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DISABILITÀ INTELLETTIVA
Una persona con disabilità intellettiva presenta una debolezza generalizzata che riguarda molti aspetti del funzionamento intellettivo. Le indicazioni sono che le varie componenti dell'intelligenza non sono del tutto indipendenti e alcune componenti sono compromesse più di altre.
La debolezza di un soggetto con disabilità intellettiva è comparabile all'intelligenza di un bambino di età molto inferiore alla sua età anagrafica. Ci sono differenze sostanziali nella capacità di assimilazione e uso dell'esperienza. Non c'è capacità di apprendimento e la capacità di problem solving in situazioni nuove è limitata, cosa che invece non si riscontra in un bambino piccolo.
FORME ECCEZIONALI DI INTELLIGENZA
La superdotazione intellettiva può essere ricondotta semplicemente alla prestazione in compiti intellettivi, mentre la genialità è prodotta da una combinazione non solo di
capacità intellettive notevoli ma anche di specifiche funzioni/abilità e di particolari caratteristiche di personalità. Genio: Cinque fattori fondamentali delle caratteristiche cognitive generali particolari: - Specifiche abilità in particolari forme intellettive - Creatività - Caratteristiche di personalità centrate sul conseguimento di certe competenze - Prodotti in un contesto culturale favorevole Qualsiasi teoria dell'intelligenza deve fare i conti con forme eccezionali di intelligenza. Ci sono molti termini differenti e implicazioni diverse previste dal linguaggio comune. Distinzione: - Talentuosi: persone con forme altamente specifiche di intelligenza. - Creativi: persone che riescono a trovare soluzioni e forme di espressione valide, originali a cui nessuno aveva pensato. - Geni: persone riconosciute per i loro prodotti, apprezzati quindi in un certo contesto storico e sociale e che sembrano essere il risultato di capacità intellettive notevoli.della combinazione di eterogenei fattori dotati o superdotati: persone che ottengono prestazioni molto elevate nella quasi totalità dei compiti intellettivi importanti, compresi compiti cognitivi nuovi e di diversa natura. Superesperti: persone altamente esperte in singole attività. MEMORIA → un sistema attivo che ci permette continuamente di elaborare, conservare e recuperare informazioni della nostra esperienza quotidiana. È composta da una serie di sistemi interconnessi. 3 principali funzioni: - codifica: con l'input in ingresso il sistema si attiva per elaborare le informazioni trasformandole in un formato che potrà essere conservato in memoria e poi riconosciuto. - Immagazzinamento e conservazione: mettere e mantenere in memoria l'input codificato. - recupero: l'informazione viene ritrovata dall'archivio al fine di essere utilizzata. Un modello classico offerto da Atkinson e Shiffrin secondo loro.lavoro fonologica, che si occupa di mantenere le informazioni verbalmente ripetute; il taccuino visuo-spaziale, che si occupa di mantenere le informazioni visive e spaziali; il direttore esecutivo, che coordina e controlla l'accesso alle informazioni nella memoria di lavoro. Dopo la memoria di lavoro, le informazioni possono essere trasferite nella memoria a lungo termine, che è il deposito di memoria a lungo termine. La memoria a lungo termine ha una capacità molto più grande rispetto alla memoria a breve termine e può conservare le informazioni per un periodo di tempo molto più lungo. La memoria a lungo termine è suddivisa in diverse categorie, come la memoria episodica (che conserva gli eventi personali), la memoria semantica (che conserva le conoscenze generali) e la memoria procedurale (che conserva le abilità e le procedure). In conclusione, i tre sistemi di memoria (memoria sensoriale, memoria a breve termine e memoria a lungo termine) lavorano insieme per gestire e conservare le informazioni provenienti dal mondo esterno.Il lavoro verbale MLV permette di elaborare e mantenere l'informazione linguistica. Comprende un magazzino fonologico in grado di mantenere l'informazione acustica e verbale per tempi brevissimi e un meccanismo di ripetizione alla ripetizione subvocalica. Ha un ruolo importante nella lettura, comprensione del linguaggio, nell'acquisizione del lessico, nell'apprendimento di una lingua straniera, nel calcolo e risoluzione di problemi.
Il taccuino visuo-spaziale → elabora temporaneamente stimoli con caratteristiche visuo-spaziali.
Buffer episodico → conservare in codice multimodale come scene e episodi.
Esecutivo centrale → è il sottosistema che coordina gli altri tre sottosistemi, integra le informazioni e seleziona strategie volontarie e coscienti.
Per misurare la capacità della ML si usano prove di span che si riferiscono al numero di elementi presentati che la persona riesce a ricordare.
Il modello di ML di Baddley permette di spiegare in senso
più ampio la relazione tra ML E MLT.
LA MEMORIA A LUNGO TERMINE
La memoria procedurale è la memoria per le abilità e le abitudini, cioè la conoscenza su come fare qualcosa senza essere necessariamente consapevoli di dove e come abbiamo appreso tali conoscenze.
La memoria dichiarativa è la memoria per le informazioni personali e fattuali può essere divisa in:
- memoria semantica → funziona come un dizionario mentale di conoscenze di base indipendentemente da riferimenti spazio-temporali. È il sistema attraverso il quale immagazziniamo le nostre conoscenze sul mondo. Ad esempio conoscenze linguistiche.
