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PRINCIPI DI TRATTAMENTO

1. COMPLEMENTARIETA’  la riabilitazione in acqua è parte di un programma

riabilitativo ed è quindi complementare a tutte le altre metodiche indicate dallo

specialista (ortopedico, fisioterapista). L’obiettivo primario della riabilitazione in

acqua è fornire al paziente una discreta autonomia.

2. GLOBALITA’ DELL’ESPERIENZA IN ACQUA  cioè l’acqua offre esperienza che

coinvolge la sfera intellettiva, psicologica e motoria. In acqua egli scopre una

modalità sensoriale e motricità diverse da quelle a cui è abituato a terra:

situazione avvolgente che favorisce ascolto proprio corpo, facilitazione motoria,

rilassamento  permette di vivere esperienza in acqua come fonte di piacere e

benessere.

3. ADATTAMENTO  attraverso gli esercizi svolti in acqua si deve portare il paziente

a stare meglio sulla terra. Ciò va perseguito utilizzando le facilitazioni e le

difficoltà che l’ambiente acquatico propone.

Per la ried. In acqua non vi è una posizione considerata migliore di altre, infatti

qualsiasi modo di stare in acqua può essere adottato e la scelta va fatta

tenendo conto della patologia, condizioni psicologiche, età, momento

riabilitativo del paziente.

4. SPECIFICITA’  a seconda dell’obiettivo da perseguire nel paziente, proporre

eser. che sfruttino le caratteristiche dell’acqua in direzione del perseguimento

dell’obiettivo (es.pag.24).

5. TEMPESTIVITA’  permette di anticipare i tempi di inizio riabilitazione e quindi

accelerare i tempi totali di recupero (rispettando i tempi cicatrizzazione).

6. PREVENZIONE  grazie soprattutto al lavoro in scarico, l’acqua permette al

paziente di evitare, quindi prevenire, quella serie di inconvenienti tipici della

fase iniziale di fisioterapia a terra (microtraumi, infiammazioni, versamenti

articolari, dolore, meccanismo di difesa e protezione articolazione lesa che fa si

che il soggetto muova il meno possibile l’articolazione). Il paziente in acqua rilassa

la propria muscolatura, non sente dolore e lavora in ampiezze articolari maggiori.

7. SIMMETRIA DEL MOVIMENTO  l’acqua dà la possibilità di poter lavorare in modo

globale e simmetrico. Ciò significa poter allenare non solo l’arto o l’emisoma

leso, ma l’intero corpo, tutto ciò in condizioni di scarico peso corporeo.

Spesso arti o emisoma sani vengono sottoposti a sovraccarichi di lavoro e a

compensi posturali x sopperire alle carenze funzionali e al dolore dell’emisoma

malato. Tale situazione, alla lunga, porta a infiammazioni e dolore nei segmenti

sani.

In questo modo, oltre a prevenire situazioni di infiammazione e dolore, si permette

di evitare squilibri muscolari e posturali. Tutto ciò si rivela di grande utilità x il

recupero funzionale globale del paziente.

Inoltre effettuare eser.simmetrici con gli arti permette al paziente di valutare le

differenze che esistono fra arto sano e malato.

BENEFICI e LIMITI DELLA RIEDUCAZIONE IN H2O

I BENEFICI variano a seconda della situazione del soggetto:

Effetti biologici e fisiologici

 Effetti psicofisici  benessere derivante dal rilassamento corporeo – maggiore

 scioltezza movimenti – riduzione dolore – possibile rimando alla vita intrauterina,

grazie all’acqua che avvolge e culla il soggetto.

Mobilizzazione precoce e facilitata  Anticipa tempi inizio riabilitazione –

 riduce i tempi totali di recupero  di solito l’att. in acqua viene iniziata prima di

quella a secco, ma non è sempre così (es. presenza ferite post intervento). Tuttavia

ried.h2o e a secco si integrano.

Minore stress articolare  grazie a decoattazione, mio rilassamento, minore

 dolore, ecc.

↑Flessibilità  grazie al rilassamento muscolare derivante da temp. acqua (31 a

 33°C).

Gradualità sforzo  si può partire da CARICO NULLO (movimento lento e

 continuo, in cui l’arto viene sostenuto dalla spinta galleggiamento) a MAGGIORE

CARICO, il carico è determinato dalla variazione: VELOCITA’ MOVIMENTO –

RESISTENZA SUPERFICI CORPOREE o SUSSIDI – AMPIEZZA MOVIMENTO.

Tuttavia lo svantaggio nella progressione del carico è che non è possibile

quantificarlo.

Prevenzione squilibri muscolare  grazie a possibilità di lavoro simmetrico, cioè

 far lavorare anche l’arto o emisoma sano.

Sollecitazione positiva percezione corporee e sistema posturale  P idrostatica

 che stimola rec.cutanei.

SVANTAGGI (limiti) ried. In acqua:

Difficoltà nel quantificare carico

 Limiti nella velocità movimento  che impedisce ad es. di allenare la F esplosiva.

 Impossibilità di strutturare un progetto tecnico specifico x una disciplina

 sportiva  es. corsa svolta a secco è diversa da quella in acqua. Quindi mancanza

di specificità nell’esecuzione di sch.motori ma anche posturali.

Diverso impegno muscolare in acqua  derivante dall’assenza di gravità.

EFFETTI FISIOLOGICI E TERAPEUTICI DELL’ESERCIZIO IN ACQUA

SPINTA DI GALLEGGIAMENTO  ciò porta a:

↓carico ponderale, il che determina una facilitazione alla stazione eretta e alla

 deambulazione. A seconda del livello di immersione, si riduce il peso corporeo.

