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6. MOTIVI ESTETICI NELLA "DIALETTICA NEGATIVA" ADORNIANA
assunto di partenza: la filosofia non avendo mantenuto al promessa di coincidere
̀ ̀
con la realta o di accingersi a produrla, e costretta a criticare senza riguardo anche
̀ ̀
se stessa. Il concetto non designa solo il mondo ma ha in se anche la volonta di
farlo proprio. Situazione difficile per argomentazioni contrapposte: tutti i concetti,
anche quelli filosofici, mirano al non concettuale in quanto sono a loro volta
̀
momenti della realta che costringono a formarli --> teoricamente fa parte della loro
̀
natura non accontentarsi della concettualita, ma allo stesso tempo vogliono ridurre
̀ ̀
a concettualita quello che appartiene all'alterita.
Quindi diventa importante il discorso sull'arte per la sua natura duplice: resiste alla
concettualizzazione ma allo stesso tempo la accende. Oltre a questo, l'arte diventa
anche momento costitutivo della filosofia in quanto rappresenta per essa la sola
̀ ̀
possibilita di preservare la possibilita di un contatto vitale con il proprio altro .
̀
Contato che puo permette alla filosofia di dispiegarsi. ̀
Questa vicinanza tra arte e filosofia non va vista pero come una coincidenza: l'arte
e la filosofia hanno il loro punto in comune in un comportamento che vieta la
pseudomorfosi = vieta che si verifichi un cambiamento di sostanza senza senza
̀
che vi sia anche un mutamento di forma. Hanno pero punti di importanza diversi :
̀
nel concetto e importante quello che succede in quanto si tende alla
̀
determinazione, nell'estetico e invece importante quello che non succede in quanto
non si deve tendere alla completa determinazione ma deve lasciare l'enigma.
̀
Nel reale il sistema di dominio e il "nesso di accecamento": il soggetto sociale,
ridotto a consumatore, ricade in una logica di rimozione e di tabuizzazione. Quindi
̀e
̀
secondo A. solo un soggetto forte al punto di rinunciare alla conformita in
̀ ̀
grado di abbandonarsi all'oggetto, questo e perche si richiede una spiccata
̀ ̀
soggettivita per rinunciare alla soggettivita anonima del nesso d'accecamento ( =
̀
individualita forte di Simmel rispetto alla moda) --> deve abbandonarsi all'oggetto e
scorgerne i momenti qualitativi, immergersi a occhi bendati e non tentare di
governare dall'esterno.
Si deve quindi recuperare la qualitatività
, la Filosofia dovrebbe rinunciare a
filosofare sul concreto ma farlo a apartire da esso soffermandosi sul minuscolo.
7.ARTIFICIO ESTETICO E DIALETTICO DELL'ILLUMINISMO Abbiamo la
riduzione del valore qualitativo con la logica dell'illuminismo che eleva la
̀
ragione, proponendo cosi il dominio del valore di scambio. Essa relega poi la
̀ ̀
poesia, l'arte nel deposito di scarto delle qualita che non sono riducibili in quantita
̀
misurabili. L'illuminismo allontana cio che lo minaccia, ha una vocazione
totalitaristica quindi:
• - diagnosi finale sull'illuminismo: nel momento in cui persegue il suo sogno di
ridurre tutto sotto la ratio si riduce a un mito, ̀
concludendo solo un percorso circolare. E cosi contemporaneamente, da un
̀
lato, si allontana ancora di piu dall'oggetto su cui vuole
avere dominio, e, dall'altro, si ricade nella mitologia.
• ̀
- l'arte partecipa al processo illuministico perche colonizza la parte oscura
che la ratio proietta sulla natura. Ma l'arte di questo periodo
presenta una natura addomesticata, dando corso alla dialettica illuministica.
Cerca tramite l'erte di sottomettere la natura, compie un
̀ ̀
atto di violenza nei confronti della naturalita piena di peculiarita. paradigma
magico: non designa, ha la stessa potenza espressiva di sogno e immagine,
incarna il senso che esibisce. "l'opera d'arte ha in comune con la magia il
fatto di istituire un cerchio proprio e in se concluso, che si sottrae al contesto
̀ ̀
della realta profana (= realta con il valore di scambio), e in cui vigono leggi
̀
particolari. Essa pero accetta illuministicamente di svolgere la propria logica
̀ ̀
del possibile rimanendo nella sola dimensione della possibilita. e pura
̀ ̀
apparenza, pura manifestazione,che da una chance all'intervento sulla realta,
̀
senza pero dire quale (non-detto)"
8. IL BELLO NATURALE
una teoria diventa estetica se ripristina la tensione tra dialettica e il concetto e al
̀
sua alterita, ovvero se riconnette spirito e natura. Cerca di assumere come punto di
partenza il bello naturale, osservando che il fenomeno originario dell'estetico deriva
comunque dalla relazione con la natura.
1.Verdetto sul bello naturale
drastica diagnosi dell'illuminismo in quanto processo segnato dal trauma inaugurale
̀ ̀ ̀
dell'esperienza dell'alterita della natura. l'opera d'arte poi e si estranea al soggetto,
̀ ̀
ma la sua artefattualita e opposta anche alla natura --> in questo rapporto
contraddittorio arte e natura diventano dialetticamente termini della stessa
relazione, rendendo quindi la riflessione sul "bello naturale" indispensabile per la
̀
teoria dell'arte. Ma negli ultimi due secoli, nella misura in cui si e spiritualizzata
̀
perche succube dell'illuminismo, non ha fatto altro che perpetuare la rimozione del
̀
bello naturale. A. sostiene che la grande arte sia invece quella che e autonoma, ma
questa deve essere guadagnata attraverso la fatica dialettica del rapporto con
l'eteronomia. Deve quindi istituire un processo di revisione sul bello naturale, deve
̀
fare cadere l'illusione della ratio che pone la dignita dell'uomo al di sopra della
natura.
