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CONFIGURAZIONE DI COSTONB

Il costo delle rimanenze acquistate da terzi, è calcolato considerando il costo d'acquisto (parziale prezzo risultante dalla fattura di acquisto) a cui si devono sommare gli oneri accessoriall'acquisto (spese di trasporto, assicurazione, dazi doganali, ecc) e in più a tale costo si devono sottrarre sconti commerciali, resi, premi e abbuoni sull'acquisto.

NB. Il costo delle rimanenze prodotte dall'imprese è dato dal costo pieno di produzione che comprende tutti i costi diretti di produzione (materiali impiegati, manodopera) più altri costi indiretti di produzione per la quota ragionevolmente imputabile al prodotto (quota degli ammortamenti usati negli impianti della produzione, spese di manutenzione relativi a questi impianti per la produzione di beni in rimanenza e non per la produzione dei beni non ancora venduti, spesa di energia elettrica, ecc).

L'attribuzione dei costi indiretti di produzione richiede la

valutazione è relativa a beni fungibili, cioè beni che sono interscambiabili con altri beni della stessa specie (come ad esempio materiali di consumo o prodotti standardizzati), allora è possibile utilizzare un metodo di calcolo del costo basato su una media ponderata dei costi di acquisto o di produzione. Per quanto riguarda i costi di distribuzione, essi non rientrano nel costo di produzione e quindi non devono essere attribuiti ai beni prodotti in rimanenza presso l'azienda. I costi di distribuzione includono ad esempio le spese di trasporto, di pubblicità e di vendita. La scelta del metodo di calcolo del costo dipende quindi dalla natura dei beni e dalla disponibilità di informazioni dettagliate sui costi sostenuti per acquistarli o produrli.valutazione è relativa a beni fungibili, che sono interscambiabili (come avviene per la maggior parte delle rimanenze), l'approvvigionamento di queste rimanenze avviene per lotti con diversi quantitativi e diversi costi unitari delle quantità, (non è necessario identificare il singolo lotto a cui appartengono le unità in rimanenza finale); si possono attribuire i costi ai beni in rimanenza, sulla base di alcune ipotesi (quindi su alcuni metodi di calcolo del costo). Il codice civile consente tre metodi di calcolo del costo dei beni in rimanenza finale: 1. Costo medio ponderato 2. LIFO (ultimo entrato, primo uscito) 3. FIFO (primo entrato, primo uscito) Sono tre metodi alternativi, dunque una società che redige il bilancio, nella valutazione delle rimanenze può calcolare il costo di tali rimanenze con uno dei tre metodi. L'utilizzo di uno dei tre metodi è per la società una facoltà, può decidere diutilizzareliberalmente uno dei tre metodi. Una volta stabilito il metodo per la valorizzazione delle rimanenze a magazzino, non può più essere cambiato da un esercizio all'altro, nel rispetto del principio di continuità dei criteri di valutazione (eccetto in casi eccezionali che consentano una deroga). METODO DI CALCOLO DEL COSTO Il metodo di calcolo delle rimanenze di magazzino del costo medio ponderato, attribuisce a ogni unità in giacenza in magazzino, il valore medio dei costi unitari di tutti i lotti che sono stati caricati a magazzino nel corso dell'esercizio (quindi tutti quelli acquistati entrati nel magazzino). È ponderato in base alle quantità compongono i singoli lotti. Il costo medio ponderato può essere calcolato:
  • Per movimento -> comporta il calcolo del costo medio alla data di ogni prelievo del magazzino (a ogni vendita, scarico da magazzino, ogni volta che prelevo beni dal magazzino). Non calcolo quindi il costo medio ponderato a fine esercizio, ma ad ogni movimento.
  • Per periodo -> comporta il calcolo del costo medio ponderato a fine esercizio, considerando tutti i movimenti di carico e scarico del magazzino avvenuti nel periodo.

Il costo medio ponderato viene calcolato soltanto al termine dell'esercizio ma ogni volta che c'è una vendita. Per periodo, comporta il calcolo soltanto al termine del periodo amministrativo (convenzionalmente al 31.12 dell'esercizio in chiusura) ed è calcolato sulla base dei carichi in magazzino dell'intero periodo (la media può comprendere o tutti gli acquisti per le quantità o le rimanenze iniziali). Se la media comprende anche le rimanenze iniziali, allora si parla di costo medio ponderato d'esercizio. Se invece la media ponderata non comprende le rimanenze iniziali, si parla di costo medio ponderato d'acquisto. Il calcolo del costo medio ponderato d'acquisto viene effettuato ogni volta che andiamo a calcolare il valore delle rimanenze in magazzino con uno dei metodi disponibili.

Metodi di calcolo previsto dal codice civile, è necessario calcolare le quantità fisiche in giacenza al 31.12.

Abbiamo in rimanenza finale (al termine dell'esercizio, cioè al 31.12) 45 unità.

Si calcolano facendo la somma delle quantità in rimanenza iniziali + tutte le quantità acquistate nel periodo (vedi esempio dunque 15+20+15) meno le quantità vendute nel periodo.

Una volta calcolate le unità fisiche presenti a magazzino, bisogna andare a valorizzarle usando il metodo di calcolo di costo medio ponderato d'acquisto.

Moltiplico (e sommo) tra di loro la quantità acquistata per il valore unitario (al numeratore)

Sommo al denominatore tutte le quantità. Da questa operazione mi risulta il costo medio ponderato d'acquisto, che moltiplico poi con le unità presenti in giacenza a magazzino.

