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INEDITO DISPOTISMO
- COMUNISMO NON PUÒ ESSERE SOCIETÀ EGUALITARIA: esige pianificazione. Chi decide le sue possibilità e i
suoi bisogni? Se li decide ciascuno, si ha un mercato e non il comunismo, se li decide un gruppo di persone, vi
sarà una casta di pianificatori e quindi non esisterà una società egualitaria.
12) MONTESQUIEU (Le lettere persiane, Lo spirito delle leggi)
Precursore dell’illuminismo, critico della società del suo tempo, ma troppo moderato nell’atteggiamento:
- Pensa che libertà sia frutto della tradizione di certi Paesi
- La divisione in ceti della società è garanzia di libertà
- Benevolo nei confronti della religione e contrario all’intolleranza religiosa
L’aspetto che lo rende più illuminista è la CRITICA DEL DIRITTO PENALE.
LE LETTERE PERSIANE
Romanzo epistolare importante per 3 motivi:
1. TENTATIVO DI VEDERE OCCIDENTE ATTRAVERSO OCCHI DI ORIENTALE: Protagonisti sono persiani di religione
musulmana che viaggiano in Europa per comprenderne istituzioni, costumi, tradizioni…
2. Sostiene che Persia è Stato dispotico per eccellenza, ma EUROPA STA DIVENTANDO QUALCOSA DI SIMILE a
causa dei sovrani assoluti che cercano di accentrare il potere togliendo i privilegi dei corpi intermedi
3. Emerge tema SFRUTTAMENTO FEMMINILE
APPROFONDIMENTO: “LETTERA VIII” DE “LE LETTERE PERSIANE”
Impero ottomano multietnico, chiuso verso esterno, non riesce a stare al passo con occidente da punto di vista
militare, ma è anche incapace di produrre ricchezza.
Impero si è posto problema della modernizzazione: Atatürk tenta una modernizzazione della Turchia imposta
dall’alto tramite l’esercito, ma il modello entrò presto in crisi perché non è democratico.
Rimanendo al potere per decenni lo stesso gruppo politico, si crea enorme corruzione e nascono movimenti
contrapposti con una forte visione religiosa.
LO SPIRITO DELLE LEGGI
LEGGI non vanno studiate nell’astratto, esse SONO RAPPORTI NECESSARI che DERIVANO DALLA NATURA DELLE
COSE. Le LEGGI DI UN PAESE DEVONO RISPETTARE la REALTÀ IN CUI SI TROVANO A INTERAGIRE.
Montesquieu compara le leggi dei vari popoli e cerca di capire i fattori che legislatori devono tenere in
considerazione. Conclude che NON ESISTE UN MODELLO UNICO DI LEGGI che vada bene per tutti i Paesi, ma vi sono
dei fattori che il legislatore deve necessariamente tenere in considerazione: GRANDEZZA DEL TERRITORIO e CLIMA.
Individua 3 regimi politici in base alla dimensione:
1. REPUBBLICA (democratica o aristocratica): regime del passato, territorio piccolo A MENO CHE non si strutturi in
FORMA FEDERALE
2. MONARCHIA: territorio medio, governa un sovrano cui POTERE LIMITATO da LEGGI FONDAMENTALI. I privilegi
dei corpi intermedi evitano che la monarchia diventi dispotismo dunque il sovrano non deve toglierli (come
stava accadendo in molte monarchie europee)
3. DISPOTISMO: regime legittimo, territorio grandi dimensioni: governo di uno che coincide col suo capriccio, NO
leggi fondamentali, volontà del tiranno fa legge.
Individua un principio che caratterizza ciascun governo:
1. Principio della PAURA/TERRORE: governo dispotico (“braccio sempre alzato del sovrano”)
2. Principio dell’ONORE: governo monarchico
3. Principio della VIRTÙ: governo repubblicano (amore per l’uguaglianza)
Associa la forma di governo a un determinato territorio e al clima. I popoli d’oriente per il clima e la conformazione
del territorio sono DESTINATI a un GOVERNO DISPOTICO. L’Europa ha avuto una tradizione politica moderata perché
ha clima moderato (si contraddice su questo principio, Russia ha regime dispotico nonostante clima rigido).
