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Domande e risposte sulle rimanenze di magazzino

1. l criterio generale di valutazione delle rimanenze di magazzino

Per la valutazione delle rimanenze di magazzino, nel tempo sono stati proposti più e diversi criteri

di valutazione :

Il criterio del prezzo corrente, il quale valutava le rimanenze al prezzo di mercato al momento della

valutazione, diffuso soprattutto nel XIX sec.

Il criterio del prezzo effettivo di realizzo futuro.

Infine il criterio del costo storico o del valore di mercato che è quello attualmente in uso e prescritto

sia dai principi contabili nazionali sia dal codice civile.

2. Classificazione delle rimanenze negli schemi di bilancio

Le rimanenze di magazzino vengono classificate all’interno degli schemi di bilancio nella voce CI

dello Stato Patrimoniale, vale a dire la sezione rimanenze dell’attivo circolante. Le categorie in

questa sezione sono molte ed eterogenee, ma tutte con la medesima natura economica. In

generale, eccezione fatta per la voce acconti, si fa riferimento a beni di proprietà dell’azienda o

impiegati come fattori produttivi o destinati alla vendita. Il concetto si fonda su processi economici

incompleti nei quali la conclusione del processo produttivo o la vendita è rimandata all’esercizio

successivo.

3. La valutazione dei lavori in corso su ordinazione

I lavori in corso su ordinazione sono dei lavori per conto di terzi (si distinguono quindi dall’attività

generica di produzione dell’azienda perché c’è una commissione specifica da parte di un terzo

soggetto) che richiedono tempi lunghi di esecuzione e non si esauriscono in un solo esercizio.

Caratteristiche essenziali sono, come detto, la commissione da parte di un terzo e la specificità

dell’oggetto in considerazione. Per valutare i lavori in corso su ordinazione è necessario definire

sia i costi che i ricavi di commessa che i questi casi rappresentano dei dati incerti. Tra i costi di

commessa troviamo i costi per l’acquisizione della commessa, i costi pre operativi, i costi di

esecuzione e i costi da sostenere dopo la chiusura. Tra i ricavi di commessa invece troviamo il

prezzo base come da contratto, eventuali maggiorazioni per revisione dei prezzi, eventuali costi

aggiuntivi, ed altri proventi accessori. Una volta definito il valore è necessario, al fine di iscrivere la

cifra in bilancio, verificare la percentuale di completamento dell’esercizio in questione. Per

determinare l’avanzamento esistono vari metodi :

del costo sostenuto, delle ore lavorate, delle unità consegnate e delle misurazioni fisiche. Un altro

metodo è quello della commessa completata che contabilizza annualmente i costi ma registra i

ricavi interamente nell’esercizio in cui si conclude l processo.

4. La determinazione del costo di acquisto e del costo di produzione delle rimanenze di

magazzino

Quando si determina il costo storico di una rimanenza di magazzino si può far riferimento o al

costo d’acquisto o al costo di produzione.

Si parla di costo d’acquisto quando le rimanenze sono rappresentate da materie prime, sussidiarie

di consumo, semilavorati di acquisto e merci. Il costo d’acquisto è dato dalla somma del prezzo

effettivo d’acquisto più gli oneri accessori più i costi di ricevimento controllo e immagazzinaggio

meno resi, abbuoni sconti commerciali incondizionati e premi. Sono esclusi inoltre dal calcolo del

costo d’acquisto eventuali oneri finanziari, differenze di cambio e sconti per cassa.

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
2 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Pier.nesto di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Contabilità e bilancio e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Parma o del prof Fornaciari Luca.