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2. FILOSOFIA: I PRIMI UMANISTI E LA RISCOPERTA DELL'ANTICO
studia humanitas
Gli in Italia
- Petrarca anticipò il concetto-cardine attorno al quale avrebbe ruotato la speculazione degli anni a
humanitas,
venire: quello di ovvero la presa di coscienza delle enormi capacità insite nell'uomo e la
rivalutazione del suo ruolo nel mondo. Dapprima il termine Umanesimo derivava il proprio significato dal
studia humanitas
metodo pedagogico degli (programma vario ed eclettico fondato su discipline quali
l'eloquenza, la filologia, la letteratura, la storia e la filosofia morale). Al movimento umanista va
attribuito il merito del grande interesse per i classici greci e latini, allora riscoperti o liberati dall'oblio.
degno
Il programma educativo mirava alla formazione di un uomo di chiamarsi tale: colto, padrone del
proprio destino e impegnato a rifondare il mondo su nuove basi etiche e culturali.
Theologia platonica
- Nella di Marsilio Ficino, l'uomo è superiore a qualsivoglia altra creatura perchè la
sua essenza spirituale può rivolgersi contemporaneamente a Dio e alla materia. Nello schema gerarchico
universale, l'anima è posta appunto in una posizione centrale, facendosi mediatrice tra mondo terreno
Convivio
ed ultraterreno. L'amore è - com'è attestato in un'opera in cui Ficino, commentando il di
Platone, formula la dialettica dell'amor platonico – l'atto cognitivo per eccellenza che rende l'uomo
capace di rimodellare il tutto secondo i principi del suo Divino architetto.
De hominisi dignitate,
- Giovanni Pico della Mirandola, nella celebre orazione sposterà l'accento
ancor di più sull'innato dinamismo allo scopo di dimostrare come l'eccellenza umana non derivi da
alcun ruolo stabilito, ma dalla mancanza stessa di ruoli quindi dall'assoluta libertà di
autodeterminazione → collocato nell'universo senza un posto fisso, ma nato nella condizione di essere e
divenire ciò che desidera, l'uomo può salire o scendere a suo piacere la scala degli esseri a seconda della
forma che assume:
Vero è che l'idea della piena autodeterminazione da parte dell'essere umano subirà un netto
servo arbitrio
ridimensionamento con l'avvento della Riforma protestante, incentrata sul di Lutero e Calvino,
e che lo stesso Machiavelli sarà visto come il teorizzatore delle atrocità papiste a seguito della
Controriforma. Tuttavia, la penetazione degli ideali umanistico-platonici nell'Inghilterra Tudor fu
determinante per l'avvento del Rinascimento anche in quella nazione e per il concepimento e la
costruzione delle opere di molti intellettuali, artisti e poeti ben oltre il corso del Cinquecento.
Diffusione dell'Umanesimo in Inghilterra
Tale migrazione di idee ebbe inizio allorchè studenti inglesi si recarono in Italia allo scopo di
compiere i propri studi soprattutto in legge e nelle discipline mediche per poi tornare in patria a
esercitare la professione, ma durante la permanenza italiana entrarono in contatto anche con il nuovo
curriculum studia humanitatis
degli e le nuove correnti filosofiche: Thomas Linacre, William Grocyn,
John Colet e William Lily furono i primi studiosi ad aver importato sul suolo britannico i valori e i
principi dell'Umanesimo. Thomas More, pur non essendo mai stato in Italia, venne a conoscenza del
pensiero pichiano per il tramite dell'amico Colet e ne fu attratto e influenzato. Riscosse grande
successo, ni particolare, la teoria dell'amor platonico, inscindibilmente collegata all'idea cognitiva di
assoluta armonia e bellezza a cui attingere per riplasmare il mondo. In linea con la prospettiva
Il cortegiano
neoplatonico-umanistica si colloca di Baldassarre Castiglione: l'idea di educare i rampolli
dell'altà società che un giorno sarebbero chiamati a governare pervade un altro manuale di
The Boke Named the Governour
comportamento, di natura più strettamente politica: di Sir Thomas Elyot.
Elyot è un umanista e un cortigiano amico e allievo di Thomas More, il quale lo aveva introdotto
curriculum
alle “arti” tipiche del degli studia humanitatis. I suoi lavori avevano lo scopo di aiutare a
trasmettere gli idaeli umanistici e platonici ai connazionali, anche secondo un progetto di
The Boke
perfezionamento della lingua inglese fondato sull'imitazione delle lingue classiche.
Named the Governour ne è la dimostrazione pratica: è dedicato a Enrico VIII, la cui autorità viene
celebrata come quella di ogni regnante virtuoso: i re, tuttavia, dovrebbero essere affiancati da un gruppo
scelto di persone capaci di aiutarli. Per questo motivo, Elyot si adopera per introdurre un sistema
pedagogico capace di risollevare lo Stato attraverso la formazione umanistica di coloro che
saranno deputati ad amministrarlo. Il gentiluomo, sin dalla tenera età, dovrà imparare il greco e il
latino attraverso lo studio diretto delle opere dei maggiori autori di quelle lingue: Omero, Virgilio, Lucano,
Aristofane, ovidio, Cicerone, Aristotele, sviluppando quel sentimento platonico di amicizia e amore
che fa percepire il senso della divina perfezione e negare la materiale animalità e diventare quindi
Utopia
uomini degni in tutto di questo nome. In un'altra celebre opera, (1516), redatta in latino in forma
di dialogo, More aveva addirittura immaginato una società libera da qualsiasi giogo di carattere
Repubblica
sociale e religioso, spingendosi ben oltre il suo modello riconosciuto, la di Platone. Laddove lo
Stato perfetto del filosofo greco era aristocratico e verticistico, con il suo ristretto gruppo di governanti che,
grazie a saggezza e cultura, emetteva direttive educative per la vita comune e governava sugli altri con il
loro consenso, l'umanista inglese prospetta una società largamente egalitaria con una più ampia
partecipazione al governo da parte dei cittadini, tutti degni di condividere gli stessi beni. In questo Stato
ideale c'è, inoltre, completa tolleranza religiosa, secondo un modello di concordia auspicato dagli
relativo,
umanisti e dai platonici del Rinascimento. Esiste ora un unico mondo empirico nel quale si
annulla ogni differenza tra le diverse parti di cui si compone, ognuna ugualmente distante e ugualmente
assoluta.
