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La sociologia non deve studiare l’individuo e suo interno, ma si la società collettiva.
Per Durkheim lo studio della psicologia non centra nella sociologia poiché studia
l’individuo al suo interno e non la società. La sociologia si deve occupare di entità
esterni all’individuo (fatti sociali).
5) Definite e illustrate i tre tipi di suicidio in Durkheim, individuando anche il
caso empirico per esemplificarlo.
R: La definizione di suicidio per Durkheim è: qualsiasi caso di morte derivata
direttamente o indirettamente da un’azione positiva o negativa compiuta dalla
vittima stessa a che quest’ultima sapeva che avrebbe dovuto produrre quel
risultato.
Rifiutarsi di mangiare per affermare un principio come accade ai prigionieri politici;
rifiutarsi di abbandonare la propria nave e colare a picco con essa secondo il
codice d’onore della Marina; sono considerabili fatti eroici e non assimilabili a
comuni suicidi compiuti in situazioni di disperazione: un amore perduto, l’onorabilità
perduta, la solitudine insopportabile ecc.
Il suicidio è un fatto normale e non patologico in quanto tale, è patologico quando è
più alto che il limite sociale ed è a tasso costante.
Il suicidio è l’indice più importante per misurare il grado di integrazione
dell’individuo nella società.
È un fatto sociale, quindi la sua causa e funzione sono sociali. Per spiegare il
suicidio si deve basare di fattori sociali.
Il suicidio varia in ragione inversa al grado di integrazione dei gruppi sociali di cui fa
parte l’individuo:
- Egoistico: conseguenza dell’individualismo che a sua volta genera egoismo.
Deriva da una condizione dell’individuo ad isolarsi e non della società.
Integrazione troppo bassa (individuo poco integrato nella società).
- Altruistico: nelle società tradizionali l’individuo si sente talmente parte della
società da non poter vivere al di fuori dalle sue regole, della sua morale, dei suoi
valori. Integrazione troppo alta (individuo troppo integrato nella società).
- Anomico: tipico della modernità, dove le norme morali si sono indebolite
lasciando l’individuo in una situazione anomica, senza punti di riferimento cioè la
società non riesce ad integrare l’individuo. Regolazione troppo bassa.
Ci sono due variabili che devono essere studiate secondo Durkheim:
- Integrazione: indica quanto il gruppo è coinvolto all’interno della società.
- Regolazione: indica l’intensità della presenza di regole e norme che controllano la
vita individuale (norme sociali).
6) Quali sono i due tipi di società di cui parla Durkheim nella divisione del
lavoro sociale? Rispondere quali sono, come si distinguono, quali sono i due
tipi di diritti (repressivo e l’altra).
R: Durkheim mette in discussione l’opinione dello sviluppo della società degli
economisti e di Spencer (contratto sociale).
Specificazione della società: società divisa in gruppi di lavoratori specifici, ad
esempio, medici, docenti, cuoco, ecc.
La divisione del lavoro sociale è utile alla società. Funzione sociale del lavoro:
creare solidarietà; generare integrazione sociale; creare unità nella società.
La soluzione dei conflitti sociali sarà dovuta allo sviluppo della scienza. La
preoccupazione dell’ordine è preoccupazione per il venir meno di ciò che per lui
era l’ordine: la solidarietà sociale senza cui nulla è possibile nel cammino del
progresso. Dunque il problema dell’ordine lo fa dipendere dalla solidarietà sociale.
Lui ipotizza due tipi di solidarietà sociale, tipici di due forme di società diverse tra
loro per complessità:
- Società meccanica (antica): società semplice; priva di divisione del lavoro;
religione semplice; l’integrazione sociale è al massimo; non c’è spazio per la
conoscenza individuale, prevale il gruppo e i suoi interessi. L’individuo era molto
più subordinato alla società; leggi e sanzione radicali (diritto repressivo). Società
più collettiva e meno individualista.
- Società organica (contemporanea): società complessa; religione astratta; forte
divisione del lavoro. Con la divisione del lavoro ha una dipendenza reciproca,
cioè un senso di cooperazione; una nuova forma di ordine; un mutamento.
Specializzazione degli individui e del lavoro che rende impossibile la
sopravvivenza al di fuori della società. Ognuno dipende della società (esempio:
medico ha bisogno di un meccanico, e il meccanico ha bisogno di un medico).
La divisione del lavoro da sola non è sufficiente per creare solidarietà, quindi la
società ha anche bisogno di cooperazioni, organizzazione per mettere la società in
ordine. Durkheim pensa che anche nella società moderna (organica) si deve avere
un po’ di solidarietà meccanica.
Al diminuire della coscienza collettiva, aumenta quella individuale e cioè il processo
di formazione dell’individuo autonomo. Ma al diminuire della coscienza collettiva,
diminuisce anche l’integrazione sociale ciò provoca l’emerge dell’individuo dal
gruppo, anzi al danno del gruppo.
