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Dove :
D= = coefficiente di diffusione del calore.
2) Profilo di temperatura di una parete multistrato
Grazie al profilo di temperatura in una parete multistrato è possibile identificare le
temperature in corrispondenza delle interfacce fra i diversi strati che compongono la
parete. Partendo da una delle due temperature note all’estremità si calcola la prima
variazione di temperatura passando poi allo strato successivo, a partire dalla temperatura
più alta. La relazione che consente di calcolare queste
temperature è:
Notando che se la resistenza di ogni singolo strato è
elevata la variazione di temperatura all’estremità dello
strato è più accentuata (ripida), e quindi per materiali con
spessori simili è maggiore. Invece dove la resistenza è
meno accentuatala temperatura varia più lentamente.
3)
4)
3) Conduzione in regime variabile: inerzia termica, sfasamento, attenuazione
Il regime variabile è un tipo di sistema in cui il campo di temperature varia nel tempo
quindi la quantità di calore entrante e uscente è diversa, a differenza del regime
stazionario in cui il campo di temperature non varia e il calore entrante e uscente è
uguale. Può anche verificarsi un accumulo di calore dalla struttura, che poi potrà cederlo
successivamente (ritardo temporale). Spesso è necessario conoscere la quantità di calore
scambiata in relazione al tempo e in questo caso il regime variabile può distinguersi in:
regime non periodico (una variazione improvvisa della temperatura ai confini del corpo) e
regime periodico (una variazione ciclica della temperatura, studiando il fenomeno nel
periodo temporale (stabilizzato). In un regime variabile (non stazionario) è fondamentale il
parametro a (diffusività termica), che è definita come il rapporto fra la conducibilità
termica del materiale e la sua capacità termica (inerzia termica):
Un alto valore della diffusività termica indica una veloce propagazione del calore, mentre
un valore basso indica che il calore è accumulato nel materiale.
L’inerzia termica è l’attitudine di un materiale di assorbire e accumulare calore che
successivamente viene riceduto all’ambiente. L’inerzia termica è caratterizzata da la sua:
• Capacità Termica: che indica la quantità di calore necessaria per far innalzare di 1K la
temperatura
• Resistenza Termica: che indica la difficoltà che ha il calore nell’attraversare il materiale.
• Trasmittanza Termica:
Il ritardo temporale con cui un flusso termico attraversa una struttura dal lato esterno a
quello interno è espresso dallo sfasamento dell’onda termica. L’attenuazione dell’onda
termica esprime il rapporto tra la massima oscillazione termica della superficie interna ed
esterna. Un esempio appropriato è quello della caverna e della roulotte, nella caverna
infatti grazie alla massa elevata delle pareti la temperatura rimane pressoché costante sia
in inverno che in estate (con una attenuazione delle variazioni esterne quasi totale), nella
roulotte invece a causa della bassa massa delle pareti si ripercuotono al suo interno in
tempo reale le variazioni di temperatura esterne.
4) Convenzione forzata
Il meccanismo di scambio termico per convenzione si presenta quando almeno uno dei
due corpi che scambiano calore è un fluido. La condizione necessaria per cui il fenomeno
avvenga è che il fluido sia in moto, rispetto all’altro corpo con cui scambia calore, questo
meccanismo può quindi considerarsi l’effetto combinato della conduzione e del trasporto
di massa. Il fenomeno della conduzione può essere classificato in base a:
• l’origine del moto (convenzione forzata e convenzione naturale),
• regime del moto,
• configurazione geometrica
La convenzione si dice forzata quando il movimento del fluido è dovuto a dispositivi
meccanici o a fenomeni naturali che impongono al fluido una certa velocità. Il moto di un
fluido in circolazione forzata è descritto dal numero di Reynolds (Re), che è il rapporto fra le
forze d’inerzia e quelle d’attrito. Se il numero di Re < 2300 allora il moto sarà laminare, se Re
> 10000 il moto sarà turbolento.
5) Convenzione naturale
Il meccanismo di scambio termico per convenzione si presenta quando almeno uno dei
due corpi che scambiano calore è un fluido. La condizione necessaria per cui il fenomeno
avvenga è che il fluido sia in moto, rispetto all’altro corpo con cui scambia calore, questo
meccanismo può quindi considerarsi l’effetto combinato della conduzione e del trasporto
di massa. Il fenomeno della conduzione può essere classificato in base a:
• l’origine del moto (convenzione forzata e convenzione naturale),
• regime del moto,
• configurazione geometrica
La convenzione si dice naturale quando il moto è generato proprio dallo scambio termico
in corso, il quale, per il fatto di modificare le caratteristiche termodinamica del fluido
(densità), origina uno spostamento di massa. Il moto di un fluido in circolazione naturale è
descritto dal numero di Grashof (Gr), che rappresenta il rapporto fra le forze di
galleggiamento e quelle di attrito. Se un fluido è caldo tenderà a “salire”, mentre se un
fluido è freddo tenderà a “scendere”.
