vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Definizioni
Frana: movimento di una massa di terreno o roccia lungo un versante sotto l'effetto della forza di gravità.
Il pendio in frana si divide in zona di distacco (a monte), zona di movimento (intermedia) e zona di accumulo (a valle).
Scarpata principale: superficie che delimita il materiale di frana da quello non spostato. Corrisponde alla parte più alta del materiale franoso.
Coronamento: materiale rimasto sul posto al di sopra della scarpata.
Franco: lato della frana.
Superficie di rottura: superficie lungo la quale si ha la rottura e lo scivolamento del materiale.
Corpo principale: materiale spostato che ricopre la sup. di rottura.
Linguetta: parte del materiale di frana che si trova oltre la fine della superficie di rottura.
Unghia: delimitano la massa di materiale spostato.
Lunghezza della S.R.: distanza tra l'inizio e la fine della sup. di rottura (L).
Larghezza della S.R.: distanza tra i fianchi, perpendicolare alla lunghezza (w).
Profondità (D): profondità della sup. di rottura misurata perpendicolarmente a L.
Pericolosità: probabilità che un evento di una certa intensità si verifichi in un certo periodo in una certa zona.
Rischio: valore atteso delle perdite (economiche e vite umane) dovute ad un fenomeno.
Progetto IFFI: Inventario dei Fenomeni Franosi Italiani è servito a fornire un quadro completo e aggiornato sulla distribuzione delle frane in Italia. Ha avuto due fasi:
1999-2004: raccolta, validazione e informatizzazione dei dati;
2005-: integrazione e aggiornamento banca dati.
Classificazione
di Skempton: classificazione morfometrica ovvero i fenomeni vengono distinti in base alle loro dimensioni: scorrimenti rotazionali (D/L: 1.5÷3.0), scorrimenti traslazionali (D/L: 5÷15) e flussi (D/L: ∞).
di Blong: in base al cinematismo: scorrimenti piani, scorrimenti rotazionali, colate, crolli.
di Varnes: in base al cinematismo e al tipo di materiale (terreno, detrito, roccia).
a) Crollo: il movimento avviene in aria con successivi rimbalzi e rotolamenti fino al raggiungimento del piede in una zona limitata. Tipico dei pendii molto ripidi con un movimento rapido, improvviso dopo il distacco.
b) Ribaltamento: movimento attorno a un punto di rotazione posto al di sotto del baricentro della massa in frana. Tipico delle rocce dovuto all'erosione o ai cicli di gelo-disgelo delle acque infiltrate. Può essere lento o rapido.
c) Espansione laterale: le deboli superfici si esplicano allontanando e sedimentando. Appartenente al fenomeno di frana. E' tipico di masse superficiali rigide su uno strato sottostante più debole, quindi è causato da liquefazione e deformazioni plastiche dello strato inferiore. Fenomeno molto lento.
1) Scorrimento: traslazione o scivolamento lungo una superficie piano lungo discontinuità strutturali (faglie, giunti), geomeccaniche o litostratigrafiche. Se superficie di scorrimento:
- non parallela al versante: tipo profondo (DL >= 0,1)
- contrattistica di detriti su roccia avviene lento o rapidi movimento attorno a un punto di rotazione (sopra il baricentro della massa franosa).
- rotazionale: dell’arretramento del fronte franoso si osserva nel riemergere della zona di distacco e negli arrotondamenti nella zona di accumulo.
Tipo di terreni omogenei (argilla, limi): sup. di scorrimento profonda (DL >= 0,15-0,35).
2) Colata: il terreno si comporta come un fluido, quindi presenta variazioni di velocità e di spostamenti al suo interno.
- colata rapida: la più distruttiva. Dovuti all’aumento dell’acqua che riduce le tensioni efficaci. Tipica di terreni sciolti (grani solidi e acqua). La colata di detriti può essere la più veloce e può essere canalizzata (in certi argini affluenti) e a volte si versa (in ampio canale).
