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La valutazione delle imprese in crisi

Si guarda al valore generabile o estraibile dall'impresa in crisi. Il primo criterio da guardare è la continuità aziendale, se c'è o meno. In continuità l'azienda dovrebbe generare profitto/valore, non in continuità si guarda all'estraibile, salvare il salvabile. Se cessa la continuità l'azienda va in liquidazione.

Un'azienda si valuta ad esempio nel caso in cui si voglia acquisire un'azienda.

Criteri di valutazione:

  1. Criteri analitico-patrimoniali: l'azienda vale per la somma dei beni che la compongono, criterio residuale da usare ad esempio per le aziende immobiliari, aziende con grosse infrastrutture ma bassa redditualità, holding.
  2. Criteri sintetici reddituali o finanziari: l'azienda vale per i flussi futuri che l'azienda sarà in grado di generare, reddito o cassa (es. per concessionarie auto).
  3. Criteri misti patrimoniali-reddituali: il...

Il metodo più usato è la stima autonoma del goodwill (metodo con criticità, la dottrina anglosassone non lo considera bene).

Criteri comparativi o di mercato (multipli: P/E, EBITDA, RICAVI, ...).

Nuove metodologie, EVA → usata poco perché molto complessa.

Valutazione assicurazioni: Embedded value.

L'azienda in crisi si valuta come le aziende sane, ma poi si rettifica tenendo conto della situazione di crisi, considero i vari elementi-peculiarità.

A supporto dell'attività professionale vi sono: 41

Profili generali: "LINEE GUIDA PER LA VALUTAZIONE DI AZIENDE IN CRISI"

La valutazione d'azienda in condizioni di crisi serve molteplici finalità quali:

  1. Individuare il valore dell'azienda e delle sue componenti patrimoniali; l'azienda vale più della somma delle sue parti?
  2. Giudicare circa la convenienza della prosecuzione dell'attività rispetto all'ipotesi liquidatoria; proseguo in

continuità o meno

3. Confrontare in termini di valore le diverse ipotesi evolutive di piani aziendali;

Nelle procedure concorsuali

4. Esprimere il giudizio circa il miglior soddisfacimento dei creditori richiesto all'attestatore;

in caso di continuità dell'azienda è richiesta questa attestazione.

5. Consentire al commissario giudiziale di comparare le diverse proposte concordatarie presentate;

6. Sostenere l'analisi in merito al rapporto tra attivo della procedura e richieste dei creditori;

7. Migliorare i processi decisionali degli organi aziendali dei creditori coinvolti nella procedura concorsuale e degli organi della procedura concorsuale.

Tuttavia, le situazioni di crisi richiedono l'adozione di particolari accortezze da parte del professionista nello svolgimento delle proprie attività valutativa.

La valutazione delle imprese è complessa, serve un processo strutturato che tenga conto di tutto il contesto. La valutazione è un range,

difficilmente è un valore preciso. Esistono anche aziende con un valore negativo, viene data una dote per acquisire l'azienda. Altre volte hanno un valore simbolico (es. 1 euro). Serve un metodo adatto all'oggetto. Individuare gli elementi essenziali (drivers), determinanti del valore dell'impresa. Spiegare gli assunti valutativi, ipotesi sottostanti alla valutazione. Parere complessivo dell'oggetto valutato. Nelle non situazioni di crisi si usa il metodo Giudizio integrato di valutazione - le formule sono l'ultima parte della valutazione. Servono elementi come situazione dell'azienda, posizione competitiva, prospettive per il futuro. Assunti valutativi su cui viene costruita la valutazione. Solitamente si usa un metodo principale e uno di controllo. In questo momento a fronte di una situazione di rischio maggiore, i tassi di attualizzazione si sono alzati e quindi le imprese valgono meno. Nella prassi, un utile riferimento in materia èdato dalle "Linee guida per la valutazione di aziende in crisi", predisposte dal CNDCEC, e fonte principale di questa presentazione. Le Linee guida assistono il professionista nello svolgimento delle proprie funzioni dando indicazioni su come: 1. Adottare corrette tecniche di valutazione; 2. Identificare le determinanti del valore; 3. Individuare e illustrare gli assunti valutativi; 4. Fornire il parere complessivo sul valore dell'oggetto valutato. Le Linee guida, fornendo spunti procedurali concretamente applicabili, contribuiscono a ridurre l'alea delle stime, conseguenza dei problemi pratici di applicazione dei metodi valutativi e dell'incertezza connaturata alle situazioni di stress aziendale. Generalmente è più affidabile e stabile il valore dell'azienda all'interno di un Range di valore (oscillazioni 10/15% massimo). Determinazione del contesto valutativo La crisi aziendale si manifesta inevitabilmente come squilibrio.

economico-patrimoniale e finanziario. È essenziale condurre delle analisi sulle dinamiche dei flussi e sulle loro ripercussioni sulla struttura finanziaria, in quanto:

  1. Un'analisi sull'andamento storico dei flussi permette di qualificare lo stato di crisi in cui versa l'azienda;
  2. Un'analisi di carattere previsionale, sulla base delle azioni future finalizzate al risanamento, permette di svolgere valutazioni preliminari in merito alla reversibilità o irreversibilità dello stato di crisi.

