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PROPRIETÀ OTTICHE DEI MINERALI

La lucentezza rappresenta il grado di riflessione della luce da parte delle superfici di un cristallo.

Può essere: Metallica: minerali opachi che assorbono quasi completamente la luce; non metallica:

corpi trasparenti (quarzo-vitrea). Alcuni minerali sono fluorescenti se sollecitati con raggi

ultravioletti o con il calore (luminescenza).

ALTERABILITÀ DEI MINERALI

Per alterazione si intende l’insieme delle trasformazioni operate dagli agenti meteorici e dalla

vegetazione sui minerali. I MINERALI ARGILLOSI

I silicati si alterano andando in soluzione oppure trasformandosi in altri minerali che sono

generalmente quelli delle argille.

CARATTERISTICHE DEI MINERALI ARGILLOSI

I minerali argillosi hanno cristalli molto piccoli e sono quindi caratterizzati da un'elevata superficie

specifica. Le principali caratteristiche dei minerali argillosi sono: adsorbimento di acqua e ioni e

rigonfiamento, plasticità, sensibilità, coesione, viscosità e impermeabilità.

PROPRIETÀ TECNICHE DELLE ROCCE

In geologia si intende per “roccia” ogni materiale costituente la crosta terrestre e per “terreno” solo

quella parte di essa che consente lo sviluppo di vegetazione. In geotecnica i materiali che

costituiscono la crosta terrestre si dividono in due categorie: rocce sciolte o “terreni” e rocce lapidee

o “rocce”. Un terreno è un aggregato naturale di grani minerali che possono essere separati con

semplice agitazione meccanica . Una roccia è un aggregato naturale di materiali dotato di un’elevata

coesione. Le rocce possono essere classificate in base: 1) Alle caratteristiche strutturali (peso

specifico, porosità, modulo di elasticità, durezza, grado di fratturazione, ecc.); 2) Al comportamento

meccanico (resistenza a compressione, a trazione, a flessione, a taglio).

COSTANTI ELASTICHE DELLE ROCCE

L’elasticità è la proprietà di un materiale nel quale ogni deformazione indotta da una qualsiasi

sollecitazione viene a essere completamente recuperata al cessare della sollecitazione. In un mezzo

elastico la deformazione è direttamente proporzionale alla sollecitazione (Legge di Hooke): =

DUREZZA

La durezza di una roccia dipende dallo stato di aggregazione e cementazione dei minerali che la

compongono e non dalla durezza dei singoli minerali. Per stabilire una scala delle durezze si ricorre

a vari metodi: Segabilità: attitudine di una roccia ad essere tagliata: rocce tenere, rocce semidure,

rocce dure, rocce molto dure. Perforabilità: si misura registrando la velocità di penetrazione di una.

Logorabilità: proprietà di resistere ad azione di sfregamento: 1)prova di usura per attrito radente;

Durezza Vickers:

2)prova di usura al getto di sabbia; 3)prova di usura per rotolamento. si misura

facendo penetrare un utensile di dimensioni standard con la punta sagomata sotto un carico costante

per un tempo prefissato. Durezza Brinell: si misura facendo penetrare un utensile di dimensioni

standard con la punta sferica sotto un carico costante per un tempo prefissato. Nei riguardi della

fratturazione, una roccia può essere classificata:

• intatta: priva di fratture

• stratificata (sedimentaria);

• poco fratturata;

• fratturata;

• frantumata. PROPRIETÀ

La resistenza delle rocce alla trazione si misura di norma con la prova detta “brasiliana” che

consiste schiacciando dei provini cilindrici molto corti tra due piastre, in modo da generare una

forza di trazione sul piano orizzontale fino alla rottura. Resistenza a compressione: è la resistenza

che una roccia oppone a delle forze che tendono a romperle per schiacciamento. Resistenza a

flessione: si determina su un campione a forma di parallelepipedo appoggiato su due sostegni

arrotondati ed esercitando una pressione in mezzeria con un utensile arrotondato. Resistenza a

taglio: la resistenza delle rocce al taglio o allo scorrimento si può determinare accoppiando alla

sollecitazione di taglio una sollecitazione normale e facendo variare l’angolo di incidenza.

Rippabilità: una roccia è “rippabile” quando può essere scavata con mezzi meccanici senza

utilizzare esplosivi. TETTONICA

La tettonica studia l'assetto della crosta terrestre, le dislocazioni che ha subìto attraverso le ere

geologiche e le deformazioni delle rocce. Le rocce possono deformarsi in modo fragile (formazione

di fratture o faglie) oppure deformazione plastica (formazione di pieghe).

STRATIGRAFIA E STRATIMETRIA

La stratigrafia è il settore della geologia che studia la successione delle rocce sedimentarie secondo

l'ordine di deposizione e cerca di ricostruire gli ambienti di sedimentazione. Si definisce unità

litostratigrafica una formazione caratterizzata da omogeneità litologica, cioè da rocce di un solo tipo

litologico, oppure da regolari alternanze di 2 o più tipi litologici. La ricostruzione stratigrafica viene

effettuata mediante lo studio delle associazioni fossilifere. La stratimetria è il settore della geologia

che si occupa della determinazione dello spessore e della giacitura di strati e piani geologici e del

riporto dei dati su carte. Le isoipse dette anche "curve di livello": in una carta tematica uniscono i

punti di un dato territorio che hanno la medesima altitudine rispetto al livello del mare. Quando si

considerano porzioni limitate di territorio, gli strati possono essere considerati piani. Se si vuole

indicare la superficie dello strato con linee di uguale livello (isoipse), esse sono rappresentate da

rette. Quando gli strati non possono essere considerati piani, le isoipse mostrano delle curvature e

non conservano la stessa distanza, ma si avvicinano o si allontanano a seconda del variare delle

pendenze. La giacitura degli strati o di qualsiasi altra superficie è definita da direzione, immersione

e inclinazione. Direzione: orientazione, rispetto ai punti cardinali, della linea d'intersezione di

uno strato con un piano orizzontale; immersione: orientazione, rispetto ai punti cardinali, della linea

di massima pendenza. L’immersione di uno strato è sempre perpendicolare alla sua direzione;

