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DUE TIPI DI COGNIZIONE SOCIALE: AUTOMATICA E VOLONTARIA
(come il RACIAL PROFILING-->individuare i mediorientali all'aereoporto)
Il pensiero automatico: il pensiero che avviene in maniera NON CONSCIA e senza sforzi (come il PRIMING)
Il pensiero controllato: pensiero conscio e intenzionale CON sforzi, quindi dobbiamo avere tempo ed energia da dedicargli. Fornisce i freni al pensiero automatico
D: cosa sono gli schemi?
R: strutture che organizzano la nostra conoscenza del mondo. Quando vengono applicati ad un genere, un entia o un gruppo si parla di STEREOTIPI (es. degli afroamericani e delle pistole)
KORSAKOV: deficit nella capacità di creare nuovi ricordi.
Gli schemi che ci guida è influenzato dall'ACCESSIBILITA (in base all'EXP PASSATA o quelli TEMPORANEAMENTE ACCESSIBILI)
Gli schemi sopravvivono fino a quando viene distrutta ogni prova che li può sostenere. C'è però l'EFFETTO PERSISTENZA: le credenze che appunto persistono nonostante non ci siano più prove.
provein favore.non compiamo scelte nel migliore modo possibile. UTILIZZIAMO SCORCIATOIE COGNITIVE,comequella-----della DISPONIBILITA':fondata sulla facilità con cui ci vengono in mente gli esempi(es. dellacredenza della morte causata dagli squali che per le schegge d'aereo) oppure-----della RAPPRESENTATIVITA':classificare le cose in base a quanto+ sono simili al prototipo-----dell'ANCORAGGIO E DELL'ACCOMODAMENTO:es. del ristorante di cui tutti parlano bene ma noiveniamo serviti male,e allora pensiamo che il posto fa schifo.
D: come si chiama il processo con cui si parte da un campione di info per arrivare alla totalità?
R:CAMPIONAMENTO TENDENZIOSO(le nostre stesse azioni fungono da ancoraggio per le nostregeneralizzazioni)
TEORIA DELLA CREDENZA AUTOMATICA DI GILBERT: tutto quello con cui abbiamo a che fare loconsideriamo come necessariamente vero(dovremmo fermarci altrimenti ogni momento a rifletterese lo sia o no)-->l'accettazione iniziale
è automatica il giudizio invece è controllatoD: cos'è il pensiero CONTROFATTUALE? 2R: il ragionare su come sarebbe potute andare le cose se fossero accadute diversamente.+ FACILE E' ANNULLARE MENTALMENTE UN ESITO + FORTE E' LA REAZIONE EMOTIVA AD ESSO.CAP 3: COME ARRIVIAMO A COMPRENDERE GLI ALTRIil nostro giudizio sugli altri è influenzato da tratti come bellezza, aspetto del viso e ciò che le persone dicono.D: cos'è la comunicazione non verbale?R: è ciò che le persone ci comunicano intenzionalmente o no, senza le parolequesto aspetto della psicologia sociale nasce dal lavoro di DARWIN sull'universalità delle emozioni-->le principali forme di espressione umana sono seiSi possono anche emettere emozioni miste con diverse parti del voltoD: Quali sono i principali effetti della soppressione delle emozioni?R: una ridotta capacità di ricordare e un'aumento della pressionecardiovascolareEKMAN e collaboratori hanno riscontrato che ogni cultura ha proprie REGOLE DI ESIBIZIONE per le emozioni (tutti a pag 57)
D: che cos'è il SIT di Archer e Akert?
R: la videocassetta con contenuti di comportamenti non verbali di vita reale
Rosenthal e DePaulo scoprirono che le donne potevano essere maggiormente ingannate rispetto agli uomini. Ciò è in accordo con la TEORIA DEL RUOLO SOCIALE DI EAGLY secondo cui a ciascun genere è richiesto di adottare un certo schema di comportamento (in modo da esser prevedibili agli altri)
D: Che cos'è la teoria implicità di personalità?
R: quando le persone non sono sicure della natura della situazione sociale in cui si trovano adottano un scorciatoia cognitiva. in questo caso associano le caratteristiche che pensano siano + compatibili con il tratto di personalità con cui stanno avendo a che fare (se una persona è gentile sarà anche buona istruita ecc...) Si formano culturalmente
quello che sta accadendo nella situazione che delle caratteristiche personali della persona stessa. Kelly ha introdotto il concetto di costruzione personale, che si riferisce al modo in cui interpretiamo e attribuiamo significato al comportamento degli altri. Ha anche sottolineato l'importanza di considerare il contesto e le informazioni disponibili quando facciamo attribuzioni.un'informazione (MODELLO DI COVARIAZIONE--> attribuzione (interna, esterna e situazionale) quando c'è un'associazione tra due di questi tipi d'informazioni CONSENSO, SPECIFICITA' E COERENZA) modello di covariazione--> persone come DETECTIVED: che cos'è il "bias" di corrispondenza? R: è la stessa cosa dell'errore fondamentale d'attribuzione--> ossia la tendenza a sovrastimare le disposizioni individuali, rispetto al contesto. Questo accade perché di solito ci concentriamo + sulle persone che sui contesti (salienza percettiva) D: qual'è un'altra possibile causa di questo "bias"? R: L'euristica dell'ancoraggio e dell'accomodamento--> si cominciano a fare pregiudizio da un punto di riferimento senza poi effettuare un accomodamento preciso (in questo caso si inizia con le persone utilizzate come punto di partenza dell'osservazione) D: Quali sono i due stadi del processod'attribuzione? R: Il primo è un'attribuzione interna (di solito automatica) a cui segue un'attribuzione esterna (la situazione). Persone distratte compiono più spesso attribuzioni interne estreme. Da questo si genera l'effetto riflettore (sembra che siamo sempre al centro dell'attenzione). Un altro effetto interessante è la DIFFERENZA TRA ATTORE E OSSERVATORE --> se agli altri tendiamo a fare attribuzioni interne anziché situazionali, per quanto riguarda noi stessi pratichiamo il processo opposto. Quando la nostra autostima è minacciata compiamo delle attribuzioni a nostro favore (ci prendiamo i meriti dei nostri successi e attribuiamo le nostre sconfitte a fattori esterni) lo facciamo per dare agli altri un'immagine forte di noi stessi.