La comprensione del contesto valutativo è determinata dall'acquisizione della base informativa, la quale comprende un'analisi strategica concernente:

  • il quadro macroeconomico;
  • il quadro settoriale;
  • Il quadro specifico dell'unità oggetto di stima;
  • un'analisi quantitativa dei risultati storici;
  • un'analisi delle previsioni sia degli scenari futuri sia dei flussi economici e finanziari.
valutazione dell'impresa in crisi può avvenire in diversi contesti, riassumibili come segue: 1. Tensione finanziaria (rischio d'insolvenza): L'azienda oggetto di valutazione genera flussi di cassa prospettici negativi e rischia l'insolvenza. In questa situazione è necessario reperire nuova finanza, prima di procedere al risanamento. 2. Disequilibrio economico e crisi reversibile; L'azienda oggetto di analisi versa in un temporaneo stato di disequilibrio economico, che ci si aspetta venga superato attraverso le iniziative di turnaround. Tuttavia, essa non corre immediato rischio d'insolvenza. 3. Disequilibrio economico e crisi irreversibile (ipotesi liquidatoria); L'azienda oggetto di valutazione è incapace di generare flussi di cassa positivi, anche prospettici. La liquidazione è inevitabile, ma parte dell'attività produttiva potrebbe essere preservata trasferendo eventuali rami aziendali ancora profittevoli. Ilpassaggio di un'azienda da un contesto all'altro può essere lento o repentino a seguito di un evento significativo sulla dinamica dei flussi e sui conseguenti equilibri di bilancio. I framework per la valutazione delle aziende in crisi 43 La valutazione dell'azienda in tensione finanziaria: Vi è rischio di insolvenza prospettica quando la carenza di liquidità aziendale nel breve periodo comporta l'impossibilità di onorare le obbligazioni contratte e non più dilazionabili. Si colloca in questo contesto anche: 1. L'azienda che nel suo piano finanziario registra l'incapacità dei flussi di cassa dell'attività operativa di far fronte ai margini delle altre aree (investimenti e finanziamenti); 2. L'azienda in stato di sovraindebitamento (art. 6, co. 2, lett. a) L. 3/2012). In questo particolare contesto, i dati storici possono essere ancora utilizzati come benchmark per definire scenari prospettici di.carattere economico-finanziario di breve periodo e per identificare plausibili risultati medio-normali attesi. Nella definizione dei risultati previsionali, le comparazioni con altre realtà aziendali possono essere assunte nel processo di stima del valore. Nel processo valutativo, il professionista deve tenere conto dei costi e dei tempi necessari all'implementazione degli strumenti scelti per sanare lo squilibrio economico-patrimoniale e finanziario. Nel caso in cui non sia disponibile un piano redatto dall'impresa e si sia optato per l'uso di modelli che prevedono l'attualizzazione dei flussi economico-finanziari, sarà compito del professionista sviluppare previsioni in merito, sulla base delle informazioni fornite dal management. La valutazione d'azienda in disequilibrio economico e in crisi reversibile: L'elemento che caratterizza questo contesto valutativo è la discontinuità tra i valori economico-finanziari di partenza e

quelli attesi.I valori attesi devono essere conseguenza di operazioni di risanamento straordinarie, di estensioneproporzionata alla gravità della situazione di partenza.Ciò comporta che la valutazione del valore aziendale si fondi su dati prospettici, facendo ricorso aidati storici solo in misura parziale e tenendo conto delle rettifiche straordinarie che spessointervengono in queste circostanze.La difficoltà di applicare nella pratica questo principio è aggravata dallo stato, spesso subottimale,delle scritture contabile delle società in difficoltà e dall’incertezza intrinseca nella formulazione distime circa l’andamento futuro, che potrebbero rivelarsi troppo ottimiste.Per ridurre questo rischio, la valutazione deve essere basata su un piano industriale il più dettagliatopossibile, che espliciti accuratamente le ipotesi sottostanti.La valutazione d’azienda in disequilibrio economico e in crisi irreversibile:In un

contesto di disequilibrio economico-finanziario irreversibile la redditività aziendale è del tutto compromessa e mancano prospettive di recupero dell'equilibrio finanziario. In mancanza del postulato della continuità aziendale, l'azienda deve essere valutata come la somma dei singoli beni suscettibili di realizzo (N.B. Ciò comunque non comporta, laddove possibile, la valutazione in continuità di specifici rami). Il contesto di riferimento diventa, quindi, quello liquidatorio e ciò avviene quando: 1. Non vi sono prospettive per riportare in positivo i flussi di cassa operativi; 2. Il procrastinarsi dell'attività genererebbe solo ulteriori costi; 3. La struttura del capitale è in una situazione di deficit patrimoniale permanente. La liquidazione dell'azienda rappresenta quindi l'unico percorso possibile per il soddisfacimento dei debiti verso creditori terzi. In questo contesto, la valutazione del professionista.

Permetterà di identificare il valore di riferimento dei s

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A.A. 2021-2022
74 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher marco_vimercati di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Risanamento d'impresa e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bergamo o del prof Danovi Alessandro.