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Euronews nasce invece come Consorzio delle Tv pubbliche europee, con
produzione propria limitata compensata da 3 agenzie video interazionali e dai vari
contratti di abbonamento.
In Italia Rai news 24 non presenta invece una scala gerarchica fra le notizie, ma
dà la precedenza sempre all'ultima, seguendo 3 criteri: news, approfondimenti e
magazine. Si preferiscono i collegamenti in diretta.
Storia della Radio
Nel 1901 Marconi inviò il primo messaggio dalla Cornovaglia a Terranova.
Nel 1919, in Gran Bretagna, il Post Office concesse una temporanea
autorizzazione alla stazione Marconi, che l'anno dopo trasmise il primo servizio
radiofonico della storia, 2 ore al giorno per 2 settimane. Ottenuta la licenza di
trasmissione ufficiale, la Westinghouse di Pittsburgh iniziò a trasmettere da
Washington col nome di Kdka.
Nel 21 nasce in Gran Bretagna la Bbc, la più antica radio del mondo.
In Italia si dovrà aspettare invece il 24, quando Ciano (Ministro delle poste nel
primo Governo Mussolini) battezzerà a Roma la prima società concessionaria
della radiodiffusione italiana, l'Unione Radiofonica Italiana, frutto di un accordo
tra le maggiori compagnie del settore: Radiofono (controllata dalla compagnia
Marconi) e SIRAC (Società Italiana Radio Audizioni Circolari). La prima
trasmissione consisterà nel concerto inaugurale, annunciato da Maria Luisa
Boncompagni e seguito dal bollettino meteorologico e notizie di borsa. Il
Presidente Marchesi lasciò il posto di direttore centrale della Fiat per dedicarsi alla
radio, che passò sotto le dipendenze del nuovo Ministero delle telecomunicazione,
che includeva anche poste, telefoni, telegrafo e Marina mercantile. Un decreto
fissò inoltre i contenuti della radio, stabilendo che nessuna notizia potesse essere
diffusa senza autorizzazione; l'unica agenzia autorizzata era la Stefani, la prima
agenzia di stampa nata a Torino nel 1853 come portavoce della politica di Cavour.
Un ulteriore provvedimento concesse l'esclusiva all'Uri (monopolio che durerà 50
anni), fissando un canone di abbonamento. Nel 25 nasce Radiorario, settimanale
ufficiale dell'URI, volto a propagandare il mezzo e conoscere gusti e opinioni.
Nel 1926 naque la Sipra (Società italiana pubblica radiofonia anonima), mentre il
Vaticano vietava ai preti il possesso di una radio e Pio XI pubblicava l'enciclica
Casti connubi sui pericoli dell'industria culturale. Tra il 24 e il 29 si comincia a
trasmettere oltre che da Roma anche da Milano, Napoli e Torino.
Nel 1928 l'Uri diventa Eiar (Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche) e nasce il
Comitato di vigilanza, strumento di controllo politico a tutela degli interessi di
gruppi industriali e corporazioni.
Il primo giornale radio si ha invece nel 29, con il direttore Casali, proveniente da
Il Resto del Carlino. Nello stesso anno nasconole stazioni del Sud, mentre quelle
del Nord vengono unificate l'anno dopo, per poi unirsi sotto un'unica redazione
nel 35.
Nel 33 compare Radiorurale, ricevitore a prezzo imposto e con caratteristiche
standardizzate, acquistabile solo da istituti governativi o scolastici e promosso
dall'Ente Radio Rurale, istituto del Regime per la diffusione della radio, e quindi
della lingua italiana, in ambienti collettivi (soprattutto nelle zone rurali delle
bonifiche agrarie). Nel 35 l'impresa etiopica porta alla nascita delle cronache di
regime, in diretta con i bollettini affiancati da altre rubriche come quella sportiva.
