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ANALISI DELLA DINAMICA DEI SISTEMI A TEMPO CONTINUO NEL DOMINIO DELLE TRASFORMATE DI LAPLACE
Trasformata di Laplace
Sia la somma di una funzione reale o complessa di variabile reale, localmente sommabile in
( ), ∈ ℝ, [0, +∞),
e di una famiglia finita di segnali impulsivi di vario ordine. Si chiama trasformata di Laplace di la funzione
complessa di variabile complessa che, se esiste, è definita dal seguente integrale:
= +
[
( ) ( ) ( )
= :=
L ( )
Si può dimostrare inoltre che se esiste un numero complesso tale che esiste finita, allora per ogni
numero complesso la cui parte reale sia maggiore della parte reale di , l’integrale che definisce esiste
( )
finito: si parla di semipiano di convergenza della trasformata di Laplace. In generale, esiste sempre un numero
reale , eventualmente infinito, tale che la trasformata di Laplace esiste per ogni con . Il più
∈ ℂ ( ) >
piccolo numero reale a per cui ciò avviene viene detto ascissa di convergenza.
Antitrasformata di Laplace
)
Ogni funzione può essere decomposta in frazioni parziali (o fratti semplici) di cui è nota
( ) ∈ ℂ( )\{0}
l’antitrasformata di Laplace. Una generica funzione razionale può essere scritta nella forma:
( ) ∈ ℂ(
( )
( )= ̅( ) ̅ ̅
( ) ( ) ). ( ) ( )
Con e polinomi non nulli in Non c’è perdita di generalità inoltre nel supporre che e
ℂ(
( )
siano privi di fattori comuni, ovvero sia irriducibile.
La procedura per il calcolo dell’antitrasformata di si articola nei seguenti passi:
( )
Passo 1
Ricorrendo all’algoritmo di divisione euclidea tra polinomi si ha:
̅(
( ) ( ) ) ( )
= + ̅
( ) ( ) ( ) ( ).
dove e sono i polinomi rispettivamente quoziente e resto e Si ha perciò:
deg < deg
̅(
( ) ) ( ) ( )
+
( )= ( )+ ( )
= = +
̅( ̅(
) )
( ) ( )
dove e è una funzione strettamente propria.
= L
Pertanto in virtù della linearità:
[ ( ) ( ) ( )
= +
L L
Passo 2 ̅ ( )
In quanto polinomio monico può essere fattorizzato nella forma:
̅( ) ( ) ( ) ( )
= − − ⋯ −
dove sono numeri complessi distinti tra loro e i coefficienti sono interi strettamente
, , … , , ,…,
positivi. Si ha perciò: ( )
( )= ( ) ( ) ⋯( )
− − −
ovvero decomposta in fratti semplici nel seguente modo:
,
( )= ( )
− ( ).
dove i coefficienti vengono determinati uguagliando le due precedenti rappresentazioni di
,
Si ottiene perciò: ,
( )= + ( )
−
Passo 3
Si determina l’antitrasformata:
( )= ( ) ( )
+ , !
( )
dove se è strettamente propria ( ) nella sua antitrasformata non compaiono termini impulsivi.
>
( )
Inoltre se è propria ( ) ma non strettamente propria (ovvero ) si ha:
≥ =
( )= ( )− .
Impiego della trasformata di Laplace nell’analisi dei sistemi
Si consideri un sistema SISO, LTI, causale e a tempo continuo descritto dal consueto modello ingresso/uscita:
( ) ( ) ( ) ( )
( )= ( )
+ + ⋯+ + + ⋯+
valido per , dove rappresenta l’ingresso causale, l’uscita e si suppone che i coefficienti e , con
∈ ℝ
siano reali e noti e che . Le condizioni iniziali sono espresse dall' -upla:
, ≠ 0, ≥
( ) ( )
(0 ), (0 ), (0 ).
