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In Omero ‘’elleni’’ identifica genti della Grecia settentrionale, per designare i greci nel

loro insieme si utilizzano etnonimi come ‘’argivi’’, ‘’danai’’ e ‘’achei’’. La poesia di

Omero riflette una realtà storica stratificata, comprendente elementi dell’età micenea,

della successiva età oscura e dell’epoca contemporanea alla stesura dei poemi stessi

(Iliade IX, Odissea VIII, area ionica). Stridente appare il contrasto tra il wanax miceneo

e la regalità omerica del basileus (in area micenea designa un generico capo); in

Omero il re non è un sovrano assoluto ma un primus inter pares, con funzioni militari,

religiose e giudiziarie. Accanto al re un’assemblea del popolo, quindi il potere del re

viene così progressivamente limitato dalla formazione di un’aristocrazia.

Un’accelerazione particolare dei processi che conducono la Grecia fuori dall’età oscura

si registra in Attica, in Eubea, in Argolide, nella zona dell’Istmo, con la formazione delle

prime città. La polis presenta strutture di eredità micenea (l’articolazione tra acropoli –

rocca fortificata in cui ha sede non più il palazzo del wanax ma il tempio della divinità

poliade - e città bassa) e novità nell’organizzazione del territorio, costituito

dall’interazione tra il centro cittadino (l’astu) e la campagna coltivata (la chora), alla

quale va aggiunto il territorio di confine destinato prevalentemente al pascolo.

L’individuazione dello spazio sacro rappresenta uno dei fenomeni più rilevanti del

passaggio dall’età oscura all’arcaismo. Le strutture più antiche sono caratterizzate dal

tèmenos (appezzamento di terreno espropriato e assegnato alla costruzione di un

santuario o di un tempio) e dall’altare a cielo aperto. In seguito, si sviluppa una serie di

edifici e il santuario assume l’aspetto di un grande recinto attraversato da una via

sacra e ospitante una serie di costruzioni, prima tra tutte il tempio che ospita l’àgalma

(la statua di culto). Ai diversi fattori evolutivi che caratterizzano l’uscita della Grecia

dall’età oscura (progressivo superamento dell’isolamento, ripresa economica dovuta

alla massiccia espansione dell’agricoltura a danno dell’allevamento, crescita

demografica, sviluppo dei santuari e delle prime comunità cittadine) va accostata

l’acquisizione della scrittura alfabetica la quale, profondamente diversa dalla scrittura

sillabica, nasce alla fine del IX secolo dall’adattamento al greco dell’alfabeto fenicio

(più antica iscrizione greca: incisione su un vaso proveniente dalla necropoli italica di

Osteria dell’Osa nell’entroterra laziale risalente al 770).

Poleis (acropoli/città alta, astu/città bassa, chora/contado) e stati federali

Poliade: la divinità poliade è la divinità protettrice della comunità, della città

Le poleis nascono a partire dall’VIII secolo, si tratta di un fenomeno complesso

consistente nella coesistenza di una spiccata unità culturale (in senso etnico,

linguistico, religioso, giuridico) e di un forte frazionamento politico, determinato dalla

presenza di più di mille stati indipendenti, diversi per le dimensioni geografiche e la

natura del territorio, per le caratteristiche socio-demografiche e insediative, per

l’assetto urbanistico e monumentale, per le modalità di definizione della costituzione.

La polis è una comunità civile, costituita da uomini che si riconoscono in culti e in leggi

comuni. L’ideologia della polis comporta che la popolazione debba partecipare alla sua

gestione, come in una società per azioni, che il potere debba essere esercitato per

periodi definiti e a rotazione, che il suo esercizio debba essere conforme alle regole

fissate dalla legge. Proprio l’assenza di simili forme di integrazione politica nelle città

omeriche ci consente di concludere per l’assenza di vere e proprie poleis in Omero.

Con un movimento centripeto, definito sinecismo (unificazione di entità politiche

precedentemente indipendenti in una città ad organizzazione statale), la realtà

cittadina si organizza intorno a un centro, attraverso l’aggregazione di diverse unità

minori, i villaggi o komai. Tale aggregazione può avere carattere fisico e comportare

trasferimento di popolazione e cambiamenti insediativi o può avere un carattere

puramente istituzionale e lasciare sostanzialmente invariate le più antiche strutture di

insediamento, come accadde nel caso di Atene. Nella varietà estrema di forme, che

comprende anche il caso di poleis governate autocraticamente o da governi oligarchici

ristretti, la città così concepita – cioè basata sulla nozione di appartenenza e

condivisione – ha comunque in sé spinte propulsive di carattere egalitario: infatti

quando ciascun cittadino si sente partecipe del comune destino e a esso contribuisce

fattivamente, tanto più richiede una condizione paritaria rispetto ai concittadini, quella

che i greci chiamavano isonomia (avere parte uguale), e la partecipazione alla

gestione della comunità. All’affermazione di tendenze isonomiche contribuì anche la

riforma oplitica. Si tratta di una riforma militare per cui il nucleo dell’esercito venne a

essere costituito non più dalla cavalleria, ma dai fanti armati pesantemente, i

cosiddetti opliti (da hopla, le armi che costituiscono l’armamento del fante). Il servizio

