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QUELLE ERGATIVE
Riguarda i casi profondi. Lingue accusative: compiere un'azione transitiva (agente) ed essere coinvolto in un
processo intransitivo (tema) vengono sentiti come ruoli simili tra loro, e diversi dal subire un'azione
transitiva (paziente). Isolano chi subisce l'azione, per questo sono dette accusative. Ergative: danno la stessa
marcatura a quelli che in italiano sono due diversi ruoli sintattici (oggetto di verbo transitivo e soggetto di
verbo intransitivo).
Organo impegnato nell'articolazione di vocali orali e nasali.
Il velo: nell'articolazione di vocali orali si alza, impedendo all'aria di raggiungere la cavità nasale e facendola
confluire nella cavità orale. Per quanto riguarda le nasali, avviare il processo inverso.
Per quale fenomeno di interfaccia sono cadute le desinenze latine .
Interfaccia tra fonologia e morfologia. Un mutamento fonetico ha provocato la nascita di distinzioni
morfologiche. Infatti, la perdita delle consonanti finali e della distinzione tra vocali brevi e lunghe ha
distrutto il sistema dei casi grammaticali. Per ovviare a tale perdita, l'italiano ha affidato le funzioni
sintattiche all'ordine degli elementi e alle preposizioni.
Dire che relazione c'è tra gli universali linguistici e la teoria della grammatica
universale.
Chomsky teorizza l'idea che specifiche strutture grammaticali siano presenti nel nostro cervello se in dalla
nascita. Tali strutture ci permetterebbero di acquisire velocemente le particolarità della nostra lingua madre
attraverso l'esperienza. Questo spiegherebbe perché, a livello profondo, tutte le lingue presentano le stesse
caratteristiche, dette universali linguistici.
Che cos'è un prototipo.
La teoria dei prototipi di Rosch afferma che la mente umana non distingue la realtà in categorie i cui margini
siano delimitati chiaramente da proprietà.
Queste ultime, infatti, non appartengono in eguale misura a tutti gli elementi di una categoria, ma ne
caratterizzano appieno gli elementi più tipici, detti prototipi.
Quali sono i due principali metodi con cui si classificano tipologicamente le lingue e su
cosa si basano?
Tipologia morfologica: classifica le lingue in base al modo in cui i morfemi grammaticali e lessicali sono
organizzati al loro interno. Distinguiamo: lingue fusive, agglutinanti, polisintetiche e isolanti. Tipologia
sintattica: riguarda l'ordine in cui si dispongono nell'enunciato le componenti di soggetto, verbo e oggetto,
distinguendo fra: ordine basico degli elementi (SVO) e ordini marcati (SOV - OSV - OVS - VSO).
La regola di Jɛ.
Tutte le "e" brevi toniche latine in fine di sillaba danno /jɛ/ in italiano.
Cos'è un universale implicazionale? Fare un esempio.
Nonostante le lingue del mondo siano molto diverse tra loro, è possibile trovare delle caratteristiche che le
accomunino, chiamate universali linguistici. Tra questi troviamo gli universali implicazionali, i quali
riguardano la natura profonda delle lingue, che va oltre la loro struttura concreta, ossia il modo in cui sono
fatte. Esempio: "è sempre vero che quando una lingua esprime il triale, esprime anche il duale, ma non
viceversa". Avviene nel greco classico.
Illustra la differenza tra relazioni sintagmatiche e paradigmatiche.
Sintagmatiche: relazione di accordo morfologico tra un segno gli altri segni che occorrono insieme a lui,
sono quindi relazioni in presenza. Paradigmatiche o associative: sono relazioni in assenza, ossia che si
verificano tra un segno linguistico e altri segni capaci di occorrere al suo posto. Sono fondamentali, in quanto
delimitano il significato di ogni segno facendo in modo che si differenzi dagli altri.
Descrivi come si fa con l'apparato fonatorio a pronunciare "M".
L'aria viene spinta fuori dai polmoni, attraversa la trachea e raggiunge la laringe, dove incontra le corde
vocali, le quali, entrando in vibrazione, danno luogo alla voce. Proseguendo il suo percorso, l'aria incontra il
velo abbassato, si dirige verso la cavità nasale e sfocia dal naso. Le labbra sono chiuse e rivolte verso
l'interno.
