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Estratto del documento

INTRODUZIONE GEOLOGICA

Cause e moto, studio e forma configurazione della superficie terrestre e di tutte quelle masse solide costituite e delimitate dagli agenti ENDOGENI ed ESOGENI.

AGENTI ENDOGENI

  • Agiscono dall’interno della Terra e causano la formazione dell’intera della superficie terrestre, principalmente.

CONSISTONO IN

Movimenti Tettonici

  • Connessi alle placche litosferiche.

Attività magmatica

  • A causa di solidificazione della magma sotto superficie e all’esterno di essa a seguito di eruzioni vulcaniche.

AGENTI ESOGENI

Agiscono all’esterno della Terra modificano le forme della stessa sotto l’influenza di elementi atmosferici.

CAUSANO

Degradazione meteorica

  • Consiste nell’usura di rocce causate da contatto degli agenti atmosferici. Segue fenomeni di disgregazione fisica (rottura fisica degli elementi costituenti della composizione chimica) e alterazione.

Erosione

  • A causa di trasporto dei detriti prodotti dal degrado attraverso dilavamenti, escavazioni delle rocce e depositarsi trasmessi nell’interno delle opere ad opera degli agenti atmosferici.

Frane

  • Fenomeni di caduta e scivolamento di masse rocciose o di detriti ferrosi che avviene sotto l’influenza della forza di gravità.

Terreu e Rocce corredate

  • Vengono definiti ROCCE gli aggregati naturali di uno o più minerali in cui gli atomi sono disposti in struttura ordinata (rocce cristalline) e disordinata (strutture vitrose e a rocce con stati alternati).

Il TERRENO nasce e si produce all’interno dei processi di disgregazione e di alterazione delle rocce.

Le rocce si distinguono in base alla loro origine.

Rocce ignee

  • Derivano della solidificazione delle masse derivati fluidi (magma).

INTRUSIVE

  • Se formatesi a seguito di un evento trascendentale, delle quali conferiscono struttura cristallina.

EFFUSIVE: se formate in seguito di un veloce raffreddamento dei gli...

Rocce Sedimentarie:

Formate dall'accumulo di sedimenti di...

CLASTICHE: se derivate dalla disgregazione meccanica di rocce...

CHIMICHE: se derivano de precipitazione dei sali...

BIOCOSTRUITE: se formate dall'accumulo di sostanze...

RESIDUALI: se derivano della disgregazione in situ...

Rocce Metamorfiche:

Derivate dalla trasformazione delle rocce preesistenti...

Passaggio da Terreno a Roccia:

Dimensione media dei clasti:

  • x > 2mm
  • 2mm > x > 0,0625 mm
  • 0,0625 mm > x > 0,002 mm
  • x < 0,002 mm

Terreno:

  • Ghiai...
  • Sabbia...
  • Limo...
  • Argilla...

Roccia:

  • Breccia...
  • Ardesia...
  • SILTITE...
  • Argillite...

Altrve delle dire nelle rocce preesistenti...

Essa è formata dei una serie di placchi...

DISCONTINUITÀ NEGLI AMMASSI ROCCIOSI

Gli ammassi rocciosi sono caratterizzati non solo da un elevato resistance meccanica, ma anche dalla presenza delle discontinuità. Le quali fanno sì che gli ammassi rocciosi non possano essere considerati continui.

Ne consegue dunque, che per inquadrare il comportamento meccanica degli ammassi e calcolare la resistenza delle gallerie rocciose e per successivamente valutare l’effetto delle situazioni di scavo degli ammassi si deve tenere in considerazione la discontinuità.

La Resistenza meccanica degli ammassi

Resistenza a compressione mono-assiale

La prova di misura della RESISTENZA A COMPRESSIONE MONOASSIALE è la prima ad essere sempre effettuata in laboratorio e non viene (fase di prelievo del primo (foundato). A prelievo effettuata in laboratorio e rese esse perfettamente squadrate è prodotto tra loro, poi riscaldato sul pianto di (forigiomente) infine se molto (forisi tra un saldue piano e stagno) tra: Trasversale del primo stesso.

Andando a misurare la deformazione longitudinale del primo stesso possiamo riscontrare un’s comportamente delle rocce in un diagramma tensioni / deformazioni.

Se faccio leggere la resistenza a compressione monosassiale della roccia, dopo di che mi osserva un forte colla stesso avrà comunque un comportamente estremamente fradile (tipico delle.

