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Adstrato: una lingua ne influenza un'altra senza che una delle due scompaia.

Elementi di lingua che vengono in contatto, popolazioni che si mescolano ma che non riescono a sovvertire o conquistare le popolazioni con cui interagiscono. Es. Pressione delle lingue germaniche nell'Europa occidentale, con tutti gli elementi che per questo contatto-plurilinguismo si aggiungono elementi rispetto a quella che è la lingua di una certa popolazione. Sono tutti elementi che riguardano il contatto delle lingue.

Funzione del latino dopo la caduta dell'Impero romano d'occidente

Il latino si utilizza ancora dopo la caduta dell'Impero romano d'occidente in cronache, libri di storia, Paolo Diacono nell'Historia Langobardorum. Si scriveva in latino perché non si riusciva a farlo in altre lingue. Venivano scritti in latino anche molti testi di carattere religioso e testi scientifici, non soltanto in epoca tardomedievale e moderna, ma fino al Seicento/Settecento.

Alcune discipline erano scritte in latino.

15 giovedì 12 dicembre 2019.

A cosa serviva il latino quando non era più parlato?

Il latino serviva ancora per i testi amministrativi, per l'uso della chiesa, per la registrazione all'anagrafe, per i conti nelle amministrazioni delle confraternite o delle cancellerie. Sono tutti testi di uso pratico. La funzione del latino è molto importante, prosegue.

54. Parole delle lingue germaniche nelle lingue neolatine.

Le lingue germaniche hanno esercitato una pressione plurisecolare in particolare in Europa occidentale. La grande differenza tra le lingue neolatine centro-occidentali rispetto al rumeno è la mancanza di elementi germanici, poiché le popolazioni germaniche non sono riuscite ad arrivare fino a quei territori. Le parole di origine germanica riguardano l'organizzazione dei territori (feudo, marca) ma anche i colori (bianco, bruno, biondo) e il lessico comune (vanga, sapone).

55. Il vocalismo tonico dal

latino all'italiano Si parla di fonetica. Si tratta di quella che è l'evoluzione delle vocali accentate del latino, sui suoi sviluppi in italiano. Importanti variazioni del vocalismo latino sono: - perdita della lunghezza della vocale - sviluppo di dittonghi nelle vocali medie, in particolare in sillaba aperta, cioè quando termina con una vocale (locum, luogo/pede, piede). Non abbiamo dittongazione in italiano quando la sillaba è chiusa (porta, non puorta). - la monottongazione dei dittonghi AE (diventa e), OE (diventa e), AU (diventa o). I dittonghi sono l'insieme di due vocali o di una vocale con una semivocale. - Nuove dittongazioni romanze L'italiano inoltre sviluppa un grado di apertura della lingua in più rispetto al latino (triangolo vocalico). Da alto, medio e basso, nell'italiano troveremo alto, medio-alto, medio-basso e basso. 56. Che cosa sono i nessi muta con liquida I nessi muta cum liquida sono nessi con la consonante + L del

latino (pl, bl, fl, cl). Gli esiti che ha avuto nelle lingue neolatine sono o di conservazione o di innovazione. Ci sono lingue che li conservano (come in francese) o lingue che li perdono (come l'italiano) proponendo soluzioni diverse.

Genere naturale e genere grammaticale

Il genere non è una categoria universale, poiché alcune lingue non hanno il genere. Tra quelle che lo hanno ci sono le lingue indoeuropee che distinguevano il genere animato e quello inanimato. All'interno del genere animato (di chi fa le cose), c'è stata la specializzazione del genere tra maschio e femmina, perché riproduce l'organizzazione naturale degli animali che sono in grado di generare. Il genere tra maschile e femminile si continua in tutte le lingue indoeuropee.

Naturale: fa riferimento alla differenza naturale tra maschio e femmina, quindi al genere animato.

Grammaticale: è il genere delle cose che non hanno un genere.

Si verifica quando dobbiamo attribuire un genere a qualcosa perché non possiamo riconoscere il maschio o la femmina, per quanto riguarda per esempio le funzioni che svolgono gli oggetti inanimati. La sedia non è femminile, ma è una parola che per formazione aderisce alla categoria generale del femminile.

58. Distinzione tra latino e neolatino

Le lingue classiche si presentano con tre generi: maschile, femminile e neutro. Nel tempo si verifica la riduzione del neutro, che va a perdersi e così otteniamo lingue con soltanto maschile e femminile, ad eccezione del rumeno che mantiene il genere neutro, anche per il sostegno delle altre lingue dell'area balcanica. Il neutro ha la particolarità di avere la forma singolare al maschile e di avere la forma plurale al femminile.

