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Estratto del documento

 DETERMINANTI DELL’ELASTICITA’ DELLA DOMANDA

L’elasticità della domanda rispetto al prezzo, varia enormemente da un

bene all’altro. Alcuni beni hanno una domanda con elasticità elevata

mentre altri hanno una domanda altamente anelastica (rigida). Quindi i

fattori che determinano l’elasticità della domanda rispetto al prezzo sono

diversi e sono: 1) il numero dei beni sostituti e il loro grado di sostituibilità

(quanto maggiore è il numero di sostituti di un bene e il loro grado di

sostituibilità tanto più questi verranno scelti dai consumatori in caso di un

aumento del prezzo del bene considerato, e quindi tanto maggiore sarà la

sua elasticità della domanda rispetto al prezzo); 2) la quota di reddito

spesa nel bene (quanto maggiore è la quota di reddito spesa in un dato

bene tanto maggiore dovrà essere la riduzione del suo consumo

all’aumentare del prezzo); 3) le caratteristiche dei beni (i beni necessari

generalmente hanno domanda anelastica invece quelli di lusso hanno la

domanda elastica); 4) orizzonte temporale (quando il prezzo aumenta

l’aggiustamento delle scelte di consumo richiede tempo. Quanto

maggiore è il lasso di tempo a cui la domanda si riferisce tanto più essa

sarà elastica. (Es: tra il dicembre 73 e il giugno 74 il prezzo del petrolio quadruplico, causando

aumenti dei prodotto derivati di proporzioni simili. Nei mesi successivi ci fu solo una modesta

riduzione del consumo di prodotti derivati dal petrolio: la domanda era altamente anelastica

perché le persone volevano continuare ad usare l’automobile e a riscaldare le proprie case.

Tuttavia, in un orizzonte temporale

più lungo, al persistere di prezzi del

petrolio elevati, vennero inventate

automobili dai consumi ridotti e

molte persone optarono per auto

di minori dimensioni.

Analogamente, molti scelsero

sistemi di riscaldamento a gas o a

carbone e fecero isolare le loro

abitazioni per ridurre la

dispersione di calore: la domanda

relativa ad un periodo più lungo,

quindi, è molto più elastica). 69

 DEFINIZIONE PIU’ FORMALE DI ELASTICITA’ RISPETTO AL PREZZO

L’elasticità della

domanda rispetto al

prezzo è misurata in

termini percentuali

perché consente

confronti tra

grandezze

qualitativamente

diverse, cioè misurate

in unità di misura

diverse, ad es. consente il confronto tra variazioni di quantità e variazioni

di prezzo. Per quanto riguarda il segno dell’elasticità, si sa che le curve di

domanda solitamente sono inclinate negativamente, questo significa che

le variazioni del prezzo e della quantità vanno in direzioni opposte. (ps: la Ɛ

si legge epsilon!)

Un aumento del prezzo (segno positivo) causerà un calo della quantità

domandata (segno negativo). Analogamente un calo del prezzo

provocherà un aumento della quantità domandata. Quindi, nel calcolo

dell’elasticità, dividiamo sempre un valore positivo per uno negativo o

viceversa: in entrambi i casi otteniamo un valore negativo. Per risolvere il

problema del segno consideriamo l’elasticità in valore assoluto (significa

. L’elasticità della domanda può essere maggiore di

considerarla sempre positiva!)

1, compresa tra 0 e 1, e uguale ad 1.

1) L’elasticità maggiore di 1 è il caso in cui una variazione percentuale del

prezzo causa una variazione percentuale più che proporzionale della

quantità domandata. L’elasticità sarà maggiore di uno in quanto

dividiamo un numero per un numero più piccolo.

2) L’elasticità compresa tra 0 e 1 è il caso in cui una variazione

percentuale del prezzo causa una variazione percentuale meno che

proporzionale della quantità domandata: l’elasticità sarà minore di 1 in 70

quanto dividiamo un numero per un numero più grande.

3) L’elasticità unitaria (uguale ad 1): è il caso in cui il prezzo e la quantità

domandata variano nella stessa proporzione. L’elasticità sarà pari ad 1 in

quanto dividiamo un numero per sé stesso.

Esercizio: nella situazione iniziale, il prezzo del bene A è di 1€ e la quantità

domandata è di 100. Il prezzo varia di 0,1 € (diventando 1,1€). Di

conseguenza la quantità domandata si riduce a 95. Per calcolare

l’elasticità della domanda dobbiamo dapprima calcolare la variazione

percentuale della quantità domandata e la variazione percentuale del

prezzo. Ricordando la formula dell’elasticità della domanda, cioè :

, facciamo il rapporto tra le due variazioni percentuali.

Ad es. nel caso del bene A, la domanda è anelastica

(infatti il risultato 0,5 è compreso tra 0 e 1). Nel caso del bene B invece la

domanda è elastica (il risultato 1,5 è maggiore di 1).

