sue applicazioni
- Art 36: il lavoratore ha diritto ad una retribuzione che sia proporzionale al lavoro svolto e comunque sufficiente ad assicurare a se e alla sua famiglia un'esistenza dignitosa
6) Principio dell'autonomia e decentramento amministrativo – art 5 dice che la repubblica è una e indivisibile e riconosce e promuove le autonomie locali e attua il decentramento amministrativo. Accanto allo stato troviamo enti pubblici territoriali che hanno dei poteri autonomi, possono esercitare attività pubbliche per soddisfacimento degli interessi pubblici.
La Pubblica Amministrazione - i principi costituzionali
Pubblica amministrazione: principi costituzionali
Può essere intesa in senso oggettivo o in senso soggettivo.
In senso oggettivo è quell'apparato che svolge l'attività
diretta al perseguimento dell'interesse pubblico. In senso soggettivo è l'insieme di quegli organi e strutture costituite per lo svolgimento delle funzioni amministrative. I principi costituzionali che disciplinano l'amministrazione pubblica e quindi l'attività preordinata al perseguimento degli interessi pubblici sono: 1) principio di legalità della pubblica amministrazione: sancito dall'articolo 23 della costituzione: nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non nei casi espressamente previsti dalla legge. Non si può quindi sottoporre un cittadino ad un'imposta o un tributo se non c'è un'apposita legge. Sancito anche dall'art 42 della costituzione: la proprietà privata può essere espropriata per il perseguimento di un interesse pubblico nei casi previsti dalla legge. La pubblica amministrazione può agire solo nei casi in cui la legge glielo consente e solonelrispetto della legge. Questo non significa che PA non possa scegliere tra le diverse soluzioniquella che preferisce. La pubblica amministrazione può esercitare la discrezionalità. Si parladi discrezionalità amministrativa quando tra diverse situazioni può scegliere quella chepreferisce. Quindi per esempio in materia di espropriazioni può decidere di promuovere unprocedimento espropriativo piuttosto che magari acquistare nel libero mercato unadeterminata area. 2) Principio di imparzialità: sancito dall’articolo 97Vieta di fare discriminazioni nell’esercizio dell’attività amministrativa da parte della Pubblicaamministrazione.Al primo comma dice che i pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge inmodo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione.Deve trattare situazioni identiche in maniera identica e situazioni differenti in manieradifferente in modoDa garantire le pari opportunità a tutti i soggetti. Art 97 è una esplicazione dell'articolo 3 della costituzione, che sancisce il principio di uguaglianza di tutti i cittadini che sono uguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, razza, religione.
3) Responsabilità personale del pubblico dipendente: è sancito dall'articolo 28 della costituzione, che dice che i funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti.
La responsabilità personale dei dipendenti pubblici è solidale con la responsabilità personale della pubblica amministrazione e cioè del datore di lavoro del pubblico dipendente. Se il pubblico dipendente viola un diritto di un privato per dolo o colpa grave è tenuto a risarcirlo direttamente. In questi casi il pubblico dipendente è giudicato dalla corte dei conti.
che è un giudice competente in materia di responsabilità dei pubblici dipendenti, che possono essere chiamati a rispondere di danno erariale e quindi essere chiamati a risarcire la pubblica amministrazione di cui sono dipendenti (giudizio di responsabilità). La responsabilità prevista dall’articolo 28 della costituzione è solidale con la pubblica amministrazione, perché il soggetto che subisce un danno dal pubblico dipendente può agire nei confronti indifferentemente del pubblico dipendente oppure nei confronti della pubblica amministrazione che è il suo datore di lavoro (ma non può agire nei confronti di entrambi). In tutti i casi, il pubblico dipendente che ha agito con dolo o colpa grave può essere chiamato a risarcire per danno erariale la pubblica amministrazione da cui dipende. Paga di tasca sua un comportamento doloso o per colpa grave. In caso di colpa lieve risponde solo il datore di lavoro. Il giudizio davantiIl processo alla corte dei conti verte sulla dimostrazione da parte del procuratore generale del fatto che il dipendente abbia o meno commesso una colpa grave. I giudizi sono spesso fatti per esempio per fenomeni corruttivi, ad esempio durante gli appalti.
Principio di efficienza: buon andamento della pubblica amministrazione: sancito anch'esso dall'articolo 97, primo comma. Al primo comma dice che i pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge in modo che siano assicurati il buon andamento e l'imparzialità dell'amministrazione. Il buon andamento richiede che l'attività amministrativa sia caratterizzata dalla massima efficienza, e cioè il miglior rapporto tra i mezzi impiegati e i risultati conseguiti. La pubblica amministrazione deve mirare ad ottenere il miglior risultato spendendo meno. Deve garantire l'efficienza e l'efficacia.
In attuazione del principio del buon andamento è stata emanata la legge 241 del 90.
(leggesul procedimento amministrativo). All’art 1