- Memoria episodica → è la memoria che permette di collocare le informazioni a livello spazio-temporale, ad esempio i ricordi di dettagli temporali.
- Memoria autobiografica → si riferisce a ricordi di eventi di vita personale. Quando questi ricordi vengono inseriti in schemi più generali diventano simili per
Memoria retrospettiva → la memoria retrospettiva è relativa al ricordo di cose ed eventi del passato.
La memoria prospettica riguarda il ricordo dell'intenzione precedente di compiere azioni nel futuro. È una funzione preposta a definire degli schemi di comportamento, a mantenere a livello consapevole al fine di pianificarli correttamente e tradurli in azioni concrete al momento opportuno.
Un'altra funzione importante della memoria è l'immagazzinamento. Le informazioni da memorizzare possono avere un significato o essere distintive facilitando il processo di immagazzinamento. Tanto più si attribuisce significato al materiale durante il processo di codifica, migliore sarà la fissazione del ricordo del materiale. Per aumentare il significato del materiale da memorizzare si possono utilizzare delle strategie di memoria.
Recupero → ci sono vari fattori che aiutano a spiegare ilfallimento del processo di recupero. Alcune situazioni possono accentuare questo fallimento, come quando non si codifica inizialmente in modo "significativo" il materiale oppure ci si basa sugli aspetti letterali di un testo piuttosto che sul suo significato. Anche gli aspetti emotivi-motivazionali possono accentuare il mancato recupero. Il recupero è maggiormente difficile se viene richiesta una prova di ricordo attivo (come con domande a risposta aperta) rispetto a un compito di riconoscimento. Anche il fenomeno dell'interferenza tra vecchie e nuove informazioni può impedire il corretto recupero. Oblio → quando alcune informazioni che erano contenute nella memoria sono andate perse in maniera irreversibile. STRATEGIE DI MEMORIA E METAMEMORIA - Reiterazione meccanica → consiste nel ripetere più volte in maniera meccanica, a livello vocalico o subvocalico, le informazioni da ricordare. - Ripetizione elaborativa → consiste nela migliorare è perché favoriscono l'organizzazione del materiale da ricordare. Quando raggruppi o classifichi gli stimoli in sistemi significativi, rendi più facile mantenere le informazioni nella memoria. Inoltre, l'associazione tra le nuove informazioni e le conoscenze pregresse aiuta a collegare i nuovi contenuti a ciò che già sai, facilitando così il processo di memorizzazione. La mediazione è un'altra strategia che può essere utilizzata per migliorare la memoria. Consiste nel trovare un terzo elemento, chiamato mediatore, che favorisce l'associazione tra due elementi da ricordare. Questo mediatore può essere una parola, un concetto o un'immagine che collega le informazioni da memorizzare. La formazione di immagini mentali è un'altra tecnica che può essere utilizzata per facilitare la memorizzazione. Consiste nel generare rappresentazioni visive o verbali delle informazioni da ricordare. Queste immagini mentali possono essere singole, interattive o bizzarre, a seconda delle preferenze e delle caratteristiche del soggetto. Le strategie di memoria sono utili perché aiutano a organizzare, collegare e codificare le informazioni in modo più efficace. Utilizzando queste strategie, è possibile migliorare la capacità di ricordare e recuperare le informazioni quando necessario.è che facilitano il recupero dell'informazione memorizzata. Possono comunque essere utilizzate nel solo recupero. Ci sono infinite altre strategie che sono riferite al processo di studio in senso ampio, come l'uso di uno schema, del riassunto. Questi aspetti riguardano il concetto di metamemoria. È la conoscenza e il controllo dei processi di memoria. La metamemoria costituisce il punto di partenza della teoria metacognitiva perché questa nasce dallo studio delle strategie di memoria, e solo in seguito si è estesa ad altri processi cognitivi ed è divenuta anche un approccio didattico-educativo particolarmente proficuo. I diversi sistemi di memoria (ML E MLT) e la metamemoria si sviluppano gradualmente dai 5-6 anni ai 15 anni di età con una prestazione simile a quella di un adulto. LETTURA E COMPRENSIONE - processo di decodifica → lettura decifrativa o strumentale, attraverso l'associazione rapida grafema/fonema o
L'accesso diretto alle parole scritte si riesce a pronunciare le parole di un testo ma non si ha la garanzia di accedere automaticamente al significato.
Processo di comprensione: "Leggere" si intendono sostanzialmente due processi cognitivi differenti. La lettura rappresenta una acquisizione fondamentale e imprescindibile per una società alfabetizzata.
DECODIFICA E COMPRENSIONE: MODELLI TEORICI
Diverse proposte per spiegare i processi implicati nella lettura:
- Modello evolutivo stadiale - Frith (1985)
Permette di ipotizzare quali abilità siano necessarie per apprendere le abilità sottese alla lettura strumentale, organizzandole secondo una scansione che in qualche modo è in relazione con una descrizione dello sviluppo e tenendo conto, al tempo stesso, del modello neuropsicologico di funzionamento della lettura.
Ha individuato 4 stadi del processo di apprendimento della lettura:
- stadio logografico - età prescolare. Sa
Riconoscere alcune parole per la presenza di alcuni indizi.