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LA CONTAMINAZIONE DI GENERE

Dopo aver distinto i programmi televisivi da quelli extratelevisivi e aver individuato le quattro

macroaree, bisognerebbe sapere che la declinazione dei generi televisivi è molto più ampia:

Il proliferare di emittenti spinge la case di produzione di tutto il mondo alla creazione di nuovi

programmi che riescano a "giocbare" con le regole di genere. Ovviamente questo presuppone un

target giovane che sia aperto a nuovi generi e desideroso di novità. Bisognerebbe infatti considerare

il genere come un meccanismo reimpostato di riconoscimento tra chi la televisione la fa e chi la

guarda, e la creazione di un genere nuovo potrebbe creare un senso di disorientamento specialmente

per generazioni più legate al tradizionalismo televisivo e quindi un pubblico più maturo. In realtà,

proprio perché la televisione generalista è un mezzo di comunicazione che deve cercare per quanto

possibile un largo riscontro di pubblico, abbracciando diverse fasce di età e persone di varia

estrazione socioculturale, l'equilibrio tra i tradizionali generi e le possibili innovazioni è giocato con

grande attenzione, per non incrinare abitudini di ascolto e perdere quindi spettatori e consenso. Le

sovrapposizioni tra aree differenti vengono quindi testate di solito all'interno di palinsesti dove

permangono anche ampie aree di programmi tradizionali e in questo caso gli esperimenti sono

proposti con grande cautela e dopo prolungate fasi di studio e di ricerca. Le possibili forme di

rielaborazione dei generi sono:

- Innesti. Ovvero prendere una o più caratteristiche fondamentali di un genere e innestarle su un

programma riconducibile ad altri generi

- Adattamenti. Prendere un programma con tutte le sue caratteristiche di genere e adattarlo a un

contenuto differente da quello cui di solito è ricollegato, anche con intenti parodistici e satirici.

- Ibridazioni. Si tratta del fenomeno più diffuso che consiste nel creare programmi che mescolano

elementi appartenenti a un genere consolidato con elementi legati ad altri generi. Ad esempio

infotainment, docudrama i cui generi di partenza (information and entertainment o documentary e

drama) si confondono e sovrappongono in modo da rendere praticamente impossibile definire

quale sia il genere dominante.

CAPITOLO 4

Criteri per una segmentazione

Dopo aver distinto le quattro macroaree, che potremmo definire le aree nelle quali si designa la

mappa dei vari generi, bisognerebbe capire quali sono i generi che fanno parte dei vari palinsesti

televisivi. Partendo dalla fiction, che si caratterizza per la presenza di una forma di racconto, ovvero

la ricostruzione di spazi in un mondo popolato da attori, eventi, passioni, scandite da una

sceneggiatura e un montaggio che permette di andare avanti e indietro nel tempo. All'interno di

questo genere facciamo rientrare anche i cartoni animati che sono comunque incentrati su modelli

narrativi non troppo distanti dalla fiction tradizionale. Due importanti sottocategorie sono:

- il formato o modello di serialità. Alla categoria del formato facciamo rientrare tutte le

caratteristiche riferite alla suddivisione del racconto in unità temporali definite (quantità di ore

in cui si articola la narrazione) e continuità e discontinuità tra i diversi episodi.

- Genere narrativo. Il genere narrativo suddivide i propri testi in base a mondo rappresentato

(luogo e tempo in cui sono ambientate le vicende che determinano anche il genere di

appartenenza, quindi western, fantascienza, poliziesco), tipo di coinvolgimento dello spettatore

e tonalità della narrazione (modalità con cui il testo presenta le proprie situazioni che determina

etichette quali commedia, drammatico, melodrammatico ecc).

I formati della fiction: per quanto riguarda gli episodi e le puntate, ci troviamo di fronte a un

ventaglio di possibilità molto ampio.

- Film per la TV (tv movie): sono film realizzati esclusivamente per una programmazione

televisiva. Sono prodotti a sé stanti, sono fruibili singolarmente anche se si richiamano

singolarmente. Questa fruibilità permette sia l'ottimizzazione delle risorse produttive (maggiore è

il numero dei pezzi, minore è il costo unitario) sia la possibilità di costruire un richiamo

promozionale. La collection sono spesso legate alla pubblicazione di libri che raccolgono

racconti e che ispirano dunque i TV movie. Altre volte la collection viene costruita non da chi

produce ma dalle reti che trasmettono i TV movie. Al confine tra la collection di TV movie e la

serie con eroe ricorrente, vi sono casi come quello del Commissario Montalbano, che dopo un

esordio articolato su due tv movie indipendenti, visto il successo ottenuto, ha preso una

dimensione seriale. Questa è una tendenza che si sta diffondendo in maniera notevole. L'industria

televisiva e quella cinematografica tende inoltre a sfruttare i successi realizzati e quindi si

moltiplicano i casi in cui da un film pensato come pezzo unico si trae spunto per una serie. Un

caso particolare è la riduzione della miniserie in un'unica puntata. Infatti a volte per ragioni di

spazio nei palinsesti, ad esempio quando non si hanno a disposizione serate contigue perla

programmazione della miniserie, queste vengono assemblate in un unico film ad esempio caso di

Giovanni Falcone.

