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I COMIZI CENTURIATI
Assemblea del popolo in armi che sostituì gradatamente, sul piano delle competenze, i comizi
curiati che però non vennero eliminati., ma persistettero con funzioni limitate.
Nei comizi ogni centuria rappresentava un’unità di voto. Chi era più ricco, doveva
impegnarsi in modo più consistente per la difesa della città e riceveva in cambio maggiori
responsabilità politiche.
Strumento importante per la coesione della civitas romana perché i cittadini raggruppati come
populus e non come gentes.
• Ricchi separati dai poveri;
• Diversa dalla ripartizione tributa di tipo territoriale (ricco e povero insieme, 35 voti con
maggioranza a fine voto);
• Si votava fino al raggiungimento della maggioranza di unità di voto;
• Potere ai nobili proprietari terrieri (prestanome x attività commerciali, non potevano x
legge);
• Votavano per primi 1^classe ed equites che avevano 98 (80+18) voti, le altre classi
avevano in totale 90 voti, cioè <;
• Comizi legislativi ed elettorali quasi sempre decisi dai nobili;
• Voto falsamente segreto, scrivevano su un ostracon (UR=Utroquas =sì, A=Antiquo=no,
NL=Nonliquet=astenersi) —> in questo modo si eleggevano consoli e pretori
(magistrati minori eletti nei comizi tributi) perché magistrati con imperium= capacità
di guidare il popolo in guerra.
—> per non sfociare in una lotta tra ricchi e poveri —> Ammortizzatori sociali:
• Clientela —> ceti minoti con clienti che in caso di necessità si rivolgevano ai loro patronus
dei ceti maggiori;
• Evergetismo —> fare del bene alla comunità, ad es. con costruzione di basiliche e terme,
che i poveri non avevano.
LE ARMI
Si armavano in base alla classe di appartenenza e dovevano portarsi il necessario per
sopravvivere. Tito Livio e Dioniso elencano le diverse armi.
1^ Classe ed equites (armamento di difesa):
• Galea, elmo di cuoio o parzialmente di metallo
• Scudo, in epoca arcaica rotondo e non grande(per le altre lassi oblungo). Lo scudo era
rotondo perché la prima classe eredita il combattimento a falange (greci e poi
etruschi) che prevedeva lo scudo rotondo e la lancia (falissa) perché prevedono un
combattimento compatto. Lance lunghissime che spuntano dalla prima fila. Il
combattimento a falange aveva però due punti deboli:
1. Non poteva arretrare;
2. Era deboli sui fianchi.
2^ Classe:
• Scudo ovale (non oblungo);
• Corazza;
• Spada e/o lancia.
3^ Classe:
• Niente corazza;
• Niente schinieri;
• Spada e/o lancia;
• Scudo oblungo.
4^ Classe:
• Può darsi che avessero almeno lo scudo;
• Spada e/o lancia.
5^ Classe (armi di offesa):
• Fionda;
• Strumenti agricoli;
• Bastoni;
• Sassi.
Correvano un serio rischio di rovina perché coltivavano loro i propri campi e non potevano
assumere braccianti che li sostituissero in loro assenza perché troppo poveri.
Siamo alla biglia del sistema legionario che presuppone questa differenziazione di
armamenti.
Le prime legioni furono 2 (una per ogni console) per un totale di 6.000 uomini.
LE TRIBU’ TERRITORIALI
• La tradizione attribuisce a Servio Tullio la creazione di quattro nuove tribù sul territorio
della città;
• Mutò il carattere delle tribù —> da gentilizie a territoriali;
• Allargamento territorio Roma —> creazione di nuove tribù rustiche ;
• 495 a.C. esistevano 21 tribù (4 urbane e 17 rustiche) che comprendevano tutto ager
romanus;
• Ad ogni conquista create nuove tribù;
• 241/240 a.C. 35 tribù (4+31) e da qui nuove acquisizioni territoriali e nuovi cittadini
distribuiti nelle tribù esistenti;
• la riforma serviamo mira all’integrazione economica e sociale (al di fuori gentes) —> ruolo
tribù territoriali e strumento del censo.
IL DIRITTO IN ETA’ ARCAICA
• Prima del re difesa persone e beni competenza del singolo offeso o del gruppo di
appartenenza;
• Intervento del re scopo di porre dei limiti a esercizio forza e mediare tra i conflitti;
• Esisteva complesso di consuetudini e di comportamenti (i mores), accolto dall’intera
comunità;
• Leges Regiae (votate leggi dai comizi curiati su iniziativa dei re);
• Il reo divenuto sacer poteva essere ucciso da chiunque senza che rischiasse l’accusa di
omicidio;
• Diritto strettamente connesso alla religione;
• Pontefici primi giuristi nella sfera umana e sacrale:
1. Assistenti del re;
2. Il calendario regolava qualsiasi attività;
3. Esperti conoscitori dei mores e dei riti;
4. Monopolio del diritto privato;
5. Utilizzo dei responsa per guidare ogni attività.
LE ISTITUZIONI DI ROMA
MONARCHICA
TRIBU’ E CURIE
La tradizione affida a Romolo (oltre a fondazione città e unione con Sabini) la ripartizione
della popolazione in 3 tribù:
1. Ramnes (=romani) —> Romolo
2. Tities (=sabini) —> Tito Tazio
3. Luceres (=etruschi) —> Lucumone
I 3 nomi avrebbero indicato le diverse componenti etniche che in tempi successivi si erano
aggregate a comporre la città. Riconducibili all’onomastica etrusca sono i nomi ramnes e
luceres.