Per Durkheim il diritto, o meglio, le diverse specie di diritto caratterizzano i due tipi
di società perché la coscienza collettiva si sostanzia in prescrizione e proibizioni,
cioè in norme di comportamento.
- La solidarietà meccanica si manifesta attraverso il diritto repressivo che soddisfa
la coscienza collettiva offesa dalla trasgressione punendo il colpevole.
- La solidarietà organica, al contrario, non teme la trasgressione delle regole, bensì
l’offesa ai diritti contrattualistici dei singoli, essendo la coscienza della società
diversa e interpretabile dai singoli stessi. Dunque ciò che il diritto deve compiere, la
sua funzione consiste nel dare riparazione a un diritto leso. La natura del diritto
nelle società a solidarietà organica è restitutiva.
La norma assume una funzione precisa in rapporto alla solidarietà e alla coscienza
collettiva: essa svolge una funzione e questa è la sua ragione di essere: le sue
caratteristiche sono anch’esse funzionali a ciò di cui la coscienza collettiva, in quel
momento storico, ha bisogno.
Ma Durkheim ha dimostrato che le norme morali, il diritto, sono funzione della
società che si modificano con il modificarsi di questa e della divisione del lavoro, e
dunque anche in ambito di diritto restrittivo, dove la funzione è il ripristino dei diritti
individuali, è ancora una volta la società e non gli individui a dettar legge, perché il
diritto restrittivo non potrebbe esistere se non trovasse la sua origine nella
coscienza collettiva.
7) Definite e chiarite il concetto di religione di Durkheim e illustrate le funzioni
della religione secondo l’autore.
R: Per Durkheim la religione è un fatto sociale. Le religioni cambiano nel tempo (e
di accordo con le società).
Definizione di religione per Durkheim: sistema coerente di credenze e di pratiche
relative a cose sacre, cioè separate, proibite; credenze e pratiche che riuniscono in
una stessa comunità morale, chiamata chiesa, tutti coloro che vi aderiscono.
Dunque l’idea di religione non è inseparabile dall’idea di chiesa, ossia la religione
dev’essere eminentemente collettiva e non individuale.
La religione parte di un collettivo; crea un legame, un’unione nella società.
Religione = comunità morale; chiesa = insieme di fedeli.
Magia e stregoneria non sono considerate religione per Durkheim, perché sono
individualiste e non collettiviste.
La funzione del totemismo è quella di rappresentare la forza del collettivo del
gruppo, del clan totemico.
L’essenza della religione consiste nella divisione dei fenomeni tra sacro (sacro vuol
dire separato; tra fenomeni e le cose della quotidianità, ne separiamo alcuni a cui
attribuiamo l’intoccabilità, la sacralità) e profano.
La religione ha funzione importante nella società, come per esempio svolgere un
compito; serve a creare una integrazione e a creare principi morali e valori sociali.
Per Durkheim Dio non esiste. La religione è una costruzione sociale e
fondamentale per i gruppi sociali. La religione non è spirituale, ma essendo
considerato un fatto sociale, ha aspetto solamente sociale.
8) Definite e chiarite l’oggetto della sociologia in Simmel e come si delimita il
campo della conoscenza sociologica.
R: Per Simmel la società è un complesso di relazioni che gli individui creano nel
loro continuo interagire. Se la società è questo, allora la sociologia studia i
comportamenti degli uomini e le regole di condotta da essi seguite, non in quanto
esistenze individuali considerate nella loro globalità, ma in quanto essi si
costituiscono in gruppi e risultano determinati nei loro comportamenti
dall’interazione che si sviluppa all’interno del gruppo.
È l’integrazione che condiziona gli individui e dunque sono le forme dell’interazione
l’oggetto della sociologia. L’interazione da luogo a figure alla quale va l’interesse di
Simmel.
Questo processo di relazioni si stabilizza in forme che, da una parte, rendono
possibili l’analisi delle relazioni e dall’altra sono continuamente messe in
discussione da nuove e complesse interazioni.
Il processo con cui le relazioni e le interazioni si consolidano in nuove forme è
detto da Simmel “sociazione”.
Sono questi tre concetti (relazioni, interazioni e forme) l’oggetto della sociologia.
Dunque l’oggetto della sociologia per Simmel sono le interazioni e reciprocità tra
individui, che si stabilizzano in forme.
Sociologia formale (perché si basa sulle forme).
Per Simmel la sociologia non si occupa degli individui, ma si delle relazioni e
interazioni fra individui.
Parole chiavi:
- Reciprocità (delle relazioni; degli scambi tra individui)
- Sociazione
- Forme (esempio: lo stato, la famiglia, il linguaggio, la comunità religiosa, i gruppi
sociali ecc.)
L’individuo è fatto di appartenenze sociali: appartiene a una famiglia, a una tribù, a
una religione, ecc.
9) Definite e chiarite la sociologia del potere in Weber e illustrate la tipologia di
potere legittimo (differenza tra potere e potenza).
R: Weber costruisce una tipologia ideale che è volta a racchiudere le complesse
disposizioni dell’obbedienza che legittimano le varie forme di potere ordinario e
straordin