Catena di spinta e trazione.
Spinta: quando un mutamento causa la coincidenza fonetica di parole di significato diverso. I parlanti,
dunque, per differenziarle adottano un altro mutamento. Trazione: consiste nel fatto che il secondo
mutamento dipende dall'esigenza di riempire lo spazio lasciato vuoto dal primo.
Comportamento delle tipologie di lingue .
Fusive: lo stesso morfema cumula su di sé più funzioni (genere, numero e caso). Hanno indice di fusione
massimo, indice di sintesi medio.
Agglutinanti: tendono ad avere un morfema per ogni funzione. Indice di sintesi abbastanza alto, indice di
fusione minimo. Esempio: giapponese e turco.
Polisintetiche: in esse i morfemi si legano l'uno all'altro a formare "parole-trenino" che possono contenere
più di un morfema lessicale, e quindi risultano essere l'equivalente di un sintagma complesso o di una frase.
Indice di sintesi alto, indice di fusione basso. Esempio: eschimese inuktitut.
Isolanti: ogni morfema si presenta isolato, non unito ad altri morfemi. L'esempio più noto è il cinese
mandarino, in cui ogni parola è formata da un solo morfema indeclinabile. Indice di sintesi minimo o nullo,
non si può applicare l'indice di fusione.
Linguisti collegati con lo studio delle lingue come fenomeno sociale:
Lorenzo Milani, Basil Bernstein, William Labov.
Linguisti secondo i quali il linguaggio influenza la realtà:
Humboldt, Jakobson, Sapir.
Linguisti storici:
William Jones, Jakob Grimm, Saussure.
Linguisti che si occupano di pragmatica:
Grice, Austin, Searle.
Su quale discorso si regge questo dialogo?
A: ti è piaciuto lo spettacolo?
B: l'orchestra ha suonato bene.
La risposta di B potrebbe apparentemente violare le massime di Relazione e Quantità, risultando meno
informativa di quanto richiesto e poco inerente al contesto. Grice, però, afferma che non essendo possibile
ignorare il principio di cooperazione, deve per forza esserci un'implicatura conversazionale. Probabilmente B
vuole implicare di non aver gradito nel complesso lo spettacolo, apprezzando però il lavoro dell'orchestra.
Come si comportano gli organi articolatori, compreso il velo, a pronunciare "d"?
L'aria viene spinta fuori dai polmoni, attraversa la trachea e raggiunge la laringe, dove incontra le corde
vocali, le quali, entrando in vibrazione, danno luogo alla voce. Proseguendo il suo percorso, l'aria incontra il
velo alzato, si dirige verso la cavità orale e sfocia dalla bocca. Il canale articolatorio resta chiuso per una
frazione di secondo, durante la quale la spinta espiatoria fa aumentare la pressione dell’aria all’interno dalla
bocca, causando silenzio. Quando il canale si riapre, l’aria fuoriesce in maniera improvvisa producendo un
ad una piccola esplosione. Nell’articolazione della “d” l’apice della lingua si posiziona sui
rumore simile
denti superiori.
IPA.
coscia > /ˈkɔʃʃa/ - gareggiare > /garedˈʤare/ -spezie > /ˈspɛttsje/ - ciarpame > /ʧarˈpame/ - spia > /ˈspia/ -
mischiato > /misˈkjato/ - cozza > /ˈkɔttsa/ - ammazzare > /ammatˈtsare/ - posta > /ˈpɔsta/ - cento > /ˈʧɛnto/
- perla > /ˈpɛrla/ - rigagnolo > /riˈgaɲɲolo/ - cielo > /ˈʧɛlo/ - fischiava > /fisˈkjava/- giganteggiare >
/ʤigantedˈʤare/ - pozzo > /ˈpottso/ - sosta > /ˈsɔsta/ - lanterna > /lanˈtɛrna/ - scivolo > /ˈʃivolo/ -
piastrella > /pjasˈtrɛlla/ - spicci > /ˈspitʧi/ - lasciami > /laʃˈʃami/