Le tre tribù furono a loro volta divise in 10 curie per ognuna, quindi 30 curie per ogni tribù e
ogni curia in 10 decurie, per un totale di 300 (cum + viri = uomini maschi —> comunità che
raccolgono gli uomini; etimologia supposta non attestata).
Romolo avrebbe poi diviso l’agro romano in 3 parti: una destinata agli dei, una lasciata in uso
comune a tutti i cittadini, una ripartita in trenta lotti assegnati uno per curia.
Sulla base delle curie in Roma arcaica si organizzavano l’assemblea popolare e l’esercito.
La popolazione venne suddivisa in curie per una motivazione militare, il reclutamento.
L’istituzione della curia andrà avanti fino alla prima età imperiale ed era ereditaria, ma con il
passare degli anni molti dimenticavano a quale curia appartenevano.
Nella legione del periodo repubblicano del IV secolo a.C. ogni curia forniva annualmente 100
fanti (i pedites) e 10 cavalieri (i celeres), in età arcaica questi numeri erano impossibili.
I comandati dei contingenti dell’esercito, 3 tribuni militum e 3 tribuni celerum, afferma
Varrone, derivavano il loro nome dalle tribù.
Non conosciamo la loro funzione in età arcaica e non sappiamo se erano organizzate su base
territoriale o gentilizia, questo perché in età monarchica erano state sostituite da altre
ripartizioni.
Il termine “curia” indica:
• struttura che raccoglieva i Quirites, cioè il corpo civico dei Romani su cui vegliava il dio
Quirinus.
• luogo di riunione non necessariamente collegato alle curie: Curia Hostilia è nel Foro, la
sedie del senato.
Ogni curia aveva i suoi culti: un suo capo, il curio; un proprio sacerdote, il flamen; e un
littore, una sua sede, un suo nome, in alcuni casi derivato da quello di una gens.
Del carattere arcaico pre-urbano delle curie sono testimonianza le feste (riti agrari) alle quali
esse erano legate: Fornacalia (avveniva su convocazione del capo di tutte le curie, il curio
maximus, che su tabellae rese pubbliche fissava giorno e posto particolare Foro in cui
ciascuna curia doveva celebrare sacrifici) e Fordicidia.
—> carattere egualitario curie provato da rito feriae stultorum, feste che permettevano a tutti
quelli che avevano dimenticato curia appartenenza di partecipare egualmente a festa finale 17
febbraio che chiudeva i Fornacalia.
Comizi Curiati —> curie sezioni elettorali, era riunita dal re e doveva probabilmente
limitarsi ad ascoltare ed approvare (il re chiedeva pareri —> sententia uomini più facoltosi e
anziani città
—> 300 senes), popolo verosimilmente chiamato solo in dichiarazioni di guerra (all’inizio si
riuniva fuori pomerio perché armato), campo azione specifico ancora in età repubblicana era
rappresentato da decisioni assetto famiglie: adozioni, testamenti e culti gentilizi.
IL SENATO
• Dal latino senex= vecchio;
• Fianco del re;
• Consiglio formato da 100 senatori (i patres);
• Fatto risalire ad un atto di Romolo;
• Portatori di saggezza e capacità politica;
• Rappresentanti parte società più significativa su piano politico e sociale —>aristocrazia;
• Capi dei gruppi parentali —> asse portante società romana arcaica;
• Cooperazione con il re in età arcaica (no auctoritas patrum, facoltà del senato di ratificare
le delibere comiziali —> senato repubblicano);
• Tarquinio Prisco da ducento a trecento, senatori perderanno carattere di anziani —> facto
regia (partito del re) nuovo gruppo di patres minorum gentium entrato in senato x
rafforzare potere re.
Prima forma di governo di Roma arcaica —> Monarchia
• Re con potere militare, politico e religioso;
• Elettiva da assemblea dei rappresentati famiglie più in vista;
• Re affiancato dai patres, di funzione consultiva (capi clan —> gruppi di famiglie antenati
dei patrizi per la tradizione) —> nucleo futuro senato;
• Re supremo capo religioso e in celebrazione culto affiancato da collegi dei sacerdoti;
• Cermonia elezione inauguratio —> lettura auspici (volo uccelli);
• Re figura eroica e salvifica in contatto con gli dei;
• Popolo convocato in assemblea per decisioni militari (comizi curiati);
• Potere, in teoria, proviene ed è delegato dal popolo;
• Meccanismo di successione —> no ereditarietà, periodo di interregno tra un re e l’altro (5
giorni) in cui il potere è in mano a 1 dei patres al giorno.
• Morto il re i poteri sacrali (auspicai) tornano ai patres, l’imperium (potere militare) torna al
popolo —> designato poi nuovo re che detiene auspici ed imperium;
• Nei 5 giorni di interregnum convocati i comizi curiati ai quali viene presentato il nuovo re;
• Con lex de imperio il popolo conferisce al re il potere militare, imperium (capacità politica
e sacrale di condurre il popolo in guerra) —> attribuzione personale.
Sacerdoti:
• Pontefici —> depositari e interpreti norme giuridiche prima della redazione corpus leggi
scritte;
• Auguri —> interpretare volontà divina a scopo di propiziarsela per garantire felice esito
impresa;
• Vestali —> donne votate ad una castità trentennale che custodivan