↓coattazione articolare, dal quale consegue: maggiore libertà e ampiezza dei

 movimenti – minore sforzo muscolare e tono muscolare con facilitazione al

mio rilassamento – riduzione o assenza dolore durante il movimento.

Alterazione propriocettiva, ciò porta il paziente a mettere in atto degli

 adattamenti sensoriali e motori x ritrovare in acqua, equilibrio e controllo del

movimento.

Nel ritorno a secco il paziente potrà avvertire un senso di pesantezza dovuto alla ripresa

effetti F gravità e freddo ..> sensazione di malessere.

P IDROSTATICA:

Stimola i rec. cutanei, facendo in modo che il paziente percepisca il movimento

 del proprio corpo attraverso tale sistema esterocettivo. Ciò rappresenta uno dei

momenti di adattamento acquatico più importanti x il paziente, il quale deve

abituarsi a recepire le info corporee, attraverso i rec.cutanei. Infatti

normalmente tali info provengono dal sist.propriocettivo che però in acqua,

risulta alterato dalla spinta galleggiamento.

↓calibro vasi superficiali, ne consegue un miglioramento REFLUSSO VENOSO

 – FACILITAZIONE RIASSORBIMENTO LIQ.INTERSTIZIALI, EDEMI e

VERSAMENTI INTRARTICOLARI.

↑P intraddominale, che determina risalita diaframma e quindi ↑carico lavoro x

 m.respiratori. La P idrostatica rende quindi difficile l’inspirazione e favorisce

l’espirazione, sottoponendo la m.inspiratoria a un lavoro contro-resistenza.

RESISTENZA  il movimento in acqua lento e continuo, viene facilitato dalla presenza

della spinta di galleggiamento e dai vortici che si formano attorno all’arto ..> facilitazione

del movimento.

Se si raddoppia la velocità, la resistenza dell’acqua aumenta di 4 volte. In questo

modo è possibile sottoporre la muscolatura a un lavoro contro-resistenza costante che

permette di migliorare il trofismo. La resistenza potrà ulteriormente essere variata

facendo ricorso al tipo di ausili e a come vengono applicati al corpo.

Si può favorire la deambulazione del paziente, camminando davanti a lui, in maniera da

sfruttare la scia. Oppure il terapista, grazie al movimento delle mani, può spingere o

attirare il paziente, favorendo o rendendo più difficile il suo equilibrio o lo

spostamento in acqua. UTILIZZO DI SUSSIDI

È disponibile una grande varietà di attrezzi x l’esercizio fisico in acqua che si differenziano

in attrezzi galleggianti – zavorrati - neutri. Si tratta di attrezzature atte a fornire un

supporto di galleggiamento o appoggio o un aumento del carico, in maniera da

sollecitare e favorire l’equilibrio e generare resistenza al movimento.

Le varie attrezzature possono essere:

• Galleggianti per collo, caviglie e polsi  i collari cervicali gonfiabili sono utilizzati x

il paziente supino, in modo da sostenere collo e mantenere la testa fuori

dall’acqua. I galleggianti x caviglie e polsi sono disponibili in diverse misure e si

impiegano x sostenere le estremità in qualsiasi posizione nell’acqua.

• Cinture  utilizzati sia x favorire il galleggiamento di un’estremità, sia quello

dell’intero corpo. Impiegate x posizionare il paziente supino, prono o in senso

verticale nelle attività condotte in acqua, sia bassa sia profonda.

• Giubbotti  Impiegate x posizionare il paziente supino, prono o in senso verticale

nelle attività condotte in acqua, sia bassa sia profonda.

• Barre natatorie  si differenziano in:

Manubri di galleggiamento

o Bilanciere di galleggiamento

o

Utili x sostenere la parte superiore del corpo in posizione eretta, oppure le

estremità inferiori in posizione supina o prona. I pazienti possono stare in

equilibrio (seduti o sdraiati) su lunghe barre natatorie in acqua profonda x stimolare

il senso di equilibrio e le sensazioni provenienti da propriocettori.

• Tubi galleggianti

• Palette x le mani  aumentano la resistenza ai movimenti delle estremità

superiori. Questi dispositivi non contribuiscono al galleggiamento e pertanto si

limitano ad aumentare la resistenza di moto nella direzione del movimento.

• Step  con il loro peso si posizionano sul fondo e permettono di eseguire una

varietà esercizi di rieducazione alla mobilità delle articolazioni degli arti inferiori.

• Tavolette impiegate come ausilio di galleggiamento in posizione prona o

supina. Se tenute verticalmente possono creare resistenza negli esercizi di marcia

in acqua bassa. Oppure possono essere utilizzati x stimolare il senso di equilibrio

di un soggetto seduto, inginocchiato o in posizione eretta in acqua profonda.

CONTROINDICAZIONI ALL’IMMERSIONE

Vengono suddivise in (elenco pag.27-28):

1. ASSOLUTE  impediscono al paziente di svolgere ried. In acqua.

2. RELATIVE  è il medico in accordo con i terapisti, a valutare ogni singola

situazione concedendo o meno l’idoneità al paziente.

3. TEMPORANEE  consiglio a non entrare in acqua x il tempo necessario alla

guarigione

ADATTAMENTO E ACQUATICITA’: ASPETTI TEORICI

L’acqua rappresenta per l’uomo un ambiente nel quale adattarsi progressivamente

secondo un percorso che deve tenere conto della storia e caratteristiche di ciascuno.

L’obiettivo di un adattamento all’acqua è quello di sviluppare una conoscenza personale,

cioè saper i diversi modi di come egli reagisce ai vincoli

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
44 pagine
5 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-EDF/01 Metodi e didattiche delle attività motorie

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher AndriMariot di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Rieducazione in acqua e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Bucci Giovanni.