vicina all'origine divina – la sola essenza che pul dirsi La storia smentirà questa idea di concordia
tra le fedi, dando vita, nel corso del Cinquecento, a lotte sanguinose proclamate, al contrario, in nome
della presunta verità unica e assoluta delle singole religioni
6. IL TEATRO: DAI DRAMMI RELIGIOSI AGLI INTERLUDI
Miti e pregiudizi da sfatare:
Il dramma che emerse nel Trecento, non più liturgico e recitato dal clero in latino all'interno dei
Middle English,
luoghi di culto, ma da laici e in è stato a volte etichettato negativamente come privo di
poesia, prettamente didascalico, ingenuo e primitivo. L'imputazione di “mancanza di poesia” era
solo
sbagliata poiché i drammi tardomedievali e umanistici erano composti per essere
rappresentati e certamente non per finalità letterarie. All'intento didattico si affianca la valenza del
dramma come manifestazione di una comunità urbana o parrocchiale o monastica e – soprattutto nella
prima metà del Cinquecento – come strumento di propaganda religiosa.
I cicli misterici
I cicli misterici rappresentano la tipica manifestazione spettacolare dell'Inghilterra tardomedievale,
la cui origine si deve alla celebrazione della festività del Corpus Domini. Si tratta di drammi religiosi
derivati dalla tradizione biblica che mettono in scena la storia sacra dalla creazione al giudizio
universale. Composti di molti episodi erano diffusi in molte parti della Gran Bretagna. La messinscena era
compito della città e delle sue corporazioni di arti e mestieri: mancava, dunque, la figura dell'attore
professionista. Tutti i cicli tratteggiano i personaggi malvagi, come i demoni ed Erode, in maniera
comica e derisoria sia per minarne il potere sia per esorcizzare l'effetto negativo. Ciò avviene
sottolineandone o il terrore o la vanagloria. Non a caso, Shaskespeare inventerà per Amleto
l'espressione “to out-Herod Herod” per indicare gli eccessi recitativi di attori esageratamente passionali. Se
l'ambiente cattolico continuerà ad accettare le recite, la Riforma protestante vorrà cancellarne
ogni traccia (infatti, durante il regno di Elisabetta I, ovunque le rappresentazioni dovettero terminare) ma
già tra la fine del Trecento e l'inizio del Quattrocento il movimento dei lollardi aveva tuonato contro “la
recita dei miracoli”, accusata di “idolatria”” e di provocare “piacere” nel pubblico, anziché portare i fedeli
alla penitenza.
Le moralità
Rappresentati quasi certamente da professionisti nelle sale e nei cortili delle taverne, nelle sale dei
rounds, The Castle of
banchetti delle dimore nobiliari o nelle piazze e nei i drammi morali – dall'elaborato
Perseverance Wisdom Mankind.
a a Ai brevi interludi morali della prima metà del XVI secolo presentano
caratteristiche “narrative” comuni. Essi, infatti, condividono la presenza di personaggi allegorici che si
Everyman
contendono l'anima del protagonista. Senz'altro il dramma morale più noto è di origine
continentale, che però si differenzia dalla trama tipica indicata dato che tratta della morte imminente e
dell'obbligo di presentare a Dio il bilancio della propria vita. Dio, infatti, manda Morte come
messaggero a Ognuno che chiede ad amici e parenti di accompagnarlo nel duro cammino verso la fine.
Come si può notare, l'allegoria costituisce il tratto fondamentale del dramma, ma la sua validità non si è
esaurita nel tempo, tanto che lo scrittore austriaco Hugo von Hofmannsthal nel 1911 ne presentò una
Jedermann. Everyman, The Castle of Perseverance
versione laica, dal titolo Nonostante la fama di
rappresenta al meglio la moralità inglese, con le forze del Bene e quelle del Male che si
contendono l'anima del protagonista Humanum Genus. Il manoscritto contiene un ormai celebre
round,
disegno relativo alla messinscena nel con precise indicazioni circa l'uso degli spazi e dei movimenti
scenici. In questo testo appaiono anche il Bonus Angelus e il Malus Angelus, prodromi degli analoghi pg
Doctor Faustus
inseriti da Christopher Marlowe nel oltre un secolo dopo. Humanum Genus nasce (e
muore) in scena, passando attraverso le varie fasi della vita, preda dei vizi e salvato dalle virtù, sino a
quando, ormai vecchio, cede di nuovo al peccato di Avidità, di fronte al quale lamenta angosciato la propria
decadenza fisica. Nel suo rappresentare tutto il genere umano