Inclinazione: angolo che lo strato forma con l'orizzontale. Rispetto al versante su cui affiorano, gli

strati possono essere orizzontali, verticali o avere una disposizione a franapoggio o a reggipoggio.

Strati orizzontali: la superficie

di strato è, in ogni punto, alla medesima quota; Strati a reggipoggio: gli strati immergono nel verso

opposto a quello dell'inclinazione del versante; Strati a franapoggio: gli strati immergono nello

stesso verso del pendio; Strati verticali.

SCORRIMENTO INCANALATO

Una volta incanalate in ruscelli e fiumi a formare un sistema idrografico ben definito, le acque

superficiali incrementano la loro capacità erosiva, potenziata dall’aumento della portata. La capacità

erosiva di un fiume è determinata dall’energia della corrente che è utilizzata per: vincere gli attriti

interni (viscosità) e quelli esterni (rugosità del letto), operare il trasporto dei materiali ed erodere

nuovo materiale. L’entità dell’azione erosiva di un corso d’acqua varia a seconda della natura del

substrato su cui. La capacità erosiva di un fiume può essere vista da diversi punti di vista: sezione

trasversale (erosione lineare: approfondimento vallivo, erosione laterale: ampliamento vallivo) e

sezione longitudinale (erosione regressiva: allungamento vallivo). Il bacino idrografico è l'area

topografica (identificabile in una valle o una pianura) di raccolta delle acque che scorrono sulla

superficie del suolo confluenti verso un determinato corpo idrico che dà il nome al bacino stesso.

Ogni bacino idrografico è separato dalla cosiddetta linea dello spartiacque. Esso differisce dal

bacino idrogeologico in quanto quest'ultimo non considera il solo deflusso di acque superficiali, ma

anche il flusso di quelle presenti nel sottosuolo.

LE AREE PERCORSE DAL FUOCO

Il fenomeno degli incendi ha assunto ormai da tempo una grande importanza anche in relazione alle

problematiche indotte sull’assetto idrogeologico del territorio. Il passaggio del fuoco incide

sull'assetto del territorio nei riguardi della salvaguardia idrogeologica indotta dalla copertura

boschiva e vegetazionale in generale. Gli incendi nelle situazioni geomorfologiche e climatiche

sfavorevoli determinano i fenomeni erosivi. Questi possono evolvere in frane e comportare

modifiche dei bacini idrografici con la diminuzione della capacità di infiltrazione.

PENDII IN ROCCIA

Rilevamento geologico-tecnico: prove in sito e in laboratorio, atta a definire l'assetto strutturale

degli ammassi rocciosi. Descrizione geologica della roccia: nome formazionale; definizione

petrografica; colore e composizione mineralogica della roccia. Roccia intatta: zona di omogeneità

costituite da particelle discrete, prive di discontinuità. Il comportamento meccanico del materiale

roccia viene definito in base a prove eseguite in laboratorio su provini privi di discontinuità.

Discontinuità: superficie di debolezza strutturale all'interno dell'ammasso roccioso. Le

discontinuità possono essere primarie o acquisite e dovute deformazioni tettoniche subite dal

materiale roccioso. Ammasso roccioso: roccia in sito, comprendente zone di omogeneità.

L'ammasso roccioso risulta composto da elementi discreti indicati come volumi rocciosi unitari. La

resistenza al taglio di un campione di roccia intatta dipende dalla natura del materiale, mentre la

resistenza al taglio di un ammasso roccioso dipende sia dalle caratteristiche dei materiali che da

quelle delle discontinuità. La rottura di un ammasso roccioso può verificarsi in corrispondenza di

una superficie di discontinuità esistente e può coinvolgere molti giunti e porzioni di roccia integra.

Nei riguardi della fratturazione, una roccia può essere classificata: intatta: priva di fratture,

stratificata , poco fratturata, fratturata, frantumata.

IDROGEOLOGIA

La risorsa idrica totale di una determinata area è la sommatoria della risorsa idrica superficiale e

della risorsa idrica sotterranea, espresse in termini di portate idriche. Il ciclo idrologico è una

schematizzazione dei modi in cui le acque si spostano da un luogo all'altro della Terra. Le acque

sotterranee si organizzano in strutture dette acquiferi. Il bacino idrografico è l'area topografica di

raccolta delle acque che scorrono sulla superficie del suolo confluenti verso un determinato corpo al

bacino stesso. Ogni bacino differisce dal bacino idrogeologico in quanto quest'ultimo non considera

il solo deflusso di acque superficiali, ma anche il flusso di quelle presenti nel sottosuolo.

L’acquifero &egr

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
7 pagine
1 download
SSD Scienze della terra GEO/02 Geologia stratigrafica e sedimentologica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Frederix di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Geologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università della Calabria o del prof Ponte Maurizio.