…,
Dalla proprietà della trasformata di Laplace della derivata segue:
( ) ( )
( )− (0 )
= , = 1,2, … ,
L
mentre por l’ingresso valgono le relazioni:
( ) ( ),
= = 1,2, … ,
L
essendo un segnale causale.
Applicando ora la trasformata di Laplace ad entrambi i membri dell’equazione differenziale si ottiene:
( ) ( )
( )− (0 ) ( )− (0 ) ( )
+ + ⋯+
( )+ ( ) ( )
= + ⋯+
ovvero ( )
( ) ( )− (0 ) (0 ) (0 )
+ + ⋯+ − + −⋯
( ) (0 ) ( ) ( )
− = + + ⋯+
Ponendo ora:
( )≔ + + ⋯+ ( ) ( )
( )≔ (0 ) (0 ) (0 ) (0 )
− + − ⋯−
( )≔ + + ⋯+
dove:
( ) è un polinomio di grado coinvolto nell’espressione dell’equazione caratteristica associata
all’equazione differenziale;
( ) è un polinomio di grado al più i cui coefficienti sono combinazioni lineari delle condizioni
− 1
iniziali;
( ) è un polinomio di grado i cui coefficienti sono i pesi con cui compaiono le diverse derivate
≤
dell’ingresso nell’equazione differenziale.
Si può riscrivere quindi:
( ) ( )− ( )= ( ) ( )
che conduce alla trasformata di Laplace del segnale di uscita:
( )
( )
( )= ( )= ( )+ ( )= ( )+ ( )
+ ( )
( )
( ) ( ) ( ),
dove è immediato riconoscere in la trasformata di Laplace dell’evoluzione libera
( )/ ( ) ( )
⁄ ( ) ( ) ( )
corrispondente alle condizioni iniziali assegnate, e in la trasformata di Laplace della
( ).
componente forzata
La funzione razionale propria (strettamente propria se , ovvero se il sistema è strettamente proprio):
>
( ) + + ⋯+
( )= =
( ) + +⋯+ ( )
prende il nome di funzione di trasferimento del sistema. Essa lega la trasformata di Laplace di alla
trasformata di Laplace dell’ingresso e coincide con la trasformata di Laplace della risposta impulsiva del sistema.
( ) ( ) ( ) ( ),
Infatti avendo identificato con la trasformata di Laplace della componente forzata e
( ) ( )( ),
sapendo che dalla proprietà della trasformata relativa al prodotto di convoluzione segue che:
= ∗ [( [
( ) ( )= ( )= ( ) )( ) ( ) ( ).
= ∗ =
L L L ( )
Ciò permette di identificare la funzione di trasferimento con la trasformata di Laplace della risposta
( ) ( ),si ( )
impulsiva. Alternativamente si può osservare che in corrispondenza a ottiene e quindi
= = 1
( ) ( ).
=
STABILITÀ DEI SISTEMI A TEMPO CONTINUO E RISPOSTA DI REGIME PERMANENTE
Definizioni e caratterizzazioni della stabilità
Si consideri un sistema SISO, LTI, causale e a tempo continuo descritto dal consueto modello ingresso/uscita:
( ) ( ) ( ) ( )
( )= ( )
+ + ⋯+ + + ⋯+
valido per , dove rappresenta l’ingresso, l’uscita e si suppone che i coefficienti e , con
∈ ℝ , ≠ 0,
siano reali e noti e che .
≥
Asintotica stabilità
Il sistema definito viene detto asintoticamente stabile se, in assenza di ingresso di controllo, le traiettorie di uscita
in evoluzione libera convergono asintoticamente a zero, in corrispondenza ad ogni possibile -upla di condizioni
iniziali. Ovvero, per ogni scelta di
( ) ( )
(0 ), (0 ), (0 )
…,
e in corrispondenza a si ha:
( ) = 0, ∀ ∈ ℝ,
( ) ( )
lim = lim = 0.
