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MILANO E ROMA IV E V SECOLO

Milano è la capitale dell’impero, per un breve periodo, vedendo un ampliamento della città. Rimangono le chiese

costruite da S. Ambrogio che fu il grande vescovo di Milano a cui si deve la cristianizzazione della città.

Le 4 chiese che vengono costruite sono: LA CHIESA DEI BEATI APOSTOLI che assume una forma a croce (come quella

di Bisanzio) viene costruita sulla strada che porta a Genova.

LA BASILICA DEL SALVATORE, LA CHIESA DEI BEATI APOSTOLI, LA BASILICA AMBROSIANA, LA BASILICA VIRGINUM

sono disposte sulle direttrici d’accesso alla città, quasi a sacralizzarla.

Milano Capitale: 286-402 Sant’Ambrogio: Treviri 339 –Milano 397.

Di queste chiese ci rimane ben poco perché sono state rifatte,così come anche la Chiesa di Sant’Ambrogio ( di cui

sottolineiamo le porte lignee che raccontano la verità di Davide, il progenitore della vergine). Lo stile è classico.

Milano, Sant’Ambrogio, Porta della Basilica Martyrum restaurata per il giubileo del 1750; ciclo della vita di David.

Milano, Museo Sacro di Sant’Ambrogio, Pannello con scene della Vita di David: David salva le greggi paterne dal

leone (Sam. I, 16, 11) e Samuele incontra Jesse e i suoi sette figli. Milano, ante 386.

Milano, Museo Sacro di Sant’Ambrogio, Pannello con scene della Vita di David: Il messaggero di Jesse richiama David

(Sam. I, 16, 11-12) e Unzione di David (Sam. I, 16, 13). Milano, ante 386

Milano, Sant’Ambrogio, cappella di San Vittore in Ciel d’Oro, mosaici. IV sec.

All’interno di Sant’Ambrogio resta una cappella che si chiama San Vittore in Ciel d’oro: è rimasta la decorazione a

mosaico della cupola che è tutta oro e nella parte c’entrale viene raffigurato San Vittore, rappresentato con il

sistema della figura clipeata. Sulle pareti erano rappresentate figure dei santi.

La chiesa più documentata è LA CHIESA DI SAN LORENZO.

E’ costruita tra il 400-410. La parte alta è stata tutta rifatta nel XVI sec. Quest’edificio, cioè la cappella, aggregata

alla Chiesa di San Lorenzo mantiene dei mosaici. La pianta di San Lorenzo è centrale con un deambulatorio intorno: è

un modello dell’architettura paleocristiana.

La cappella di SANT’AQUILINO

All’interno è stata rimaneggiata ma mantiene due calotte absidali con i mosaici: rappresentano temi molto diffusi

nelle absidi antiche.

Possiamo vedere Cristo al centro tra gli apostoli, rappresentato come un filosofo tra i suoi seguaci: Cristo infatti ha in

mano un rotulo e ai piedi c’è una cesta con dentro i rotuli, è ripresa del mondo classico come lo è il motivo a nastro.

L’altra cappella rappresentava il carro di Elia portato verso il cielo: ci sono rimasti due cavalli sullo sfondo aureo, in

basso c’è una scena bucolico-pastorale dove il pastore è addormentato e la pecorella si abbevera (ancora una volta

sono ripresi i temi classici assorbiti dal primo mondo cristiano).

All’inizio del V sec. Roma comincia a produrre le prime grandi opere musive cioè comincia le decorazioni delle chiese.

Nel 410 Alarico entra a Roma e distrugge tutto quello che trova, portando via tutto il materiale prezioso: questo è il

famoso sacco di Roma. Subito dopo il sacco si riprende a costruire.

La prima opera che vediamo è ciò che ci resta della chiesa di Santa Pudenziana (chiesa non papale ma privata,

costruita con il beneficio del pontefice) cioè la prima immagine teologica. La vediamo nell’abside, che ha subito

molti restauri, come mostrano alcune figure che risalgono al ‘900. Abbastanza indenne è la parte superiore dove

troviamo i 4 simboli evangelici che , fino al VI secolo, sono senza aureola. Al centro vediamo la croce gemmata (

simbolo della vittoria costantiniana) sul monte, che ricordo il Golgota ma rappresenta il monte del paradiso terreste

da cui sgorgano i quattro fiumi. La città è rappresentata in prospettiva con gli edifici classici.