6) Scambio termico per adduzione
Un corpo scambia calore con l’ambiente in cui si trova sia per convenzione, sia per
irraggiamento. Il meccanismo combinato di scambio per convenzione più irraggiamento è
definito adduzione.
Ipotizzando che e possiamo scrivere:
Dove e sono i coefficienti di adduzione (o addutanze).
7) Leggi dell’irraggiamento
L’irraggiamento è un altro fenomeno di trasmissione del calore, in particolare, legato
all’energia interna di un corpo. Se ad esempio si considera un corpo caldo collocato in
una camera a vuoto le cui pareti sono a temperatura ambiente, noteremo che il corpo
cederà il suo calore fino a quando non raggiungerà l’equilibrio termico con l’ambiente. La
trasmissione del calore tra il corpo e la camera avviene per irraggiamento, in quanto la
trasmissione avviene nel vuoto. Questa è una caratteristica molto importante, proprio
perché l’irraggiamento differisce dagli altri due fenomeni di trasmissione del calore
(convezione e conduzione) in quanto non richiede la presenza di un mezzo materiale.
Inoltre la trasmissione è più veloce perché avviene alla velocità della luce e non subisce
nessuna attenuazione nel vuoto, quindi si può verificare sia nei solidi, sia nei liquidi e nei
gas. Il fondamento teorico dell’irraggiamento si basa sul concetto di onda
elettromagneticha che rappresenta l’energia emessa dalla materia. Le onde
elettromagnetiche viaggiano alla velocità della luce c e sono caratterizzate da due
parametri: la frequenza ν e la lunghezza d’onda λ, legate dalla relazione:
La prima delle leggi che regolano l’irraggiamento e che è considerata quella
fondamentale è la legge di Stefan-Boltzmann, che esprime il potere emissivo totale di un
corpo nero alla temperatura T. Questa legge stabilisce che l’emittanza di un corpo nero è
proporzionale alla quarta potenza della sua temperatura:
Una seconda legge è stata formulata dal fisico tedesco Plank che affermò che la
radiazione elettromagnetica è costituita da fasci di fotoni, ciascuno dei quali viaggia alla
velocità della luce. Per la legge di Plank, l’energia di un fotone è proporzionale alla
frequenza della radiazione elettromagnetica. La dimensione E di un fotone dipende dalla
frequenza v e dalla radiazione secondo la: E= hv
Dove h è la costante di Plank
La legge di Wien esprime il legame fra la lunghezza d’onda a cui il corpo nero presenta la
massima emittanza monocromatica e la temperatura T :
con a=cost
8) Corpi neri, grigi e selettivi e la legge di Kirkhhoff
Il corpo nero è un corpo ideale esso è: un assorbitore perfetto (ovvero che assorbe tutta la
radiazione incidente a qualunque lunghezza d’onda, un emettitore perfetto (ovvero che
assorbe tutta la radiazione incidente a qualunque lunghezza d’onda) ed un emettitore
diffuso (ovvero che la radiazione emessa è la stessa in tutte le direzioni). La radiazione
emessa dal corpo nero è una funzione continua della lunghezza d’onda, e fissata una
temperatura, all’aumentare della lunghezza d’onda aumenta fino a raggiungere un picco
massimo per poi decrescere.
Un corpo grigio è, per definizione, un corpo che irradia una frazione ε, con 0 < ε < 1,
dell'energia che irradierebbe un corpo nero alla stessa temperatura. La quantità ε è detta
emissività. In un corpo grigio ideale l'emissività è costante al variare della temperatura,
ossia per ogni valore di T deve essere emessa la stessa frazione ε di energia rispetto al
corpo nero. Questo non avviene nei corpi reali, per i quali l'emissività dipende in generale
dalla temperatura. Un corpo reale si comporta perciò come un corpo grigio solamente ad
una temperatura prefissata, nel senso che a quella temperatura emette una frazione ε
dell'energia del corpo nero, però non è un corpo grigio perché a una temperatura diversa
emetterà in generale una frazione diversa di energia. In altre parole, l'emissività di un corpo
reale è una funzione della temperatura ε = ε(T), mentre per un corpo grigio è ε = costante.
Le superfici dei corpi reali possono avere un comportamento selettivo, in particolare esse
possono assorbire e riflettere in maniera diversa le radiazioni che incidono su di essi. I loro
comportamenti si differenziano in base alla diversa lunghezza d’onda (il colore, la neve, il
vetro). Il principio di Kirchhoff sostiene che per due superfici ad una determinata
temperatura e alla stessa lunghezza d’onda il rapporto tra il potere emissivo e quello
d’assorbimento è lo stesso per tutti i corpi.
a(T) = (T)
9) Irraggiamento solare ed effetto serra
L’irraggiamento è un altro fenomeno di trasmissione del calore, in particolare, legato
all’energia interna di un corpo. Se ad esempio si considera un corpo caldo collocato in
una camera a vuoto le cui pareti sono a temperatura ambiente, noteremo che il corpo
cederà il suo calore fino a quando non raggiungerà l’equilibrio termico con l’ambiente. La
trasmissione del calore tra il corpo e la camera avviene per irraggiamento, in quanto la
t