→ →
Dall’espressione dell’evoluzione libera del sistema:
( )= , !
in virtù della completa arbitrarietà delle condizioni iniziali, e quindi dei coefficienti , la stabilità asintotica
,
richiede che tutti modi elementari siano funzioni convergenti a zero. Ciò accade se e solo se tutte le radici
dell’equazione caratteristica hanno parte reale negativa. Si ha allora che sono fatti equivalenti:
il sistema è asintoticamente stabile;
tutti i modi elementari del sistema sono convergenti;
∑
il polinomio ha tutti gli zeri a parte reale negativa: un polinomio le cui radici
( ): = ( )
abbiamo tutte parte reale negativa è noto come polinomio di Hurwitz.
BIBO stabilità
Il sistema definito viene detto BIBO (bounded input/bounded output) stabile se, a partire da condizioni iniziali
nulle, il sistema risponde ad ogni ingresso causale limitato con un'uscita (causale) limitata. Ovvero, posto:
( ) ( )
(0 ), (0 ), (0 )
…, = 0 | ( )|
per ogni ingresso causale per il quale esiste tale che è possibile
( ), ∈ ℝ, > 0 ≤ , ∀ ≥ 0,
| ( )| ( )
determinare tale che
> 0 = ≤ , ∀ ≥ 0.
In termini della risposta impulsiva, iI sistema è BIBO stabile se e solo se la sua risposta impulsiva è sommabile,
ovvero:
| ( )| < +∞.
DIMOSTRAZIONE della sufficienza
( )
Si supponga che sia sommabile. Se per l’ingresso causale esiste tale che:
( ), ∈ ℝ, > 0
| ( )| ≤ ,∀ ≥ 0
allora:
| ( )| ( ) ( ) ( ) | ( )|| ( )| | ( )|
= = − ≤ − ≤ − =
| ( )| | ( )|
= ≤ < +∞
■
Dall’espressione della risposta impulsiva del sistema:
( )= ( )+ ( )
, ! ( )
dato che il termine impulsivo dà sempre un contributo finito all’integrale ( ), l’unica possibilità
=
affinché la risposta impulsiva sia sommabile è che lo sia parte non impulsiva, ovvero che tutti i termini di tipo
esponenziale e/o sinusoidale (pesati con coeff. siano convergenti. Si ha allora che sono fatti equivalenti:
≠ 0)
,
il sistema è BIBO stabile;
( ),
tutti i modi elementari che compaiono nella risposta impulsiva del sistema sono convergenti;
∈ ℝ,
( )
la funzione di trasferimento (razionale propria) del sistema ha tutti i poli nel semipiano sinistro
)
aperto Re( < 0.
Legame tra asintotica stabilità e BIBO stabilità
Nel dominio del tempo, la stabilità asintotica è equivalente al fatto tutti modi elementari siano convergenti. Se ciò
accade, ogni selezione di tali modi elementari risulterà composta da modi elementari convergenti e quindi lo sarà,
in particolare, la famiglia dei modi elementari che compare nella risposta impulsiva, garantendo in tal modo la
BIBO stabilità. ( ),
Nel dominio delle trasformate, la stabilità asintotica è legata alla collocazione degli zeri del polinomio
mentre la stabilità BIBO è completamente determinata dai poli della funzione di trasferimento In generale i
( ).
poli di rappresentano un sottoinsieme dell’insieme degli zeri di dal momento che i poli di
( ) ( ), ( )
coincidono con gli zeri del polinomio al denominatore di una rappresentazione irriducibile e la rappresentazione
( ) ( )
⁄ ( ) che la funzione di trasferimento eredita dal sistema definito non è detto lo sia. Da ciò segue
=
immediatamente che la stabilità asintotica assicura sempre la stabilità BIBO mentre non vale il viceversa, la
( ) ( ).
ragione di questa disparità risiede nella presenza di eventuali cancellazioni tra e Qualora, infatti, tutti gli
( ) )
eventuali zeri “instabili” di (ovvero gli zeri collocati in siano anche zeri di di molteplicit&a