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TASSAZIONE E IMPATTO DEI TRIBUTI
Tassa: è collegata all'erogazione di uno specifico servizio. Il prelievo si applica unicamente a coloro che esprimono una domanda per quel particolare servizio (es. Tassa sui Rifiuti Solidi Urbani (TARSU).
Imposta: un prelievo a cui non corrisponde una domanda per specifiche tipologie di servizi. Prelievo coattivo che non ha quale corrispettivo l'erogazione di servizi ad esso direttamente collegati; beneficio indivisibile e quindi non escludibile (tipico dei beni pubblici puri) (es. IRPEF).
Presupposto: Condizione di fatto in corrispondenza della quale l'ordinamento giuridico fa insorgere l'obbligo di versamento.
Soggetto passivo: Persona fisica/giuridica in capo a cui insorge l'obbligo di versamento.
Base imponibile (B): Valore di riferimento a partire dal quale è calcolato l'ammontare dovuto. La base imponibile può essere espressa in termini fisici (imposta specifica) o in termini monetari (imposta ad valorem).
valorem).Aliquota (t): Ammontare dovuto per ciascuna unità di base imponibile, può essere espressa in termini monetari per ciascuna unità di base imponibile (imposta specifica) o in termini percentuali (imposta ad valorem)
Debito d’imposta (D): Ammontare dovuto dal contribuente e risultante dal prodotto fra aliquota e base imponibile: D=tB. A livello aggregato (sommatoria dei debiti di imposta di tutti i componenti della collettività) corrisponde al gettito d’imposta.
Deduzione: Riduzione della base imponibile: D’=t* (B-deduzione). Risparmio fiscale = A * deduzione (Es: previdenza complementare, assegni di separazione/divorzio)
Detrazione: Riduzione del debito d’imposta: D’=t*B – detrazione. Risparmio fiscale = detrazione (Es: spese sanitarie, ristrutturazioni edilizie).
Aliquota media: Ammontare medio dovuto dal contribuente per ogni unità di base imponibile. Rapporto fra debito di imposta D(B) e base imponibile B ta =
D(B)/B è l'abbreviazione per indicare la derivata del debito di imposta rispetto alla base imponibile. Questo valore rappresenta l'ammontare dovuto per ogni unità aggiuntiva di base imponibile. La progressività o regressività di un'imposta può essere definita in termini di aliquota fiscale media o aliquota fiscale marginale. L'aliquota fiscale media è il rapporto tra l'imposta totale e il reddito totale, mentre l'aliquota fiscale marginale è l'aliquota applicata sull'ultima unità di reddito. Un'imposta proporzionale ha un'aliquota costante al crescere del reddito, il che significa che il debito di imposta aumenta in modo proporzionale all'aumentare della base imponibile. Un'imposta progressiva ha un'aliquota che cresce al crescere del reddito, il che significa che il debito di imposta aumenta più che proporzionalmente all'aumentare della base imponibile. Un'imposta regressiva ha un'aliquota che diminuisce al crescere del reddito, il che significa che il debito di imposta aumenta meno che proporzionalmente all'aumentare della base imponibile. Le imposte specifiche, come le accise, sono imposte che vengono applicate su beni specifici o su determinate attività.ammontare fisso su ogni unità di bene venduto (esempio: una tassa sulla benzina di 0,2 Euro ogni litro). La base imponibile è misurata in termini fisici e l'aliquota è espressa in termini monetari. T= t * Q. La curva di domanda (o di offerta) trasla parallelamente
Imposte ad valorem: Aliquota proporzionale al prezzo, definita come percentuale della base, e la base imponibile è definita in termini monetari (esempio: IVA ordinaria con aliquota del 22% sul fatturato) T= t * fatturato = t * (P * Q). Curva di domanda (o di offerta) subisce una rotazione
"Prezzo al consumo": prezzo comprensivo della accisa e imposta assolta
"Prezzo Siva": assolta l'accisa ma non assolta l'IVA (Siva = senza IVA)
"Prezzo SIF/Siva": il prezzo del prodotto netto (senza accisa ed IVA)
Modelli di equilibrio parziale della determinazione dei prezzi: ottimi per comprendere come le imposte producono variazioni dei prezzi relativi, considerano
unicamente ilmercato in cui viene imposto il tributo e ignorano gli effetti su altri mercati. Assunzionetanto più sensata quanto più è «piccolo» il mercato in cui si introduce l’impostarispetto all’economia complessiva; Il modello utilizzato è quello della domanda edell’offerta in concorrenza perfetta. In assenza di imposte è presente un unico prezzodi mercato, mentre in presenza di imposte ci sono due prezzi diversi, uno per iproduttori e uno per i consumatori. Con l’introduzione di un’imposta, per una dataquantità la disponibilità a pagare dei consumatori NON cambia, ma cambia la curva didomanda percepita dai produttori (vedi grafico quaderno).
Incidenza legale: (il soggetto che è giuridicamente tenuto al pagamento dell’imposta)
Incidenza economica dell’imposta: (chi sopporta effettivamente l’onere dell’imposta)
Traslazione dell’imposta: differenza tra
L'incidenza legale e quella economica (l'incidenza legale non fornisce alcuna indicazione su chi versa veramente l'imposta). Il grado di equità di un sistema fiscale dipende dall'incidenza economica, non quella legale (es: se aumentano le imposte sulla casa, il proprietario potrà scaricare parte delle imposte sui suoi affittuari).