Si inaugura il servizio radiofonico in collegamento con l'Estremo Oriente e si
raggiunge il milione di abbonati al costo di 81 lire nel 38.
Dopo la nascita del Centro radiofonico sperimentale, che formava il personale
della radio, nel 39 si ha il primo sondaggio sui gusti del pubblico e la nascita del
più piccolo ricevitore di produzione itliana: il Balilla della Radiomarielli. Esso si
diffonderà come ricevitore domestico grazie a funzionalità, economicità e solo 2
chili di peso.
All'inizio del 43, in un momento in cui tutta la programmazione era utilizzata per
far passare le aprole d'ordine del regme, accanto alle struttre filofasciste del
Nord, nasce il servizio radiofonico dell'Italia liberata, con Radio Bari, Radio Napoli,
Radio Roma e la RAI, nata dopo la liberazione di Roma.
Nel 44, infine, l'Eiar diventa Rai (Radio Audizioni Italia, azienda a capitale privato
controllata dalla SIP, Spciaetà Ideoaelettrica Piemonte) e, fino all'avvento della
tv, la radiofonia subisce una trasformazione. Nel 49 la RAI ricostruisce i
trasmettitori danneggiati dalla guerra.
Nel 50 viene varato il Terzo Programma (d'impronta culturale, con le "Serate a
soggetto"), che precede la ristrutturazione dei programmi del 51, che comporterà
la nascita dei 3 Programmi Nazionali. Il giornale orario del 2° programma prende
il titolo di Radiosera (con tante notizie, impaginazione agile e una concezione
moderna del mezzo) e altre rubriche informative tra cui Ciak (settimanale di
attualità cinematografica) e Tuttigiorni (almanacco di costume). Un anno dopo,
l'aumento delle ore di trasmissione e dei servizi porterà all'inizio di "Notturno
dall'Italia", che segue la formula europea di musica intervallata da brevi notizie.
"Il rosso e il nero" è il programma leggero più famoso della radio, affiancato da
quiz e concorsi.
Nel 54, con l'inizio delle trasmissioni televisive, Radio Audizioni Italia diventa
Radiotelevisione italiana. La radio deve moltiplicare l'offerta e sviluppare la
programmazione notturna, rivolgendosi a giovani e casalinghe e sottolineando le
differenze rispetto alla tv. Con l'automobile che smette di essere un bene per
pochi, si diffonde l'autoradio. Con "Italia, parole e musica", dal 58 Montanelli
racconta in radio la storia del nostro paese, mentre con Tortora nasce il primo
contenitore "Il signore delle 13". Col crescere degli abbonati, la RAI caratterizza i
programmi per genere: il primo si specializza sull'informazione, il secondo su
prosa (con testi stranieri accanto a un cartellone teatrale ricco di valori nazionali),
musica e varietà e il terzo ammorbidisce l'impostazione accademica.
La RAI degli anni 60 ospita scrittori e intellettuali del momento. Nel 62, la
Presidenza del Consiglio dei Ministri affida alla RAI la produzione dei notiziari e
dei servizi informativi per l'estero, mentre trovano compimento la filodiffusione
(distribuzione su rete telefonica dei 3 programmi radiofonici di musica leggera,
sinfonica e stereofonia) e il Transistor, che fa della radio un oggetto piccolo e
leggero da portare ovunque. Nasce una cultura giovanile affascinata dai suoni: la
radio viene ascoltata, piratata e boicotata. Sull'onda delle manifestazioni
studentesche, la chiacchiera leggera approda alla radio "Alto gradimento".
