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Il fenomeno di assimilazione intracategoriale
Tutti noi utilizziamo delle etichette per contraddistinguere gli esseri umani. Il fenomeno di assimilazione intracategoriale non ha la stessa forza quando percepiamo un ingroup o un outgroup. Le persone caucasiche tendono a percepire le persone asiatiche tutte simili tra loro, infatti gli individui sono soggetti all'omogeneità dell'outgroup, a un effetto di ciò tendono a percepire i membri dell'outgroup come più omogenei rispetto ai membri dell'ingroup che sono più differenziati tra loro. L'effetto di omogeneità è stato giustificato facendo riferimento a diversi processi: le persone hanno molte più occasioni di osservare e interagire con membri dell'ingroup rispetto a quelli dell'outgroup e, quindi, hanno una rappresentazione più differenziata della propria categoria; inoltre, gli individui organizzano le informazioni relative ai singoli individui quando questi appartengono all'ingroup ma non all'outgroup.
L’e etto di omogeneità prepara il terreno per losviluppo di stereotipi e pregiudizi. La teoria dell’autocategorizzazione sostiene che l’individuo de nisce se stessoanche in base all’appartenenza a categorie sociali. L’autocategorizzazione non è costante: gli individui possono de nire loro stessi in un momento comeappartenenti a una categoria e, il momento successivo, come appartenenti aun’altra categoria. Secondo Turner e colleghi l’accesso a una categoriadipenderebbe dall’accesso comparativo e dall’accesso normativo. L’accessocomparativo prevede che la categorizzazione sia guidata dalla salienza deglistimoli presenti in un determinato contesto. L’accesso normativo prevede cheutilizzare una categoria piuttosto che un’altra sia anche in uenzata da preferenzespeci che del soggetto percipiente. Per cui, se siamo razzisti e contrariall’immigrazione, la prima cosache noteremo saliti su un autobus sarà il gruppo etnico delle persone. L'influenza sociale è centrale nella psicologia sociale, tanto che Allport definisce l'intera psicologia sociale come lo studio dei processi di influenza. L'influenza sociale è un processo psicosociale per cui una persona/gruppo, intenzionalmente o meno, determina dei cambiamenti nei pensieri o nei comportamenti di un'altra persona. Gli studiosi Deutsch e Gerardi nel 1955 hanno proposto una classificazione, distinguendo due tipi di influenza: l'influenza informativa e l'influenza normativa. L'influenza informativa entra in gioco quando ci troviamo in una condizione di incertezza e siamo propensi a fare affidamento sugli altri. Ad esempio, quando ci troviamo in un contesto nuovo, come un nuovo posto di lavoro, possiamo osservare il comportamento degli altri per capire come comportarci a nostra volta. Nell'influenza normativa le personeconformano le proprie idee e/o il proprio comportamento alle aspettative altrui. Ad esempio, uno studente potrebbe spegnere il cellulare durante una lezione non perché la ritenga una cosa educata da fare, ma per evitare il rimprovero del docente. In entrambi i casi c'è un'adesione alle idee e/o al comportamento altrui ma, mentre l'influenza informativa entra in azione quando un individuo vuole essere nel giusto e crede che gli altri possano aiutarlo in questo, l'influenza normativa si forma sul desiderio di evitare l'esclusione sociale. Un'altra distinzione è quella tra fonte passiva e fonte attiva di influenza sociale. A distinguere i due tipi di fonte è il grado di intenzionalità nell'esercitare influenza su qualcuno. Gli automobilisti che si fermano a mangiare in un ristorante lungo la strada non sono consapevoli del fatto che parcheggiare in prossimità del ristorante può spingere altre persone a fare lo stesso.la loro eventuale influenza sugli altri non sarà quindi intenzionale. Un'azienda che pubblicizza un nuovo prodotto lo fa proprio allo scopo di esercitare un'influenza, in questo caso si parla di fonte attiva.
L'obbedienza all'autorità
Obbedire nel suo significato originario vuol dire prestare ascolto all'autorità. Perché obbedire a un'autorità è ritenuto socialmente importante fin dalla notte dei tempi?
