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L'ALTRUISMO

L'altruismo prevede una condotta che tende alla cura degli altri. Il comportamento altruistico è un

comportamento intenzionale, che prevede un'azione nei confronti degli altri senza avere in cambio

alcuni tipo di beneficio. Le persone che fanno questo tipo di gesto lo fanno perchè vogliono far

fronte a una necessità e a un bisogno di un'altra persona.

Gli studiosi si chiedono se esiste un altruismo vero e proprio, secondo alcuni non esiste perchè le

persone che portano avanti dei comportamenti altruistici pensano sempre ad un guadagno personale.

Per far fronte a questo problema si è pensato di fare una distinzione tra altruismo egoistico: ovvero

si fa un gesto altruistico perchè in un modo o nell'altro anche la persona che lo compie ha un

guadagno diverso dall'altruismo altruistico dove lo scopo e solo ed esclusivamente fare del bene

agli altri.

Un'altra domanda che si erano posti gli studiosi era se esistesse o no una personalità altruistica, la

risposta della maggioranza è stata che non esiste una personalità giuridica ma una persona sviluppa

un atteggiamento altruista o o in base alle situazioni in cui si trova.

I modelli interpretativi dell'altruismo:

Altruismo come istinto: esprime un bisogno di socialità.

Sociobiologia:

-selezione di parentela: comportamento geneticamente fondato

-selezione di reciprocità: una persona è altruista perchè si aspetta che in un futuro

qualcun altro lo sia nei suoi confronti.

Altruismo come apprendimento: si apprendono comportamenti altruistici vedendoli

compiere da altre persone, spesso quelle che sono più vicine a noi

Altruismo legato allo sviluppo delle capacità cognitive: più la persona sviluppa le sue

capacità cognitive più è una persona tendente all'altruismo.

Le componenti dell'altruismo sono:

livello biologico:

livello individuale: vengono sottolineate le caratteristiche di personalità. Vi sono sia

dimensioni affettive: empatia (disagio empatico: malessere dovuto a vedere soffrire

un altro e di conseguenza agisco per vedere ridotto il mio male e disagio simpateico:

vera e proprio motivo di aiuto sono effettivamente in pensiero per la situazione

dell'altro)

livello situazionale: rilevanza delle variabili situazionali

livello macrosociale: incidenza delle variabili culturali

L'INFLUENZA SOCIALE

L'influenza sociale si ha quando le opinioni, i sentimenti e i comportamenti di un individuo

(bersaglio) vengono modificati dalle opinioni, dai sentimenti e dai comportamenti di un'altra

persona (fonte di influenza).

L'influenza sociale in alcuni casi ha degli esiti inaspettati:

-effetto boomerang: accade l'opposto di quello che si desiderava

-assenza di cambiamento: non succede nulla di quello che si desiderava

L'influenza sociale si deve differenziare dalla persuasione, perchè nella persuasione la fonte di

influenza è consapevole del suo ruolo e dal cambiamento volontario, dove la persona bersaglio

cambia il suo atteggiamento volontariamente.

Le fonti dell'influenza sociale possono essere di due tipi:

Passive: la fonte non sa di influenzare un soggetto

– facilitazione sociale = avviene quando una persona osserva un'altra persona e dal

momento che il bersaglio è osservato involontariamente modifica il suo

comportamento

-inerzia sociale = riduzione di impegno in presenza di altri

Attive: la fonte sa di influenzare un bersaglio e possono essere:

– -dirette: tipico della persuasione, la fonte dice dei messaggi

-indirette: tipico della pubblicità

Ci sono diversi livelli di influenza sociale: l'influenza sociale può variare per intensità, persistenza e

resistenza. In base a questo ci può essere:

-compliance: il soggetto può conformarsi a ciò che la fonte fa e dice quando è presente

-identificazione: fonte di influenza viene imitata e utilizzata come modello di riferimento

-interiorizzazione: cambio il comportamento perchè penso di averlo fatto mio

-autorità epistemica: lascio influenzare perchè lo ritengono autorevole e competente

Vi sono delle forme particolari di influenza sociale:

L'influenza della maggioranza

teoria del conformismo: uno dei primi studiosi che si occupò di questo fu Sherif con

• l'esperimento dell'effetto ottico chiamato effetto autocinetico. Sherif fece un esperimento e si

accorse che le persone messi in situazioni di gruppo tendono a conformarsi alle altre persone

e per non essere visti come soggetti diversi e devianti

Asch invece fece un altro esperimento sempre in laboratorio e si accorse che le pressioni

• sociali influenzavano le persone e le persone quando erano influenzate dagli altri tendevano

a cambiare il loro giudizio e a esprimerne uno simile a quello della maggioranza. La

reazione alle pressioni era diversa in base alle persone: inizialmente si conformava chi aveva

minor fiducia in sé stessi, ma alla fine anche chi ce l'avevano pur consapevoli di sbagliare

per non essere gli unici a dire una cosa diversa e di conseguenza per non essere i devianti

decisero di andare contro i loro principi e seguire la maggioranza.

Malgrin invece studio l'influenza della maggioranza collegata all'autorità, secondo lui coloro

• che erano in minoranza si conformavano alla maggioranza perchè vedevano in coloro che

erano la maggioranza una forma di autorità speciale. Il soggetto in minoranza era in uno

stato eteronomico capace solo di obbedire. L'obbedienza all'autorità è favorita dalla

legittimità dell'autorità, dall'adesione al sistema di autorità e dalla pressione sociale.