Per alcuni il Sacco è stato colpa dei cristiani perché gli dei pagani si erano ribellati. Agostino , nel concilio di Capua,

incarica Rosio di scrivere l’Historia Tripartita dimostrando che di sciagure ce n’erano sempre state e quindi non era

colpa dei cristiani. E ogni biblioteca medievale aveva una copia di Rosio. Questa rappresentazione della città è una

dimostrazione di come, dopo Alarico, la città di Roma continui a vivere. Roma continua a vivere alle spalle del

Creatore che viene rappresentato come “il Dio della visione di Ezechiele”: l’antico Testamento ci dice che Ezechiele

ebbe una visione: il creatore coi 4 grandi animali. Notiamo anche noi 2 figure un po’ più rialzate: quella che

sormonta Pietro è l’ ecclesia circumcisone (cioè la chiesa ebraica), quella dietro il capo di Paolo rappresenta l’ecclesia

ex genti bus (cioè la chiesa dei romani). Tale chiesa verrà realizzata, più o meno, tra il 410-420.

Il 431, anno di morte di Paolino da Nola, è anche l’anno del Concilio di Efeso. Il concilio proclama il culto della

Vergine in quanto madre di Dio. Il concilio segna la costruzione della Chiesa di S. Maria Maggiore.

SANTA MARIA MAGGIORE è la più grande realizzazione di questo periodo. E’ fatta tra il 431 e il 440. Prima di questa

chiesa come decorazione musiva conosciamo solo Santa Pudenziana e la Chiesa dei Santi Apostoli a Civinile.

La chiesa di Santa Maria Maggiore viene fondata sull’Esquilino. Roma

aveva 7 colli, che si trovavano dentro le mura più antiche, ed erano: il Palatino, il Campidoglio, l’Aventino, il Celio,

l’Esquilino, il Quirinale ed il Viminale.

L’Esquilino si trovava un po’ fuori dalle mura antiche, verrà poi incluso nelle mura Leonile. Era una zona parzialmente

abitata ma ricca, piena di mercati e di attività commerciali.

Noi vediamo SANTA MARIA MAGGIORE nella versione del 1700, (XVII sec.) dovuta

a Ferdinando Fuga che la foderò con questa facciata. L’interno non è stato modificato. Il campanile, invece, è del XII

sec quindi è stato aggiunto in un secondo momento. L’interno della chiesa è spettacolare:

vediamo una lunga fila di colonne ch sostenevano una trabeazione. In origine la Chiesa aveva una strana abside a

deambulatorio, lo sappiamo per mezzo della cattedra papale, questo perché in età Carolingia un papa dice che la

cattedra deve essere cambiata in quanto non poteva parlare coi collaboratori perché dietro, essendoci le matrone,

potevano sentire.

Alla fine del 1200 si amplia la zona del presbiterio e si inserisce un transetto, si distrugge l’abside, spostandola più

dietro, in modo tale da mettere questo transetto nel mezzo. Abbiamo pertanto perso l’abside originale compreso il

mosaico. Abbiamo però mantenuto i mosaici dell’arco trionfale e i mosaici delle scene dell’antico testamento lungo

le pareti che rappresentano il primo ciclo dell’infanzia di Cristo completa (datato al 421). E’ il

primo grande ciclo che viene lasciato: nella parte centrale ci sono Pietro e Paolo e la scritta SISTUS EPISCOPUS PLEBI

DEI , dove s’intende che Sisto offre la Chiesa al popolo di Dio. E’ una prima dedicazione papale importante

Al centro,nell’arco trionfale (come a

Salerno), circondato dai simboli evangelici, vediamo il trono dell’etimasia: trono vuoto che aspetta la venuta di Cristo

nel giorno del Giudizio finale. Attorno c’è la scena dell’annunciazione, che in questo caso è un unicum della storia

dell’iconografia cristiana. La Vergine è vestita come una matrona romana con un abito d’oro, con i capelli acconciati

con delle perle.

Era tipico colorare l’abside con una specie di ventaglio prezioso.

Abbiamo l’ Annunciazione, la presentazione al tempio, il secondo sogno di Giuseppe, l’adorazione dei Magi, un

episodio degli Apocrifi (cioè Afrodisio che saluta Cristo durante il soggiorno in Egitto), la strage degli innocenti, i Magi

che vanno da Erode e il ritorno senza essersi presentato da lui.

Alcuni dettagli di questi episodi: l’annunciazione ( la vergine è vestita come una matrona bizantina, lo notiamo da

questa fascia di cuoio lunga 7 metri incrostata di gioielli tipico dell’imperatore e dell’imperatrice. La vergine è ripresa

nell’atto di filare un filo purpureo. Si ricorda la vicenda , dallo pseudo Matteo , della Vergine che va al tempio con

altre 6 fanciulle e viene chiesto ai sacerdoti di quale colore volessero tenere la tela del tempio e la Vergine , tra i

diversi colori, sceglie il rosso porpora. Al lato ci sono 4 angeli e l’Angelo Gabriele compare alto nel cielo, un po’ in

lontananza, mentre ben visibile è la colomba che scene. Vi è anche questa cancellata o chiusura che poteva esserci

anche a Betlemme.

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
9 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/01 Storia dell'arte medievale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Aporia di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'arte medievale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Salerno o del prof Zanichelli Giusi.