Al di là del timore delle punizioni, possiamo dire che chi, ad esempio, ha meno esperienza, presta ascolto a chi ne ha di più. Ci si aspetta che un bambino obbedisca alla richiesta dei genitori di non mettere le dita nella presa, in questo caso l'obbedienza all'autorità genitoriale costituisce una protezione per la propria esistenza. Ma cosa accade se gli ordini dell'autorità riguardano azioni immorali?
Nel 1961 si è celebrato il processo di Adolf Eichmann, il quale ebbe
Un ruolo dispicco nel genocidio degli ebrei. Eichmann non appariva come un mostro spietato e crudele, era un uomo comune, dall'aspetto mite. Per tutta la durata del processo Eichmann si difese affermando che stava eseguendo degli ordini e non ha mai agito secondo la sua volontà. Milgram, un giovane psicologo, Stanley proverà a dimostrare in laboratorio che i comportamenti di obbedienza distruttiva possono essere indotti dalla struttura di un particolare contesto sociale. La ricerca di Milgram suscitò un enorme scalpore nell'ambiente scientifico. I partecipanti furono quaranta individui di sesso maschile e di diverse età. Ai partecipanti fu mostrato un laboratorio e fu spiegato che l'intento dell'esperimento era quello di studiare gli effetti delle punizioni sull'apprendimento. Il sistema di punizione utilizzato sarebbe stato quello delle scosse elettriche, ma in realtà
formattato il testo utilizzando i seguenti tag HTML:Non veniva in itta nessuna scossa. Il partecipante incontrava un'altra persona in laboratorio che doveva partecipare all'esperimento, ma in realtà era un collaboratore del ricercatore. Al collaboratore veniva attribuito il ruolo dell'allievo, al reale partecipante quello dell'insegnante. Il compito dell'insegnante era quello di leggere all'allievo una serie di parole appaiate e successivamente ripetere la prima parola di ogni paio accompagnata da quattro associazioni alternative. L'allievo doveva indicare quale delle quattro parole fosse stata inizialmente appaiata con la prima. In caso di errore l'insegnante doveva abbassare una leva che in iggeva all'allievo una scossa elettrica (in realtà non accadeva). Su ognuna delle leve era indicato un voltaggio progressivamente più intenso di elettricità e in corrispondenza di ogni voltaggio la gravità crescente di diversi tipi di scossa. All'insegnante venne
detto che avrebbe dovuto aumentare l'intensità della scossa ogni volta che l'allievo commetteva un errore. Quando l'insegnante esitava, lo sperimentatore diventava più autoritario, le sue esortazioni erano quattro: continui per piacere, l'esperimento richiede che lei continui, è assolutamente indispensabile che lei continui, non ha altra scelta deve proseguire. Se dopo la quarta esortazione la persona rifiutava di continuare, l'esperimento veniva interrotto. In questo primo studio, lo sperimentatore e l'insegnante furono posti in una stanza adiacente a quella dove era stato collocato l'allievo. I risultati mostrano che su quaranta partecipanti, ben ventisei abbassarono la leva da 450 volt. Alcuni partecipanti mostrarono nel corso dell'esperimento un forte grado di agitazione, tanto che in seguito si sviluppò un acceso dibattito sull'etica della ricerca. Un campione di individui presumibilmente normali era stato.indotto ad andare contro i propri principi, accanandosi con una vittima che si lamentava, solo per eseguire un ordine proveniente dall'autorità.
Sulla base dei risultati ottenuti da altri esperimenti di Milgram, possiamo descrivere una serie di fattori che possono incoraggiare o impedire l'obbedienza all'autorità:
- Vicinanza dell'autorità e grado di sorveglianza: quando lo sperimentatore lasciava il laboratorio e impartiva i suoi ordini per telefono, solo nove persone su quaranta obbedivano.
- Legittimità dell'autorità: quando, in assenza dello sperimentatore, un altro "partecipante" aveva assunto il ruolo di autorità, solo quattro persone su venti avevano inflitto il massimo shock all'allievo. Questo perché un ordine proveniente da una persona di status equivalente non era preso seriamente come un ordine proveniente da uno sperimentatore di status superiore.
- Incongruenze nella struttura sociale: segnali
disposte