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INTERNAZIONALE
388: Tiribazo torna a Sardi (capitale della satrapia dell’Asia occidentale) => riprende la relazione con
Antalcida (spartano).
386. Artaserse (re dei Persiani) invita i Greci ad ascoltare le condizioni di pace (la “PACE DEL RE” = pace
comune):
- Applicazione del principio di autonomia a livello internazionale (il re di Persia si impegnava a lottare
contro che lo avrebbe violato) => ora era la Persia l’egemone riconosciuto, garante del rispetto del
principio;
- Le città dell’Asia Minore erano della Persia;
- Lemno, Imbro e Sciro erano degli Ateniesi.
Gli Spartani, garanti della pace dettata dal re, ne approfittarono per prevaricare sui Greci chiedendo lo
scioglimento delle forme di accordo sovranazionale (la lega peloponnesiaca poteva rimanere, in quanto
fondata sull’autonomia).
I Tebani non volevano firmare la pace, se non a nome di tutta la Beozia => alla fine dovettero cedere =>
scioglimento della Lega beotica e dell’unione fra Argo e Corinto.
Nel 382 Sparta violò gli accordi della pace: Febida (militare spartano) attacca la Cadmea (roccaforte di
Tebe). Questo fece innervosire anche i dirigenti spartani, in quanto contraddiceva il principio di autonomia.
Solo Agesilao difese Febida (Agesilao = guerrafondaio e aspirante al dominio personale della Grecia). La
vedeva in modo diverso Agesipoli (l’altro re) = come il padre Pausania II era preoccupato del prestigio di cui
Sparta godeva tra i Greci.
379: ribellione di Tebe al governo di Leonziade (tiranno) = alcuni esuli democratici, uniti ai ribelli di Tebe,
entrano a Tebe, uccisero i capi del governo filospartano ed istituirono un governo democratico.
Reazione di Sparta = tenta di occupare il Pireo. L’aggressore era stato Sfodria (politico e militare),
che venne poi assolto da Sparta stessa => a questo punto gli Ateniesi si rendono conto che sia il
momento di reagire = alleanza con Tebe + promozione della SECONDA LEGA NAVALE (tramite il
“decreto di Aristotele”) = 377.
LA SECONDA LEGA ATENIESE
“Decreto di Aristotele”: documento epigrafico che ci dà informazioni = proposta ai Greci di aderire
all’alleanza ateniese (difensiva) + principio della pace comune + obiettivo di contrastare l’imperialismo
spartano. Atene doveva dimostrare di non riproporre la logica imperialista => precisa nel decreto che
autonomia/libertà = chi è alleato di Atene lo può essere governandosi con la costituzione che preferisce,
senza ricevere guarnigione, né governatore e senza dover pagare alcun tributo.
Aderenti al decreto: Chio, Metimna, Mitilene, Rodi, Bisanzio, Tebe, le Cicladi, città della costa macedone,
Calcidica, Tracia, Ellesponto, Eubea, Samo, isole dello Ionio, Alceta (re dei Molossi dell’Epiro), Giasone
(tiranno di Fere). Il sinedrio comune aveva sede ad Atene (riunione dei rappresentanti degli alleati) + cassa
della lega; questo sinedrio operava in collaborazione con la boulè e l’assemblea ateniesi = ciascuna parte
poteva presentare proposte all’altra. Il sinedrio si occupava dell’acquisizione di nuovi membri e del rispetto
del trattato e dei diritti di proprietà degli alleati + stabiliva l’entità dei contributi volontari e ne controllava
la destinazione che doveva essere solo militare. Dal momento che era Atene a guidare la lega, era lei ad
occuparsi anche della riscossione del denaro.
Dopo un po’ di tempo troviamo del malcontento all’interno della lega
GUERRA DEGLI ALLEATI (357-355 a.C.).
Infatti ad un certo punto gli alleati perdono interesse per la lega e iniziano a vedere il suo finanziamento
come inutile imposizione.