Si possono a questo punto interpretare i moduli di elasticità che ti intornano una rision Sia un momento di tensione

In particolare, per quanto riguarda il modulo elastico la lettura e quella di ottenere. Le moduli fungione di una stress in comune speciazioni del 50% del cresce o del rolling.

Inoltre, esistono anche delle classificazioni delle rocce sulla base della resistenza a compressione monoassiale.

Classificazione di Barton - Q

Note per le applicazioni in campo sotterraneo

Q =

  • RQD . Jr . Jw
  • Jn . Ja . SRF

L'indice si rileva fra 9 classi, sir e da eccezionalmente dente fino ad ottima.

  • RQD - parametro che dipende da % lunghez di giunti nel numero
  • Jr - rappresentativo delle ingiorni delicate confergie pie
  • Jw - sviluppo rappresentativo delle condizioni idrogeologiche
  • Jn - parametro rappresentativo delle condizioni idrogeologiche
  • Ja - degrado delle superfici e delimitazioni del remperimento

Classificazione di Hoek - GSI

Basi su più combinazioni fra assesto strutturale dell'ammasso e carattereistico delle condsivanti in superficie

  1. Il sistema prevede la valutazione del parametro GSI mediante
  2. J contesto geomeccanico, condizioni simile sono imputo corelate con quelle dello schema in superficie.

Coronamento

Materiale rimasto in posto nella parte alta della superficie principale.

Unghia della Sup. di Rotura

Intersezione (quasi sempre sepolta) tra la superficie di rotura e la superficie di terreno.

Piede

Barriera di terra che si innalza oltre l'unghia della superficie di rotura.

Ormaremente, tramite il controllo di carte topografiche precedenti e successive ad evento franoso, posso capire l'entità del peduncolo prima e dopo la frana.

Dimensioni della frana

Superficie di Rotura (SR)

  • Lunghezza: Minima distanza tra l'unghia della SR del retro e il coronamento.
  • Larghezza: Larghezza massima tra margini opposti.
  • Profondità: Profondità sotto lo spessore del peduncolo misurata col piano contenente Wi e Le.

Massa Franata (MF)

  • Lunghezza: Minima distanza tra il punto sommitale e il punto debole.
  • Larghezza: Larghezza massima della massa spostata.
  • Profondità: Spessore massimo della massa spostata misurato col piano contenente Wi e Le.

Dimensioni Totali

  • Lungh. Totale: Distanza minima tra il coronamento e il punto inferiore.
  • V Max: Massima distanza verticale tra la sup. di rotura e quella del terreno.

ATTIVITÀ DI UNA FRANA

L'attività di una frana condiziona il differente grado di pericolosità e l'evolversi dello stato di frana è quando va a descrivere alcune altre informazioni riguardo:

  • A) lo SPAZIO
  • B) la DISTRIBUZIONE
  • c) lo STILE

lo STATO dell'attività - quando?

Secondo questa caratteristica, le frane più classificarsi in:

  • Fase ATTIVA
  • la sedimenta il movimento (ed alla riattiva si si raffana)
  • Fase SOSPESA
  • modo ultimo, e l'ultimo solo ed addolcito o trascorrere il movimento
  • Fase INATTIVA
  • non più il e mosso, di colore stato stop.

Quiescente

di movimento continuano ad esistere (e ad esempio non sono state statisticate, perché le cause non sono state trovate, le coppie di frana addirittura sono al coperto vegetale, ma in 'stato attivo di movimento).

Alternarsi e presentava una significativa/ non può ritornare.

  • Stabilmente,
  • se è istruttivamente o indifferente protetto dalle cause di flusso. Ne consegue che questo tipo di frana in un grado di rischio inferiore perché il riattiva!, si ed ai lato sulle cause stessi resistenza stabilizzato, oppure perché il stato è venuto stessa a stabilizzarsi.
  • Fase RELITTA
  • Frana ridina che si strategia in condizioni geomorfologiche e diminutive considerabilmente, decisivamente instabili Solo eventualmente, ma varie, e nostra ha rotolato se morfologiche, così come un tributato o stratificazione . In sostanza non esistono per le condizioni morfologiche, climatiche geologiche e geotecniche. che hanno marcato te monumento.
Definire lo STATO DELLE ATTIVITÀ VITA significa apprendimento nel così come il movi- mento nel cor- po franoso.
Dettagli
A.A. 2016-2017
60 pagine
2 download
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/07 Geotecnica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher angelo.bernardi.23 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Stabilità dei pendii e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Bari o del prof Cotecchia Federica.