Suddivisione fra GOVERNO MODERATO e NON MODERATO. Per governo MODERATO intende 2 cose:
1. Necessaria SEPARAZIONE 3 POTERI FONDAMENTALI STATO: esecutivo, legislativo, giudiziario. Deve esserci
almeno separazione tra giudiziario e gli altri due: AUTONOMIA DEL POTERE GIUDIZIARIO caratterizza governo
moderato.
2. SERVE PRINCIPIO DI VETI INCROCIATI per evitare autoritarismi (anche se crea un sistema politico più lento)
LIBERTÀ = tutto ciò che le leggi non proibiscono di fare. In un governo moderato la libertà dipende dal governo
della legge e il cittadino SI SENTE SICURO. Il cittadino non si sente sicuro quando si sente:
- Minacciato DAL GOVERNO
- Minacciato DA ALTRI CITTADINI quando lo Stato non riesce a far rispettare la legalità
GARANTISMO PENALE
Critica la NON separazione completa tra leggi politiche e religiose: il REATO NON PUÒ COINCIDERE COL PECCATO in
una società libera. Reati punibili solo dallo Stato e peccati punibili solo da Dio.
Montesquieu è illuminista nel GARANTISMO PENALE: sostiene PRINCIPIO DI TERZITÀ DEL GIUDICE (terzo e
imparziale rispetto le parti) e sostiene che ACCUSA e DIFESA si devono trovare SULLO STESSO PIANO nel
procedimento penale.
Critica la TORTURA (VA ABOLITA) e la PENA DI MORTE (auspica una RESTRIZIONE nel suo uso).
13) VOLTAIRE (Trattato sulla tolleranza, Lettere filosofiche)
Più famoso illuminista.
Ha combattuto per tutta la vita varie forme di PREGIUDIZIO (giudizio scorretto che si ferma alla prima impressione e
che alimenta a sua volta un’opinione scorretta). Pregiudizio cresce in maniera esponenziale nella psicologia della
folla quando viene trasmesso da persona a persona e ciascuna lo riporta in maniera sempre più deformata fino a che
non si arriva ad una versione in cui il fatto raccontato non ha più nulla a che vedere con la realtà.
Es. CASO CALAS a Tolosa: padre e madre (protestanti ugonotti) trovano figlio impiccato nel negozio di famiglia.
Notizia si diffonde in città.
- Prima persona dice alla seconda: “il figlio del commerciante è stato trovato impiccato” e il secondo risponde
“non c’è niente nulla di cui stupirsi visto che la famiglia era protestante”.
- Seconda persona dice alla terza: “è stato trovato impiccato il ragazzo che stava per convertirsi al cattolicesimo”
(invenzione del secondo).
- Terza dice alla quarta: “il ragazzo che stava per convertirsi al cattolicesimo è stato trovato impiccato ed è
probabilmente colpa del padre”
- E così via il pregiudizio si sparge e alla 10, 11, 12 persona si arriva a dire che il padre del ragazzo è colpevole di
omicidio perché il figlio voleva convertirsi al cattolicesimo.
La folla in città si infuria e preme sui magistrati affinché aprano un processo e condannino il padre del ragazzo. Il
padre viene torturato, non confessa ma i magistrati trovano un modo per condannarlo a morte lo stesso. E viene
giustiziato. La MOGLIE sapendo che il marito è stato ucciso sulla base di un pregiudizio SI RIVOLGE AL SIGNOR
VOLTAIRE perché lui era il DIFENSORE DEI DIRITTI DELLE PERSONE ACCUSATE INGIUSTAMENTE e lo incarica di
condurre un’inchiesta indipendente.
Dall’inchiesta fatta da Voltaire nasce il “Trattato sulla tolleranza” raccoglie documentazioni che provano totale
innocenza della persona accusata e condannata a morte sulla base non della sua colpevolezza ma
dell’INTOLLERANZA RELIGIOSA cioè sul fatto che su di lui esistesse un PREGIUDIZIO DI NATURA RELIGIOSA.