NB Le rimanenze iniziali non devono essere conteggiate nelle somme né del numeratore né del denominatore.

Calcolo del costo medio ponderato di periodo

Calcolo sempre le rimanenze di magazzino

I dati presenti nella slide sono gli stessi utilizzati con il metodo di calcolo del costo medio ponderato d'acquisto.

Le quantità fisiche in giacenza al termine dell'esercizio, dunque al 31.12, sono sempre 45 unità.

Date dal calcolo delle rimanenze iniziali più tutte le quantità di unità acquistate meno le unità vendute. Dunque il calcolo delle giacenze fisiche al termine del periodo è sempre lo stesso.

La differenza con il calcolo del costo medio ponderato d'acquisto è che nel calcolo del costo medio ponderato di periodo sia al numeratore che al denominatore devo aggiungere anche le rimanenze iniziali. Al numeratore le moltiplico con il costo unitario, al denominatore sommo le rimanenze iniziali con il valore di tutti gli acquisti presenti.

Calcolo del costo medio ponderato per movimento

I dati sono sempre gli stessi degli esempi

precedenti: le unità fisiche presenti a magazzino sono sempre 45. Questa volta però la media ponderata deve essere calcolata alla data di ogni prelievo del magazzino. Alla vendita, devo calcolare il costo medio ponderato a quella data. Dunque: la rimanenza iniziale che moltiplica il suo costo unitario + il primo acquisto che moltiplica il suo costo unitario tutto fratto la somma delle due quantità (5 x 10) + (15 x 15) = 13,755 + 1513,75 -> costo medio ponderato. Per capire quanto mi rimane in magazzino, devo sommare le quantità dunque: 5 + 15 = 20 e sottrarre le quantità vendute, dunque 10. Mi rimangono così 10 unità fisiche per un costo medio di 13,75. A questo punto sommo gli acquisti, moltiplicando il singolo per il suo valore unitario. Il tutto diviso per le mie quantità -> ottengo il costo medio ponderato per movimento unitario. Per calcolare le rimanenze finali moltiplico le mie

quantità per il costo medio ponderato unitario. 7

METODO DI CALCOLO DEL COSTO DEL MAGAZZINO FIFO

FIFO -> primo entrato primo uscito

Ha alla base l'ipotesi che le prime quantità acquistate o prodotte del bene che c'è in magazzino, sono anche le prime quantità a essere vendute, dunque a uscire dal magazzino.

Se devo valorizzare le giacenze che sono a magazzino al termine dell'esercizio (dopo che sono avvenute tutte le vendite) la valorizzazione deve avvenire sulla base dei costi unitari degli ultimi acquisti effettuati, ossia quelli più recenti, perché i primi acquisti effettuati sono quelli che sono stati venduti, dunque a magazzino restano le quantità degli acquisti più recenti.

METODO DI CALCOLO DEL COSTO DEL MAGAZZINO LIFO

LIFO -> ultimo entrato, primo uscito

È l'opposto del metodo FIFO. Dunque l'ipotesi che è alla base di questo metodo, è che le ultime quantità acquistate o

prodotte e quindi caricate a magazzino, sono anche le primeche vengono vendute, a uscire dal magazzino. Le unità che residuano a magazzino altermine del periodo, sono le prime quantità ad uscire dal magazzino. Dunque agli acuisti piùlontani nel tempo, perché gli ultimi acquisti sono stati venduti.Ci sono tre varianti LIFO ammesse dal codice civile.
  1. LIFO del periodo -> si effettua il calcolo delle rimanenze al costo LIFO solo la termine delperiodo (dunque al 31.12).
  2. LIFO continuo -> si calcolo il costo LIFO ad ogni movimento, ogni data di vendita, ad ogniprelievo del magazzino.
  3. LIFO a scatti -> è una combinazione con il criterio LIFO e il costo medio ponderato, che originadiverse “fasce LIFO”.
LIFO DI PERIODO Si calcola il costo LIFO al termine del periodo, dunque al 31.12, non a ogni data di vendita. LIFO CONTINUO PER MOVIMENTO Tiene conto di tutti i prelievi da magazzino, non solo al termine del periodo. Il calcolo del costo

Il conteggio delle rimanenze viene effettuato sempre, ad ogni singolo prelievo.

LIFO -> ultimo entrato primo uscito -> alla data di ogni prelievo restano a magazzino le prime quantità.

Dobbiamo effettuare il conteggio delle unità fisiche che giacciono a magazzino al termine del periodo. Andiamo a sommare le quantità acquistate e a sottrarre le quantità vendute.

LIFO A SCATTO

Occorre distinguere se le quantità in rimanenza a fine esercizio sono aumentate o diminuite rispetto alle giacenze di inizio esercizio.

Se le rimanenze finali sono maggiori delle rimanenze iniziali, significa che le giacenze a magazzino nel corso dell'esercizio sono aumentate. La quantità pari a quella di inizio esercizio (dunque uguale alla quantità di rimanenze iniziali), si valorizza con il costo a quella data (con il costo unitario che avevano le rimanenze iniziali). Mentre l'incremento (cioè la differenza tra rimanenze finali e rimanenze iniziali - nel caso in

cui le rimanenze fi

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Publisher
A.A. 2019-2020
11 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher asiabest_1999 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Contabilità e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università "Carlo Cattaneo" (LIUC) o del prof Fossati Silvia.