- Miniserie: si tratta di un film per la tv diviso in più parti (di solito due ma ci sono molti altri casi

di tre o quattro puntate). In Brasile ad esempio viene definita miniserie anche un prodotto che

può arrivare a 25/30 puntate. Le caratteristiche principali sono la divisione in più parti e un'unità

narrativa dall'inizio alla fine. La fiction italiana pratica da molti anni con successo questo formato

che riassume la forma tipica dello sceneggiato di derivazione letteraria, spesso ispirato alla vita di

personaggi celebri. La divisione viene effettuata attraverso una semplice divisione in più parti del

film originale oppure dividendolo in atti (ad esempio la sceneggiatura de "I Promessi Sposi" che

per adattare il romanzo manzoniano al piccolo schermo, distribuisce il materiale narrativo in otto

puntate, ognuna della quali è basata su una figura o un motivo dominante del romanzo. La

miniserie è molto diffusa nella televisione italiana per due motivi: dal punto di vista produttivo in

quanto la divisione della proclamazione viene ammortizzata in due serate di programmazione e

quindi si riducono i costi; dal punto di vista del palinsesto in quanto la possibilità di raccontare

storie meno legate alla quotidianità rappresenta per i palinsesti delle televisioni un'occasione

importante per illuminare la propria programmazione con un evento straordinario. Inoltre ha una

certa valenza anche dal punto di vista dell'audience che rimane costante per entrambe le serate

oppure spesso nella seconda serata incrementa. Oltre a questi vantaggi la miniserie,vendo una

durata superiore a quella di un normale film, permette a scrittori e registi di affrontare temi e

soggetti altrimenti difficilmente trattabili come biografie dei grandi personaggi della storia,

adattamenti di tesi letterari ecc..

- Serie: è il formato più frequente la cui misura (standard) prevede una formula narrativa data da

elementi ricorrenti (personaggi principali, ambientazioni) e altri invece variabili (ogni episodio

tratta un caso particolare che si esaurisce nello stesso). A differenza degli anni 60 e 80, negli

ultimi 30 anni le serie dedicano uno spazio molto ampio alle relazioni dei personaggi e la loro

psicologia (Grey's Anatomy). L'approfondimento di queste dinamiche fa si che negli Stati Uniti

questi prodotti vengano definiti anche con il termine drama (che ha una connotazione

drammatica ma viene definito cosi per distinguerlo dalla comedy). In Italia inizialmente venne

battezzato come telefilm. In America il formato standard è quello da 13 episodi della durata di

un'ora lorda, comprensiva quindi delle interruzioni pubblicitarie (durata effettiva 45-50 minuti).

Questa programmazione è coerente con l'offerta dei palinsesti televisivi americani organizzata su

una scansione oraria di mezz'ora e dei suoi multipli esatti. In Italia, invece, troviamo scansioni

piuttosto differenti: il prime time italiano oscilla tra le 20.30 e le 22.30. Tuttavia nel corso degli

anni l'allungamento dei programmi destinati alla prima serata ha portato a una dilatazione della

fascia oraria ben oltre le 23. La durata è un "problema" che riguarda anche l'ideazione e la

scrittura della serie. Si parla infatti di serie all'italiana, caratterizzata dalla presenza di un

protagonista unico, dall'articolazione in 6-8 episodi da 90 minuti. Spesso la durata ridotta degli

episodi costringe a un maggiore ritmo nella costruzione delle storie, ma allo stesso tempo spesso

obbliga ad affrontare vicende complesse in modo sbrigativo. Se pensiamo ad esempio ai gialli e

ai polizieschi il formato da 50 minuti non da, come quello di 90, la possibilità di articolare le

vicende e dare indizi in maniera precisa.

Serial: è una formula narrativa aperta in cui la conclusione dei ogni puntata rimanda a

– quella successiva. Sia il numero delle puntate, sia la loro durata può variare. In Italia abbiamo

avuto esempi come Incantesimo, arrivato a più di 200 episodi da un'ora. All'interno di questa

categoria possiamo far rientrare la soap opera (o serial drama) e la telenovela.

SOAP OPERA: nasce alla fine degli anni Trenta in radio ed è derivazione diretta del feuilleton

ottocentesco. Sin dall'inizio si è dimostrato un prodotto perfetto per la televisione. Nasce (come

denuncia il suo nome) da un'idea dei produttori di detersivi, sponsor e addirittura promotori di

questo genere di programmi per mezzo dei quali venivano pubblicizzati i loro prodotti: il loro

obbiettivo era arrivare a delle vendite massicce. Questo genere deve poi interessare prioritariamente

un target femminile, che è quello maggiormente interessato al commercio di questi prodotti. Questo

obiettivo viene raggiunto attraverso la costruzione di un programma fortemente legato agli

stereotipi di genere del romanzo rosa. La soap opera ha una programmazione quotidiana, nei

giorni feriali, nella fascia diurna-daytime. Per riuscire a mantenere un ritmo di produzione elevato le

case di produzione devono ridurre o quasi eliminare le riprese in esterni, le scene con molte

comparse, i movimenti di macchina ecc concentrandosi, invece, sui primi piani dei protagonisti che

sono molto più semplici. La necessità di insistere su quello che è il dialogo tra i personaggi

costringe quindi alla costruzione di storie articolate in cui prevale la relazione tra i personaggi e non

le loro azioni. Tra le soap opera diffuse in tutto il mondo possiamo distinguere almeno tre possibili

declinazioni:

quella americana, rappresentata benissimo da Beautiful,

Dettagli
A.A. 2016-2017
20 pagine
5 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher martina.vigliotti di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teorie e tecniche del linguaggio televisivo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) o del prof Cardini Daniela.