L'influenza della minoranza invece venne studiata con un approccio genetico, coloro che

volevano influenzare una maggioranza ma erano in minoranza dovevano assumere una posizione

diversa da quella della maggioranza e contrapposta a l'altra in più dovevano essere un gruppo coeso,

flessibile alle idee, convinto e stabile nelle proprie idee.

La maggioranza induce a un processo di confronto e poneva resistenze alla minoranza attraverso

psicologizzazione e diniego.

La minoranza induce in un processo di convalida .

IL GRUPPO

Il gruppo è un luogo dove l'individuo entra in contatto con la dimensione sociale.

Il termine gruppo deriva da groppo che significa “nodo”. Infatti il termine gruppo può avere due

accezioni: - una negativa: nel senso di gruppo che tiene stretto e non lascia libere le persone - una

positiva: ovvero un'entità che unisce e lega. Il gruppo è diverso da un'aggregazione e da una

categoria sociale. Il gruppo è costituito da un certo numero di persone che interagiscono tra di

loro, che si aspettano reciprocamente determinati comportamenti non richiesti a chi non

appartiene al gruppo e prevede la consapevolezza dell'appartenenza e il riconoscimento da

parte dell'esterno.

Il gruppo è utile da studiare per capire le dinamiche di cambiamento sia legate alla sfera individuale

sia legate al cambiamento sociale. I gruppi vennero studiati da moltissime persone, tra i primi

studiosi possiamo trovare Mayo che studio i gruppi nelle organizzazioni, successivamente Moreno

che studiò la sociometria e il psicodramma e di conseguenza il gruppo nel contesto terapeutico e

ancora dopo Bion che studiò il gruppo come prodotto mentale. Un'interpretazione molto utile è

quella del gruppo secondo Lewin. Secondo lui il gruppo è qualcosa di diverso dalla somma dei

suoi membri, ha una struttura propria, fini peculiari, relazioni particolari con altri gruppi. Quello che

distingue i componenti del gruppo è l'interdipendenza.

Si può definire una totalità dinamica: ciò significa che un cambiamento di stato di una sua parte

qualsiasi interessa anche lo stato di tutte le altre.

Nel momento in cui si aderisce a un gruppo si modifica la propria identità, si ha una diversa

percezione di se da parte dei soggetto = da identità personale a identità sociale.

I livelli di lettura del gruppo sono:

-livello personale: capire le singole persone

-livello interpersonale: come le persone si relazionano tra di loro

-livello sistemico: inserirlo all'interno del contesto in cui si muove e in che modo il gruppo si

relaziona con gli altri aspetti del sistema.

All'interno del gruppo si possono vedere: individui separati e rete relazionale.

In un gruppo ci sono delle dinamiche: appartenenze, coesione, interdipendenza, polarizzazione,

differenziazione dei ruoli, leadership, comunione e umore collettivo.

Ci sono anche delle norme di gruppo: regole che facilitano il funzionamento. Sistemi di valori che

definiscono una gamma di atteggiamenti e comportamenti accettabili per i membri dell'unità

sociale. Specificano il modo in cui gli individui dovrebbero comportarsi e costituiscono la base di

aspettative reciproche. Possono essere dei punti di riferimento per l'individuo. Possono essere

esplicite o implicite e centrali o periferiche. Non hanno lo stesso carattere di obbligatorietà per tutti

i membri. Possono variare nel tempo e a seconda delle situazioni e facilitano il raggiungimento

degli scopi del gruppo.

I ruoli

Dal latino rotulus ovvero il rotolo di pergamena su cui venivano scritte le parti degli attori, nei

gruppi il ruolo è la parte che si deve rispettare. L'insieme delle norme e delle aspettative che

convergono su un individuo in quanto occupa una determinata posizione. Determinano un ordine e

una prevedibilità. È possibile un incongruenza tra ruolo e sé. I ruoli sono: leader, capro espiatorio,

nuovo arrivato, leader d'opposizione, clown, saccente.

Ci sono dei conflitti legati al ruolo:

-a livello personale: incompatibilità tra ruolo giocato nel gruppo e altri ruoli socializzazione

-a livello di gruppo: assenza di accordo nel gruppo rispetto alle persona che ricopre una determinata

posizione o al modo in cui viene ricoperto

c'è una differenziazione.

LE RAPPRESENTAZIONI SOCIALI

le persone cercano di dare un senso, una coerenza e una stabilità alle cose che li circondano, al

mondo sociale. Le rappresentazioni sociali sono come una sorta di guida che mostra il modo in cui

la realtà viene definita e interpretata. Le rappresentazioni sociali sono sistemi di valori, idee e

pratiche che consentono alle persone di rendere prevedibile e comprensibile ciò che accade alle

persone della stessa cultura. Le rappresentazioni sociali hanno una duplice funzione: -stabilire

un'ordine sociale che permette agli individui di orientarsi e di controllare il proprio ambiente e

-facilitare la comunicazione tra i vari membri di una comunità creando un codice per designare e

classificare i differenti aspetti del proprio mondo e

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Publisher
A.A. 2015-2016
16 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/05 Psicologia sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher bagliuz di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fondamenti di psicologia sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Zunino Anna.