59. Tracce del genere neutro in italiano

Ci sono dei residui di neutro nell'italiano. Ci sono parole che hanno la terminazione tipica del neutro plurale, ossia la terminazione in -a, come braccia,

, , . Queste parole escono da quello che è la normale morfologia dell'italiano. La scelta dell'articolo risponde alla stessa divisione del rumeno: maschile per il singolare e il femminile per il plurale.

60. Il rumeno, una lingua neolatina particolare
Il rumeno è una lingua neolatina particolare in quanto la presenza militare di Romain quei territori è stata più breve. È l'unico rappresentante della latinità balcanica.- È l'unica lingua romanza che conserva i casi morfologici, il genere neutro e l'articolo determinativo posposto.- È priva di lessico germanico ma piena di lessico slavo, perché i popoli germanici non sono arrivati fino alla Romania.- Ha diverse varietà: il daco-romeno, l'aromeno, il megleno-romeno e l'istro-romeno

61. Il superlativo tra forme sintetiche ed analitiche
Comparativo e superlativo sono i gradi dell'aggettivo. Ci sono forme che consolidano

e mantengono la struttura del latino (sintetiche), come “fortissimo”, e le17 giovedì 12 dicembre 2019forme binarie (analitiche), che da una parte presentano l’aggettivo e dall’altra partel’elemento che indica la quantità o la qualità dell’aggettivo, come “assaiforte”/"molto forte” e possono presentare l’inversione degli elementi “modificatore +aggettivo” o "aggettivo + modificatore”.

Superlativo: ha sia la forme sintetiche, che la forma analitica (“modificatore +aggettivo”/“aggettivo + modificatore”)

Comparativo: presenta solo forme analitiche.

62. Cosa sono gli oronimi e gli idronimi?

Gli oronimi (nomi dei monti) e gli idronimi (nomi dei fiumi) sono delle categorie particolari di toponimi che si usano per indicare il territorio.

Si è parlato di questi toponimi nel caso delle lingue di sostrato. Sono un esempio di nomi che si conservano nonostante siano

utilizzando parole diverse per indicare il genere. Alcuni esempi di forme libere sono: fratello/sorella, padre/madre. Inoltre, l'alternanza di genere può avvenire anche attraverso l'uso di suffissi o desinenze specifiche. Ad esempio, il suffisso -essa viene utilizzato per indicare il genere femminile di alcune parole, come principessa, poetessa. È importante sottolineare che l'alternanza di genere in italiano non sempre segue regole fisse e può variare a seconda delle parole e del contesto in cui vengono utilizzate.sullessico.Nella distinzione tra maschile e femminile c'è una parte che fa la morfologia (conscelta di terminazioni diverse) e una parte fa il lessico (aggiunge elementi autonomi per indicare gli appartenenti a quel specifico significato, se sono maschi o femmine). 18 giovedì 12 dicembre 2019 64. Suffi

tutte le lingue hanno il genere (ungherese e turco). Ce l'hanno in particolare le lingue indoeuropee che fanno la differenza tra animato e non animato e l'esprimono. Se una lingua non ha il genere, la differenza tra uomini o animali che svolgono l'azione, si opera con strumenti lessicali (in assenza di elementi morfologici). Quindi, le lingue che non hanno il genere devono ricorrere al lessico.

66. Come si esprime il plurale in latino? E nelle lingue neolatine?

Il plurale è una categoria universale, per esprimere la pluralità. Ci sono delle lingue che indicano solo due numeri (singolare e plurale - più di uno -) e ci sono lingue che hanno anche altri numeri, come il duale (greco classico, sloveno), il triale, il quattriale, o distinguono il plurale e il paucale.

Plurale latino: modi diversi per esprimere il plurale perché la morfologia nominale era molto complessa per le tante declinazioni (5) e i tanti casi.

Lingue neolatine: decidono se applicare

el lessico di una lingua. Sono formati da due o più parole che vengono unite per formare un nuovo termine con un significato specifico. Queste parole possono essere unite tramite un trattino (es. porta-ombrelli) o possono essere scritte insieme senza spazi (es. girasole). I nomi composti possono essere formati da due sostantivi (es. albero di Natale), da un aggettivo e un sostantivo (es. buonanotte), da un verbo e un sostantivo (es. lavapiatti) o da altre combinazioni di parole.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
27 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/01 Glottologia e linguistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher nicolly di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fondamenti di linguistica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Udine o del prof Vicario Federico.