Ad un certo punto Atene era giunta addirittura all’alleanza con Sparta (370 a.C.) => la lega si era svuotata di
significato + talvolta Atene si rese responsabile dell’adozione di misure non previste dal decreto, come
l’invio di guarnigioni, ma sembra che tali misure siano state prese solo a scopo difensivo e non imperialista.
Secondo molti si arrivò al limite quando Samo venne presa da parte di Timoteo (ammiraglio ateniese) e vi
vennero inviati duemila ateniesi.
La svolta si ebbe nel 357: Chio, Rodi, Cos e Bisanzio si ribellano (per dissensi sui contributi finanziari, per
timore di interferenze interne di Atene o altro). Atene venne sconfitta in più occasioni => dovette
sottoscrivere una pace che riconoscesse la secessione dei ribelli e degli alleati.
Gradualmente la lega si indebolirà (verrà sciolta dopo la battaglia di Cheronea, 338 a.C.).
L’EGEMONIA TEBANA E LA RINASCITA DEGLI STATI FEDERALI
378: Agesilao aveva invaso la Beozia (vd ribellione di Tebe al governo filo spartano): spedizione infruttuosa
(vari tentativi). Nel frattempo gli Spartani venivano sconfitti sul mare. Tebe, dopo aver espulso i presidi
spartani dalle città beotiche, inflisse a Sparta la sconfitta (Tegira, 375).
Nel 375: Sparta ed Atene arrivano ad un accordo che riconosce l’egemonia ateniese sul mare (premessa per
ritorno al criterio di divisione delle sfere di influenza = bipolarismo). Questa pace verrà rotta poco dopo:
l’ammiraglio ateniese Timoteo era intervenuto a Zacinto in favore dei democratici.
Nel frattempo Atene sviluppava una forte diffidenza nei confronti dei Tebani:
- Partecipazione alla lega ateniese senza versare contributi per la guerra navale;
- Avevano rifondato la lega beotica (con una struttura più democratica = apertura dei diritti di
cittadinanza a tutti + istituzione di un’assemblea federale in cui i Tebani risultavano essere sempre
superiori di numero) => la democratizzazione della lega si tradusse in una minore uguaglianza fra i
membri.
Nel 373: rottura fra Tebe e Atene = Tebe attaccò e distrusse Platea (alleata storica di Atene)
Forte impulso, ad Atene, del movimento a favore della pace con Sparta per unirsi a lei contro Tebe;
Divisione nell’opinione pubblica ateniese:
- Aristofonte (alla guida dei democratici radicali) era filotebano;
- Callistrato (alla guida dei democratici moderati) era filospartano.
Attenzione: malcontento fra gli aristocratici e le classi abbienti = su di loro ricadevano maggiormente le
tasse da pagare. In questo periodo vennero fatte numerose riforme fiscali (es. riorganizzazione della
riscossione della tassa straordinaria per l’allestimento di spedizioni militari = viene trasformata in tassa
ordinaria e quindi ripartita su tutti i cittadini delle prime tre classi).
371: a Sparta si tiene un congresso per trattare la pace. Alla fine si stabilì la concessione dell’autonomia alle
città, il ritiro degli armosti (magistrato inviato nelle città conquistate da Sparta), lo scioglimento delle forze
navali e terrestri. Al momento del giuramento gli Spartani giurarono per sé e per i propri alleati, mentre gli
Ateniesi solo per sé (vd decreto di Aristotele). I Tebani chiesero di firmare come beoti (vd quello che era
successo per la pace del re del 386 a.C.). Agesilao rifiutò => i Tebani rimasero esclusi dalla pace comune.
Poco dopo il re spartano Cleombroto invase la Beozia: dal momento che le forze spartane erano in netto
vantaggio, i beotarchi si trovano in disaccordo su come comportarsi => Paleopida ed Epaminonda (politici e
militari tebani) convinsero i Tebani ad accettare la battaglia e alla fine sconfiggono gli spartani a Leuttra
(uso dello schieramento obliquo = falange rafforzata sull’ala sinistra da un corpo di 300 uomini). Sparta
inizia una crisi senza ritorno.