Riassumendo, l'incidenza legale di un'imposta non dice nulla circa l'incidenza economica dell'imposta stessa. L'incidenza di un'imposta è indipendente dal fatto che gravi formalmente sui consumatori o sui produttori dipende dalle elasticità della domanda e dell'offerta. L'elasticità è una misura della capacità di un agente economico di "sfuggire" all'imposta (quanto più elastica è la curva di domanda (offerta), tanto minore è l'imposta che grava sui consumatori (produttori), a parità di altre condizioni).
In generale non possiamo dire nulla dell'incidenza di un'imposta senza informazioni sull'andamento delle elasticità di domanda e offerta. Imposta sul capitale: si tracciano le curve di domanda e di offerta, si trasla la curva interessata di una somma che dipende dall'entità dell'imposta, si raffronta l'equilibrio dopo l'imposta con quello originale. In un'economia chiusa: curva di domanda ha pendenza negativa (all'aumentare del prezzo le imprese domandano meno capitale); l'offerta di capitale ha pendenza positiva (quando aumenta il rendimento del risparmio, le persone forniscono più capitale, cioè risparmiano di più). (Come prima) i detentori del capitale sopportano parte dell'onere dell'imposta e l'importo preciso dipende dall'elasticità della domanda e dell'offerta. Ma in un'economia aperta il capitale è perfettamente mobile: l'offerta di capitale può essere considerata orizzontale, perché i risparmiatori possono spostare i loro capitali all'estero se il rendimento del risparmio è più alto.La capitale per un dato paese è perfettamente elastica, i cittadini possono acquistare tutto il capitale che vogliono a un tasso di rendimento corrente a livello mondiale e nessun capitale è disponibile a un tasso inferiore. Quindi il prezzo sale di un importo esattamente uguale all'imposta e i fornitori del capitale non sopportano alcun onere e il capitale viene trasferito all'estero appena è gravato (anche parzialmente) da un'imposta. (Implicazioni per un'eventuale Tobin tax).
Imposte nel caso di fattori fissi: I terreni sono beni fissi (immobili) e durevoli. È difficile "scappare" dall'imposta consumandone di meno, quindi l'onere economico ricade sul proprietario. Il trasferimento dell'onere dell'imposta sul prezzo di mercato del bene immobile (terreno o fabbricato). La terra è un bene a offerta rigida: il canone annuale ricevuto dal proprietario diminuisce.
dell’intero importo dell’imposta; una imposta sul rendimento del 10% diminuisce il rendimento del 10% ed il prezzo del terreno diminuisce del 10% e la persona che sopporta l’intero onere è il proprietario della terra nell’istante in cui l’imposta è introdotta.
INCIDENZA DI UN’IMPOSTA IN UN MONOPOLO
Possiamo procedere mediante un’analisi grafica: la curva di domanda “effettiva” e la curva “effettiva” del ricavo marginale si spostano verso il basso ed in presenza dell’imposta i profitti di monopolio sono inferiori, anche se l’impresa ha potere di mercato.
Imposte sui profitti: Il profitto si identifica come la differenza tra i ricavi totali e i costi dei fattori utilizzati nella produzione (il rendimento di quell’attività per il proprietario dell’impresa). Le imprese possono essere tassate non solo sulle vendite, ma anche sul profitto. Se le imprese massimizzano i profitti,
Un'imposta sui profitti non può essere trasferita ed è sopportata solo dai proprietari dell'impresa. Questo perché non modifica né i costi marginali né i ricavi marginali (allettante ma di difficile applicazione: dipende dal concetto di "extraprofitto" applicato).
L'analisi di equilibrio generale prende in considerazione i modi in cui i mercati sono connessi tra loro, di norma: se i fattori sono mobili tra gli impieghi un'imposta su un dato fattore in un unico settore finisce per influire sul rendimento di tutti i fattori in tutti i settori.
Ipotesi:
- Tecnologia. In ogni settore le imprese utilizzano capitale e lavoro per produrre l'output, le tecnologie impiegate hanno rendimenti di scala costanti. Settori con diversa elasticità di sostituzione (facilità con cui si può sostituire il capitale con il lavoro). Settore ad alta intensità di capitale se il rapporto capitale/lavoro relativamente elevato.
settore a bassa intensità di capitale se rapporto capitale/lavoro relativamente basso.
2. Fornitori di fattori, capitale e lavoro sono perfettamente mobili, ossia possono essere trasferiti liberamente da un settore all'altro. Fornitori di capitale e lavoro massimizzano i rendimenti totali, di conseguenza, in ciascun settore uguaglianza rendimenti netti marginali del capitale e del lavoro
3. Struttura del mercato, imprese concorrenziali che massimizzano i profitti, tutti i prezzi (compreso il salario) sono perfettamente flessibili, i fattori sono pienamente impiegati ed il rendimento di ciascun fattore di produzione è pari al valore del suo prodotto marginale
4. Offerte totali di fattori, quantità totali di capitale e lavoro sono fisse dell'economia
5. Preferenze dei consumatori, tutti i consumatori hanno le stesse preferenze (concentrarsi sull'effetto delle imposte sulle fonti di reddito, perché un'imposta non può produrre alcun effetto
distributivo né influire sugli impieghi del reddito degli individui). Le conseguenze di un'impost