alla falange oplitica era fornito dai membri della classe media, costituita da contadini

liberi: combattendo insieme per la difesa della patria essi rafforzarono i loro reciproci

vincoli di solidarietà e l’integrazione nella comunità e richiesero, di conseguenza, un

trattamento paritario e una maggiore partecipazione politica. Anche l’evoluzione nel

modo di combattere contribuì, allora, a far emergere nella polis una tendenza

isonomica, tanto che ‘’uguaglianza’’ diventerà una parola d’ordine sia per i cittadini

della democratica Atene, che rivendicavano orgogliosamente la loro uguaglianza di

diritti (isonomia) e di parola (isegoria), sia per quelli dell’oligarchica Sparta, che si

definivano homòioi (gli uguali). La Grecia, però, non era fatta solo di polis. Accanto allo

stato cittadino è presente lo stato federale. Lo stato federale fu, fin dall’età arcaica,

l’organizzazione politica caratteristica della Grecia centro-settentrionale. Zona

caratterizzate da territori montuosi e isolati, da un’economia di carattere

prevalentemente pastorale, da una popolazione relegata nei villaggi. I valori della

polis: autonomia ed eleuthèria (autonomia e libertà).

Oikonomìa: economia di carattere domestico, incentrata sull’agricoltura e

disinteressata alla produzione e allo scambio.

Sul piano militare, l’aristocrazia è legata al modello omerico del duello eroico e all’uso

del cavallo. Con la riforma oplitica, la funzione guerriera cessò di essere un privilegio

aristocratico e si ampliò fino a comprendere anche i membri del demos, della

popolazione contadina residente sul territorio. L’armamento dell’oplita era costituito

da elmo, corazza, schinieri, scudo rotondo a doppia impugnatura, lancia. Tale

armamento, diversamente da quello necessario per combattere a cavallo, era

accessibile anche agli strati meno ricchi della popolazione: così i membri della classe

media, i piccoli proprietari terrieri prestarono servizio alla fanteria pesante oplitica,

nuovo nucleo dell’esercito. La vera caratteristica della falange oplitica è combattere a

ranghi serrati, difendendo se stessi e il proprio vicino; il fante deve mantenere il

proprio posto nello schieramento (taxis), il che implica il superamento

dell’individualismo e una profonda integrazione del singolo nel gruppo. L’areté eroica

del guerriero aristocratico è così superata e si affermano nuovi valori come la virtù

dell’autocontrollo e della moderazione e il senso della solidarietà e della parità tra

uguali. Dall’oplitismo nacquero comunità cittadine più ampie e coese che, sul piano

costituzionale, si diedero, in luogo delle aristocrazie, governi timocratici, cioè basati

sul censo (timé) e quindi potenzialmente più aperti e caratterizzati da una maggiore

mobilità sociale.

Il movimento coloniale

Moneta: nacque nel VII secolo in Asia Minore con le prime coniazioni in elettro,

diffusasi poi a partire dal VI con le coniazioni Egina in bronzo e argento. Dopo Egina,

presero a battere moneta Corinto, Atene, Calcide, Tebe ma anche le colonie

occidentali, al piede (numero di pezzi che possono essere prodotti con una certa

quantità di materiale) eginetico si sostituì il piede euboico, il modello più diffuso

Il movimento coloniale dell’VIII e del VII secolo è il fenomeno più notevole dell’alto e

medio arcaismo e conferma la grande importanza della mobilità umana e

dell’interscambio culturale nel processo di formazione di sviluppo della civiltà greca.

La colonizzazione è spesso stata vista come l’esito di spinte determinate da diversi

fattori, quali sovrappopolazione, esigenze commerciali, fame di terre, rivolgimenti

politici. Il fenomeno coloniale non si limita alla Grande colonizzazione (750-550), il

mondo greco è costantemente interessato a fenomeni di migrazione; numerosi sono

gli empori commerciali, come Naucrati sul delta del Nilo. La colonizzazione procede

sulle rotte già battute dai micenei e dalla navigazione precoloniale. Inizialmente

prevalgono le iniziative individuali, poi, dal VII, crescono le imprese statali. Un ruolo

primario va riconosciuto ai calcidesi d’Eubea e ai corinzi. I calcidesi, di stirpe ionica,

cercano in terra coloniale quel sostentamento impedito in patria dall’accentramento

della proprietà terriera nelle mani degli ippòboti, ma anche sbocchi di mercato per i

propri manufatti e materie prime, tra cui il ferro. I corinzi, di stirpe dorica, maturarono

fin dall’VIII secolo una vocazione marinara e commerciale grazie anche alla posizione

geografica, che consentiva il controllo del golfo di Corinto e di Saronico. Intorno al 770

Calcide fondò in Campania Pitecussa (Ischia), la più antica colonia greca d’occidente,

l’isola ha restituito la coppa di Nestore dell’VIII secolo e recante la più antica iscrizione

greca in versi. Nel 733 Corinto fondò Siracusa. La spedizione destinata a fondare una

colonia era guidata da un fondatore, l’ecista, il cui nom

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Publisher
A.A. 2017-2018
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ANT/02 Storia greca

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sassaiola5_ di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia greca e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Vattuone Riccardo.