2. il bello naturale come "venir fuori"
̀ ̀
L'opera d'arte e irriducibile alla soggettivita che avanza pretese conoscitive, essa si
impone come se fosse naturale --> rovescia il dominio che i soggetto vorrebbe
̀ ̀
compiere su di essa. --> identita tra natura e arte e estetica piuttosto che
̀
concettuale. L'arte non deve essere pienamente armonica perche altrimenti non
̀
susciterebbe domande ed e solo nell'enigma del gioco che si genera nuova
̀
esperienza al di fuori di orizzonti precostruiti, fornisce cosi esperienze arricchenti. Il
̀ ̀
riscatto della qualitativita passa anche attraverso il riscatto di modalita artistiche
(con l'idealismo opere d'arte erano cadute nel disprezzo), che ricercano ora la
riconciliazione con la natura dominata e che sembrano quindi cercare di venir fuori
dal guscio, cercare piano piano l'estroflessione del proprio nucleo auratico nella
̀ ̀ ̀
naturalita. Non e un rimpiangere una naturalita perduta ma un prender fiato dal
mondo delle convenzioni.
3. sul paesaggio culturale
̀ ̀trova
L'intreccio tra naturalita e storicita un momento di esemplificazione nel
paesaggio naturale : costruzioni storiche spesso in relazione ai contorni geografici.
Sono condizioni prevalentemente economico-materiali danno luogo di per se a
forme artistiche. I paesaggi culturali acquisiscono forza espressiva e generano un
campo di esperienza estetica dovuta alla sedimentazione storica. Anche questa
̀ ̀
deve rappresentare un altro tratto della naturalita e dell'esteticita opponendosi alla
̀
logica vigente. La memoria storica e importante in quanto senza di essa non ci
sarebbe nulla di bello.
4. Bello naturale e bello artistico intrecciati
il bello naturale porta con se una peculiare caratterizzazione storica, in quanto
esperienza della natura affiora in un particolare momento storico e genera
determinate esperienze. Come l'esperienza artistica anche quella del bello naturale
̀
e un'esperienza di immagini, infatti quando si fa esperienza della natura non si
tiene conto del suo aspetto come materia di lavoro, come madre matrigna, come
oggetto di scienza... L'esperienza del bello naturale si riferisce quindi alla natura
solo come manifestazione secondo una struttura per immagini. Il bello artistico
̀
quindi e intrecciato con il bello naturale non per la semplice mimesi ma per il modo
in cui si struttura: ambisce a mantenere questa promessa della natura in quanto
riproduce il gesto di manifestarsi, ma bisogna evitare che diventi qualcosa di
̀ ̀ ̀
contenuto. Alo stesso tempo pero l'opera d'arte e invischiata nella soggettivita e
quindi modifica la struttura oggettiva della natura, facendola migrare in un campo
̀ ̀
che non e piu quello naturale. Questo scarto si riduce laddove la manifestazione
̀ ̀ ̀
avviene all'interno di una compagine che non e piu mimesi del naturale, ma e
̀
consapevolmente artificio estetico. Piu autentica nell'artificio sostiene che sia la
̀
natura morta : esprime quella che e diventata la natura con la spiritualizzazione, il
corpo svuotato dalla sua energia (infatti l'abbiamo nel 1600).
5. esperienza della natura deformata storicamente
"ritornare alla natura" con la cancellazione delle proprie cicatrici storiche, significa
̀ ̀
essere mitizzata in una purezza senza le tracce del passato che e piu funzionale al
̀la
dominio dello spirito. Benjamin: i segni della storia alterano la percezione : e
̀
societa che fornisce gli schemi della percezione . Oltre a questo poi stabilisce
̀
in anticipo per contrasto o somiglianza cio che di volta in volta si chiama natura.
̀
Questo perche deve sempre essere in contrasto simbiotico con la ratio.
Si stabilisce l'aura non rispetto alla tecnica (Benjamin), ma sottraendosi al
principio di scambio all'interno della cultura illuminista.
̀
6. analiticita della percezione estetica
̀
e partendo dalla contrapposizione tra bello naturale e bello artistico che viene
introdotto il tema della percezione artistica. La mediazione riflessiva per sua natura
́
la necessita l'opera d'arte ma davanti alla natura sembra quasi fuori luogo, poiche
ne sminuisce l'effetto. Necessita di forze arcaiche passive, tipo i brividi, una
reazione quindi per adiacenza.
7. il bello naturale come storia sospesa
̀ ́
esteticita indeterminabile secondo il canone dei concetti universali, poiche il suo
peculiare "concetto" ha la propria sostanza in quello che si sottrae alla concettualità
̀ ̀
universale. Cosi anche la bellezza che vale non perche prodotto dell'uomo ma
̀
perche parla l'idioma manifestativo della natura. il bello naturale quindi mostra il suo
predominio sul soggetto, viene percepito come qualcosa di incomprensibile e
̀
inderogabilmente vincolante. Questa natura duplice e passata anche nelle opere
d'arte. ̀ ̀
Sospensione della storia: la storia e sospesa perche invece che svolta, viene resa
iconomicamente un geroglifico nei segni che danno fisionomia alla manifest