A questo punto Tebe voleva attaccare subito Sparta e chiede aiuto ad Atene che, però, esita. Chiese anche
a Giasone (tiranno di Fere, Tessaglia) e questi scese in Beozia e fece da mediatore fra Tebe e Sparta.
Il congresso di pace (371 si tiene ad Atene questa volta (non è più Sparta ad essere garante): gli Ateniesi
propongono come principio ispiratore l’autonomia sancita nella pace del Re e nel decreto di Aristotele => il
principio prima esteso agli alleati Ateniesi ora veniva esteso a tutta la Grecia come criterio di convivenza
internazionale. Tutti i Greci aderirono alla pace comune di Atene, tranne gli Elei che temevano di dover
lasciare autonome le città perieciche. Sparta dovette riconoscere l’autonomia dei suoi alleati giurando solo
per sé (cessava di esistere la lega del Peloponneso). Sembrava tornare attuale il sogno della doppia
egemonia.
Mantinea (nel Peloponneso) si considerava ormai autonoma => con un sinecismo (unificazione di entità
politiche precedentemente indipendenti = lega Arcadica) ricostruì il proprio territorio, si diede un governo
democratico e promosse l’unificazione dell’Arcadia = attaccò Tegea e Orcomeno (era d’accordo con i loro
partiti democratici).
Gli Spartani attaccarono Mantinea (sostenevano che avesse violato il principio di autonomia) e, nel farlo,
chiesero sostegno agli Ateniesi, ma questi non intervennero. Nel frattempo però gli Arcadi si erano rivolti ai
Tebani (per sostenerli contro Sparta) e solo dopo gli Ateniesi si decisero ad intervenire in soccorso di
Sparta. La battaglia si risolve senza vincitori.
EPAMINONDA ED IL PELOPONNESO
La Beozia era divisa in due bacini: nord = Orcomeno vs sud = Tebe. L’egemonia della lega beotica era stata,
in origine di Orcomeno, per poi spettare a Tebe (dal 600 a.C.). nel 379 ebbe inizio un processo di
accentramento (vd democraticizzazione della lega) che portò all’identificazione fra Tebe e la Beozia.
Epaminonda si impegnò nel Peloponneso (città liberate dal dominio spartano): voleva organizzare il
Peloponneso in funzione antispartana (svluppo del federalismo democratico). I Tebani si erano alleati con
Arcadi, Argivi ed Elei (popoli stanziati nel Peloponneso).
A Tebe c’era malcontento: molti erano contrari al finanziamento di spedizioni non finalizzate alla difesa
della Beozia.
Ad un certo punto si pose la questione dell’attacco diretto a Sparta: in teoria Epaminonda e Pelopida
sarebbero dovuti rientrare a Tebe (il loro mandato si stava per concludere), ma decisero di non rientrare e
portare avanti la spedizione (al ritorno furono messi sotto processo ed assolti => paura di iniziative troppo
personalistiche). Sparta nel frattempo venne costretta dai due a liberare 6000 iloti (intanto altri uomini di
condizione inferiore si ribellavano, compresi alcuni Spartiati).
Epaminonda devastò la Laconia ed incentivò la diserzione di perieci ed iloti + liberazione di Messene => così
si distruggeva il sistema economico e sociale di Sparta. È stato a questo punto che Sparta si è rivolta ad
Atene che l’ha aiutata.
Sparta si ritrovava ad avere un’opposizione stabile nel Peloponneso costituita dalla Lega arcadica
(era stata fondata nel 370 ad opera di Mantinea) con nuova capitale a Megalopoli e l’alleanza fra
Arcadi, Argivi ed Elei nel Peloponneso meridionale (paesi democratici alleati con Tebe).
Durante il loro secondo interve