Programma-manifesto del periodo è "Chiamate Roma 3131": 3 ore di
trasmissione quotidiana in diretta telefonica con gli ascoltatori
Nei primi anni 70 la radio attraversa un periodo di stasi, in cui Radiomattina porta
a un'inversione delle fasce d'ascolto concentrate ora nella mattina. Nasce la
figura del regista autore, che inventa montaggi su una suggestuva partitura di
voci, musica e suoni. Prendono quindi il via dal 73 le "Interviste impossibili",
dialoghi fantasiosi tra intellettuali o attori e personaggi del passato, ricchi dii
riferimenti storici. La riforma della Rai del 75 sancisce il pluralismo dell'emittenzia
radio-televisiva, mettendo fine al centralismo dell'azienda. Con la libertà
d'antenna i palinsesti si modificano per la riqualificazione e la conquista di
maggiore pubblico. Nascono le 3 testate radiofoniche Radiouno, Radiodue e
Radiotre, con i rispettivi GR1, GR2 e GR3.
Negli anni 80 l'ascolto conosce un declino compensato dalle novità tecnologiche e
fronteggiato nell'82 con la nascita di Raistereouno, Raistereodue e
Raistereonotte. Il tentativo di trovare una sistemazione legislativa del confronto
pubblico-privato si accompagna a un miglioramento del mezzo radiofonico
attraverso un'offerta articolata al passo col progresso tecnologico e un
susseguirsi di norme sulle emittenti private. Nell'88 nasce Audiradio, che riunisce
Rai, Sipra, Upa, Assap e altre organizzazioni del settore, per effettuare indagini
periodiche nazionali e locali sull'ascolto radiofonico. Due rinnovi della
Convenzione Stato-Rai, nell'88 e nel 94, confermano la concessione in esclusiva
del servizio pubblico di diffusione radiofonica e televisiva sul territorio nazionale.
Nel 90, il progetto "Un piano per la radio" presenta nuove linee editoriali e
palinsesti. L'anno dopo entrano in esercizio gli ultimi decodificatori e il servizio
RDS (Radio Data System) sui 3 programmi a modulazione di frequenza.
Attualmente, le trasmissioni vanno in onda sui 3 canali nazionali Radiouno,
Radiodue e Radiotre, a cui si affiancano 22 programmi regionali e 3 locali, quelli
del Notturno italiano, la Filodiffusione, Isoradio e i programmi per l'estero.
RadioRai è organizzata attorno a 4 centri di produzione (di Roma, Milano, Torino e
Napoli) e presso le sedi regionali, per ciò che riguarda l'informazione.
L'avvicinamento al digitale ha visto l'emergere della promettente tecnologia del
Dab (Digital Audio Broadcasting), che impiega trasmettitori terrestri e satellitari e
viene ricevuto da semplici antenne non direzionali. Esso consentirà quindi la
ricezione di programmi radio con la stessa qualità di un CD. La Rai ha contribuito
allo sviluppo di tale sistema nel consorzio europeo EU-147, ed è membro del
Forum mondiale WorldDab, che ne promuove l'introduzione a livello mondiale.
Forte è inoltre il rapporto con Internet. Moltre radio si sono espanse in rete, e la
tecnologia streaming consente di ascoltare i programmi comodamente
oltrepassando la rigidità di palinsesto. Il Giornale Radio Rai è su internet dal 96,
ed è la prima testata giornalistica Rai in Rete con server aziendale. L'obiettivo era
di fornire un prodotto giornalistico nuovo, con Internet come strumento di ricerca
e approfondimento di quanto trasmesso in radio, con giornali radio, rubriche,
servizi e interviste, oltre a prodotti specifici per gli utenti di Internet. La prima
esperienza online fu Golem, rubrica del GR1, che evidenzia l'interazione tra i due
mezzi con forum, lettura della posta elettronica, oltre a suoni e intercettazioni
presi dalla rete e trasformati in materia di programmazione radiofonica. In
occasione del conflitto per il Kosovo, nel 99, la convergenza tra radio e rete
permise di coprire la cronaca di guerra con fonti sonore della rete, voci ufficiali e
radio di resistenza civile. Nel 2000 è messo in rete il sito Internet di tutta Radio
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
- Tradurre una frase
- E molto altro ancora...
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