Voltaire LOTTA CONTRO L’INTOLLERANZA RELIGIOSA.
Pur essendo spirito ribelle nel corso della sua vita cerca sempre riferimento nei sovrani “illuminati” affinché
promuovessero riforme che erano nell’interesse stesso dei sovrani assoluti perché andavano a togliere i privilegi ai
corpi intermedi (clero, nobiltà, …)
PORTA AVANTI ISTANZE DI MODERNITÀ (di cui vede prevalentemente gli aspetti positivi e non ne sottolinea i
difetti) e afferma che essa si sarebbe affermata in Francia ed Europa solo DISTRUGGENDO la SOCIETÀ DI ANTICO
REGIME.
La sua visione di società gli si apre definitamente quando soggiorna nel Regno Unito dove pubblica “Lettere
filosofiche” (o “lettere inglesi”) in cui mette a confronto società francese con società inglese:
Società francese = chiusa, statica, ingessata in cui gli individui sono bloccati nelle corporazioni e i gruppi sociali in cui nascono, società
dominata dal fanatismo religioso che è ostile alla scienza che perseguita i dissidenti ecc.
Società inglese = è l’opposto. Ha un parlamento dove la classe media/borghese (quella a cui guarda Voltaire) è rappresentata e dove si
dibattono liberamente le idee. È uno Stato in cui si è già sviluppata l’economia di mercato (molto più che in Francia), certa mobilità sociale
(chi nasce in un certo modo o in una certa condizione può sperare di cambiarla), e vi è la tolleranza religiosa, ecc.
In questo ed altre opere Voltaire ESALTA LA LIBERTÀ RELIGIOSA e LA TOLLERANZA RELIGIOSA che vi è in Inghilterra.
Bisogna però anche ricordare che in certi casi NON HA ATTEGGIAMENTO TOLLERANTE nei confronti delle RELIGIONI
MONOTEISTE (argomento che non trattiamo in questo corso). Dunque, delle religioni tradizioni, Voltaire vede e
sottolinea prevalentemente gli aspetti negativi e non positivi.
14) ROUSSEAU (Primo discorso, Secondo discorso, Il contratto sociale)
Teorico della cospirazione, filosofo del dovere, teorico del “buon selvaggio”, pensatore egualitario, visione
cesaropapista.
Al momento della nascita perde la madre e questo ha un’importanza decisiva nella sua vita perché per lui il
momento migliore della vita di un individuo in una società è quello più vicino alla nascita.
A Parigi collabora con un gruppo di illuministi (Diderot, D’Alembert) alla stesura de “L’enciclopedie”. Già entrando nel
gruppo degli enciclopedisti, egli si era messo contro i ceti dirigenti, il clero, la nobiltà. Poi, si determina frattura anche
con gli illuministi quando Diderot viene arrestato per opere “erotiche” e irriverenti verso religione e morale e
Rousseau decide di fargli visita in carcere. Durante il cammino verso la prigione, Rousseau ha una improvvisa
ispirazione e vede l’INGIUSTIZIA SOCIALE.
PRIMO DISCORSO
SCIENZE e ARTI sono CAUSA DELLE DISGRAZIE dell’uomo che viveva meglio senza di esse. Esse sono strumenti nelle
mani dei potenti per opprimerci. MODERNITÀ = OPPRESSIONE SOCIALE e va combattuta. Necessario cambiare la
società del suo tempo.
ESALTA il MONDO ANTICO contro il mondo moderno. Rimpiange il passato greco-romano e in particolare SPARTA,
città guerriera pura e non contaminata con l’esterno che ha mantenuto saldo il principio del dovere. Rousseau è
filosofo del dovere: in EUROPA si sta COSTRUENDO una CIVILTÀ completamente FONDATA SUI DIRITTI, ma che
DIMENTICA VIRTÙ e DOVERI.
SECONDO DISCORSO
Origine della disuguaglianza fra gli uomi