CAP 4: COME ARRIVIAMO A COMPRENDERE NOI STESSI
William James pensava al CONCETTO DI SE' in maniera sfaccettata, ognuno di noi può avere diversi SE' in risposta alle diverse situazioni.
sociali. Gallup scoprì che le scimmie superiori avevano un senso di sé. Non si stancavano infatti dello specchio ma lo usavano per la propria cura. D: Che cos'è l'effetto di autoreferenza? R: È la tendenza delle persone a ricordarsi meglio le caratteristiche che riguardano se stessi. Il sé svolge una funzione di autocontrollo. Secondo il modello autoregolatore delle risorse, l'autocontrollo è come un muscolo che se usato troppo si stanca (sopprimere continuamente un pensiero implica un minore controllo delle emozioni). La visione del sé varia a seconda della cultura di appartenenza e del genere. I giapponesi sono interdipendenti reciproci come le donne, mentre gli americani esaltano l'indipendenza (il grado è misurato tramite il questionario di Singelis) come gli uomini. Le persone passano pochissimo tempo a pensare a se stesse e spesso anche con l'introspezione le ragioni dei sentimenti e dei comportamenti possono rimanere.celate (soprattutto quando voglia di liberatamente non affrontare qualcosa) 4D: che cosa s'intende per TEORIE CASUALI?
R: sono le nostre teorie che usiamo per comprendere il nostro comportamento (spesso derivano dalla nostra cultura d'origine) il guaio è che non sempre hanno una base fondata
D: e la TEORIA DELL'AUTOPERCEZIONE DI BEM?
R: afferma che quando i nostri atteggiamenti sono ambigui o incerti, li inferiamo osservando il nostro comportamento e la situazione in cui ci troviamo
ES. del libro. i bambini a cui già piaceva leggere e a cui è stata introdotta una ricompensa per farlo alla fine del programma leggevano con meno interesse--> è successo perché hanno perso la MOTIVAZIONE INTRINSECA nel leggere (la ricreazione è divenuta un lavoro) tramite una MOTIVAZIONE ESTRINSECA--> l'effetto di SOVRAGIUSTIFICAZIONE è proprio questo giustificare i propri comportamenti chiamando in causa le cause esterne (come le ricompense) una
soluzione (per quanto riguarda il problema: ricompensare o no) sarebbe quella di dare una ricompensa CONTINGENTE ALLA LIVELLO DI PRESTAZIONE E NON AL COMPITO. Che asserisce la teoria BIFATTORIALE DELLE EMOZIONI DI SCHACHTER? R: Che la comprensione dell'emozione richiede due stadi: uno di eccitazione fisiologica e l'altro di etichettamento --> gli esperimenti sul placebo provano che le emozioni sono in parte arbitrarie, poiché dipendono dalla spiegazione più plausibile della situazione (se una donna ci chiede di richiamarla su un ponte traballante la chiameremo molto più probabilmente rispetto a quando siamo adagiati in poltrona, perché attribuiremo l'eccitazione dello stare su un ponte alla presenza della donna --> ATTRIBUZIONE ERRATA DI ECCITAZIONE). D: E la teoria DELLE EMOZIONI COME VALUTAZIONI COGNITIVE? R: La nostra emozione verrà a dipendere dal modo in cui interpretiamo o valutiamo il fatto prima che insorga l'eccitazione. IL SE' NON SI SVILUPPA IN UNCONTESTO ISOLATO. AL CONTRARIO LE ALTRE PERSONE SONOFONDAMENTALIQuesta è la teoria DEL CONFRONTO SOCIALE elaborata da FESTINGER.verte su due importanti questioni: QUANDO CONFRONTARCI E CON CHI
Rispetto al quando; ogni volta che manca un criterio oggettivo e avvertiamo incertezza.
Rispetto al chi; con chiunque e in maniera veloce e automatica
Scegliamo con chi confrontarci in relazione ai nostri scopi: scegliamo il CONFRONTO VERSO L'ALTO per determinare la nostra eccellenza, mentre scegliamo quello VERSO IL BASSO per autodifesa e protezione.
D: cosa s'intende per "self-handicapping"?
R: è una strategia da adottare per prevenire una situazione di fallimento: già da prima ci prepariamo scuse o ci creiamo ostacoli per spiegarlo e salvare la faccia
CAP 5: IL BISOGNO DI GIUSTIFICARE LE NOSTRE AZIONI
Una delle più potenti cause che determinano il comportamento è il nostro bisogno di mantenere un'immagine di noi stessi positiva e stabile
D: cosa
La dissonanza cognitiva è un concetto psicologico che si riferisce alla sensazione di disagio o tensione che si prova quando si hanno pensieri, credenze o atteggiamenti contrastanti o incoerenti tra loro. Questa sensazione di dissonanza può verificarsi quando siamo consapevoli di una discrepanza tra ciò che crediamo o pensiamo e ciò che facciamo o sperimentiamo. La dissonanza cognitiva può essere risolta attraverso il cambiamento delle nostre credenze o attraverso la razionalizzazione delle nostre azioni.