Esercizio: calcolo dell’elasticità Innanzi tutto, in queste 3 diverse

situazioni noi abbiamo la stessa

variazione percentuale di prezzo (di

cui noi disponiamo), che corrisponde

ad una riduzione del 5%. 71

Dobbiamo calcolare l’elasticità della domanda in tre situazioni diverse:

 1° caso: = 5% e = 10 % Ɛ = = 2 (domanda elastica);

 2° caso: = 5% e = 1 % Ɛ = = 0,2 (domanda anelastica);

 3° caso: = 5% e = 0 % Ɛ = 0 (domanda perfettamente

rigida). 72

Ad ogni prezzo

superiore a P1 la

domanda è nulla; in

corrispondenza

invece di P1 o di ogni

altro prezzo inferiore

a P1 la domanda è

infinitamente

grande. Questa curva

di domanda, che a prima vista sembra irrealistica, è invece quella tipica di

una singola impresa in un mercato perfettamente concorrenziale. In tale

contesto le imprese sono piccole rispetto all’intero mercato. Esse devono

accettare il prezzo di mercato ma a quel prezzo possono vendere quanto

desiderano (la domanda dal punto di vista della singola impresa è

infinita). In questo caso quanto maggiore è la quantità offerta dalla

singola impresa tanto maggiore è il suo ricavo. 73

Indipendentemente dal prezzo la quantità domandata rimane la stessa. 74

Dalla formula principale per il calcolo

dell’elasticità possiamo arrivare ad una

formula alternativa (che però ci permette di

:

effettuare sempre lo stesso calcolo!)

:

dalla formula trasformiamo la

divisione in una moltiplicazione invertendo i

fattori, ottenendo

Infine, trattandosi di una moltiplicazione, possiamo invertire anche i denominatori

• .

arrivando alla formula conclusiva 75

Svolgimento esercizio:

Ɛ di H = 80 / 20 = 4 Ɛ di D = 40 / 60 = 2/3 76

(ps: ricorda! Nel calcolo della variazione della quantità e del prezzo -cioè

ΔQ e ΔP- il punto di partenza non conta, mentre nel calcolo dell’elasticità,

i valori di P e di Q sono quelli del punto di partenza). 77

78

Esercizio: caso di

DIMINUZIONE DI

PREZZO (domanda

elastica):

supponiamo che il

prezzo sia 20 € e che la quantità domandata sia 150. Se il prezzo

diminuisce del 6% e la quantità domandata varia (quindi aumenta!) del

25%, calcolare il ricavo nelle due ipotesi. 79

80

Dapprima calcoliamo il ricavo totale per ogni punto

Punto Prezzo Quantità RT Rmg presentato nell’esercizio (come nella tabella qui a

A 10 0 0 - sinistra), es. per il punto C il ricavo totale sarà P • Q,

B 9 1 9 9

C 8 2 16 7 cioè 8 • 2 = 16.

D 7 3 21 5

E 6 4 24 3 Poi per ogni punto calcoliamo il Ricavo marginale,

F 5 5 25 1

G 4 6 24 -1 che è dato dalla differenza tra il ricavo totale del

H 3 7 21 -3

I 2 8 16 -5 punto considerato meno il ricavo del punto

L 1 9 9 -7

M 0 10 0 -9 precedente, es. nel punto C il ricavo marginale sarà

16 - 9 = 7. Infine rappresentiamo graficamente il RT e il Rmg in tutti i

punti. Sull’asse delle ordinate metteremo i valori relativi al prezzo, al RT,

al Rmg. Sull’asse delle ascisse indicheremo le quantità. Rappresentiamo

prima la curva di domanda costruita con i dati

(nel grafico è la linea fucsia!)

iniziali relativi a tutti i punti; poi rappresentiamo il RT ,

(linea blu “a campana”)

infine il Rmg . Possiamo dire che graficamente il Rmg è sempre

(linea gialla)

sotto la curva di domanda.

 ALTRE ELASTICITÀ

Finora abbiamo considerato la sensibilità della domanda rispetto al

prezzo dello stesso bene. Ma il prezzo costituisce solo una delle

determinanti della domanda. Potremmo quindi considerare la sensibilità

della domanda al variare di una qualsiasi delle loro determinanti e quindi

calcolare l’elasticità della domanda. A tal proposito studieremo due

elasticità particolarmente utili: 1. l’elasticità della domanda rispetto al

reddito; 2. l’elasticità incrociata della domanda. 81

1. ELASTICITA’ DELLA DOMANDA RISPETTO AL REDDITO

E’ facile notare che la formula è

identica a quella dell’elasticità

della domanda al prezzo, tranne

che in questo caso la variazione

percentuale della domanda è

divisa per la variazione

percentuale del reddito e non

del prezzo. Quindi se un

aumento del reddito del 2%

provoca un aumento della

domanda dell’8%, l’elasticità della domanda rispetto al reddito è 8%/2% =

4 . La principale determinante dell’elasticità della domanda al reddito è il

grado di necessità del bene. In un paese industrializzato, la domanda di

beni di lusso aumenta rapidamente al crescere del reddito dei

consumatori, mentre la domanda di beni di prima necessità, come il pane,

cresce solo in misura scarsa. In altre parole beni come le automobili e le

vacanze all’estero hanno un elevata elasticità della domanda rispetto al

reddito, mentre beni come le patate hanno una bassa elasticità della

domanda rispetto al reddito. In entrambi i casi, tuttavia, tale elasticità

assume valore positivo, come è per tutti i BENI NORMALI. La domanda di

alcuni beni invece diminuisce all’aumentare del reddito: si tratta dei c.d.

BENI INFERIORI. A differenza dei beni normali l’elasticità della domanda

rispetto al reddito dei beni inferiori è negativa (cioè vanno in direzione opposta,

.

aumenta il reddito, diminuisce la quantità domandata - o viceversa-)

Riassumendo: i beni normali hanno un’elasticità rispetto al reddito

maggiore di 0 (Ɛ > 0), cioè incrementi del reddito monetario

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
216 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Alessandra R. di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istituzioni di microeconomia e macroeconomia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Palermo o del prof Borsellino Valeria.