- la colata di fango si ha in terreni argillosi (>5>10%) ed è più lenta all’aumentare della presenza di argilla.
- colata lenta: si ha nei materiali disciutti col fenomeno del creep (deformazione lenta e continua).
• di Cruden e Varnes - Classificazione in base alla velocità (i danni aumentano con la velocità).
• di Skeymton e Hutchinson: - Classificazione in base alle caratteristiche meccaniche (si distinguono frane di primo distacco e di ricatturazione) e in base alle tensioni mentre sulla sup. di rottura (condizioni drenate; non drenate, intermedie).
Cause instabilità:
L’instabilità del pendio dipende direttamente da:
- geometria del pendio;
- situazione geologica;
- proprietà geotecniche;
- regime idraulico.
Le cause si possono dividere in due grandi gruppi:
- Cause che aumentano gli sforzi di taglio (cause esterne): aumento carichi, scalzamenti al piede, sisma.
- Cause che riducono la resistenza al taglio (cause interne): ciclo gelo-disgelo, terreno saturo-insaturo, alterazione chimica e meccanica.
- Le precipitazioni brevi e intense portano a colate di detriti o scorrimenti traslazionali, mentre precipitazioni cumulative su periods più lunghi portano a scorrimenti rotazionali.
Bishop semplificato
Dall'equazione di F ΣcΔi = Ni tgφ non si conosce Ni che si ricava dall'equilibrio alla traslazione verticale: pesi noti
(Wi + ΔXi = Ni cosαi + Ui cosαi Tcosα) cosαi + F cosφi)senαi = Wi cosαi Wi = (F c
Ni (cosαi + F tgφ senα) Wi - (Ui cosαi + F cosφ) senαi
+ Ni - Ui cosαi
cosαi F c Δi senαi
Δni
Sostituendo in F
F = Σ [(c b i + (Wi - Ui cosαi) tg φ)] Tmax
Questa è un'equazione implicita in quanto F = F(Tmaxi(F)), si risolve iterativamente portando da un F di prova, si ricava Tmaxi, si trova un nuovo F ecc. Si procede fino a che il metodo non converge.
Come F tentativo si può usare quello ricavato da Fellenius moltiplicato per 1.1.
Bishop semplificato è più applicare a superficie circolari e fornisce risultati molto simili ai metodi rigorosi.
Equilibrio delle forze
Si considerano superfici non circolari in cui l'equilibrio dei momenti complica il calcolo.
L'ombre semplificato
Cambio Bishop si pone ΔX = cosα la forza efficace normale alla base si trova, come in Bishop, dall'equilibrio alla traslaz. verticale = Wi (Ni + Ui) cosαi + F senαi, essendo Ti = (c Δi + Ni tgφ) i > Ni (cosαi + F senαi tgφ) i > Wi - Ui cosαi.
F c Δi senαi
Ni - (Wi - Ui cosαi
Equilibrio alla traslazione orizzontale
ΔE Tmax cosαi = -(Ni + Ui) senαi; dall'equilibrio verticale si ricava che ΔEi e quindi ΔEi Tmax cosα T (Ti tgφ) senαi; avendo l'ugualianza cosαi dei tgαi senαi - > ΔEi Tmax cosαi.
Ordinando F = Σ (c Δi + Ni tg φ) tg senα.
Σ Wi tgαt ΔE considerando l'assenza di forze intercenco.
iai ruotanti alle estremità della sup. di rottura e sostitutendo Ni:
F = Σ [(c bi + (Wi - Ui cosαi) tgφ)] Tmax i con Tmaxi = cosαi senα i
Σ Wi tg φEquazione implicita da risolvere iterativamente.
Il coefficiente F è determinato più piccolo di quello ottenuto con i metodi rigorosi, quindi si moltiplica per un coeff. correttivo fo che dipende dal rapporto Di e dalle caratteristiche di resistenza del terreno (c, φ).
In ogni caso F risulta sempre sottostimato, quindi questo metodo non è molto usato.